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martedì 16 dicembre 2014

Scatta la rivoluzione su strada In arrivo nuove regole per chi circola

Governo: "Dal 2019 non potranno più circolare le euro 0"




Stop a tutti i veicoli euro zero. Il governo ha deciso di mettere "fuorilegge" a partire dall'1 gennaio 2019 tutti i veicoli immatricolati prima del 31/12/1992 (data dopo la quale è diventata obbligatoria l’omologazione alla classe Euro 1). Stop anche a pullman e autobus inquinanti entro quattro anni e via a un maxi piano di rinnovo della flotta del trasporto pubblico locale. Con un emendamento presentato in legge stabilità il governo metterà fuorigioco i veicoli per il trasporto persone Euro 0 inserendo "in contemporanea un piano di risorse per rinnovare i mezzi delle aziende comunali" come ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.

Cosa cambia - I fondi sono pari a circa 500 milioni in tre anni già previsti dalla legge di Stabilità del 2013 e vengono destinati, secondo l’emendamento, solo all’acquisto dei mezzi su gomma. Il motivo principale per cui si è deciso di inserire questa norma nella manovra è che "abbiamo il parco macchine pubbliche - ha spiegato Lupi - più obsolete d’Europa. Che circolino ancora euro zero in Italia vuol dire che i pullman che portano la gente hanno quasi 30 anni". Il divieto entrerà in vigore da gennaio 2019 e quindi nei quattro anni che mancano "credo - ha concluso - che si possa ottenere il rinnovamento con un vantaggio di ambiente, di sicurezza e di filiera industriale".

Arrestato Giulietto Chiesa: era in Estonia per un convegno, poi è finito in cella... Cosa è successo

Tallin, arrestato Giulietto Chiesa




Giulietto Chiesa è stato arrestato dalle autorità estoni al suo arrivo a Tallinn. Il giornalista ed ex deputato europeo era nella capitale estone per partecipare a una conferenza. Secondo la moglie, la giornalista Fiammetta Cucurnia, che ha dato notizia all' agenzia di stampa Agi, si tratta di un fermo di 48 ore che anticipa l'espulsione dal Paese baltico. Alla domanda fatta ai poliziotti se avessero un mandato, a Chiesa - ha raccontato ancora la moglie - è stato risposto: "no, potrà sapere qualcosa una volta arrivati al Commissariato". Strada facendo l’ex europarlamentare è venuto a sapere dagli agenti che lo accompagnavano al Commissariato che nei suoi confronti esiste un mandato di espulsione al ministero degli Esteri estone. Al momento Giulietto Chiesa si trova al Commissariato di polizia di Tallinn.

domenica 14 dicembre 2014

Etichette, la rivoluzione sullo scaffale: cosa cambia (occhio a una fregatura)

Etichette, la rivoluzione sulla confezione dei cibi: cosa cambia (e occhi a un trucco)




Entra in vigore in tutti i Paesi dell'Unione Europea il Regolamento Comunitario 1169/2011, che prevede l'unificazione dell'etichettatura degli alimenti. La parola d'ordine sarà chiarezza e trasparenza, l'obiettivo è di rendere comprensibili a tutti le etichette dei cibi, così ad esempio il sodio verrà segnalato direttamente come "sale". Al fine di non causare alcun danno economico alle varie imprese si dà loro il tempo di smaltire le scorte con le vecchie etichette, che dovranno essere completamente ristampate e posizionate in modo da essere più visibili. Bisognerà, inoltre, indicare a caratteri grandi e leggibili gli ingredienti e le sostanze a cui i consumatori possono essere allergici, come glutine, proteina del latte, uova e altri. La rivoluzione, specie per la questione degli allergeni riguarderà non solo i prodotti confezionati ma anche quelli sfusi; ergo pure i menù di ristoranti, compagnie aeree e ferroviarie, mense, ospedali, bar, gelaterie, pasticcerie, bancarelle di fiere, dovranno essere aggiornati. In questo caso però i regolamenti variano da Paese a Paese, infatti l'Olanda ha deciso di non applicarli alla ristorazione.

Arma a doppio taglio -Tra le 46 pagine del documento ci sono molti articoli che effettivamente potrebbero aiutare ed informare meglio il consumatore. Ce ne sono altri che invece rappresentano un vero controsenso al fine ultimo del regolamento: la chiarezza. Esso infatti tra le altre cose toglie l'obbligo di indicare sulle confezioni lo stabilimento di lavorazione degli alimenti. Sarà ancora obbligatorio segnalarlo solo per carne e latticini ma adesso basterà anche solo riportarne il numero rappresentativo, che per i non addetti al settore significherà poco e nulla. "È un regalo alle multinazionali, che potranno così spostare le produzioni in Paesi dove la manodopera costa meno senza che il consumatore se ne accorga", sostiene Dario Dongo, avvocato esperto di diritto alimentare. Insomma la norma non si presenta chiara a 360° e il made in Italy e l'artigianato potrebbe risentirne particolarmente.

Sputtana la Celentano e famiglia: "Ecco perchè è finita tra me e Rosalinda. E i suoi genitori...". Cosa c'entra l'alcol...

La rivelazione di Simona Borioni: "Con Rosalinda Celentano è finita per colpa dell'alcol"




E' stata Rosalinda Celentano attraverso un comunicato stampa a dichiarare la fine della relazione con Simona Borioni, che tuttavia a distanza di poche settimane rilascia la sua versione a "Verissimo". 

Le dichiarazioni choc - "Il problema della dipendenza dall'alcol è uno dei motivi che hanno portato alla separazione. Quando le problematiche di Rosalinda sono riaffiorate, io non ho più tenuto botta, non ce l'ho più fatta", ha detto l'attrice, ospite il 13 dicembre alle 16.30 su Canale 5 a "Verissimo". Nell'intervista, prosegue raccontando: "Sono stati 4 anni non semplicissimi. Io non ho mai conosciuto la famiglia Celentano. Credo che se io e la sua famiglie ci fossimo tenuti per mano, saremmo riusciti meglio a fare da cuscinetto e da rete ai disagi e alle problematiche di Rosalinda. Separati non si possono ottenere gli stessi risultati. Io, per 4 anni, Rosalinda me la sono vissuta completamente da sola".

Sul comunicato - In merito al comunicato Ansa con il quale la figlia di Adriano ha annunciato la fine della storia d'amore, Simona sottolinea: "Non ne ero al corrente. Una doccia fredda. Dopo il comunicato ci siamo sentite. Lei tenta ancora, a suo modo, di farmi capire quanto mi ama e quanto ancora è legata a me".

Quel pezzo grosso della politica cacciato in mezzo alla strada: beccato dalla sua donna, cornuta con una conduttrice Rai...

Quel pezzo grosso della politica cacciato in mezzo alla strada: beccato dalla sua donna, cornuta con una conduttrice Rai...




Un'indiscrezione. Una soffiata. Una storia di amori, politica e tradimenti. Una storia al solito raccolta e rilanciata da Dagospia, a cui nulla sfugge, soprattutto quando di mezzo ci sono dei potenti. La storia di cui si parla viene brutalmente sintetizzata in poche righe. Titolo: "Roma galeotta". Lo svolgimento è curioso, e narra la storia di un politico del nord che "sarebbe finito in mezzo a una strada". La ragione? Il tradimento, appunto, scoperto dalla sua compagna: cornuta, per giunta per una tresca con una conduttrice della Rai, in quella che Dago definisce una "liason pericolosa". I nomi, per ora, restano nell'anonimato.

Pd, resa dei conti: verso la scissione Civati e dissidenti, ultimatum a Renzi

Pd, rischio scissione. Pippo Civati: "Alle elezioni non andremo con Renzi"




Il D-Day del Partito democratico è arrivato. Dopo mesi di schermagli, accuse, controaccuse, insulti e marce indietro, la scissione del partito leader della politica italiana in due tronconi è stata oggi nei fatti annunciata da uno dei leader della sinistra Pd, Pippo Civati, il quale ha detto papale papale che "se Renzi si presenta con il Jobs Act e con le cose che sta dicendo, elle elezioni di marzo noi non saremo candidati con Renzi".

Un affondo che, qualche minuto prima, era stato preceduto dalla decisione della minoranza Pd in commissione Affari istituzionali di non partecipare al voto sull’articolo 3 del disegno di legge che riforma il bicameralismo perfetto. I temi del dibattito riguardano comunque non solo le disposizioni sulla possibilità che il presidente della Repubblica nomini nel nuovo Senato dei senatori a vita, ma riguarda anche il giudizio di costituzionalità preventivo sulla legge elettorale, in discussione al Senato, in commissione Affari costituzionali e anche il tema del quorum per l’elezione del capo dello Stato che è stato innalzato. Non è stata comunque avanzata richiesta di sostituzione degli otto deputati che hanno fatto questa scelta. Che tuttavia è stato annunciato che scatterà se non ci sarà la volontà di dialogo sulla nuova legge elettorale sui due punti in questione.

Civati ha parlato anche di "un patto non del Nazareno. Se la legislatura proseguirà, noi abbiamo un  programma e un progetto, ci si rivolge alle forze parlamentari senza  guardare alla loro provenienza, chi è d’accordo sottoscrive il patto e si vota di conseguenza in Parlamento". In particolare, sottolinea Civati, «quando si tratta di Costituzione,  non c’è una disciplina di partito. Non c’è neanche un programma  elettorale né un programma di governo  perché Renzi  non ha mai scritto nulla, quindi ci sentiamo responsabilmente liberi". E in caso di elezioni anticipate: "Se il  programma elettorale questa volta lo scriviamo e non sono considerate le nostre ragioni, è più serio dire 'andate avanti voi da un’altra parte, noi faremo qualcosa di diverso'. Non è una  scissione -ha concluso- è una presa d’atto di una differenza".

Per il leader della minoranza del Pd l’assemblea di domani del partito "è un thriller, Renzi decide di notte....". A Bologna, dove Civati si è presentato a un incontro dell’associazione "È possibile" per discutere  patto del Non Nazareno, annuncia: "Io sto sereno, come consiglia di fare lui da tempo: non ho niente da perdere, qualcun altro ci perse Palazzo Chigi".

Allarme rosso: la tredicesima non arriva Chi rischia di restare al verde a Natale

La tredicesima non arriva: un lavoratore su quattro a rischio, ecco quali categorie




Buon Natale? Forse no. Un allarme (inquietante) arriva de Federconsumatori: "Gran parte delle tredicesime verrà consumata per pagare le tasse, ma la cosa più preoccupante è che in molte piccole e medie aziende la famosa mensilità natalizia potrebbe addirittura slittare a gennaio o a marzo". Un nutrito gruppo di italiani, dunque, rischia di non percepire la tredicesima, quell'assegno che per la stragrande maggioranza degli italiani è ossigeno puro in un periodo di Tari, Tasi, assicurazione, bollo e regali natalizi. L'allarme viene lanciato in un'intervista all'Agi di Rosario Trafiletti, numero uno di Federconsumatori. Dati alla mano, spiega, il quadro economico del Paese è in continuo peggioramento, e dunque almeno una impresa su quattro troverà grossi problemi nel reperire i fondi per le tredicesime.

Segnali di crisi - Elio Lannutti, presidente di Adusbef, spiega: "Ci arrivano segnali in questa direzione. Piccole e medie aziende con le casse vuote di cash potrebbero decidere di far slittare di due o tre mesi le tredicesime", che dunque verrebbero percepite nella primavera del 2015. Trafiletti, poi, riprende: "La disoccupazione è intorno al 13,2%, e quella giovanile oltre il 44%, ossia una cifra record. Logico, dunque, che ci sia una drastica contrazione della spesa che sarà per certi versi sorprendente". Tra i segnali di crisi, il fatto che a Natale 2014 anche il settore di libri, dischi e audiovisivi sarà in passivo: così non fu un anno fa, e l'indicatore dà la cifra del momento che il Paese sta attraversando. Un Natale mesto, dunque, in cui, riprende trafiletti "si spenderà poco, solo in giocattoli e beni alimentari, ma i tre quarti della tredicesima degli italiani sono stati già destinati al pagamento delle tasse". Almeno per chi la tredicesima la riceverà.