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sabato 7 marzo 2015

L'ULTIMO SCIPPO A BERLUSCONI Ecco che cosa gli vogliono fregare

Forza Italia, Raffaele Fitto pronto alla guerra contro Silvio Berlusconi: vuole vietargli di usare il simbolo del partito





Per Silvio Berlusconi si preannuncia una nuova battaglia in tribunale. No, non c'entrano nulla le Olgettine. C'entra Raffaele Fitto: il Cavaliere, infatti, non teme soltanto di perdere (ancora) la sua libertà personale. Ma teme anche di perdere il logo di Forza Italia. Già, perché il dissidente Fitto, pur di "difendersi" nel partito che lo vuole emarginare, sarebbe pronto a una guerra di carte bollate pur di inibire l'uso del logo Forza Italia alle regionali.

L'avvertimento - Come spiega il Corriere della Sera, Fitto potrebbe rivolgersi all'avvocato Pellegrino - noto legale pugliese di centrosinistra - per difendersi dall'assedio azzurro. E non solo: come detto il dissidente starebbe pensando di vietare l'uso del simbolo alle Regionali. Una possibilità in un certo modo confermata dallo stesso Fitto, che ieri, parlando alla platea di Vibo Valentia, ha spiegato: "Qualora non ci fossero le condizioni per portare avanti la nostra battaglia, allora cercheremo di difenderci".

La "ratio" - Insomma, Berlusconi ora teme il tentativo di "scalata giudiziaria" del suo partito. Nel frattempo, e in attesa della stesura della lista per le regionali, Fitto non vorrebbe arrivare a tanto, a rivolgersi insomma ad un avvocato per fare la guerra al Cavaliere. Ma tutto è possibile. Se i nomi dei fittiani venissero "epurati" dalle liste pugliesi degli azzurri, il dissidente, sostiene il Corsera, sarebbe pronto a un'iniziativa giudiziaria. Il presupposto della possibile azione legale graviterebbe attorno allo statuto di Forza Italia, che per Fitto non verrebbe rispettato.

"Dramma di mia figlia malata. L'operazione al cuore e il terrore": l'incubo di Paolo Bonolis e di sua moglie

Paolo Bonolis, la moglie: "Vi racconto il dramma della nostra figlia malata"





Per la prima volta Sonia Bruganelli, la moglie di Paolo Bonolis, racconta il dramma vissuto in famiglia, quello dei problemi di salute della prima figlia della coppia, Silvia. Sonia lo ha fatto in una lunga intervista concessa al settimanale Gente. Bonolis e la moglie, insieme da 18 anni, hanno avuto tre figli. La prima, Silvia, ha avuto un inizio difficile. "Appena nata è stata sottoposta a un intervento al cuore. Il post operatorio è stato problematico e l'ha portata ad avere un po' di ritardi nell'iter di crescita - spiega Sonia -. Il mio primo timore è stato: Come riuscirò a comunicare con mia figlia? Io non mi arrendevo all'idea che sarebbe potuto accadere". Per fortuna, così non è stato. Silvia, infatti, è migliorata tantissimo. Nella toccante intervista, la moglie di Bonolis spiega che oggi comunica senza problemi e, dopo molto lavoro e altrettante terapie, ha ancora davanti a sé grandissimi margini di miglioramento. "Nonostante le sue difficoltà iniziali, Silvia è la più solare, divertente, ironica, la più disponibile verso gli altri ed è innamoratissima di Paolo", conclude Sonia.

L'identikit per scovare i pedofili La mappa: dove sono e come evitarli

La triste hit parade della Pedofilia: Europa vergognosa vincitrice





La realtà drammatica del fenomeno degli abusi sui minori rivela ogni anno dei numeri sconvolgenti. Quest'anno sono state scoperte 574.116 foto pedopornografiche di bambini dai 3 ai 13 anni, mentre i video sono 95.882. Il dramma aumenta in quanto dietro queste immagini ci sono stupri e sodomizzazioni. Questo è quanto emerge da rapporto annuale 2014 "Pedofilia- Crimini contro l'infanzia", redatto dall'associazione Meter dalla parte dei bambini-onlus di don Fortunato di Noto.

Europa triste vincitrice - Innanzitutto la pedopornografia è condivisa attraverso gli archivi telematici dei singoli utenti che mettono a disposizione i file in rete. Sono stati monitorati e denunciati i seguenti archivi: 353 Dropbox (5.496 foto, video 2.975), 36 iCloud (1.348 foto, video 3.873), 3 Box.com (6.676 foto e 1336 video). L'analisi dei dati indica come l'Europa sia «il continente col record negativo. Il 46,62% delle segnalazioni pone il “Vecchio Continente” in testa alla classifica, seguita da Africa (24,67%), America (16,98%), Asia (12,93%), Oceania (1,8%)». Il primo posto, nel 2013, era dell'Africa. Il numero dei siti segnalati negli anni è aumentato ma Meter invita a prestare attenzione: «Questo è il punto di partenza e non la fine, perché l'“offerta” pedofila ha scoperto un nuovo modo di comunicarsi rappresentato da altri canali che non sono necessariamente i siti. Oggi ci sono, infatti, i social network e gli archivi telematici».

La classifica - In Europa vince questa deplorevole classifica la Slovacchia con 764 (61,41%), seguita dalla Russia con 117 (9,92%), Montenegro 96 (8,14%), Lettonia 69 (5,85%), Groenlandia 32 (2,71%). «Da notare che la Germania, con 44 siti, ha il 3,73% delle segnalazioni e l'Italia con 14 (1,19%)». Il totale è di 1.179 segnalazioni. In Africa prevale la Libia con 701 (89,99%), Mauritius 77 (9,88%), Zambia 1 (0,13%). Il totale è di 779 segnalazioni. In America al primo posto c’è la Colombia con 492 (67,03%), poi la Georgia del Sud con 198 (26,98%) e gli Usa con 41 (5,59%). Il totale è di 734 segnalazioni. In Asia «la fa da padrone» il Giappone con 287 (70,34%), seguito da India con 113 (27,7%) e Micronesia 4 (0,99%). Totale: 408 segnalazioni.

L'identikit del pedofilo - I rischi di molestia e adescamento per minori su Facebook e Vkontakte sono in crescita. Questo perché il social network permette al pedofilo di fornire false identità eliminando differenze d'età o culturali che normalmente pongono limiti nelle relazioni tra minori e adulti. Inoltre, ricordiamo che Facebook richiede un'età minima di 13 anni, ma molto spesso i ragazzini di età inferiore riescono comunque ad accedere al social. Meter indica poi che sui social «si possono incontrare tre tipi di pedofili: il seduttore, che è molto affettuoso e fa molti regali al bambino ottenendo il silenzio del piccolo grazie alle sue capacità manipolatorie; l'introverso, che comunica pochissimo con i bambini e utilizza difficilmente approcci seduttivi; il sadico, ossia il pericoloso. È un pedofilo che trae piacere nel vedere soffrire fisicamente e psicologicamente: tende trappole e utilizza la forza per rapire e uccidere la vittima nei casi più estremi». E ancora, c’è «il voyeur pedofilo o telematico, che non abusa dei bambini ma usufruisce del materiale pedopornografico che trova in rete o tramite il commercio sommerso di foto e filmati».

Il 2015 sarà l'anno della grande invasione La profezia nera sull'ondata di immigrati

Immigrazione, il direttore di Frontex: "Nel 2015 un milione di sbarchi"





A parlare non è Matteo Salvini, nè la sua amica Marine Le Pen. Ma il direttore di Frontex, l'Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea. Fabrice Leggeri spiega in una intervista alla vigilia della stagione estiva, che è quella più delicata per gli sbarchi dal Nord Africa, che ci dobbiamo preparare al peggio per l'anno che è appena iniziato. Che la "invasione" dello scorso anno sarà nulla rispetto a quel che ci attende nei prossimi mesi. "Nel 2015 dobbiamo essere preparati ad affrontare una situazione più difficile dello scorso anno. A seconda delle fonti - spiega - ci viene segnalato che ci sono tra i 500mila ed un milione di migranti pronti a partire dalla Libia". Leggeri ha toccato anche il tema della possibile presenza dell'Isis dietro il traffico dei migranti in Libia: "Dobbiamo essere coscienti dei rischi.  C'è preoccupazione tra gli Stati. Perchè se questo non accade ora potrebbe accadere in futuro".

Leggeri ha parlato anche del ruolo dell'Agenzia che guida nell'emergenza legata agli sbarchi: "Se si vuole che Frontex faccia più operazioni abbiamo bisogno di risorse e staff e dell'impegno degli Stati membri a rendere disponibili i loro mezzi", ha dichiarato, aggiungendo poi che "Frontex è una parte. Da solo non è sufficiente ad affrontare questo enorme problema. Ad esempio, la cooperazione con i Paesi terzi è molto importante". Alcune settimane fa una motovedetta italiana è stata minacciata da trafficanti armati durante un salvataggio vicino alle coste libiche. "Su questo abbiamo avuto anche uno scambio di vedute con gli Stati Ue" dice leggeri. "Ma questo non significa che domani non ci possano esser altri incidenti. E' vicino alle coste libiche che c'è il rischio".

C'è troppo cadmio in una partita di tonno scatta il ritiro dagli scaffali per una ditta

Allarme cadmio nel tonno all'olio di girasole, ritirato un lotto del marchio Insuperabile





Troppo cadmio in un lotto di scatolette di tonno, così i supermercati allertati stanno provvedendo a rimuoverle dagli scaffali. L'anomalia è stata riscontrata nelle confezioni del tonno a marchio Insuperabile all'olio di girasole. Sono confezioni da 3 scatolette ciascuna da 80 grammi, in scadenza nel 2019. La partita di tonno era già in commercio, inevitabile quindi che qualcuno abbia potuto acquistare qualche confezione del lotto L 52° A. Gli esperti consigliano di non consumare quel prodotto, vista l'alta concentrazione del cadmio, un metallo pesante che può essere dannoso se assunto in quantità elevate.

Occhio al 730 precompilato: costa di più Ecco la fregatura del nuovo Fisco del governo

730 precompilato, caos detrazioni e rincari: che fregatura il nuovo Fisco con Matteo Renzi

di Maurizio Belpietro 



Lo scorso anno, quando Matteo Renzi annunciò in campagna elettorale che avrebbe semplificato la vita di chi paga le tasse con il 730 precompilato, gli chiesi come avrebbe fatto con le detrazioni. Il presidente del consiglio liquidò la faccenda come se si trattasse di un dettaglio, ma la mia impressione fu che non solo non sapesse come risolvere la questione, ma nemmeno fosse a conoscenza di che cosa fossero le detrazioni e come funzionassero. «Il premier va di fretta e non si cura dei dettagli», mi rassicurò un suo collaboratore. Forse tutti gli uomini che hanno una visione si comportano così, lasciando ai funzionari la traduzione in pratica delle loro intuizioni. Però non occupandosi delle procedure necessarie a trasformare in realtà un’enunciazione poi si rischia un guaio ed è quello che sta succedendo proprio con la dichiarazione dei redditi precompilata.

Già tempo fa noi di Libero avevamo lanciato l'allarme, prevedendo la massima confusione. L'articolo del nostro Franco Bechis forse sarà stato giudicato eccessivamente pessimista, ma giunti alla vigilia dell’operazione di semplificazione del Fisco tutti i nodi vengono al pettine. Il primo è appunto quello delle detrazioni, che non essendo prevedibili (come fa l'Agenzia delle entrate a conoscere l'ammontare delle somme spese per il medico, per la colf o per il mutuo? È vero che tutto è registrato, ma l'elaborazione dei dati è complicata) rischiano di mandare a pallino il modello precompilato. Il contribuente infatti non trovando inseriti quei dati sarà costretto a ricorrere al commercialista o a un centro di assistenza fiscale, con tutto ciò che ne consegue. Per prima cosa pagherà, come è ovvio, e dunque non ci sarà il risparmio tanto atteso, e per seconda dovrà rinunciare all'immunità fiscale, ossia alla promessa che utilizzando la dichiarazione predisposta dagli uffici fiscali non avrà problemi con l'Agenzia delle entrate. Non essendo più vergine, ma essendo stato corretto da un commercialista, il modello rilasciato dal Fisco non è più immune dai controlli e perciò siamo alle solite, ossia al rischio di vedersi contestata la dichiarazione dei redditi.

Tuttavia i problemi non si fermano qui. Siccome con la nuova normativa è stata introdotta anche la responsabilità del commercialista che compila il modello da consegnare all'Erario, attribuendo dunque al professionista il rischio di pagare in solido con il contribuente, ragionieri e centri di assistenza fiscale sono sul chi va là e alcuni addirittura sono pronti a rifiutare la compilazione delle dichiarazioni dei redditi che possano presentare rischi. In tal caso l'italiano che paga le tasse si ritroverebbe abbandonato a se stesso, senza sapere a chi rivolgersi. Non è tutto. Gli studi professionali per tutelarsi dal pericolo di dover onorare sanzioni pesanti si sono attrezzati con una polizza di assicurazione, ma vista la complessità della materia (con il Fisco si rischia sempre, anche quando non si ha alcuna intenzione di evadere o di nascondere i propri redditi) il premio è assai salato. E ovviamente per il contribuente tutto ciò non è gratis, perché se il commercialista ha una spesa in più, questa alla fine ricadrà sulla parcella che il cliente si vedrà presentare.

Risultato, l'idea di far pervenire a casa una dichiarazione dei redditi già predisposta, senza complicare la vita degli italiani, è bella e apprezzabile, ma si scontra con la realtà e con un Fisco che ormai è comprensibile a pochi. Se il diavolo si nasconde nei dettagli, forse prima di lanciare l'operazione semplificazione sarebbe stato il caso di sfoltire la normativa fiscale. Perché è vero che all'estero il bollettino delle tasse arriva a casa senza costringere i contribuenti a faticare su numeri e documenti, ma negli altri Paesi le istruzioni per compilare la dichiarazione dei redditi sono composte di poche pagine, mentre da noi solo per spiegare che cosa bisogna fare ne servono settecento. Forse si doveva partire da lì, da un Fisco che per essere capito ha bisogno di un dizionario. Ma in tal caso più che di semplificazione forse si doveva parlare di rifondazione fiscale: buttare tutto ciò che c'è per prendere esempio dalla Svizzera o dagli Stati Uniti. Ma così facendo, pensate a quanta gente resterebbe senza lavoro. Di certo chi ha inventato la Delirium tax.

venerdì 6 marzo 2015

Caivano (Na), MONOPOLI: "Mai più eco-"balle" che mortificano il nostro Popolo"

Caivano (Na), MONOPOLI: "Mai più eco-"balle" che mortificano il nostro Popolo"




La nostra coalizione, nasce per evitare che a Caivano la malapolitica continui a "sgovernare" il Paese, procurando ferite mortali, come quelle delle piramidi di eco balle, che mortificano nel corpo e nello spirito il nostro popolo e il nostro territorio. Così il candidato Sindaco del Centro Destra, Simone Monopoli ai nostri microfoni, e nota: "Mai più dobbiamo tollerare scempi come questo, mai più dobbiamo permettere che partiti come il Partito Democratico possano gestire, come hanno fatto da 20 anni a questa parte, il nostro destino". Mai più!