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domenica 15 marzo 2015

"COLPO DI STATO IN RUSSIA" Putin scomparso, voci inquietanti

Russia, Vladimir Putin scomparso. Da Israele: "In atto un colpo di Stato"





Cosa sta succedendo a Vladimir Putin? Il mistero sulle condizioni del presidente russo è sempre più fitto e dall'Israele l'ex ambasciatore di Tel Aviv a Mosca Zvi Magen, citato dal quotidiano Haaretz, lancia un inquietante previsione: "Ci sono molti segnali di un colpo di Stato". "Il movimento dei militari attorno al Cremlino indica che c'è un cambio di governo, o che un tentativo di cambiare il governo è in corso", spiega il diplomatico secondo cui il potenziale golpe sarebbe portato avanti da "fazioni dell'esercito in lotta tra loro, o da ricchi e influenti imprenditori". 

La malattia, la Svizzera - Di sicuro, c'è che dal 5 marzo scorso Putin non dà notizie di sé. Prima le voci di una presunta malattia, quindi l'indiscrezione secondo cui "lo Zar" si sarebbe recato in gran segreto in Svizzera per il parto della compagna Alina Kabaeva, 31enne ex deputata e ginnasta. Rumors smentiti dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha anche rassicurato sulla salute del presidente: "Potrebbe stritolarvi la mano". Eppure, molto non torna. 

La Crimea, l'Ucraina, Nemtsov, la Cecenia - Secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax, il responsabile per la stampa del Cremlino si è rifiutato di commentare con i giornalisti dove si trovi Putin, che da mesi è al centro di contese con riflessi internazionali: la guerra in Crimea prima e in Ucraina poi e, nelle ultime settimane, le polemiche interne e dall'estero per l'omicidio del suo oppositore politico Boris, Nemtsov, assassinato a pochi metri dal Cremlino. Le indagini hanno portato all'arresto di cinque sospettati, tutti ceceni. La pista "ufficiale" conduceva alla Cecenia e all'estremismo islamico, presto smentita. Secondo la Novaja gazeta l'omicidio sarebbe legato a una "guerra" tra gli apparati di forza federali e il leader ceceno Kadyrov, uomo di Putin nella instabile regione caucasica. 

Furbata degli onorevoli sui vitalizi: calcoli truccati, altro che taglio

Taglio ai vitalizi, la furbata degli onorevoli: calcoli truccati, ecco quanto guadagneranno dopo 5 anni

di Franco Bechis 



È una delle più straordinarie beffe che il mondo politico e istituzionale abbia messo in scena in questi anni: l’abolizione dei vitalizi. È stato fatto quasi all’unisono nel 2012 prima dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica, poi in quasi tutti i consigli regionali italiani: via i vitalizi- dissero- d’ora in avanti la Casta sarà uguale a tutti gli altri italiani, e vivrà come loro anche in età della pensione, con il sistema contributivo che Elsa Fornero e il governo di Mario Monti hanno esteso a tutti. Uguali agli altri italiani. È falso. Ed è falso anche che per deputati, senatori e consiglieri regionali sia entrato in vigore il sistema contributivo che vale per tutti gli altri comuni cittadini. Solo da qualche settimana, grazie alla Regione Puglia che ha messo on line l’intero testo e le tabelle per il calcolo dei coefficienti con cui otterranno la loro pensione, si è alzato il velo sulla grande bugia. Espressamente la Regione Puglia ha premesso che il testo del regolamento adottato e soprattutto le tabelle di calcolo è preso pari pari da quello varato da Camera e Senato. Grazie all’aiuto tecnico della Fondazione studi dei consulenti del lavoro abbiamo così potuto calcolare la nuova pensione degli appartenenti alla cosiddetta casta politica.

Due gli esempi esplicativi fatti, che peraltro rappresentano abbastanza bene la situazione della maggioranza dei nuovi eletti in questo Parlamento, visto che il nuovo regime previdenziale che ha sostituito i vitalizi è entrato in vigore dal primo gennaio 2013 e riguarda quindi chiunque sia stato eletto la prima volta in questa legislatura. E varrà anche per i consiglieri regionali che verranno eletti alle prossime elezioni. Ipotesi numero uno: prima elezione, versamenti solo per la legislatura corrente, perchè poi si cambierà mestiere o banalmente non si verrà più candidati o eletti. Età di partenza: 35 anni. Nel caso dei deputati e senatori si parte dal 2013, in quello dei consiglieri regionali si parte in questo 2015 con i versamenti contributivi. A fine legislatura si saranno versati in tutto 216.4158,14 euro, rivalutati secondo il coefficiente di capitalizzazione previsto. Con quei soli 5 anni di lavoro da politico, sarà garantita una pensione al compimento del 65° anno di età. Per tutti gli altri italiani l’età minima è già oggi 66 anni. Per chi oggi ha 35 anni l’età minima sarà intorno ai 70 anni. E già qui c’è un vantaggio di un lustro almeno per la casta. Arrivata l’età della pensione (2043 per l’ipotetico onorevole, 2045 per l’ipotetico consigliere regionale) si riceverà un assegno di 1.985,07. Certo, è inferiore all’ultimo importo previsto per un vitalizio percepito con una sola legislatura alle spalle (circa 3 mila euro lordi), ma è vitalizio pure questo anche se la chiamano pensione contributiva.

Secondo caso previsto: stessa età, 35 anni. Stesse caratteristiche: eletto per la prima volta in Parlamento nel 2013 o in consiglio regionale nel 2015. Unica differenza: due legislature di lavoro in politica, in tutto 10 anni, poi si cambia mestiere. Grazie a questo raddoppio l’ipotetico deputato/consigliere andrà in pensione 5 anni prima del collega di cui abbiamo appena finito di parlare. Dieci anni prima dei loro coetanei italiani che non hanno avuto la fortuna di fare parte della casta politica: a 60 anni. E con due legislature la pensione è praticamente identica a quella che si percepiva prima con il vitalizio: 2.926,42 euro al mese. Perchè così alta? Perchè il trucco con cui le pensioni contributive dei politici restano di fatto dei vitalizi camuffati è tutto nei coefficienti di capitalizzazione che sono altissimi, quasi il doppio di quelli che valgono per tutti gli altri italiani.


Sono vitalizi non solo per l’importo della pensione, ma anche per le caratteristiche della pensionabilità. Con soli 5 anni di versamenti contributivi nessun lavoratore dipendente italiano potrebbe oggi andare in pensione. Prima che sia loro concesso debbono lavorare sette volte tanto. Per i lavoratori autonomi sarebbe comunque impossibile andare in pensione sia con 5 che con 10 anni di contributi all’età concessa ai deputati. Bisognerebbe essere iscritti all’Inps2, che per concedere la pensione con 5 anni di contributi chiede comunque almeno 20 anni aggiuntivi versati a Inps 1. Oggi solo dopo i 70 anni di età è concesso loro di andare in pensione con soli 5 anni di versamenti. E se avessero davvero riversato la stessa cifra (alta) di parlamentari e consiglieri regionali in quel lustro, si godrebbero una pensione lorda di poco superiore ai 750 euro mensili. Meno della metà dei politici, che quindi conservano sotto ogni aspetto il vecchio vitalizio a cui hanno solo cambiato nome e un po’ ridotto l’importo. 

Arriva l'eclissi del secolo in Italia Come, dove e quanto saremo al buio

Eclissi del secolo, l'Italia sarà senza luce





Sarà l'eclissi del secolo, una eclissi totale in cui per alcuni minuti la Luna oscurerà completamente il Sole. Succederà venerdì 20 marzo. L'eclissi sarà totale nel nord Europa ma sarà visibile come eclissi parziale (al settanta per cento circa in Italia) su tutto il Continente, in parte del nord Africa e in parte dell’Asia. Un evento simile si ripeterà soltanto nel 2026.

Le regioni che potranno assistere meglio al fenomeno sono quelle del nord e soprattutto del nord/ovest, riporta meteoweb.eu, mentre al Sud e soprattutto in Sicilia l'eclissi sarà meno significativa. Ma vediamo le percentuali di oscuramento del sole da parte della luna. 

Tra le città italiane la più fortunata sarà Aosta (67,3%). A Torino l'oscuramento sarà del 65,6%, a Milano del 64,9%, a Genova del 63%, a Bologna del 60,6%, a Trieste del 60,5%. La percentuale diminuisce scendendo verso Sud: 59,2% a Firenze, 56,5% a Perugia, 53,8% a Roma, 49,8% a Napoli, 47% a Bari, 44,4% a Palermo, 43,6% a Lecce e Cosenza, 41,6% a Messina e Reggio Calabria, 39,7% a Siracusa. In Sardegna, invece, 51,6% a Cagliari e 53,8% a Nuoro.

L'eclissi comincerà intorno alle 9,20 e si concluderà intorno alle 11,45. Il momento massimo dell'eclissi, in cui si raggiungeranno le percentuali di oscuramento più elevate sarà intorno alle 10,30.

Per vedere l'eclissi però bisogna prendere degli accorgimenti: il Sole infatti non va osservato senza filtri adeguati perché può provocare gravi danni alla vista. Esistono speciali occhialini che utilizzano particolari materiali (mylar o astrosolar) in grado di proteggere al meglio i nostri occhi che possono essere reperiti online o nei negozi specializzati. Altrimenti si può proiettare l'eclissi e vederla così in sicurezza facendo un piccolo foro su un cartone e orientandolo verso il Sole: in questo modo l'immagine dell'eclissi sarà proiettata per terra o su una qualsiasi superficie.

"In Rai una Gruber musulmana" Islam all'assalto di viale Mazzini

Rai, l'Ucoii: "Vogliamo più conduttori islamici nella tv pubblica, sogniamo una Lilli Gruber musulmana"





"Sarebbe bello avere una Lilli Gruber musulmana in Rai". La proposta viene da Izzeddin Elzir, presidente dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche d'Italia. Intervistato da Klaus Davi a KlausCondicio sul canale Youtube del giornalista, Elzir ha spiegato: "Paghiamo il canone ma non siamo rappresentati. Avere conduttori e giornalisti di fede islamica sarebbe un grande passo avanti verso l'integrazione, permetterebbe anche al servizio pubblico di dialogare con una comunità di oltre 1 milione e 600mila persone e aprire il Paese a una cultura diversa". L'obiettivo, dunque, è arrivare a un "programma che parla tramite noi della nostra fede". E il governo di Matteo Renzi, impegnato nella riforma di viale Mazzini, potrebbe ascoltare con interesse. Francesco Verducci, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, ha accusato la tv pubblica di "ignorare il contributo degli immigrati. La Rai, sostiene il democratico Verducci, dovrebbe "raccontare tutte le sue voci molto più di quello che riesce a fare oggi". Certo, da qui un palinsesto filo-musulmano il passo sembra lunghissimo. Però... "La mission del servizio pubblico è rafforzare il multiculturalismo, il dialogo e lo scambio reciproco, la convivenza che sta alla base del nostro essere comunità - conclude Verducci -. Nella tv bisogna potersi riconoscere, questo è un pezzo fondamentale della rivoluzione Rai". 

Alcol in polvere da sniffare: cosa fanno i ragazzi il sabato sera

Arriva l'alcol in polvere: si può sniffare





E' bianco, leggerissimo e può avere il sapore di vodka, rum, o cocktail come Cosmopolitan, Margarita o lemon drop: si tratta dell'alcol in polvere, prodotto che ha appena ricevuto il via libera negli Stati Uniti da un'agenzia federale, l'Ufficio per le tasse e il commercio su alcol e tabacco (Ttb), suscitando aspre polemiche, tanto che diversi Stati, tra cui Sud Carolina, Louisiana e Vermont lo hanno già messo al bando, mentre altri si apprestano a farlo.

Questo nuovo prodotto può essere mescolato alle bevande, ma anche sniffato e sparso sul cibo. Le principali preoccupazioni riguardano il possibile abuso da parte dei giovani, che possono sniffarlo, nonchè la sua maneggevolezza (una bustina pesa 28 grammi), che consente di introdurlo con facilità in eventi pubblici o aggiungerlo alle bevande. Usarlo e consumarlo è molto semplice: una bustina equivale ad un bicchierino, come spiega sul suo sito l'azienda produttrice, e diventa liquido mescolandolo con 100 grammi di acqua.

Dovrebbe essere disponibile nei negozi a partire dalla prossima estate, ma i suoi impieghi possono essere molteplici. Oltre ad essere consumato ad esempio da campeggiatori ed escursionisti, può essere molto comodo per aerei e hotel, che possono conservarlo risparmiando molto spazio, o anche in ambito medico, industriale ed energetico.

sabato 14 marzo 2015

Terni: Mi chiamo David Raggi e sono morto perchè.....

Terni: Mi chiamo David Raggi e sono morto perchè.....


di Luciana Esposito 





Mi chiamo David Raggi, sono stato condannato a rimanere un eterno ragazzo di 27 anni, sono nato e cresciuto a Terni, ho un lavoro, vanto raro per i giovani di questa generazione, sono un informatore farmaceutico e in passato ho aiutato tante persone, in quanto, spesso ho vestito la tuta arancione e l’altruismo di chi lavora nel 118. Ieri sera, però, non ho potuto fare nulla per aiutare me stesso.

L’altra sera, quando sono uscito di casa, avevo solo voglia di divertirmi e trascorrere la solita serata tra amici, non sapevo che sarei finito sui giornali e che non avrei più rivisto i miei genitori e mio fratello.

Non sapevo che sarei morto.

Sono morto perché sono stato colpito casualmente davanti ad un bar da un marocchino che ha dato di matto per una birra. Il personale, insieme ai due agenti in borghese presenti, hanno cercato di calamaro, ne è nato un parapiglia nel corso del quale sono stati rotti bicchieri e bottiglie. Quello straniero è entrato e uscito dal locale varie volte, me lo sono trovato davanti, per caso e mi ha colpito al collo con una bottiglia rotta. «Che mi guardi? Che cosa vuoi?» mi ha sbraitato contro prima di colpirmi.

Sono morto, semplicemente, perché il mio corpo ha impattato con la delirante e barcollante esagitazione di un uomo poco lucido e fuori controllo. Una mina vagante che ha lasciato esplodere la sua follia contro di me. Poteva esserci chiunque al posto mio. Invece c’ero io e quell’infausta morte ha squarciato la mia vita.

Ho chiesto al mio amico medico che per primo mi ha prestato soccorso di chiamare un’ambulanza, ma sapevo che non ci sarei arrivato all’ospedale e gliel’ho anche detto. Ho capito che quelli erano i miei ultimi, concitati respiri e che dovevo spenderli bene. E, allora, ho parlato con il cuore, ho lasciato parlare il cuore e ho avuto solo il tempo e la forza necessari per chiedere ai miei amici di dire alla mia famiglia che gli voglio bene.


David Raggi


La polizia ha arrestato Amine Aassoul, un marocchino di 29 anni, lo hanno rintracciato in via Roma, poco distante dal luogo dove giaceva il mio corpo esanime. Era a dorso nudo e in stato di agitazione.

È stato lui ad uccidermi. Dopo hanno scoperto che Assoul, quel marocchino, il mio assassino, era arrivato a Terni nel 2007 dove aveva raggiunto la madre sposata con un uomo del posto. Dopo alcuni furti compiuti tra Porto Recanati, Fermo e Civitanova Marche gli era stato revocato il permesso di soggiorno e rimpatriato. Era poi tornato in Italia nel maggio dell’anno scorso, sbarcando a Lampedusa. La sua richiesta di asilo politico era stata respinta a ottobre e la squadra volante di Terni gli aveva notificato la decisione. Il marocchino aveva però fatto ricorso nei 30 giorni previsti ed era in attesa di una decisione in merito.

La mia morte è diventata, così, un affare di Stato, una di quelle vicende che mette tanta carne a cuocere e che consente a quella fazione politica di scagliarsi contro l’opposizione e a quest’ultimi, a loro volta, di inveire contro i primi.

Intanto io sono morto.

Il Viminale, Angelino Alfano, tanti “pezzi grossi” hanno espresso indignazione e cordoglio. Ma i miei genitori? Loro vedranno sfilare sagome e belle parole accanto al vuoto e al dolore, quello vero, quello che solo i genitori che piangono la morte di un figlio possono essere in grado di comprendere. Quando il trambusto sarà passato, accanto a loro, ai mio genitori, rimarranno ancora, sempre e solo vuoto e dolore.

Tutti, adesso, tesseranno le mie lodi, per quell’ipocrita, convenzionale e beffardo principio secondo il quale, quando si muore, diventiamo tutti belli e buoni.

Eppure, nel mio caso, è proprio vero.


David Raggi



Ero «un ragazzo d’oro»: aiutare gli altri era la filosofia che ha condito ed animato il senso della mia breve vita. Donavo il sangue, aiutavo gli altri, aiutavo “quelli come Assoul”, più abituati a difendersi da sguardi sprezzanti che a vedersi tendere una mano, dispensavo sorrisi ed altruismo, facevo ragionare le teste calde che inveivano contro “quelli come Assoul”, predicavo tolleranza ed integrazione.

“Un altro angelo nel cielo.. a vegliare su di noi..non meritavi questo.. eri un angelo sceso in terra.. un portatore sano di allegria e spensieratezza.. era impossibile non volerti bene e l’unica cosa che rimpiango è di non aver passato più tempo con te.. aver goduto di tutta la gioia e la voglia di vivere che avevi e regalavi a tutti” scrive il mio amico Fabio su facebook.



David Raggi 


Eri un angelo in terra ora vola in cielo in mezzo agli altri angeli del paradiso”, scrive, invece, Federica.

Ma non è per questo che mi sento preso in giro dal mio stesso destino, non solo perché ero “un giusto”. Nessuno meriterebbe di morire così. Nessuno dovrebbe morire così. Non si può morire così. Nessuno dovrà più morire così.

Chi dispone del potere necessario per intervenire, per non rendere vano il messaggio che ho cercato di inculcare nelle vite che si sono intrecciate con la mia, conferisca un senso alla mia insensata morte.

Renzi: "Intervenire in Libia, l'Isis avanza" Sostegno all'Egitto: "Deciderà l'Onu"

Libia, Matteo Renzi dall'Egitto: "Intervenire prima che l'Isis occupi tutto il Paese"





Aveva frenato l'irruenza dei suoi ministri, da Paolo Gentiloni ad Angelino Alfano, che invocavano un intervento immediato dell'Italia in Libia per contrastare l'avanza dell'Isis. Ora Matteo Renzi mette l'elmetto e dal palco del Forum di Shalm El Sheikh in Egitto annuncia: "Bisogna intervenire in Libia prima che le milizie dell'Isis occupino in modo sistematico non solo piccoli e sporadici luoghi, ma una parte del Paese".

Reazione - A margine del Forum, Renzi ha poi aggiunto: "Ci sono sensibilità diverse nella comunità internazionale, ma non c’è nessun dubbio che occorra lottare con decisione e determinazione contro il terrorismo. La minaccia è evidente in ciò che è accaduto nelle ultime settimane", ricordando le 21 vittime cristiane copte egiziane uccise dai jihadisti.

Intervento militare - Da più parti c'è chi invoca un intervento guidato dalle truppe egiziane: "Ci sono sensibilità diverse - ha aggiunto il premier - ma mi pare di poter dire che c'è condivisione ampia sulla necessità di un intervento rilevante in Libia, da realizzare a partire da sforzi diplomatici dell'Onu". Renzi ha incontrato nei giorni scorsi Vladimir Putin in Russia, c'è stato un giro di consultazioni con Francia e Inghilterra e nei prossimi giorni: "avremo un approfondimento con gli Usa, che sono il key player in questa partita".