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mercoledì 3 giugno 2015

Caccia russi contro nave da guerra Usa Crisi totale: in Europa si sfiora la guerra

Mar Nero, caccia russi sfiorano nave da guerra Usa: venti di guerra





Il Pentagono annuncia che degli aerei da caccia russi hanno sfiorato nel Mar Nero una nave da guerra appartenente agli Usa. Il Dipartimento della difesa americano ha spiegato che i velivoli si sono ripetutamente avvicinati troppo alla propria imbarcazione, arrivando a sfrecciare a 500 metri da essa. Gli aerei non erano armati. I media russi hanno controbattuto affermando che la controparte stava assumendo un atteggiamento "aggressivo". Gli americani, invece, specificano che il loro cacciatorpediniere era impegnato in operazioni di routine in acque internazionali. Si tratta soltanto dell'ultimissimo episodio di altissima tensione tra Usa e Russia, in una sorta di riedizione della Guerra Fredda che sta sinistramente riprendendo piede nel Vecchio Continente, e ha il suo epicentro in Svezia.

L'impresentabile De Luca contro Bindi: scatta la denuncia, si va in tribunale

Lista impresentabili, Vincenzo De Luca denuncia Rosy Bindi per "diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio"





C’è chi non dimentica. Dopo la lista presentata da Rosy Bindi con l’elenco dei 16 “impresentabili”, fra cui c’era anche il nome di Vincenzo De Luca, il neo eletto governatore della Campania aveva promesso azioni legali nei confronti della presidente della commissione parlamentare Antimafia. E ora su Twitter ha annunciato di essere passato dalle parole hai fatti: “Oggi ho presentato in Questura la denuncia a Rosy Bindi per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio”. Insomma il caos in casa Pd, soprattutto dopo i deludenti risultati delle elezioni, non accenna a placarsi ma anzi monta di giorno in giorno.

I precedenti - Il 29 maggio la Bindi, nel corso di una conferenza stampa-show e a due giorni dalle elezioni regionali, aveva presentato la lista degli "impresentabili". Sedici in tutto, candidati tra Puglia e Campania. Tra questi, come era ovvio, c’era anche il nome di De Luca, più volte combattuto dalla Bindi e dai vecchi veterani "democrat". Il nuovo presidnete della Campania non era stato ritenuto incandidabile per l'ultima condanna per abuso d'ufficio, bensì per un giudizio pendente in un procedimento del 2002 per il reato di concussione continuata, commesso dal maggio 1998 e con "condotta in corso". Dopo la sua conferenza gli attacchi alla Bindi sono arrivati da tutti i fronti, soprattutto da casa Pd. “Un attacco personale, un uso politico della commissione” le hanno detto, alimentando il fuoco della polemica. Tanto che Rosy, a urne chiuse, attraverso un’intervista al Corriere della Sera ha poi preteso le scuse da tutti i suoi colleghi. "Pretendo le scuse pubbliche e formali - ha dichiarato - per essere stata ingiustamente diffamata, accusata di avere usato un ruolo istituzionale per una lotta interna o, addirittura, per una vendetta dentro il partito. Un'accusa troppo grave, lesiva della mia dignità e di quella della commissione Antimafia, che presiedo".

Ruspa Lega su Berlusconi Cosa fa se si vota nel 2016

Matteo Salvini: "Alle politiche la Lega Nord va da sola, Forza Italia è alleata di Renzi... Io sindaco di Milano? Se non si vota nel 2016"





"Si votasse adesso la Lega si presenterebbe da sola". Altro che Partito Repubblicano o primarie, Matteo Salvini lancia la sfida diretta a Silvio Berlusconi, a Forza Italia e a tutti gli altri potenziali alleati del centrodestra. Intervistato da Cruciani e Parenzo a La Zanzara su Radio24, il leader della Lega Nord vola sulle ali dell'entusiasmo per il risultato elettorale delle regionali e non si ferma a celebrare il successo in Liguria e in Veneto, dove gli azzurri sono suoi alleati: "Alle politiche – spiega Salvini – vado da solo perché su temi importanti come l'Europa Forza Italia è con Renzi. A Bruxelles Renzi e Berlusconi sono alleati". In questo momento, nessun obiettivo è da precludere: "Se la Lega è il secondo partito in Toscana, una cosa inimmaginabile fino a ieri, perché non dovrebbe esserlo a livello nazionale?". 

Piano B: sindaco di Milano - Se non si voterà nel 2016, però, il Matteo lumbàrd ha già in mente un colpaccio: "Io sindaco di Milano? La mia città ce l'ho nel cuore, mi piacerebbe ma il fantastico mondo di Renzi nelle meraviglie si sta sgretolando e non gli lascio campo libero a livello nazionale. Se volesse andare a votare l'anno prossimo, tra la battaglia milanese e quella per cambiare l'Italia scelgo questa. Se invece non si vota per le politiche l'anno prossimo io ci sono. Ovviamente se i cittadini mi vogliono, con le primarie". Il segretario poi chiude la porta della Lega al sindaco di Verona Flavio Tosi, il "ribelle" che ha sfidato Zaia venendo travolto: "Non rientrerà più nella Lega, ha detto peste e corna di Zaia, Salvini e della Lega, non ha vinto neppure nella sua città. Si è alleato con Alfano, si è giocato male le sue carte. In democrazia contano i voti e lui ne ha presi pochi. Auguri".

Gay e rom - Dal punto di vista programmatico Salvini punta su due temi "divisivi". Sui gay, per esempio, il leghista si sbilancia: "Sono favorevole a qualsiasi referendum, quello sui gay non è una priorità ma ben venga un referendum anche su quel tema". "Nella mia agenda - prosegue - i gay vengono al 37esimo posto, non è un'emergenza, è l'ultimo dei problemi. Ma sono per i referendum su tutto. Non lo organizzerei io e fossi stato in Irlanda avrei votato no. Sono contrario al matrimonio gay, ma favorevole a riconoscere alcuni diritti". Sui rom, invece, difende Zaia: "Ruspe? La competenza sui campi rom non è della Regione, non si può fare nulla. Per avere delle competenze – dice Salvini – bisogna andare al governo delle città e al governo nazionale". In ogni caso, aggiunge con sarcasmo, "la ruspa è uno strumento di giustizia e di equità, sistemano le strade, spianano le buche, sistemano l'asfalto".

martedì 2 giugno 2015

Caivano (Na): Sirico: La politica delle idee e dei programmi ha vinto su quella del "Manifesto Selvaggio"

Caivano (Na): Sirico: La politica delle idee e dei programmi ha vinto su quella del "Manifesto Selvaggio"




E' tardi, e da poco abbiamo avuto la certezza di aver raggiunto il ballottaggio. La politica delle idee e dei programmi ha vinto su quella del "manifesto selvaggio" e dello spreco del denaro. Siamo stanchi, è stata una dura "battaglia" ma ancora ci attardiamo in Piazza 1° Maggio per parlare e rilanciare il nostro impegno per il prossimo obiettivo che ci vedrà coinvolti tra due settimane. Grazie, non è finita e non abbiamo paura, insieme a tutti i caivanesi ce la faremo! Così Luigi Sirico, candidato del centro sinistra, una volta appresa la notizia dell'ottimo risultato ottenuto 35,25%. circa 8000 voti. Un risultato che stravolge completamente i piani del candidato della destra locale Monopoli che, convinto di avere la vittoria in pugno, deve invece fare i conti con una Caivano che vuole cambiare dal cuore alle gambe. 

Caivano (Na): Il Pd quasi alla pari con Forza Italia, il 14 Giugno di nuovo la parola ai cittadini

Caivano (Na): Il Pd quasi alla pari con Forza Italia, il 14 Giugno di nuovo la parola ai cittadini. L'Amministratore del blog il Notiziario: "Complimenti agli eletti e buon lavoro nell'esclusivo interesse dei cittadini di Caivano". 




Luigi Sirico candidato Sindaco (Centro Sinistra)



Simone Monopoli candidato Sindaco (Destra) 

Tantissime le sorprese in questo responso elettorale. Il candidato della destra locale Monopoli chiude in vantaggio rispetto al candidato del centro sinistra, Luigi Sirico. 46,68% contro il 35,02% di Sirico. Non di molto, considerando che Monopoli è un esponente politico molto conosciuto sul territorio, rispetto appunto al candidato del centro sinistra, Luigi Sirico che, stando ai dati ufficiali mantiene il colpo e non solo, il suo partito di appartenenza, il Partito Democratico, segue quello di Forza Italia con uno scarto di pochi voti, classificandosi appunto il secondo partito di Caivano con 2891 voti. Il candidato consigliere più votato in assoluto è, l'arch. Francesco Emione di Liberi Cittadini a sostegno di Sirico con 800 preferenze. Vincono anche le liste civiche. Netto il successo della lista civica "La Svolta" che raggiunge i 1860 voti. Ha deluso invece le aspettative "Popolari per l'Italia" coordinato dall'Avv. Giuseppe Caputo che racimola appena i 270 voti. Successo anche per la lista civica "Noi insieme con Monopoli" rappresentata dall'Avv. Domenico Acerra che supera le 1.100 preferenze. Insomma, tanti i colpi di scena, i caivanesi sono richiamati alle urne il 14 giungo. 

lunedì 1 giugno 2015

Caivano (Na): Speciale Elezioni Monopoli al 46,68% Sirico al 35,02% E' BALLOTTAGGIO SIRICO-MONOPOLI

Caivano (Na): Speciale Elezioni ( Ciccarelli 2,23%, Movimento 5 Stelle  4,19%, Socialisti 9,71%,    Centro Sinistra 35,02%,   Papaccioli 2,18%, Destra 46,68%







Sezioni di Via Santa Barbara     Cicc. C.  Ziello    Del G. R   Sirico    Papaccioli   Monopoli
                                                          


Sez.1:                                           1          16             27           126            0               132

Sez.2:                                           1          20             64           183            14             286

Sez.3:                                           11        10             47           170             12            283

Sezioni di Via Necropoli

Sez.4:                                          7           24             84           198              9           368

Sez.5:                                          7           31             64           302            12          392

Sez.6:                                          7           48             75           256             21          318       

Sezione Via Santa Barbara

Sez.7:                                          10         21             79            193            28           338
Sez.8:                                           0          30             58            220            22           315

Sez.9:                                           7          22             56            168            41           277

Sezioni Piazza Plebiscito

Sez. 10:                                      5             30            58         220           22              315

Sez.11:                                       10           20           75         241            15               365  

Sez.12:                                       4             49            66        311            19              330
            
Sezioni Via Bellini

Sez.13:                                       6             23            68         198           13              338                 

Sez.14:                                       5             38            75         300           16              372

Sez.15:                                       3             53            77         402           10              422

Sez.16:                                       0             16             96         335           28              405

Sezioni Via Rosselli

Sez.17:                                       

Sez.18:                                     7             18              26         217            13                232 

Sez.19:                                     1            40               72         228           17                274

Sez.20:                                     1            20               59         227            11               277

Sez.21:

Sezioni C.so Umberto Papa Giovanni

Sez.22:                                     3           45                84         219            11                388

Sez.23:                                     0           22                86         254            18                346

Sez.24:                                     4           41                82         253             12               342

Sez.25:                                     8           35                74         276             21               348

Sez.26:                                     0           39                101       268             20               333
Sezioni Pascarola Frazione di Caivano 

Sez.27:                                         65           16            101          289          5                419

Sez.28:                                         36           12             82           295          5                356

Sezioni Parco Verde

Sez.29:                                        37            16           49            179           1                246

Sez.30:                                       146          18            59             129           0               181

Sez.31:                                       85            38            19             137           5               268


TOTALE                                       472          888          2060        7427        462            9899                                                          

Il pagellone delle elezioni: tutti i voti a leader e partiti Forza Italia bocciata

Regionali, il pagellone delle elezioni: Salvini, Lega e M5S promossi, Renzi e Forza Italia bocciati. Alfano e Fitto distrutti


di Claudio Brigliadori 


Salvini e la Lega con lode, il Movimento 5 Stelle (non Grillo) promosso bene, Renzi rimandato, Forza Italia (non Berlusconi) bocciata. Non sono facilissime le pagelle di queste elezioni regionali vinte dal Pd 5 a 2 ma da cui proprio il Pd sembra uscire con le ossa rotte, sia a causa delle faide interne sia dell'avanzata delle opposizioni dure e pure, come Carroccio e grillini. E se nel centrodestra la Lega si candida quasi ufficialmente come partito di traino a scapito di una Forza Italia che quando corre da sola perde e male (Campania a parte, ma lì c'è stato l'effetto Caldoro), un dato pesante anche in chiave nazionale è il consolidamento del Movimento 5 Stelle a secondo partito un po' ovunque e questa volta senza il supporto massiccio e onnipresente di Beppe Grillo, molto più defilato in campagna elettorale. Significa che i 5 Stelle si stanno trasformando in forza di governo credibile anche senza il faccione mediatico del loro "ispiratore".  

Salvini e Lega Nord: 9,5 - Portano a casa tutto quello che verosimilmente potevano portare a casa. In Veneto fanno il pieno con il governatore uscente Zaia (24,1% lista Zaia, 17,3% Lega), in Toscana arrivano al 20% con Borghi, quando corrono da soli con Fratelli d'Italia superano Forza Italia. E' un dato molto importante, in chiave futura e soprattutto nazionale, e conferma come l'attivismo del segretario che ha girato l'Italia a costo di prendersi insulti, uova e pomodori in faccia paghi sempre. Provocazione: mezzo punto in meno per la Liguria, dove il Carroccio va al governo con un candidato forzista, Toti, ma nonostante questo è il primo partito del centrodestra con il 20,9% (contro il 12% degli azzurri). Cosa sarebbe successo se Salvini avesse confermato il suo candidato Rixi? Gli elettori forzisti avrebbero ripiegato su di lui (e in quel caso sarebbe stato un 10 pieno a queste elezioni) oppure avrebbero preferito la Paita, la grillina Salvatore o il non voto? L'impressione è che l'entusiasmo salviniano avrebbe potuto regalare altre grosse sorprese.

Zaia: 9 - L'unico governatore che con la propria lista ha superato tutti gli altri partiti in Regione. Un fenomeno capace di battere non solo la dem Moretti ma pure l'incognita di una dolorosissima scissione interna con Flavio Tosi. I sondaggi al riguardo erano prudenti, ma il governatore uscente Zaia ha messo le cose in chiaro: in Veneto comandano lui e la Lega, per alternative più centriste non c'è spazio. Messaggio forte e chiaro anche per Berlusconi, Alfano e Passera.

Movimento 5 Stelle: 8 - Vero, non governa nessuna regione e in questo senso non è ancora il Podemos italiano pur essendone precursore e avendo ormai 2 anni pieni di risultati elettorali sorprendenti. Ma l'M5S è in pianta stabile il secondo partito d'Italia con colpacci in Liguria (24,7% della Salvatore), Toscana (Giannarelli al 14,9%, ben sopra Forza Italia), nelle rosse Marche (Maggi al 21,8%, secondo) e comunque un buon risultato nella Campania di due candidati fortissimi come De Luca e Caldoro (la Ciarambino al 18,3%). E occhio perché in Puglia con il centrodestra e Forza Italia divisi in due raggiunge il 18,2% con Laricchia, fregando entrambi. Al di là dei numeri, però, il dato più significativo è che il Movimento è ora un soggetto politico maturo, in grado di fare bene senza la presenza oppressiva di Beppe Grillo. Il leader è stato defilato, ha seguito i suoi da lontano, li ha fatti respirare. I candidati erano sconosciuti, al solito, ma sono stati bravi a fare campagna locale, puntando sulle criticità delle regioni (dalla Campania alla Liguria) e raccogliendo i frutti cattivi di chi governava. Meno slogan, più politica.  

Renzi e Pd: 5 - "Non è un voto su di me", aveva messo le mani avanti Renzi annusando cattiva aria. Non è stato un crollo, il temuto 4-3 non c'è stato, ma in termini di voti assoluti e d'immagine queste regionali sono il primo vero stop politico per il premier. Più che una bocciatura sul programma di governo, lo è stata sul metodo renziano, sulla scelta dei candidati, sulla decisione di ignorare i problemi concreti delle varie realtà locali concentrandosi sul sopravvalutato "storytelling", che in questi casi si rivela non narrazione delle imprese ma elogio del nulla. Il Pd ci ha messo del suo, tra primarie contestate (in Liguria), candidate non all'altezza (Moretti in Veneto), pasticci campani, scissioni interne e regolamenti di conti veri o presunti (quanto ha fatto male a livello mediatico nazionale l'uscita della Bindi sugli impresentabili?). Fino a oggi Renzi si è sempre blindato grazie ai risultati elettorali. Il dubbio è che senza il conforto dei numeri (e di tutto il partito) la bolla del premier non eletto possa ora scoppiare al primo, serio soffio di vento contrario. 

Forza Italia: 4 - Berlusconi ci ha messo una pezza, ma non è bastato. Il Cav in campagna elettorale in Puglia non ha sanato una situazione già semi-compromessa. Il risultato salva-elezioni è arrivato in Liguria, con la vittoria del forzista Toti e qui c'è lo zampino di Silvio, che ha tessuto la tela di un riavvicinamento con Salvini riuscendo a confermare l'alleanza. Dove vince insieme alla Lega, però, gli azzurri sono comunque subordinati: in Veneto cala al 6% e diventa residuale all'ombra del gigante Zaia. In Liguria, addirittura, con il suo Toti vincitore è comunque dietro al Carroccio. In Umbria idem: azzurri all'8,7%, Lega al 14,7. Malissimo nelle Marche, con il candidato sbagliato Spacca superato anche dal meloniano-salviniano Acquaroli (14,2% a 19%) e soprattutto in Toscana, con il leghista Borghi che correndo da solo ha più che doppiato Mugnai (20% a 9,1%). Berlusconi che cerca un erede, ma in attesa di quello Repubblicano qua servirebbe prima un partito. 

Alfano, Fitto e Tosi: 2 - Non è tempo per loro e forse non lo sarà mai, canterebbe Ligabue. I "moderati" del centrodestra (aggiungiamoci pure Passera) al momento non hanno possibilità di correre da soli e fare la differenza. Non c'è riuscito il sindaco di Verona nel suo Veneto, superato anche dal grillino.  E in Puglia la scommessa Schittulli ha portato molto male a Raffaele Fitto: è riuscito a superare la Poli Bortone, ma il prezzo è altissimo, venendo superato anche dal M5S. Se l'ex governatore non vince in casa sua, come può contare a livello nazionale? Alfano, invece, si deve accontentare di aver partecipato alla festa ligure. Ma la Lega non lo vuole vedere, e la scelta di correre con 7 simboli in 7 regioni, con alleanze a geometria variabile, ha dimostrato come non aver ancora scelto con chi stare non sia il modo migliore per contare qualcosa. Un deciso passo indietro rispetto alle in qualche  modo sorprendenti europee. Ma si partiva dal 4,3%, non dal 10.