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mercoledì 4 febbraio 2015

Piano B di Renzi, al governo anche senza Ncd. Ecco come farà senza Alfano

Il piano B di Renzi, al governo anche senza Ncd. Ecco come farà senza Alfano





Non ha bisogno di Angelino Alfano e del Nuovo centrodestra per governare, Matteo Renzi. Se anche il primo ministro rompesse, il leader del Pd avrebbe comunque i numeri per approvare le riforme, perché ancora prima dell'intesa sulla candidatura di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, Renzi sapeva che poteva contare su molti senatori appartenenti a tutti gli schieramenti. 

Al momento, come riporta il Corriere della Sera, non è necessario per Renzi portare a compimento "Orizzonte 2018" ma la manovra è già messa a punto come rivela un esponente del Pd: "In caso di necessità, al Senato i numeri ci sono. Anche senza il Nuovo centrodestra". E in questa ottica si possono ora rileggere le parole di Maria Elena Boschi quando qualche giorno fa diceva che "la maggioranza è autosufficiente". Del resto, il ministro per le Riforme è parte in causa della manovra: è stata lei infatti a convincere alcuni esponenti di Ncd a votare per Mattarella ancor prima del via libera di Alfano e questi sono già stati ribattezzati "gli 11 apostoli della Boschi". 

Intanto Alfano è stretto tra Renzi che lo attende al varco da un lato e Matteo Salvini che prova a chiuderlo dall'altro ed è sfinito dalle defezioni e dalla crisi di nervi che attraversa il partito. Angelino è convinto che "ce la faremo" e che "nessuno se ne andrà". Ma Renzi è pronto a tutto.

Pino Daniele, straziante richiesta dell'ex: "No, dopo l'autopsia il suo cuore..."

Pino Daniele, la ex compagna dopo l'autopsia: "Non gettate via il suo cuore come carta sporca"





Sono iniziati gli accertamenti peritali sull'autopsia richiesta dalla procura di Roma sulla salma di Pino Daniele, il cantante scomparso il 4 gennaio 2015 a causa di un infarto. Il professor Giuseppe Ambrioso, direttore di cardiologia e fisiopatologia cardiovascolare dell'ospedale di Perugia, in qualità di perito, ha confermato l'inizio degli esami. L'autopsia eseguita l'8 gennaio è stata richiesta per chiarire se Pino Daniele sarebbe potuto essere salvato da un intervento tempestivo. Amanda Bonino, compagna del cantante, ha scritto una lunga lettera ai medici incaricati di esaminare il cuore. La sua richiesta è che il cuore del cantautore non venga gettato.

La lettera - "Ho appreso dai giornali che durante l'autopsia è stato espiantato il cuore di Pino - scrive Bonino -. Avere la conferma che fosse tutto vero è stato devastante e ancor più doloroso dover intuire quale potrebbe essere il suo destino una volta terminati gli esami.... Se razionalmente, con grande dolore, devo accettare una disposizione del pm come atto dovuto, al contempo, trovo moralmente inaccettabile che quel cuore, che idealmente è il luogo dell'anima di Pino, in cui sono le persone che ama, gli amici veri, dove è Napoli, dove c'è un po' di Maremma, dove sono le sue passioni e le sue ispirazioni, possa essere distrutto e smaltito come un rifiuto organico qualsiasi, per dirla con le sue parole.... come una carta sporca".

"Con quel cuore..." - La lettera continua: "Il pensiero di ciò mi addolora quanto la sua morte. Mi auguro che esista la possibilità che i suoi resti possano essere ricongiunti e possano finalmente riposare in pace nel silenzio incantato della campagna Toscana. Confido nel buonsenso e nel rispetto che un paese civile dovrebbe avere nei confronti della dignità umana, a maggior ragione nei confronti di una personalità unica ed irripetibile come quella di Pino, che proprio con quel cuore ha arricchito il nostro patrimonio culturale e musicale donandoci opere straordinarie che rimarranno per sempre all'umanità. Amanda".

Ribaltone al Fatto, silurato Padellaro: chi è il nuovo direttore (e il vecchio...)

Fatto quotidiano, silurato Antonio Padellaro: Marco Travaglio nuovo direttore





Ribaltone al Fatto Quotidiano, Marco Travaglio è il nuovo direttore e sostituisce Antonio Padellaro, alla guida del giornale nei suoi primi 5 anni di vita. Ad annunciarlo una nota della Società Editoriale Il Fatto che comunica che il consiglio di amministrazione "ha deliberato la nomina di Marco Travaglio come nuovo direttore della testata Il Fatto Quotidiano". L'editorialista principe di Servizio Pubblico già da un anno era condirettore del giornale. L'Assemblea degli azionisti tenutasi oggi ha inoltre nominato Padellaro, all'unanimità, Presidente della Società Editoriale il Fatto. 

"L'amministratore delegato Cinzia Monteverdi, insieme ai consiglieri Luca D'aprile, Peter Gomez, Lucia Calvosa, Layla Pavone, Marco Tarò, e alla presenza del Collegio Sindacale presieduto da Niccolò Abriani, hanno accolto la proposta di nomina di Marco Travaglio presentata da Antonio Padellaro che, con grande forza e spirito propositivo per il futuro, resterà in forza al giornale non solo come fondatore ma anche, e soprattutto, come editorialista", sottolinea la nota. "Con la convinzione che il nuovo assetto garantirà la continuità con il passato e nuove idee per il futuro i Soci hanno ringraziato Antonio Padellaro per l'insostituibile apporto che ha dato alla nascita e allo sviluppo del giornale e per il prestigio e l'equilibrio con cui ha diretto la testata in questi anni. Apporto fondamentale che proseguirà da oggi in poi nella sua nuova veste", conclude.

Dalla cella "esce" una lettera di Bossetti: la vecchia promessa fatta alla moglie...

Massimo Bossetti, la lettera dal carcere: "Per il 2015 rivoglio solo la mia libertà"





Massimo Bossetti, il 44enne accusato di aver ucciso Yara Gambirasio quel maledetto 26 novembre del 2010 , scrive una lettera dal carcere. Si tratta di un foglio scritto a mano, una lettera poi mostrata dal suo legale, l’avvocato Claudio Salvagni, durante la puntata del programma La Vita in diretta. Bossetti nella lettera lancia il suo appello e ribadisce la sua innocenza: "Questo chiedo a Dio di regalo per il 2015 e nient’altro di più, la mia libertà rivoglio, perché Dio ha visto e sa come sono andate le cose, sa che io non c’entro in questo caso". E ancora: ''E allora, se veramente esiste - dice riferendosi sempre a Dio - perché non aiuta gli inquirenti a capire? La promessa che ho fatto a mia moglie prima di sposarmi è quella di stare insieme per tutta la vita accanto a lei e non quella di farla finita in un maledetto carcere''. Nel suo scritto, che potete vedere nella foto, lo stesso Bossetti inoltre sottolinea la frase e il concetto che più gli sta a cuore: "Per il 2015 rivoglio solo la mia libertà".

Maurizio Crozza umiliato: così Maria Elena Boschi lo ha distrutto in studio. E Giovanni Floris va in crisi: che è successo...

Maurizio Crozza umiliato da Maria Elena Boschi: non le scappa neppure una risata





Una strepitosa performance, quella di Maurizio Crozza, nella copertina di Dimartedì del 3 gennaio. Si parte dall'imitazione di Matteo Renzi e si prosegue con la nuova imitazione, quella del neo-presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E in studio è presente niente meno che Maria Elena Boschi: bellissima ed elegantissima, in calze nere e tacco alto. Crozza parte imitando il premier, al quale mette in bocca frasi quali: "Cari italiani, se ho fottuto uno come Berlusconi, a voi gente semplice avete idea di come posso ridurvi?". E ancora: "Angelino, quando hai finito di pulire i vetri e gli specchi puoi andare". Insomma, Renzi viene massacrato per il suo giochino quirinale. Poi si passa all'imitazione - riuscitissima - di Mattarella. Strepitosa l'ultima battuta: "Rivolgo un pensiero a colui che con la mia elezione può abbandonare il suo gravoso compito: Enrico Mentana". Grasse risate. Ridono tutti. A parte una persona, proprio lei: il ministro Maria Elena Boschi. Ferma, ritta, impassibile. Nemmeno una smorfia. Mai. Le telecamere indugiano su di lei, ma niente, nulla da fare. Crozza, insomma, perde clamorosamente il confronto diretto: viene "umiliato" dalla Boschi e dalla sua imperturbabile compostezza. Tanto che Giovanni Floris prende a ridere sguaiatamente ad ogni battuta di Crozza. Il sospetto è legittimo: avrà mica voluto "disturbare" il silenzio della Boschi?

martedì 3 febbraio 2015

Berlusconi supershow al Colle Alla Bindi: "Rosi, tu sei un..."

Silvio Berlusconi dà dell'uomo a Rosi Bindi





Silvio Berlusconi è al Quirinale per la cerimonia di insediamento di Sergio Mattarella. Il capogruppo di Fi Renato Brunetta gli porta Rosy Bindi per uno scambio di saluti. Il faccia a faccia sembra nascere sotto i migliori auspici con sorrisi reciproci. Poi il Cav esordisce: «Ho visto che ha versato lacrime di commozione, non ce lo aspettavamo da un uomo... pardon, da una donna, come Bindi, tante lacrime». La battuta non piace affatto all’esponente Pd presidente dell’Antimafia che replica piccata: "Mi aspettavo che lei fosse diventato un pò più galante, ma mi pare che non c’è niente da fare...». Berlusconi cerca di correre ai ripari per la gaffe, fa un baciamano alla Bindi "Signora, io sono sempre galante".

L'epico scontro - Non è la prima volta che i due si "beccano". Tutti ricordano quando, nello studio di Porta a Porta, era l'8 ottobre del 2009, Silvio Berlusconi e l'allora vicepresidente della Camera Rosi Bindi si confrontavano sul Lodo Alfano. Il Cavaliere, lasciò tutti a bocca aperta dicendole: "Sei sempre più bella che intelligente". Anche in quell'occasione la Bindi, rispose: "Presidente, io sono una donna che non è a sua disposizione e ritengo molto gravi le affermazioni che questa sera lei ha fatto contro la Corte Costituzionale e contro il presidente della Repubblica". E poi la controreplica di Berlusconi: "lei vedrà che gli italiani la pensano in maniera diversissima da lei". 

"Non sapevo di essere invitato..." Salvini al veleno e gli altri assenti

Matteo Salvini: "Non sapevo di essere invitato"





Un  Matteo Salvini polemicissimo. La sua assenza, nella sala dei Corazzieri del Quirinale ha fatto, come si dice, molto più rumore di una presenza. Quella di Beppe Grillo era annunciata, scontata. Ma quella del leader del Carroccio era invece inattesa. "Non sapevo di essere stato invitato e di avere un posto", così dai microfoni di Radio Padania il segretario  federale della Lega Nord ha spiegato la sua assenza al Quirinale per l’insediamento del Capo dello Stato. Per lui era stato riservato un posto accanto a Silvio Berlusconi, ma la sua sedia è rimasta vuota. 

Nessun  posto riservato, come abbiamo detto, per Beppe Grillo il quale ha detto che incontrerà poi il Presidente in forma privata. Tuttavia, Beppe ha fatto sentire la sua voce con un tweet: "Benvenuto presidente". E poi in un posto sul suo blog  ha scritto: "Mattarella è stato interrotto da 42 applausi in 30 minuti di discorso. I parlamentari che si spellavano le mani erano felici come dei bambini per essersi garantiti i posto (e lo stipendio) per un altro paio d’anni e aver evitato lo scioglimento delle Camere. Questo era l’unico loro vero obiettivo nel teatrino delle elezioni, di Mattarella non gli poteva fregare una cippa". E ancora: "Ricordavano questi parlamentari incostituzionali nel loro entusiasmo gli applausi registrati negli studi televisivi che appartenevano a persone morte da un pezzo. Gli applausi dei morti viventi - si legge ancora nel post - Vale più che mai il consiglio del fratello di Mattarella: "Sergio, guardati dai politicì. Più applaudono, più devi preoccuparti», conclude il post sul blog del leader 5 Stelle.