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sabato 3 gennaio 2015

Roma, sesso di gruppo in sacrestia: finisce in manette il parroco dei Parioli

Sesso di gruppo in sacrestia: in manette il parroco dei Parioli




Aveva lavorato come parroco in Argentina, nella provincia di Salta nell'estremo nord occidentale del Paese. E qui che il sacerdote, all'epoca dei fatti, parroco in uno dei 23 dipartimenti amministrativi della regione, ha compiuto abusi sessuali su una serie di ragazzi, arrivando addirittura ad organizzare orge di gruppo. Ora il parroco, da alcuni anni riparato in Italia, è stato arrestato in una chiesa romana, lo scorso 31 dicembre, ma la notizia è trapelata solo nella tardissima mattinata del 2 gennaio. L'arresto è stato eseguito dagli agenti della Squadra Mobile, perché era pendente su di lui un ordine di carcerazione emesso dalle autorità argentine. 

Marò, Latorre ricoverato a Milano E l'India conferma: Girone è un "ostaggio"

Marò, Latorre ricoverato a Milano e arriva la conferma: l'India tiene Girone in ostaggio




Massimiliano Latorre è stato ricoverato in un ospedale di Milano per accertamenti. Secondo le indiscrezioni, il marò sarebbe arrivato in ospedale ieri per il programma di recupero dopo l'ischemia che lo ha colpito alla fine dello scorso agosto. Intanto spuntano nuove inquietanti particolari sulla vicenda. Il ministero indiano degli interni si è espresso contro la concessione di un permesso natalizio per Girone perché considerava la sua permanenza in India l'unica garanzia per il ritorno di Massimiliano Latorre. Lo scrive oggi il quotidiano indiano "The Economic Times". Il ritorno di Latorre è atteso per il 13 gennaio. 

"Così è più facile fare le multe..." La nuova arma dei vigili per punirci

La Spezia, arriva il libretto per le multe “elettroniche”




Addio al libretto delle multe. Lo spauracchio degli automobilisti va in pensione. La tecnologia va avanti e il quaderno delle multe diventa digitale. Lo sostituisce un palmare che dialoga in wireless con una ministampante dotata di carta termica che l’agente 2.0 ha nel cinturone. L'esperimento di La Spezia, come racconta il Secolo XIX è destinato ad allargarsi. Completa la dotazione una specie di mouse che parla in tempo reale con le schede intelligenti della Mobilità e Parcheggi di Atc che gli automobilisti spezzini hanno sul parabrezza. 

Cosa cambia - In pochi minuti nel centro storico di Spezia una coppia di agenti riesce a controllare senza problemi una fila di auto verificando in tempo reale se possono sostare in quell’area oppure lo fanno abusivamente perché il proprietario è residente in altro quartiere. L’agente tira fuori il palmare. Lo punta sulla sul parabrezza e in un attimo gli dice tutto. Proprietario. Residenza. E tutte le notizie sensibili. Gli dice anche che quell’auto lì non ci può stare ed ecco che in un batter di ciglia si accende la spia lampeggiante verde sulla ministampante che l’agente ha in vita. 

Multa su carta termica - Qualche secondo e la multa esce su carta termica, la stessa per capire che viene usata per le schedine dell’Enalotto. "Le potenzialità di questi oggetti sono importantissime – dice Alberto Pagliai, comandante dei Vigili Urbani della Spezia al Secolo XIX – e consentono di aver notizie in tempo reale. Scattare foto. Fare filmati. Insomma un grande ausilio in più. Tutte le notizie che ci dà la centrale operativa con un collegamento radio le abbiamo direttamente sul palmare. Per questo ci permetterà di ridurre anche il personale nella centrale da due a un operatore in caso di necessità". E ha aggiunto: "Abbiamo fatto una sperimentazione nel corso di questi mesi e adesso l’utilizzo diventa metodico e sarà incrementato progressivamente fino alla completa sparizione di tutte le dotazioni cartacee".

Mario Giordano: "Sembra il Duce, ma è solo l'incredibile Matteo delle nevi"

Giordano: "Sembra il Duce, ma è solo l'incredibile Matteo delle nevi"

di Mario Giordano 



Eia Eia Renzi là. Agenzia Ansa-Stefani del 1 gennaio 2015, ore 9.45: «Il premier ha voluto iniziare di buon’ora sulle piste da sci di Courmayeur. Ha lasciato alle 9.30 la caserma degli alpini Perenni e si è diretto verso gli impianti di risalita». Qualche figlio di perfido Albione, imparentato con un gufo, potrebbe pensare che le 9.30 segue dalla prima non sono proprio la «buon’ora» per uscire di casa. Ma si tratta di nemici del popolo, che impareranno presto la lezione a suon di olio di ricino alla fiorentina. Del resto è noto: chi si ferma è perduto. Se avanzo seguitemi, se indietreggio prendete lo skilift. 

Eia Eia Renzi là. Agenzia Ansa-Stefani del 31 dicembre 2014, ore 14.56: «Il premier si è tuffato con stile sicuro in una non stop di discese durata più di tre ore. Giacca azzurra, occhiali a specchio e attrezzatura impeccabile, non hanno impedito agli increduli sciatori di riconoscerlo». La folla osannante pare abbia cominciato a gridare: marciare per non marcire, sciare per non poltrire. 

Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 31 dicembre 2014, ore 14.56. «Neanche il tempo per lui di mettere gli sci che già sui pendii innevati ai piedi del Monte Bianco è tutto un “hai visto Renzi?”. Il rituale del selfie non è stato negato a nessuno, anche il giovane fan più intraprendente è stato accontentato». Prendere nota, in questa circostanza, della generosa disponibilità di Sua Altezza Sciatrice. Chi ci dà la luce? Matteo Duce. Chi premia i bambini? Matteo con i guantini. Sui pendii innevati del Monte Bianco, come in un unico coro celeste, si leva il grido di battaglia delle nuove leve dei Figli della Boschi-Lupa: boia chi molla, hai visto Renzi? 

Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 1 gennaio 2014, ore 9.45. «Il premier ha trascorso la serata dell’ultimo dell’anno nella foresteria della struttura militare assieme ai familiari e non si è recato, come invece era previsto, al palaghiaccio di Courmayeur». Nessuno svago, nessun divertimento. Me ne frego. Dopo le polemiche sollevate dai giornali nemici del popolo (Libero) sulle vacanze estive a gratis in sontuosi hotel della Versilia, il premier questa volta è stato costretto a scegliere per sé e per i suoi familiari ben più modesta dimora, cioè la caserma degli alpini. Non sfuggirà, però, che Sua Altezza Imperiosa anche questa volta è riuscito nell’eroica impresa di farsi una bella vacanza, con famiglia al seguito, senza pagare un euro.

Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 1 gennaio 2015, ore 14.29. «Il premier si è presentato sulle piste da sci di Courmayeur indossando una giacca della nazionale azzurra olimpica di Sochi 2014». Nota per i redattori: si prega di evidenziare, nell’estensione dell’articolo di entusiastico appoggio alle prodezze sciistiche del nostro premier, che egli non solo è riuscito a non pagare l’hotel. Non ha pagato nemmeno la giacca a vento.

Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 31 dicembre 2014, ore 14.56: «Il premier ha pranzato in rifugio a quota 2.000 metri». A quota 90, purtroppo, era tutto esaurito.

Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 31 dicembre 2014, ore 20.53. «Il premier Renzi, che si trova a Courmayeur per un breve periodo di vacanza, ha incontrato il presidente della Regione Valle d’Aosta. All’incontro, svoltosi nella caserma degli Alpini Perenni, dove il presidente Renzi soggiorna, e durato circa un'ora, hanno anche partecipato i parlamentari valdostani». Il duce gigliato non riposa mai. La luce è sempre accesa. Il renzista non ama la vita comoda. Parola d’ordine: credere, obbedire e chiacchierare. Da evidenziare che la caserma, in cui Sua Altezza Montanara ha trovato ospitalità, è intitolata a Luigi Perenni, non a caso grande sciatore e militare, eroicamente scomparso nel ’43.

Eia Eia Renzi là. Agenzia Stefani del 1 genaio 2015, ore 14.29. «Il premier ha approfittato della giornata di sole per una sciata di diverse ore. Ha raggiunto le piste tramite l’ovovia di Dolonne e da lì ha sciato nella zona del Plan Chercuit, anche su percorsi mediamente impegnativi. Il premier Renzi, che è uno sciatore esperto, è accompagnato da un maestro del centro addestramento alpino». Si prega di mettere in luce, nell’articolo, l’obbedienza del sole che, a differenza dei gufi, risponde pienamente alle esigenze del premier, la capacità del medesimo premier nel passare tra i cerchi di fuoco e i paletti dello slalom («sciatore esperto», «percorsi impegnativi», citare l’agenzia Stefani di ieri sullo «stile sicuro») e non dimenticare la scelta virtuosa di salire in quota con l’ovovia. Del resto, come i matteo-balilla sanno bene: sci e ovetto, renzista perfetto.

Qualche figlio del gufismo nemico del popolo, a questo punto, cercherà probabilmente di negare l’evidenza dei fatti, dicendo che è impossibile siano stati emessi simili dispacci. E invece vi assicuriamo è tutto vero. Rigorosamente vero. Le frasi citate fra virgolette sono state infatti battute dall’Ansa, realmente, proprio con le esatte espressioni: «Neanche il tempo di mettere gli sci…», «Il premier ha voluto iniziare di buon’ora», «Il premier si è tuffato con stile sicuro…», «Giacca azzurra e attrezzatura impeccabile», «sui pendii innevati è tutt’un “hai visto Renzi?”», etc. Manca solo la foto a torso nudo, come fece Mussolini al Terminillo, e poi potremmo chiosare anche noi con orgoglio: «Questo nostro capo che sale la montagna a provarvi la faticata ebbrezza dello sci, è esempio al mondo intero: ammonimento ai giovanissimi, ai sedentari, a tutti coloro che agguantata una qualsiasi poltrona vi si addormono in placido sonno e odiano lo schiaffo del vento, il brivido del pericolo, il peso della dura salita». Lo scriveva un gerarca sulla rivista del Cai. Ma, se tanto mi dà tanto, c’è la possibilità che lo riporti oggi più o meno con le stesse parole anche qualche giornalone importante. Per non essere da meno, Eia Eia Renzi-là, ci mettiamo anche noi idealmente in coda sui pendii innevati per chiedere al premier un selfie a torso nudo, invitando tutti voi a imitare il suo stile sicuro, l’entusiastica dedizione e soprattutto le imprese ardimentose. Hotel e giacca a scrocco compresi, evidentemente.

Meteo, è in arrivo l'alta pressione Le previsioni per i prossimi giorni

Meteo, alta pressione in arrivo, a Gennaio farà più caldo




L'alta pressione proveniente dalle Azzorre porterà un ondata di tepore che scalderà, o almeno attenuerà, il freddo gelido di questi giorni. Temperature più miti di giorno si, ma ancora molto fredde e con gelate nella notte, stando a sentire perlomeno quel che afferma Ilmeteo.it. Dovrebbero esaurirsi, a quanto riporta il sito di previsioni metereologiche, le nevicate al Sud, come in Sicilia e Campania. Ancora una breve parentesi di brutto tempo al centro sud tra domenica e lunedì tra Abruzzo e  Molise dove pioverà e nevicherà ancora a bassa quota, poi il leggero aumento dei valori massimi fino a 11/12 gradi in pianura al centro-sud, ma anche al Nord ed infine il bel tempo per tutto il mese, dappertutto, salvo i locali e fatidici addensamenti. 

"Violenza sessuale su una minorenne" Ecco chi trema a Buckingham Palace...

Buckingham Palace, il principe Andrea a processo per violenza sessuale su una minorenne




Guai grossi a Buckingham Palace. Una vecchia accusa di abusi sessuali su una minorenne statunitense, di cui si era in parte persa memoria, coinvolge ora direttamente in un processo il principe Andrea, duca di York e terzogenito di Elisabetta II. Una donna ha sostenuto - riferisce il Guardian - in un aula di un tribunale in Florida di essere stata ripeturamente "forzata ad avere relazioni sessuali" come 'schiava sessuale' "con il principe (Andrea) quando era ancora minorenne (17enne)" a Londra, New York e sull’isola privata ai Caraibi del banchiere americano Jeffrey Esptein. Quest’ultimo sarebbe non solo accusato di aver abusato sessualmente della donna tra il 1999 ed il 2002, quando non aveva ancora compiuto 18 anni, ma di averla anche 'prestata' ad alcuni amici, tra cui il duca di York.

Inguaiato anche un principe del foro - La prima volta la storia era apparsa su Vanity Fair nel 2011 e all’epoca Andrea smentì di aver avuto rapporti con giovani donne legati ad Epstein. Buckingham Palace non ha voluto commentare gli sviluppi odierni ricordando che non lo fa mai quando riguarda "casi legali in corso". Un altro gnome noto è stato coinvolto nel caso: il principe del foro Usa, Alam Dershowitz, che ha definito l’accusa della stessa donna "completamente falsa". Andrea, 54 anni, ex pilota della Royal Navy, era già assorto agli onori della cronaca per la sua bollente relazione durata 18 mesi con l’attrice a luci rosse Koo Stark nel 1982 quando tornò da eroe dalla Guerra delle Falkland.

Ebola, dimesso il medico contagiato: "Voglio tornare in Sierra Leone"

Ebola, i medici italiani battono il virus: dimesso il medico di Emergency contagiato




È ufficialmente guarito il medico di Emergency contagiato da ebola. Lo ha comunicato il commissario straordinario dello Spallanzani, Valerio Fabio Alberti, in una conferenza stampa organizzata nell'ospedale. "Poco più di un mese fa, il 25 novembre", ha detto Alberti, "ci interrogavamo sulla sorte di questo straordinario medico, che come ha giustamente detto il presidente Napolitano si può annoverare tra le eccellenze italiane, e che ha messo a rischio la propria vita. Da allora non vi nascondo che abbiamo passato momenti duri, e oggi con soddisfazione e orgoglio possiamo annunciare ufficialmente la guarigione del paziente".  In conferenza stampa era presente anche il medico italiano guarito da ebola. Il medico, accolto da un applauso dei giornalisti, verrà dimesso oggi.

"Non sono un eroe" - Fabrizio Pulvirenti, originario di Catania, prestava servizio volontario in Sierra Leone nella lotta al virus ebola quando è rimasto anche lui contagiato. Fu indicato indicato come "paziente zero" da quell’alba del 25 novembre quando un velivolo dell’Aeronatica militare italiana con mille precauzioni e in rigidissimo isolamento l’ha riportato in Italia, fatto sbarcare a Pratica di Mare e poi in ambulanza, infilato in una speciale camera sterile trasparente, trasferito allo Spallanzani. "Sono stato curato non soltanto dal punto di vista professionale, ma con i colleghi dello Spallanzani si è creato un rapporto amichevole, di affetto", ha detto Fabrizio Pulvirenti. "E li ringrazio uno per uno abbracciandoli perché quello che è stato fatto per me credo sia davvero grande". "Dopo i primi giorni nei quali cercavo di guardare ogni sintomo con occhio scientifico, per mantenere la mente impegnata - ha raccontato - la luce della coscienza si è spenta, con un buco di circa due settimane delle quali non ricordo assolutamente nulla: i buoni propositi di mantenere la razionalità sono andati a farsi benedire e il medico è stato scalzato dal paziente, com’è giusto che sia. In questo momento io sono il paziente". "Ce l'abbiamo fatta, grazie al lavoro di un'equipe, che ci ha permesso per quasi 40 giorni di fare un lavoro nuovo, una sfida a cui eravamo preparati da anni. Abbiamo avuto due momenti di gravità, di preoccupazione, ma l’abbiamo affrontato e superato insieme", ha detto Emanuele Nicastri, a nome dello staff dei medici dello Spallanzani. Soddisfazione da parte del ministro Beatrice Lorenzin: "L’anno si apre con una bellissima notizia. È la dimostrazione - ha sottolineato il ministro - di quello che noi siamo capaci di fare".

Le cure - Della sua esistenza e vicenda gli italiani ne sono venuti a conoscenza il 24 novembre. L’Unità di crisi della Farnesina entra in azione, il medico di Emergency che da poco più di un mese era in Sierra Leone per assistere i malati di ebola, viene riportato in Italia. Bisogna allestire in maniera opportuna il Boeing 767 dell’Aeronautica militare inviato sul posto per prelevare Fabrizio e riportarlo in Italia in condizioni di assoluta sicurezza, ovvero nel massimo isolamento per evitare ogni possibile contagio dei militari incaricati della missione. E non sono certo immagini belle quelle che alle prime ore del 25 novembre arrivano dalla pista di Pratica di Mare, che mostrano la speciale barella che sembra una bolla di plastica dentro cui c’è Fabrizio. Nei primi giorni il paziente "è in stabili condizioni generali, è vigile e collaborante", dice il bollettino medico, pur in presenza di febbre e brividi e di "malessere generale e iperemia congiuntivale". Sintomi destinati a ’fluttuare'. Il paziente è seguito da 15 medici e 15 infermieri, i soli che ruotano in servizio occupandosi di lui. Niente visite, Fabrizio può comunicare solo per telefono con i suoi congiunti. Si comincia con un trattamento antivirale specifico ricorrendo a un farmaco sperimentale "non registrato in Italia e autorizzato con apposita ordinanza dall’Aifa su indicazione del ministero della Salute". Poi viene chiarito che il medico di Emergency "non è curato con un cocktail di farmaci ma con uno solo, un antivirale". Al paziente viene inoltre praticato il primo trattamento a base di "plasma di convalescenza", tradotto è il plasma di persone che hanno contratto l’ebola e sono guariti. Arriva dalla Spagna, è una straordinaria macchina di solidarietà, anche scientifica, quella che si è messa in moto. Nessuno lo conferma ufficialmente ma forse è anche il vissuto e la credibilità di una organizzazione come Emergency a contribuire all’innesco di questa catena che coinvolge anche imprese farmaceutiche e di infrastrutture.

Tornerà in Sierra Leone - «"Tornerò in Sierra Leone", ha assicurato Fabrizio Pulvirenti. "Prima devo ricostruire il mio tono muscolare - ha spiegato - poi voglio tornare in Sierra Leone per completare quello che ho iniziato". Alla domanda sul momento del contagio, il medico ha chiarito che "è impossibile ricostruirlo, ogni momento è buono quando si curano malati altamente contagiosi. Io ho seguito le procedure che ho eseguito decine di volte".