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giovedì 1 ottobre 2015

Brunetta faccia a faccia con Renzi Il premier "demolito" in diretta tv

Camera, Brunetta contro Renzi: "Quando l'Ue ti ha detto di poter usare quei 17 miliardi? Vuoi usarli per tagliare le tasse? Non puoi"




"In quale occasione l'Ue le ha concesso oltre un punto di Pil, cioè 17 miliardi?". Renato Brunetta inizia così, dopo i convenevoli di rito ("Bentornato dal suo viaggio, signor presidente"), il suo intervento nel QuestionTime alla Camera davanti al premier Matteo Renzi. Il tema è quello, caldissimo, delle coperture alla ormai imminente legge finanziaria, "manovra" che Palazzo Chigi giura di riuscire a portare a termine anche grazie a minore flessibilità concessa da Bruxelles. "Il 13 gennaio 2015  - risponde Renzi - la Commissione europea ha approvato la comunicazione sulla flessibilità che ha consentito a ciascun Stato membro di utilizzare due clausole per limitare gli effetti del Fiscal compact sugli Stati membri. L'Italia ha ottenuto lo spazio dell'1 per cento, potevamo ottenere di più? Forse. Resta il fatto che mentre qualcuno ha votato il Fiscal compact, noi abbiamo ottenuto la flessibilità". 

Stoccata e veleni - La punzecchiatura (quel "qualcuno" è Silvio Berlusconi, premier nel 2011) scatena il capogruppo di Forza Italia. "Non ci saranno 17 miliardi, ce ne saranno molti meno e poi se pensate di utilizzare quei soldi per tagliare le tasse vi sbagliate di grosso. Non c'è possibilità di farlo, stando ai trattati comunitari - ha ricordato Brunetta -. Non si può utilizzare il deficit per tagliare le tasse. Anche solo sostenerlo è un errore da matita blu".

BELPIETRO SVELA RENZI Il retroscena sul Premier: "Così costruisce un regime"

Maurizio Belpietro, una democrazia rottamata ai tempi di Matteo Renzi


di Maurizio Belpietro
maurizio.belpietro@liberoquotidiano.it
@BelpietroTweet




Lo so, della riforma del Senato non importa un fico secco a nessuno. Gli italiani hanno altri problemi: il lavoro, le tasse, la paura degli stranieri. Figurarsi se hanno tempo da perdere con il futuro della Camera Alta, ossia del doppione della Camera Bassa. A lungo hanno sognato che si sfoltissero i costi della politica, intravedendo nei vari palazzi del potere uno spreco di denaro pubblico. Dunque, all’idea che si riduca il numero dei senatori, non li si paghi più e alla fine si risparmi e si cambi qualcosa nell’acqua stagnante della politica italiana non possono che essere favorevoli. Certo, forse anche loro preferirebbero che Palazzo Madama fosse chiuso e trasformato in un museo, come ha minacciato il presidente del Consiglio, ma chi non segue quotidianamente la politica e non ha esperienza di costituzione in fondo pensa che ridurre sia sempre meglio che conservare. Se prima si pagava lo stipendio a trecento sfaccendati e a tutti i funzionari, adesso non si pagherà più nulla e di funzionari ce ne saranno meno. O al meno questo è quanto spera l’opinione pubblica, che dunque non può che essere moderatamente favorevole alla riforma di Matteo Renzi.

Tutto bene dunque? Niente affatto. E non tanto perché mi dispiaccia l’idea di 100 senatori non eletti dal popolo e senza stipendio, ma perché l’insieme del progetto è un passo avanti verso uno stravolgimento della Costituzione e mette il potere nelle mani di un solo uomo.

Immagino l’obiezione: ma come, da anni scrivi che la Costituzione va cambiata e che bisogna sveltire il processo decisionale perché il Paese non può pagare i ritardi della politica e quando Matteo Renzi mette mano alla riforma dici che non ti piace? Qui il problema non è se la riforma piace o non piace. Certo è più brutta di quella che anni fa aveva disegnato il centrodestra e il centrosinistra riuscì a far cancellare rimbambendo con parole false gli italiani. Tuttavia, oltre a essere brutta, la riforma del presidente del Consiglio è pericolosa, perché consegna ogni potere nelle sue mani, ossia nella disponibilità di un signore che in appena un anno e mezzo ha già dimostrato di avere una straordinaria propensione ad occupare quanto c’è da occupare e a gestirlo con eccezionale disinvoltura.

Renzi non è un padre costituente, o ricostituente come lo chiama Marco Travaglio, è un rottamatore e sta rottamando chiunque gli si opponga lungo la strada.

Questo potrà far piacere a chi ritiene che il percorso del rinnovamento sia ingombro di vecchi arnesi e molte carcasse della prima e della seconda Repubblica, ma dovrebbe preoccupare chiunque al contrario ritiene che nessuno, neanche Renzi, possa detenere il primato della verità. Nel passato, quando Berlusconi era a Palazzo Chigi, a sinistra si è sempre evocato il pericolo del regime. Ma al confronto di Renzi, Berlusconi è stato sempre un dilettante e i suoi tentativi di piegare i pm, il parlamento o la stampa, si sono sempre rivelati maldestri e inutili.

L’ex Cavaliere provava a scalfire il potere della magistratura, delle lobby e dell’informazione, ma senza alcun successo. Al contrario, l’attuale presidente del Consiglio si è subito rivelato un professionista, mettendo al guinzaglio tutti o quasi tutti e la prima a farne le spese è proprio quella sinistra politico-giornalistico-giudiziaria che ai tempi di Berlusconi lanciava quotidiani allarmi. Le ultime notizie dicono che presto il governo espugnerà il fortino del Tg3, poi verrà quello dei giudici, infine ciò che resta della stessa sinistra e del sindacato.

Di tutto ciò, essendo sempre stato fiero avversario del circo mediatico-manettaro e della parte più ideologica del paese, dovrei essere contento, perché Renzi fa quello che Berlusconi avrebbe voluto ma non gli fecero fare. E invece no. Invece guardo con preoccupazione la rottamazione di ogni sistema di contrappeso, perché penso che Renzi non stia sostituendo una classe dirigente vecchia e logora con una classe dirigente moderna e efficiente. Renzi sta solo sostituendo una classe dirigenta con se stesso. 

Non gioisco se rottama la sinistra, perché penso che poi rottamerà - se non si rottama da sola - la destra. Il nostro presidente del Consiglio è semplicemente allergico all’opposizione e alle critiche. Gli vanno bene solo quando gli fanno solletico. Per lui il confronto è un fastidio, la dinamica della democrazia una perdita di tempo e dunque per raggiungere il suo scopo non esita a intimare al presidente del Senato di spazzar via ogni emendamento alla sua riforma.

Del resto, vista la situazione, non ha nulla da temere. Non dall’opposizione, ma neanche dal Colle, ormai abitato solo dagli sprettri. Insomma, in cambio di un po’ di spiccioli risparmiati sul Senato, ci tocca un fantasma di democrazia.

ECCO LA BUSTA ARANCIONE Inps, la novità per i pensionati Arriverà a tutti: cosa contiene

In arrivo la "busta arancione": dall'Inps la simulazione di quanto prenderemo di pensione




Si chiama "busta arancione": si tratta di una stima dell'Inps della pensione, una simulazione della pensione futura sulla base di quanto finora versato, della retribuzione attesa e della data di uscita dal lavoro. In Italia, al momento, è ancora disponibile solamente online sul sito dell'Inps, dal primo maggio. Ma tra due o tre settimane, il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha assicurato che sarà inviata direttamente a casa dei lavoratori per la simulazione della futura pensione. "Abbiamo superato la soglia di un milione di persone che hanno fatto la simulazione online", ha aggiunto Boeri. D'ora in poi le buste saranno spedite a "tutti coloro che non hanno fatto la simulazione online, perché vogliamo incoraggiarli a prendere il Pin sul sito", necessario per effettuare una previsione sulla prestazione futura. La simulazione è stata fatta su 10.000 pensionandi.

Tramite il Pin si potrà infatti accedere all'applicazione dell'Inps, che, tenendo conto di vari parametri (fra cui l'andamento dell'economia, quello delle retribuzioni e il livello di inflazione atteso, oltre alla speranza di vita) calcola la pensione che presumibilmente si otterrà dalla data di pensionamento. Dal 2016 il servizio diventerà poi pienamente disponibile anche per i dipendenti pubblici e per i lavoratori con contribuzione versata ai fondi amministrati dall'Inps.

martedì 29 settembre 2015

FORZA ITALIA, COMI: "INAUGURAZIONE NUOVA SEDE BUSTO COINCIDE CON IL VIA A CONGRESSI"

FORZA ITALIA, COMI: "INAUGURAZIONE NUOVA SEDE BUSTO COINCIDE CON IL VIA A CONGRESSI"  


di Gaetano Daniele 



Nell'inaugurare questa sera la nuova sede di Forza Italia a Busto Arsizio (via Salvatore Rosa, 12), Lara Comi, eurodeputata di FI e coordinatrice provinciale di Varese, ha parlato del futuro del movimento azzurro. "Ringrazio tutti voi che continuate a credere in Forza Italia - ha detto ai nostri microfoni de il Notiziario sul web - e ringrazio il sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli, per il contributo alla città. L'11 ottobre parte il primo congresso di Forza Italia in provincia di Varese. Questa inaugurazione coincide dunque con il lancio delle assemblee, a partire dai Comuni che andranno al voto. I congressi sono sinonimo di democrazia e partecipazione della base. Forza Italia vuole ripartire dai suoi valori e anzitutto dal rispetto nei confronti degli alleati. In passato - continua Comi - in provincia di Varese alcuni alleati non sempre hanno dimostrato questo rispetto, quindi chiediamo delle garanzie. Questi congressi saranno momenti di confronto veri, la base sceglierà le persone e le alleanze". Comi ha poi voluto richiamare l'improvvisa scomparsa di una giovane esponente azzurra durante la kermesse di Forza Italia a Calvagese delle Riviera nel bresciano alla quale ha partecipato domenica scorsa anche il Presidente Silvio Berlusconi. "Vorrei che questa sede - conclude Comi - venisse intitolata alla memoria di Roberta Orizio, giovane e brava militante di Forza Italia, mancata all'improvviso all'affetto dei suoi cari e dei suoi tantissimi amici". All'inaugurazione hanno partecipato, oltre a Lara Comi e al sindaco Farioli, il consigliere regionale di Forza Italia Luca Marsico. Tra il pubblico, rappresentanti del mondo politico e istituzionale di Busto e della provincia di Varese e numerosi simpatizzanti.

Matteo Salvini scioglie la Lega Nord: tutto sul nuovo partito, data, nome e...

Lega Nord, il piano di Matteo Salvini: l'8 novembre via al partito unico del centrodestra. Chi ci sarà, come si chiamerà




A Repubblica l'hanno già definito il "predellino leghista". Tra un mese, per la precisione l'8 novembre, Matteo Salvini "scioglierà" la Lega Nord e fonderà il nuovo partito unico del centrodestra, un po' come fatto da Silvio Berlusconi a piazza San Babila, a fine 2007, quando fondò un po' a sorpresa il Pdl. Corsi e ricorsi storici: oggi proprio Berlusconi dovrebbe decidere se starci o meno, un ultimatum padano che aprirebbe scenari inediti. 

Nuovo partito, nuovo nome - Il palco su cui potrebbe nascere "l'anti-Pd" sarà quello di Bologna, momento conclusivo della tre giorni di "sciopero sociale" contro il governo di Matteo Renzi. La strategia del segretario leghista, secondo Repubblica, è chiara: con l'Italicum occorre ragionare in termini di lista e conseguente premio. Per questo Salvini starebbe pensando a un "listone" che inglobi i vari soggetti del centrodestra, da Fratelli d'Italia alla Destra, passando se possibile per Forza Italia. "Per il momento - scrive Carmelo Lopapa - l'unica cosa certa è che il nome conterrà la parola Lega". Tra le opzioni in campo le quasi obbligate "Lega Italia" o "Lega degli italiani", buon punto di partenza per suggestionare elettori, simpatizzanti e delusi di Forza Italia.

Obiettivo Sud - Il passo avanti rispetto alle "alleanze" sarebbe notevole. "Sono disponibilissimo a ragionare con Berlusconi e Fi ma partendo dalle nostre proposte e senza marmellate", spiegava Salvini a Radio Padania nelle ultime ore. Attraverso il partito unico del centrodestra a trazione leghista, Salvini conta anche di riprendere a correre al Sud, dove l'affermazione di Noi con Salvini è stata finora al di sotto delle attese e non consente alla Lega di coltivare sogni "nazionali". 

SPOT PUBBLICITARIO - Banca MEDIOLANUM, costruita intorno a te. Leggi la....

Banca MEDIOLANUM, costruita intorno a te 

Solida, Conveniente, Mediolanum 



Siamo più di una banca tradizionale, molto più di una banca online. Perché vogliamo mettere il cliente “al centro” e costruire le soluzioni più innovative per soddisfare tutte le sue esigenze in modo personalizzato.

Offriamo la massima libertà grazie a tutti gli strumenti disponibili che permettono ai nostri clienti di operare in perfetta autonomia 24 h su 24h, 7 giorni su 7. Ma diamo estrema importanza anche al valore del rapporto umano attraverso la figura del Family Banker, il professionista esperto che offre tutta la consulenza necessaria. Perché prima di tutto siamo una banca di persone per le persone e ogni Cliente è unico, con esigenze e aspettative diverse da ciascun altro.

Siamo un nuovo modello di banca costruita intorno al cliente per dare più valore ai suoi valori. Libertà e relazione: è quello in cui crediamo per costruire un rapporto bancario di nuova generazione. 

2013
Mediolanum Assicurazioni entra a far parte del Gruppo Bancario. Banca Mediolanum è la prima ad offrire un servizio di trasferimento di denaro tramite smartphone (Premio ABI innovazione Bancaria). Inoltre, erogando più di 2 milioni di euro nel 2012 e 1,6 milioni di euro nel 2013 per i Clienti colpiti dalle calamità naturali, il Gruppo sottolinea il valore della sua relazione con i Clienti in tema di Responsabilità Sociale.


La Storia 

1982
Ennio Doris in partnership con il Gruppo Fininvest, fonda Programma Italia, la prima rete di vendita che nasce in Italia con il preciso obiettivo di fornire ai propri clienti una consulenza globale per tutti i problemi riguardanti il risparmio e la previdenza. L’incontro tra l’esperienza ultradecennale di Ennio Doris nel settore ed il supporto imprenditoriale e logistico fornito dal Gruppo Fininvest, consentono all’azienda di qualificarsi fin da subito quale uno degli operatori più importanti nel mercato del risparmio nazionale.

1984
Il concetto di partenza della consulenza globale prevede che un solo Consulente sia il riferimento per la clientela per tutte le tipologie di prodotti finanziari e assicurativi. Per ampliare il carnet di prodotti, vengono acquistate le compagnie assicurative Mediolanum Vita e Mediolanum Assicurazione. L’anno seguente, con la creazione di Gestione Fondi Fininvest, si realizza anche una società in grado di fornire fondi comuni di investimento, aumentando così il potenziale di sviluppo e l’offerta di prodotti e servizi.

1995
Dicembre
In risposta ai cambiamenti epocali quali la globalizzazione dei mercati e l’atteso avvento dell’Euro, nasce Mediolanum S.p.A., come holding di tutte le attività del settore, posseduta ancora dai due soci storici Doris e Fininvest. Questa riorganizzazione è indispensabile per poter quotare in Borsa l’anno seguente tutte le attività. Tutte le società del gruppo danno risultati eccezionali.

1996
Giugno
Mediolanum S.p.A. entra nel listino della Borsa di Milano. L’operazione ha un grande successo ed il titolo, già dalle prime contrattazioni, mostra un significativo aumento di valore.

1997
Il Gruppo Mediolanum, da sempre riconosciuto per la sua innovatività, anticipa le tendenze creando a Dublino Mediolanum International Funds, una società di gestione in grado di offrire fondi avanzati, non ancora contemplati dalla legislazione italiana.

Novembre
La novità dei servizi bancari viene aggiunta alla serie di prodotti forniti ai clienti Mediolanum. Programma Italia si trasforma così in Banca Mediolanum, che sarà la più innovativa banca telematica d’Italia e la prima a sfruttare le possibilità di interconnessione tra il telefono e il teletext del televisore di casa, senza l’impiego di decoder o di altre apparecchiature e ad offrire accanto alla tecnologia il contatto umano, grazie all’affiancamento del cliente da parte del Family Banker. Le tecnologia più evoluta diventa facile da usare. Un servizio sempre presente come, dove e quando lo richieda il cliente.

1998
Continua la valorizzazione del titolo, Mediolanum S.p.A. entra stabilmente nel MIB 30, l’indice delle 30 società più importanti della Borsa di Milano.

2000
Banca Mediolanum sbarca in rete! Si ampliano le possibilità di accesso per i clienti, con un importante sviluppo nella qualità del servizio e l’implementazione di servizi di trading sofisticati.

Giugno
I risultati economici dell’anno dimostrano la sorprendente crescita di Banca Mediolanum che approda in Spagna con l’acquisizione del Gruppo Bancario Fibanc, dando via al processo di espansione all’estero. In tema di alleanze strategiche si colloca l’acquisizione del 2% di Mediobanca da parte di Mediolanum, che ha permesso la sottoscrizione di nuove OPV direttamente in Internet, e con la quale nasce Banca Esperia, la Joint-venture che ha l’obiettivo di diventare il nuovo punto di riferimento per clienti privati ed istituzionali nel private banking italiano.

2001
Con l’intenzione di replicare anche all’estero il modello vincente della multicanalità integrata e della consulenza globale, il Gruppo Mediolanum prosegue l’espansione in Europa nei mercati tedesco e austriaco con l’acquisto di Gamax Holding AG e di Bankhaus August Lenz & Co. L’attuale struttura societaria del Gruppo Mediolanum prevede Mediolanum S.p.A. come società capogruppo, con partecipazioni dirette ed indirette, nelle varie società costituenti il Gruppo (italiane ed estere), ivi inclusa Banca Mediolanum, che dal Settembre del 2001 è capogruppo del Gruppo Bancario Mediolanum.

2002
Il Gruppo Mediolanum festeggia vent’anni di successi, all’insegna di umanità, tecnologia, tradizione e futuro: i quattro cardini attorno ai quali si è sviluppato un progetto vincente che è diventato il punto di riferimento per il settore finanziario.

2003
Banca Mediolanum sponsorizza la Maglia Verde all’ 86° Giro di Italia di ciclismo, titolo assegnato al ciclista vincitore della classifica per il migliore scalatore. E’ una grande occasione di incontro con i clienti e i consulenti globali durante le diverse tappe della manifestazione con eventi, spettacoli e altre attività di comunicazione

2004
Novità e trasmissioni sempre più interessanti lanciate da Mediolanum Channel, la televisione digitale del Gruppo Mediolanum disponibile al canale 803 della piattaforma SKY. Mediolanum Channel rappresenta un’esperienza inedita nel settore finanziario, un nuovo modo di fare televisione nato dall’esigenza di una relazione e un dialogo continuativo tra azienda, clienti e rete di vendita. Assume particolare rilievo i Navigatori del Tempo, una trasmissione che ripercorre importanti vicende storiche per trarne spunti che consentano di attuare una strategia aziendale vincente.

2005
Vengono lanciati nuovi prodotti di punta: il conto corrente Riflex e Riflexcard. Riflex è il conto flessibile che si adatta alle esigenze e necessità del cliente . Riflexcard è la carta di credito con la foto del titolare. Gli acquisti e pagamenti così sono più sicuri. Oltre alle funzioni bancomat e carta di credito, Riflexcard dispone della modalità revolving per pagare gli acquisti a rate. In occasione del lancio è stata promossa una campagna pubblicitaria "Riflex" focalizzata sulla nuova offerta di prodotti.

2006
Dopo l’intuizione avuta con la figura del Consulente Globale, pronto a soddisfare tutte le esigenze del cliente, entra in campo il Family Banker. Un cambiamento necessario data la rilevanza assunta dalla banca nel modello di business di Mediolanum. Il Family Banker è l’uomo di fiducia, il professionista che "porta la banca" a casa del cliente e che lo aiuta nell’uso di tutti gli strumenti a sua disposizione. Una figura professionale nuova e completa, il professionista di riferimento delle famiglie e dei clienti. E’ il volto umano della banca. Parte una grande campagna pubblicitaria: TV, stampa, radio, internet. Un obiettivo importante: lanciare e formare la figura del Family Banker ed ampliare notevolmente la rete di vendita del Gruppo Mediolanum.

2007
Il Gruppo Mediolanum festeggia il 25° anniversario e Banca Mediolanum compie 10 anni: una realtà distintiva sul mercato, che ha superato il milione di clienti e continua a crescere a ritmi altamente competitivi, tenendo ben saldi la mission e i valori che, da sempre la caratterizzano. Il 5° anno della Fondazione Mediolanum si chiude con ottimi risultati e nuovi obiettivi. La nuova campagna di comunicazione mette in scena la customer satisfaction, con i veri clienti "al centro" della relazione e del modello bancario. Nell’anno in cui l’Italia si apre a una nuova normativa nella previdenza complementare, il Gruppo Mediolanum è leader, con circa un terzo del mercato nel 2007.

2008
Viene consolidata un’interessante iniziativa di dialogo e formazione rivolta alla comunità finanziaria, grazie all’istituzione del Mediolanum Market Forum, un convegno finanziario in grado di dialogare con Clienti, investitori, giornalisti ed esperti del settore, al fine di trasferire al mercato la visione di Mediolanum sull’andamentodei mercati finanziari. Banca Mediolanum sigla un importante accordo con le più rinomate società di gestione del panorama finanziario internazionale, da cui nasce Mediolanum Best Brands. I soci di riferimento del Gruppo Mediolanum si fanno carico di tutelare i Clienti coinvolti nella vicenda Lehman Brothers, senza gravare sugli azionisti di minoranza. Banca Mediolanum abbassa unilateralmente lo spread dei mutui a favore dei propri Clienti.

2009
Viene inaugurata Mediolanum Corporate University, una realtà che nasce per trasmettere i valori di Banca Mediolanum e per formare professionisti d’eccellenza: nella relazione con il Cliente, nella consulenza finanziaria e nella gestione del risparmio delle famiglie. Nasce Conto Mediolanum Freedom, lanciato attraverso una nuova campagna pubblicitaria con protagonisti il Presidente Ennio Doris e nuovi veri Clienti-testimonial di Banca Mediolanum.

2010
L'offerta Mediolanum Best Brands si amplia con nuovi prodotti nati dalle alleanze con partner internazionali scelti tra le più importanti società di gestione del risparmio del mondo. Nell'autunno viene rilanciata l'offerta del conto corrente Freedom dove Banca Mediolanum S.p.A. ha previsto per ogni nuovo conto corrente aperto il sostegno alle spese scolastiche per un bambino ad Haiti.

2011
Lancio di InMediolanum, conto deposito ad alta remunerazione e senza spese, sottoscrivibile online. A maggio a Rimini la convention "Estote Parati" per la prima volta viene aperta a Clienti, rappresentanti della comunità fi nanziaria e giornalisti: con i Family Banker® si è raggiunto il numero di 6.000 presenti. L'anno 2011 ha visto la vicinanza del Gruppo alle popolazioni della Liguria e della Toscana colpite dalle alluvioni.

2012
Quest'anno sono stati liquidati i Clienti e i Family Banker® danneggiati dall'alluvione in Liguria, Toscana e Sicilia e sono stati forniti supporti, agevolazioni e stanziate liberalità ai Clienti e Family Banker® colpiti dal terremoto in Emilia Romagna, dall'alluvione in Centro Italia e dal sisma a Potenza e Cosenza. La Fondazione Mediolanum diventa ONLUS e per la prima volta, quest'anno, ha raccolto 104.528€ tramite una campagna sms.

Banca Mediolanum S.p.A
Palazzo Meucci 
Via Francesco Sforza, 15 
20080 Basiglio Milano 3 
Telefono: 02.9049.1 

Se sei già cliente e hai bisogno di assistenza per tutte le attività bancarie operative e informative: Banking Center Numero Verde dall'Italia: 800.107.107 numero dall'estero +39.02.9045.1625 fax +39.02.9049.2550 e-mail: info@mediolanum.it

Se non sei ancora cliente e vuoi informazioni sui nostri prodotti e servizi fissa un appuntamento con un nostro Family Banker®.

Quella gran volpe di Marchionne Così guadagnerà con Volkswagen

Sergio Marchionne, perché lo scandalo Volkswagen lo fa godere




Lo scandalo Dieselgate sta scatenando un terremoto nel mondo dell'auto. Prima di tutto, Suzuki ha interrotto la collaborazione cone  Volkswagen per le auto elettriche e ha venduto l 1,5% del colosso di Wolfsburg a Porsche, che sale così al 52% di Vw. La casa giapponese - come spiega il Giorno - ha annunciato per il trimestre in corso un profitto straordinario di 36,7 miliardi di yen, pari a 270 milioni di euro: potrebbe essere questa la cifra pagata da Porsche per rilevare la partecipazione.

Lo scenario - Ma il terremoto in Volkswagen potrebbe rivelarsi una manna per Sergio Marchionne che da mesi sostiene che le case automobilistiche spendono troppo per sviluppare diverse versioni della stessa tecnologia, come i controlli per le emissioni e di sicurezza, mentre i costi potrebbero essere ridotti con fusioni e acquisizioni. Costi che sono destinati a crescere con le norme sulle emissioni. La tesi è semplice: le fusioni sono l'unica strada per ridurre i costi. General Motors continua a non cedere alle avances di Marchionne, così come Toyota. Ma chissà che dopo lo scandalo che ha travolto Volkswagen non cambi qualcosa. Nei piani di Marchionne c'è ovviamente Volkswagen, ma anche Honda e Mazda. Per quanto riguarda Psa Peugeot-Citroen, l' ad di Fiat Chrysler ha sempre detto che l' alleanza con la casa francese non è il suo primo obiettivo e che preferirebbe una fusione con un gruppo più grande per avere un maggiore ritorno sul fronte del contenimento dei costi per gli investimenti.