Lo studio sulla desertificazione dell'Italia: entro 80 il Mar Mediterraneo e il Sud Italia saranno una conca di polvere
I cambiamenti climatici e la cattiva gestione delle risorse idriche porterà il deserto africano ad avanzare fino al centro Italia. A rivelarlo è uno studio del Cnr sul rischio desertificazione per quasi un quinto del territorio italiano, per lo più concentrato nelle regioni della Sicilia, Puglia, Molise e Basilicata. Già oggi due miliardi di persone vivono in zone a ridosso di aree siccitose. Secondo i ricercatori italiani, i fenomeni migratori di oggi sono destinati ad aumentare visto che buona parte di quelle popolazioni saranno spinte a lasciare il luogo in cui vivono.
Le regioni - Mauro Centritto, direttore dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Cnr, sostiene che: "Il 72% delle terre aride ricadono in Paesi in via di sviluppo, la correlazione povertà-aridità è dunque chiara. Se si guarda l'Italia, gli ultimi rapporti dicono che è a rischio desertificazione quasi il 21% del territorio nazionale, il 41% del quale si trova al Sud. Sono numeri impressionanti". Secondo lo studio, buona parte delle regioni italiane sono destinate a trasformarsi in deserto: "In Sicilia le aree che potrebbero essere interesate da desertificazione sono addirittura il 70%, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%".
Quando - La ricerca del Cnr sarà presentata domani nel padiglione Expo Italia e proverà a sollecitare interventi rapidi per mettere in pratica azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici, il tempo a disposizione è pochissimo: "Entro la fine di questo secolo - aggiunge Centritto - le previsioni parlano, per il bacino del Mediterraneo, di aumenti delle temperature tra i 4 e i 6 gradi e di una significativa riduzione delle precipitazioni, soprattutto estive: l'unione di questi fattori genererà forte aridità".
Le soluzioni - Per contrastare i cambiamenti climatici, gli scienziati sono d'accordo che è importante intervenire sulle politiche energetiche, che spingano per lo sfruttamento più di risorse rinnovabili che di quelle più inquinanti come petrolio e carbone. Ma contro la desertificazione: "sarà insufficiente, perché il fenomeno è legato anche alla cattiva gestione del territorio". Senza interventi adeguati, si andrà incontro alla dust bowlification, la conca di polvere.