Visualizzazioni totali

mercoledì 31 dicembre 2014

Assunzioni, concorsi, licenziamenti Statali, cambia tutto: ecco il piano

Statali, ecco il nuovo piano per licenziamenti e assunzioni




"Manderemo a casa gli statali fannulloni con le misure nel decreto legge Madia". Parola di Matteo Renzi. Dopo l’annuncio del premier in conferenza stampa spunta già il piano per il riordino dell'amministrazione pubblica. Molto probabilmente cambieranno le norme per le assunzioni e i licenziamenti. Come spiega Il Messaggero, a cambiare saranno i meccanismi di assunzione: ci sarà un unico concorso, poi i vincitori saranno smistati nelle varie amministrazioni; i precari della Pa godranno di un punteggio più alto.

Le norme - Sui licenziamenti, invece, il decreto potrebbe puntare a semplificare l’iter già previsto dalla riforma Brunetta, in base alla quale l’allontanamento del dipendente pubblico poco produttivo è già – teoricamente – possibile. I motivi per cui un dipendente Pa può essere licenziato, oggi, sono sette: 1) falsa attestazione della presenza in servizio; 2) assenza ingiustificata per più di tre giorni in un biennio; 3) ingiustificato rifiuto al trasferimento; 4) documenti falsi per assunzione o progressione di carriera; 5) condotte gravi, aggressioni o molestie; 6) condanna penale definitiva con interdizione dai pubblici uffici; 7) valutazione insufficiente del rendimento lavorativo per almeno due anni.
Il punto – come spiega ancora Il Messaggero – è che oggi nessun dirigente pubblico è disposto a correre il rischio di allontanare un suo dipendente poiché, nel caso in cui il licenziamento venisse ritenuto “illegittimo”, spetterebbe al dirigente stesso il risarcimento del danno erariale. Il ddl Madia potrebbe cercare di risolvere questo nodo semplificando l’iter, trasformando così la teoria in pratica.

Licenziamenti - Quanto ai licenziamenti economici, quelli “collettivi” sono stati “decisamente semplificati con le norme sulla mobilità del decreto Madia”, spiega al Messaggero Giuliano Cazzola, economista esperto di temi del lavoro. In base a queste norme, i lavoratori statali possono essere trasferiti liberamente, entro i 50 chilometri, all’interno di una stessa o più amministrazioni. Se un lavoratore messo in mobilità non accetta il trasferimento, ha diritto per due anni all’80% dello stipendio, poi può essere licenziato.

Giallo: la nave "dirottata" arriva da noi Una bomba in mare da 600 immigrati

Grecia, "uomini armati a bordo", una nave al largo di Corfù lancia l'allarme




Secondo il sito di rilevamento nautico Marine Traffic, si sta dirigendo verso le coste pugliesi la nave Blue Sky M, con centinaia di migranti (si parla di 700) siriani a bordo. Il cargo era inizialmente diretto in Croazia: nella tarda mattinata di oggi, dalla Blue Sky M, è stato lanciato un allarme, inizialmente si pensava per la presenza di uomini armati a bordo, ma secondo il Telegraph online, "l'allarme è stato lanciato per un'avaria ai motori". L’emittente statale Nerit non ha fornito ulteriori dettagli, comunicando solo che sono coinvolti "immigrati illegali": secondo i media greci circa 400 clandestini, oltre ad un numero imprecisato di persone armate, si troverebbero a bordo della nave. 

L'Aeronautica Militare in volo - Un elicottero HH-139 dell’Aeronautica Militare è decollato dalla base di Gioia del Colle, in Puglia, per raggiungere la Blue Sky M. A bordo dell’elicottero dell’Aeronautica Militare, oltre all'equipaggio, è presente anche il personale della Capitaneria di Porto. L’intervento è stato richiesto dalla Maritime Rescue Sub Center di Bari: gli uomini della Marina hanno preso il comando dell'imbarcazione.

Allarme multe: tutti gli aumenti La mappa delle città più colpite

Le multe aumentano del 987%: ecco la mappa delle città più tartassate




Siamo il Paese europeo con il più consistente incremento delle multe negli ultimi cinque anni: il 987%. Cifre da capogiro, riportate da Contribuenti.it. Fra divieti di sosta, passaggi in aree a traffico limitato e guida senza documenti siamo gli automobilisti più tartassati.

La classifica delle contravvenzioni - Ecco le dieci trasgressioni più multate. Al primo posto ci sono i divieti di sosta (da chi ha parcheggiato sulle strisce blu senza aver pagato a chi ha messo la macchina sulle strisce, o sul carico-scarico), a seguire l'uso del cellulare alla guida, l'eccesso di velocità (immortalato dai temibili autovelox), il passaggio col semaforo rosso, la guida senza casco, la guida senza casco, quella senza cinture di sicurezza, il passaggio nelle Ztl, il divieto di accesso, la guida senza patente e la guida senza documenti di circolazione o assicurazione. 

In Europa e in Italia - L'indagine commissionata da Contribuenti.it ha elaborato i dati delle Polizie locali e stradali dei singoli stati europei e stilato la classifica dei Paesi con il maggior incremento di contravvenzioni. Dopo l'Italia, nella lista nera figurano la Romania con il 124%, la Grecia con il 108%, la Bulgaria con il 102%, l'Estonia e la Slovacchia con il 94%, Cipro con il 91%. Fanalino di coda la Francia con il 30%, la Spagna con il 26%, il Belgio con 24%, l'Inghilterra con il 18%, la Germania con il 11% e chiude la Svezia con il 9%. A livello territoriale, in Italia le multe automobilistiche sono aumentate del 992% nel Nord Est, del 975% nel Centro, del 911% nel Nord Ovest, del 902% nel Sud e del 868% nelle Isole.

Le città - Dall'indagine è anche emerso che a Milano, Napoli e Aosta viene elevata una multa ogni 10 secondi; seguono Roma, Torino e Venezia con 12 secondi, Genova, Firenze e Bari con 13 secondi, Pescara, Bologna, Ancona e Perugia con 14 secondi, Caserta, Verona e Palermo con 18 secondi. Chiudono la classifica Potenza, Reggio Calabria Cagliari e Campobasso con 24 secondi. "Dai dati è emerso che solo 2 italiani su 10 pagano la multa senza contestazione", ha affermato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it, "il restante 78% impugnano il verbale innanzi al Prefetto o il Giudice di pace".

martedì 30 dicembre 2014

"Nave dirottata da uomini armati" Allarme a Corfù: 'Immigrati coinvolti'

Grecia, "uomini armati a bordo", una nave al largo di Corfù lancia l'allarme




Una nave al largo di Corfù ha lanciato l’allarme per presunti uomini armati a bordo. Lo ha riferito la televisione di Stato greca. Secondo il ministero della Marina greca, sulla nave ci sono centinaia di passeggeri. L’emittente statale Nerit non ha fornito ulteriori dettagli, comunicando solo che sono coinvolti "immigrati illegali". 

Nave moldava - L'imbarcazione coinvolta sarebbe la Blue Sky M, una nave cargo di bandiera moldava, con a bordo sospetti immigrati clandestini, ad aver lanciato l’allarme mentre si trovava nelle acque al largo di Corfù. Lo ha riferito il ministero della Marina greca. Le autorità di Atene, secondo il sito greco Enikos, hanno inviato sul posto elicotteri militari Super Puma. Secondo le prime informazioni, si troverebbero circa 700 migranti siriani. Al momento si troverebbe a nord di Corfù, nel mar Jonio.

"L'euro rischia di saltare" Ecco il piano di Draghi per salvarlo...

Euro a rischio, ecco il piano di Draghi per salvarlo




La crisi greca e la crescita che non arriva rischiano di mettere a dura prova la tenuta dell'euro. Così a Bruxelles e a Francoforte all'Eurotower è allarme rosso. Draghi prepara un piano per evitare la fine della moneta unica. Gli interventi dovrebbero toccare alcune delle innovazioni che i governi europei lanciarono due anni fa per fermare l’implosione del sistema, a partire dall’unione bancaria. La vigilanza sulle banche fu affidata alla Bce, ma ora rischia di entrare in conflitto con le scelte dell’Eurotower sui tassi d’interesse o la liquidità da offrire agli istituti stessi. Di qui l’idea di creare un’autorità europea indipendente votata a sorvegliare gli istituti di credito. 

Il 2015 dovrebbe essere l'anno decisivo per capire se l’area euro può rafforzarsi andando avanti e avere un futuro, ma l’anno inizia da un nuovo terremoto con epicentro ad Atene. Syriza si sta avvicinando al potere in Grecia grazie alla promessa di ripudiare buona parte del debito verso gli altri Paesi europei. Nel 2015 Atene deve rimborsare agli investitori privati titoli per 16 miliardi di euro: se voltasse le spalle all’Europa e i creditori le tagliassero i rifornimenti, il prossimo governo greco non avrebbe altra scelta che tornare a stampare moneta propria per continuare ad esistere. Sarebbe un segnale per tutti, Italia inclusa, che l’euro non è per sempre e il solo sospetto che la porta d’uscita si è aperta può bastare a far salire i tassi d’interesse verso livelli pericolosi.

Le mosse - Per questo il calendario del prossimo mese ricorda il percorso in un campo minato. Fra nove giorni il consiglio direttivo della Bce si riunisce per discutere se e cosa decidere all’incontro seguente, fissato tre giorni prima delle elezioni greche del 25 gennaio. Le ipotesi sul tavolo sono note: fra i 24 banchieri centrali al vertice dell’Eurotower c’è un’ampia maggioranza per iniettare nuova liquidità nell’economia lanciando un piano di acquisti di titoli di Stato da almeno 500 miliardi di euro. Senza interventi di questa portata l’Europa non può emergere dalla deflazione che ora sta aumentando in modo insostenibile il peso dei debiti pubblici e privati in tutta l’area. Ma al piano Draghi si oppone la Germania. Jens Weidmann, il presidente della Bundesbank, è contrario: per lui mettere sul bilancio della Bce titoli di Stato di Roma, Madrid o Lisbona significa esporre la Germania a perdite se quei Paesi facessero default, perché la Bundesbank è azionista dell’Eurotower per circa il 30% del capitale. Così, per Draghi resta tutt’altro che facile mettere in minoranza la Bundesbank e obbligare la Germania a farsi carico tramite la Bce del rischio su centinaia di miliardi di debito italiano, portoghese o spagnolo. Il rischio sui Btp del Tesoro di Roma comprati dalla Bce sarebbe concentrato tutto sulla Banca d’Italia, quello sui Bonos alla Banca di Spagna, e così via. Anche questa ipotesi però ha controindicazioni, perché può segnare un cambio profondo nella natura delle istituzioni europee. 

Nel 2015 giù le bollette di luce e gas: ecco quanto si risparmia

Nel 2015 giù le bollette di luce e gas




L’authority per l’energia ha comunicato pochi minuti fa il tariffario relativo ai primi tre mesi del 2015. Tra un rincaro e l’altro arriva qualche buona notizia. In particolare, se il gas rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente, presentando un’impercettibile calo dello 0,3%, scende invece il prezzo della luce che sarà meno cara del 3%. Per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno, cioè dall’ aprile 2014 al marzo 2015 sarà pari a 513 euro, con un calo del -0,6% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (aprile 2013-marzo 2014).

Quanto spenderemo - Per quanto riguarda il gas la spesa della famiglia tipo calcolata sullo stesso intervallo di tempo sarà invece pari a 1.143 Euro, circa il 6% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, corrispondente a un risparmio per famiglia di 72 euro. La riduzione per l’energia elettrica nel prossimo trimestre è causata dal calo dei costi per l’acquisto della "materia energia" e per il mantenimento in equilibrio del sistema (dispacciamento), compensato in parte dall’aumento delle tariffe a copertura dei costi fissi di rete, da distribuire su una minore quantità di energia a causa del calo dei consumi, e da un leggero adeguamento degli oneri di sistema.

Francesco, clamoroso giallo vaticano Voci sull'altro Papa in giro per Roma

Vaticano, il giallo del sosia di Papa Francesco: un uomo vestito di bianco con papalina a spasso per Roma




C'è un uomo che gira per Roma, vestito di bianco e con la papalina in testa, seduto su una panchina dei Fori Imperiali a leggere un libro. No, non è Papa Francesco e neppure Benedetto XVI, Papa emerito dopo le dimissioni del febbraio 2013. E' un sosia di Papa Bergoglio, avvistato nei giorni precedenti a Natale nella zona del Circo Massimo tra lo stupore di passanti e automobilisti. Il sito Leggo.it riferisce di un "caso" già allo studio dei servizi di sicurezza del Vaticano, visto che al Palazzo Apostolico da mesi giungono lettere in cui i fedeli segnalano l'insolito "avvistamento". Papa Francesco è noto per il suo stile "informale", che fin dai giorni successivi all'insediamento lo ha visto muoversi tra i romani con grande nonchalance, quasi fosse un prete di strada. Condotta che da un lato gli ha attirato la simpatia della gente e dall'altro ha messo a dura prova i sistemi di sicurezza vaticani, sempre alle prese con possibili rischi di attentati. 

Un polacco nel mirino? - Ma questo caso è differente. L'ultima notizia risale al 23 dicembre e non ci possono essere dubbi: non era il Papa. Innanzitutto perché le segnalazioni vengono da una zona estranea ai quotidiani "movimenti" del Pontefice, e soprattutto perché in quelle ore Francesco stava parlando alla curia e ai vescovi stranieri. Tra l'altro, sottolinea Leggo.it, già alcuni mesi fa le autorità vaticane avevano provveduto ad avvertire quelle italiane, che avevano individuato l'identità del possibile sosia papalino, di nazionalità polacca. Alla Santa Sede c'è comunque un precedente in questo senso: il sosia di Papa Wojtyla, tale e quale a Giovanni Paolo II ma con una differenza "scoperta": si aggirava per Roma chiedendo monetine a passanti e turisti.