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mercoledì 14 gennaio 2015

Drammatica confessione di un vip. La lettera prima del tentato suicidio: "Mamma e papà, sono ammalato di pedofilia. Da molti anni..."

L'ex fonico dei Modà, la lettera prima del tentato suicidio: "Sono ammalato di pedofilia"





"Sono ammalato di pedofilia: l'ho capito quando per la prima volta alle superiori ho sentito quella parola e l'ho cercata sul vocabolario". Questa la drammatica confessione di Paolo Bovi, l'ex fonico dei Modà, messa nero su bianco in una lettera inviata lo scorso 13 marzo ai suoi genitori, prima di tentare il suicidio dopo aver subito una condanna a cinque anni e mezzo per molestie sessuali su quattro ragazzi tra i 14 e i 16 anni, condanna inflitta lo scorso 10 ottobre. Bovi continua: "Sono malato da tantissimo tempo, per quello che riesco a ricordare già dalle scuole medie". Le lettera è stata ritrovata a marzo nella casa del fratello, ed è stata riportata nelle motivazioni della sentenza emessa dal gup di Milano, Franco Cantù Rajnoldi. "Sono sempre stato un bambino sensibile - continua -, dolce e sincero, ed ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma erano la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante - conclude -. Sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti". Bovi, inoltre, ha recentemente subito un'altra condanna per aver manomesso il braccialetto elettronico mentre si trovava agli arresti domiciliari. Come detto, dopo aver scritto la lettera, si allontanò da casa e tentò il suicidio nella sala in cui provava con i Modà, a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Fu proprio il segnale del braccialetto dei carabinieri che consentì ai carabinieri di raggiungerlo e di salvarlo".

Alla Kyenge 150mila euro non bastano: "Cosa deve fare il leghista a casa mia"

Cécile Kyenge, 150mila euro non bastano. Infierisce sul leghista condannato: "Deve fare il giardiniere in casa mia"





Un anno e tre mesi di reclusione più un maxi risarcimento da 150mila euro: una pena esemplare per Francesco Ranieri, leghista e attuale vicepresidente del consiglio regionale dell'Emilia Romagna, che in un fotomontaggio raffigurò l'allora ministro dell'Integrazione, Cécile Kyenge, con le fattezze di un orango. L'accusa è quella di diffamazione aggravata dalla discriminazione razziale. L'ex ministro, insomma, incasserà una bella "sommetta" a fronte di quell'offesa. Eppure non le basta. Già, perché intervistata a La Zanzara di Radio 24, la Kyenge spiega che la condanna "è un segnale importante", ma forse sarebbe stato necessario anche "un periodo ai servizi sociali". E dove, chiede il conduttore Giuseppe Cruciani? Kyenge, ridendosela, spiega: "Magari nel mio giardino. Ranieri potrebbe venire a fare i servizi sociali nel mio giardino, potrebbe curare le piante...".

Norman Atlantic, l'agghiacciante ipotesi: "I naufraghi finiti in pasto agli squali"

Norman Atlantic, l'agghiacciante ipotesi dei pm; "I naufraghi in pasto agli squali"





Il sospetto è tremendo. Ma gli inquirenti baresi che indagano sul naufragio del Norman Atlantic il 26 dicembre scorso non escludono che alcuni dei nove naufraghi finiti in mare per salvarsi dalle fiamme dell'incendio, siano stati attaccati e uccisi dagli squali. L'ipotesi si è fatta sempre più strada dopo che un biologo marino ha analizzato le ferite trovate sul corpo di uno dei naufraghi, ma la conferma arriverà dopo le autopsie dell'Istituto di medicina legale nel Policlinico di Bari. Affiancati dal biologo marino Lucio Rositano, i medici legali Francesco Introna e Biagio Solarino dovranno accertare le cause della morte delle nove vittime, il genere di "ferite originate da attacchi ad opera di pesci" e verificare se le stesse abbiano contribuito a causare i decessi. 

martedì 13 gennaio 2015

Affittare un immobile? Tasse e spese "mangiano" metà del reddito

Affittare un immobile? Tasse e spese "mangiano" metà del reddito





Le tasse sulla casa sono sempre più elevate e i contratti d'affitto stanno diminuendo. Per i proprietari dare in locazione il loro immobile risulta una sfida sempre più difficile. A fare il punto della situazione è Il Sole 24 Ore che ha pubblicato una ricerca in cui mostra il peso della tassazione su un'abitazione a canone libero e il ritorno percentuale sul prezzo di mercato dell'immobile. I prezzi delle case scendono e l'affitto sembra essere una vera trappola  perché si può arrivare a perdere fino al 66% del canone.

Primi e ultimi - Tra tutte le città italiane colpite, Lecco risulta essere quella più in difficoltà: qui per cedolare secca va via il 47% del canone incassato. A seguire ci sono le città del centro-nord come Torino, Padova, Verona, Viterbo e Pordenone, tutte con percentuali superiori al 45% e al 64%. L'ultimo posto della classifica è riservato invece alla città di Messina, con il 37% per chi sceglie la cedolare secca e il 55% per chi è sottoposto a una tassazione ordinaria.  Poco più in alto si trovano Pistoia, Lucca, Rimini, Sassari e Palermo. La lista è stata ottenuta calcolando le aliquote Tasi e Imu per il 2014, le imposte sui redditi (con Irpef ipotizzata al 38%, più addizionali e tassa di registro) e le spese a carico del proprietario, stimate nel 10% del canone.

Le grandi città - Per quanto riguarda Milano un proprietario di casa, pagando un canone di circa 13 mila euro ne incassa meno di 8 mila con cedolare secca e solamente 5.500 con tassazione ordinaria. A Roma con un canone di 17 mila euro il proprietario ne incassa solo 9 mila con cedolare secca e circa 6 mila con tassazione ordinaria. A Torino il canone lordo è di circa 9 mila euro e gli incassi variano da quasi 5 mila con cedolare secca e  poco più di 3 mila con prelievo ordinario.  A Napoli con un canone lordo di quasi 12 mila euro gli incassi     (rispettivamente cedolare secca e prelievo ordinario) sono di 7 mila e 5 mila euro. A Palermo il canone è di circa 8 mila euro e gli incassi corrispondo a circa 5 mila e 3 mila euro.

Le tre variabili - Il presidente di Nomisma, Luca Dondi, società indipendente che realizza attività di ricerca e consulenza economica, spiega: "Le variabili che influenzano il risultato sono tre. La prima  è la redditività lorda della locazione, poi pesa il valore catastale di partenza e, per ultima, l’aliquota Imu definita a livello locale. Va detto, però, che le aliquote non compensano le sperequazioni della base imponibile." Risulta quindi maggiormente conveniente avere valori catastali bassi rispetto ad  aliquote contenute. Il fattore negativo è che nel corso del 2015 le sorprese rischiano di non essere finite:  le tasse potrebbero aumentare ancora e assieme ad esse il rischio di morosità continuerà a pesare sui proprietari di casa.

Così Salvini umilia Matteo Renzi all'Europarlamento: "Vedi? L'Aula è deserta.. il tuo discorso è nulla, il vuoto"

All'europarlamento Salvini umilia Renzi: "Il tuo discorso è il nulla"





Matteo Salvini prende la parola dopo il discorso conclusivo di Matteo Renzi sul semestre di presidenza europea. Sono parole forti, accuse pesanti, quelle di Salvini che ha liquidato l'intervento del premier come "il nulla" In maglioncino azzurro, il leader della Lega (che i sondaggi continuano a dare in ascesa) ha criticato Renzi per l'inconsistenza del suo discorso, per non aver fatto cenno al dramma della disoccupazione, al disastro economico, per difendere i marà, valorizzare l'agricoltura, la pesca, difendere i nostri prodotti dalla Cina, non una parola sul Made in Italy. "Ad ascoltare i sei mesi per il trionfo di Renzi non c'erano neanche quelli del suo discorso, l'Aula era deserta. Neanche quelli di sinistra lo ascoltano. Ottanta pagine di promesse presentate a noi sei mesi fa e il nulla dopo sei mesi. Zero.  La peggiore demagogia è chi viene pagato per fare e non fa nulla". Salvini ha in particolare ricordato  l’immigrazione: "Fortunatamente - ha concluso - il risultato è zero anche sui negoziati per l’ingresso della Turchia in Ue".

Le parole di Renzi e le accuse di Matteo - Il premier nel suo discorso, non ha effettivamente, fatto alcun cenno ai temi citati da Salvini. Ha fatto discorso molto generico, ha glissato sui "risultati" conseguiti nei sei mesi di semestre. "Nei sei mesi di presidenza  italiana del Consiglio Ue abbiamo fatto molto nel nostro Paese. Ma ciò che serve all’Italia lo fanno i cittadini italiani e non le istituzioni europee".  Negli ultimi anni, ha continuato, "abbiamo dato all’Europa più risorse di quante ne abbiamo ricevute: circa 20 miliardi all’anno, ricevendone circa la metà". Renzi ha sottolineato che "abbiamo contribuito a salvare Paesi amici e banche di altri Paesi e non abbiamo ricevuto e messo un centesimo a beneficio dei nostri istituti di credito. L’Italia crede nell’Europa e nei suoi valori e non chiede aiuto ma offre la sua grande storia". Belle parole, ma poca, pochissima sostanza. 

I terroristi temono solo Gomorra Ecco perché il Sud non è a rischio

L'Isis teme solo la mafia. Ecco perché il Sud non è a rischio





Da Venezia passando per Milano, Firenze e Roma, si rafforzano i controlli contro la minaccia islamica. Nella Capitale, il Vaticano e tutti gli altri simboli della cristianità sono considerati a rischio; il ghetto ebraico è sotto sorveglianza, così come la Sinagoga e le ambasciate degli Stati Uniti, francese e israeliana. A Milano massima attenzione al Duomo, alla Stazione centrale e negli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio, a Firenze si tiene d'occhio Santa Maria Novella e la stazione, sorvegliati poi il porto e l'aeroporto di Venezia, i ghetti di Padova e Bologna. Ma appunto, gli obiettivi sensibili sono tutti al Nord e al Centro.

Il Sud invece pare al sicuro. La spiegazione è semplice. "Nell'ipotetica mappa del rischio - rivela una fonte dell'anti terrorismo al Giornale - il Sud è paradossalmente meno esposto: dove c'è qualcuno che sorveglia o addirittura gestisce il territorio, mafia e malavita, le infiltrazioni sono molto più difficili, a meno di alleanze per ora escluse se non impossibili".

Gli attacchi a Parigi spingono la Lega I risultati del sondaggio di Mentana

Sondaggio Mentana: Pd giù, Lega ancora su





Finite le feste, torna su La7 il sondaggio del Tg di Mentana la cui ultima rilevazione risaliva al 22 dicembre. per il presidente del Consiglio Matteo Renzi non sono state vacanze "semplici" sul piano dell'immagine. Nel senso che lui ce l'ha messa tutta per appannarla agli occhi dei suoi sostenitori. Prima con la vicenda del Salva-Silvio con contorno di "manine" varie. E poi con l'incredibile storia del volo di Stato usato con la famiglia (moglie e figli) per raggiungere le piste di Courmayeur.

Al ritorno, gli elettori presentano il conto, con un calo dell'1% del consenso personale (al 33%) e dello 0.4 del suo Pd, che secondo il sondaggio di La7 si attesta al 36%. Lascia qualche decimo di punto per strada anche Forza Italia, che pure (forse) paga il caos del Salva-Silvio: gli azzurri sono al 14,3%, esattamente la stessa percentuale di consensi della Lega Nord che anche nella "pausa" delle vacanze natalizie non cessa la sua corsa verso l'alto. Complici sicuramente anche gli attentati terroristici di Parigi, con la minaccia islamica che è tornata a mordere, i Salvini-boys guadagnano un altro 0,2% e possono ora guardare da pari gli azzurri. Su anche i 5 Stelle che restano di gran lunga la seconda forza politica del Paese col 20,5% delle preferenze se si votasse oggi.

Complessivamente, il centrosinistra vale oggi il 40,6% (-0,2% rispetto al 22 dicembre) mentre il centrodestra il 35,6%. Il consenso ai leader vede Renzi guidare la pattuglia con un 33% delle preferenze davanti a Salvini con il 22% e a Berlusconi con il 17.