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lunedì 24 novembre 2014

UN' ITALIANA NELLO SPAZIO Samantha Cristofonetti sulla Soyuz Ecco quale sarà la sua missione

Samantha Cristoforetti a bordo della Soyuz: la prima italiana nello spazio




Samantha Cristoforetti è ufficialmente la prima donna italiana nello spazio. Alle ore 22:01'13" l'astronauta italiana è partita dal cosmodromo di Bajkonur a bordo della navicella spaziale Soyuz TMA-15M. Destinazione la Stazione Spaziale Internazionale che sarà raggiunta dopo un volo di sei ore ad una velocità di 28mila chilometri orari.

I momenti prima della partenza - All'alba, quando si è svegliata, poco dopo le ore 5, Samantha aveva scritto: "oh, è una giornata così perfetta". Il cielo al momento del lancio a Bajkonur era velato e la temperatura è di alcuni gradi sotto lo zero. Nella serata poi la temperatura è scesa a -10 gradi. Prima del lancio, Samantha e i suoi compagni di missione hanno partecipato ad alcuni appuntamenti istituzionali. Breve ma emozionante è stato nel tardo pomeriggio la cerimonia di saluto con i parenti che è avventura attraverso un vetro. Prima di essere trasferiti in rampa gli astronauti hanno dato il loro saluto ufficiale alle autorità con la tuta spaziale Sokol già indossata.

IL SORPASSO DELLA LEGA NORD Regionali: Salvini supera il Cav / Dati

Regionali Calabria ed Emilia Romagna, la Lega supera Forza Italia




Matteo Salvini può preparare la scalata al centrodestra. Il risultato dell'Emilia Romagna la dice lunga sullo stato di salute del Carroccio che supera il 20 per cento lasciandosi alle spalle Forza Italia al 10 per cento. Un vero e proprio tsunami quello della Lega, col candidato Alan Fabbri che si attesta al 35 per cento dietro a Stefano Boanccini (Pd) al 44 per cento, dà le chiavi in mano a Matteo Salvini per la corsa al titolo di leader dei moderati. Alle ultime regionali la Lega, nel 2010, aveva raccolto il 13,7 mentre il Pdl il 24,5. Ma se i dati delle regionali vengono confrontati con quelli delle ultime elezioni europee, allora quello del Carroccio è una vera e propria impresa. A maggio scorso in Emilia Romagna la Lega aveva raccolto il 5 per cento, mentre Forza Italia l'11,7 per cento.

La scalata - Insomma Salvini in questi mesi ha fatto letteralmente volare la Lega che adesso di fatto prova a fagocitare i delusi azzurri ma anche gli elettori pentastellati che hanno abbandonato Beppe Grillo. La candidata grillina Giulia Gibertoni raccoglie il 12 per cento contro il 19 delle ultime europee. Un risultato deludente che si aggrava in Calabria dove il candidato di Beppe, Cono Cantelmi è fermo al palo. Insomma Salvini con questi numeri può lanciare la sfida al Pd e a Renzi che ormai naviga a vista dopo aver registrato che gli elettori rossi lo hanno abbandonato. Sono già pronti a votare Landini o Civati. E magari qualcuno ha già votato Lega Nord...

domenica 23 novembre 2014

Si vota in Emilia Romagna e in Calabria Trema il Pd: l'affluenza è in calo

Regionali in Emilia Romagna affluenza in calo




Paura per il Pd: il più grosso timore, quello dell'astensionismo, si sta materializzando. È del 10,75%, l’affluenza alle urne in Emilia Romagna, alle ore 12, per le elezioni regionali. Il prossimo dato è previsto per le ore 19 e, successivamente, il definitivo delle ore 23.  Alle precedenti elezioni, quando si votò però anche il lunedì, l’affluenza alle urne alla stessa ora era stata del 12,9%.In Calabria invece è più alto il numero di elettori che entro mezzogiorno sono andati alle urne: qui è dell’8,85% l’affluenza registrata alle  12 per l’elezione del presidente della Giunta e del Consiglio regionale. In particolare nella provincia di Catanzaro è stata del 9,02, Cosenza 9,46%, Crotone 8,17%, Reggio Calabria 8,31%, Vibo Valentia 8,22%. Le urne rimarranno aperte fino alle 23.

Incubo non voto -  In via del Nazareno avevano messo in conto la possibilità di un calo degli elettori, tuttavia il calo dovesse essere significativo è un segnale chiarissimo per il partito. Una sorta di test.  In una regione rossa come l’Emilia rappresenterebbe la spia che il partito sta perdendo l’ala sinistra del suo elettorato. Rischio che al Nazareno tengono ben presente, consapevoli che i frontalì con la Cgil e l’abbraccio riformista con Silvio Berlusconi possono essere stati mal digeriti dalla base.

Caivano (Na): Comunicato Forza Italia, lettera aperta ai cittadini

Caivano (Na): Comunicato Forza Italia, lettera aperta ai cittadini





sabato 22 novembre 2014

Berlusconi non ha perso la fiducia: "Così torneremo il primo partito"

Regionali Calabria, Silvio Berlusconi: "Forza Italia tornerà ad essere il primo partito"




"Forza Italia tornerà ad essere di nuovo il primo partito italiano". Silvio Berlusconi non ha perso la fiducia. Intervenendo telefonicamente e in un video-messaggio alla chiusura della campagna elettorale di Wanda Ferro, candidata alla presidenza della Regione Calabria, il Cav ha incoraggiato gli azzurri in vista del voto di domenica. "In molti non sono andati a votare, in Calabria il 50% degli elettori, perché avevano perso la fiducia non essendo io candidato. Se il centrosinistra, mai voglia Iddio, dovesse farcela, non so quella moltitudine di 8 partiti a sinistra cosa faranno, visto che litigheranno come cani e gatti...". Berlusconi ha poi aggiunto: "Sento di non potermi tirare indietro e deludere la loro fiducia, sento che c'è ancora bisogno di Forza Italia e di un movimento politico che garantisca al nostro Paese e ai suoi cittadini sicurezza, benessere, democrazia e libertà". 

Calvario giudiziario - Poi il Cav ha parlato del suo calvario giudiziario: "In un processo non si va mai da soli. Quando si entra in un processo si va con i propri genitori, con la moglie e i figli, con gli amici più cari, si rovinano le relazioni sociali ed economiche. È terribile essere sotto processo". Infine tornando alla politica ha dettato la ricetta per la crescita: "Servono meno tasse sulle famiglie e sul lavoro e le imprese. Questo genera più consumi, più produzione e più soldi che entrano nelle casse dell'erario".

Piano top secret: "Due paesi fuori all'euro". Quali sono...

Il piano top secret di Germania e Olanda: "Pronte a lasciare l'Euro"




Un piano per uscire dall'Euro. L'ex ministro delle Finanze olandese Jan Kees Mininister de Jager, in carica fino al novembre del 2012, ha rivelato qualcosa di clamoroso. A quanto pare, il governo olandese, insieme alla Cancelleria tedesca, ha messo a punto piani di emergenza durante il picco della crisi della zona dell'euro che prevedono l'uscita di Berlino ed Amsterdam dalla moneta unica. Un team di avvocati, esperti di politica estera e di economisti sono stati messi al lavoro per studiare diversi scenari. 

I piani di Germania e Olanda - Uno di questi, come racconta Affaritaliani, prevedeva la reintroduzione del fiorino: "Il team si è regolarmente riunito venerdì pomeriggio, ma potrebbe anche vedersi molto rapidamente nel caso in cui avessimo bisogno di prendere una decisione". Non solo, l'ex ministro ha anche rivelato come la Germania sia stata direttamente coinvolta, mentre altri paesi erano meno interessati: "Alcuni paesi considerano molto preoccupante il solo fatto che diversi scenari siano stati oggetto di discussione in Europa. È indicativo che non hanno fatto nulla. Siamo stati uno dei pochi paesi, insieme alla Germania, a discutere questi scenari. Abbiamo anche avuto un team Germania-Olanda". Il ministro delle Finanze Jeroen Dijsselbloem ha anche ammesso che il governo olandese è stato a un certo punto pronto alla "preparazione per lo scenario peggiore", dicendo: "Capi di governo, tra cui il governo olandese, hanno affermato: 'Vogliamo mantenere insieme l'euro e per mantenere l'euro come moneta unica'. Detto questo, abbiamo anche guardato che cosa accadrebbe se questo non si potesse fare". La Banca centrale olandese ha già ammesso di aver fatto alcuni piani di emergenza per un'uscita dall'euro. Insomma la solidità della moneta unica a quanto pare è sempre più a rischio. 

venerdì 21 novembre 2014

POVERI DI SPIRITO Iacchetti, Baldini e pure Grillo... Tutti i vip che piangono miseria

Poveri di spirito, che fastidio i vip che piangono miseria

di Francesco Borgonovo


Va bene, lo sappiamo, anche i ricchi piangono. Però, quando piangono, ai poveri girano un pochino le balle. Soprattutto quando il motivo della lacrimazione è di natura squisitamente economica. Ecco, più o meno è questa la sensazione che si prova in questi giorni, visto che la nuova moda del vip italico è quella di stracciarsi le vesti lamentando miseria. Se va avanti così, fra un pochino troveremo agli angoli delle strade presentatrici tivù che chiedono l’elemosina esibendo il cartello: «Aiutatemi, devo pagarmi una rinoplastica» (quanto a sgrammaticatura, molte non avrebbero nulla da invidiare al mendicante medio). Alla mensa della Caritas sgomiteranno i conduttori di game show («Prendo la pasta al pomodoro, l’accendiamo!») e scopriremo da commoventi servizi su Novella 2000 che i giudici di Masterchef sono stati fermati ai cancelli di Sky con le tasche piene di bistecche e addirittura intere porzioni di bucatini («Dovevamo pur sfamare le nostre famiglie...»). 

L’aspetto più incredibile, poi, è che a lagnarsi, non sono oscure starlette dimenticate da decenni ridotte a campeggiare all’Isola dei famosi manco fosse un campo rom. Non sono ex tronisti, ex gieffini, ex velini assortiti costretti a misurarsi con l’ingrato mondo del lavoro perché la celebrità è giustamente finita. No. A stracciarsi le vesti sono affermati professionisti, celebrità che da anni stanno ben piantate sotto i riflettori e che probabilmente hanno dimenticato che vuol dire avere il fiato del mutuo sul collo e non hanno nemmeno idea di che significhi la parola «cassaintegrazione». Ha cominciato Marco Baldini, costretto a mollare il programma radio con Fiorello perché assillato giorno e notte dalle richieste dei creditori. Del suo caso si è già occupato su queste pagine Alessandro Dell’Orto. Ci limitiamo ad aggiungere che forse, fra tutti, Baldini è quello che irrita meno. È affetto da una dipendenza raggelante. Come diceva un saggio: nella sua colpa sta la pena, e a consumarsi è soprattutto lui. Resta che, a sentirlo accusare di ingratitudine gli ex amici perché non sganciano liquidi dopo che ha perso al tavolo milioni di euro, la bile ribolle. 

Ma ecco che, a farci dimenticare le disgrazie baldiniane, arriva Enzo Iacchetti. A dire il vero, qualche rimostranza economica il nostro l’aveva già avanzata nei mesi passati, prendendosela con il presidente indonesiano dell’Inter. «Thohir non piace più a nessuno», dichiarò risentito. Poi si capì il motivo: «Mi ha tolto la tessera per andare allo stadio, adesso manderà in tribuna qualche vip indonesiano». E il tifoso medio si domandava: ma scusa, pagare il biglietto come i comuni cristiani no? Ma sbagliava prospettiva, il tifoso.Avrebbe dovuto indignarci perché i vip stranieri vengono a rubare il lavoro ai vip italiani, anche loro vittime dell’immigrazione sregolata. Tutti noi avremmo dovuto commuoverci subito, prima che fosse troppo tardi. Perché ora il quadro è ben più funesto. Intervistato da Stop, Iacchetti ha raccontato di essere preda dell’angoscia. «Pian piano sto consumando i soldi guadagnati in passato», ha detto. «Negli anni 90 sono riuscito a mettere via qualcosa,ma a causa del mio grande entusiasmo e delle tasse li sto spendendo tutti». Grande entusiasmo sta per «gioco d’azzardo». E infatti Iacchetti precisa: «Quando c’è una scommessa mi ci buttano sempre dentro». Certo, lo buttano gli altri a forza. A questa tremenda preoccupazione se ne aggiunge un’altra: quella di perdere il lavoro a Striscia la notizia. «Mi chiamano per un periodo sempre più stretto e questo mi dispiace. Non vorrei che presto o tardi mi dicano ciao ciao». Immaginiamo schiere di operai in lacrime, pensando al povero conduttore con cui condividono il destino: loro sbattuti fuori dalla catena di montaggio, lui allontanato dalla tivù. Antonio Ricci dev’essere proprio terribile, peggio di Elsa Fornero. Prima illude uno per anni pagandolo un botto, e poi... 

Ci toccherà avvisare Matteo Salvini e chiedere che la Lega si occupi anche degli showmen esodati. Sicuramente il leader del Carroccio troverebbe un alleato pronto a sostenere l’iniziativa: Beppe Grillo. Quello che fa indigestione di tartufo bianco prima dei comizi. Lo stesso che nei giorni scorsi ha lanciato un grido di dolore: «Il mio 730 è a zero da quattro anni, sono l’unico che fa politica e ci ha rimesso dei soldi». In effetti il suo reddito è calato: solo 7500 euro (netti) al mese nel 2013. Ne ha a stento per mantenere la Mercedes classe A e gli appartamenti a Rimini, in Francia e in Svizzera. Una vita da pezzente, abbiam visto gente residente sotto i portici della Stazione di Milano che se la passava meglio. 

Ah, in che mondo viviamo, se un vip non può nemmeno permettersi di sputtanare i denari con le scommesse. Un mondo in cui se guadagni milioni di euro per anni e te li bruci nel vizio nessuno ti dà una pacca sulla spalla. Ma perché il governo non agisce? Perché non istituisce un fondo? Dopo la Cassa del Mezzogiorno, la Cassa del Mezzobusto. Sussidi per le celebrità alla canna del gas, perché abbiano garantito il minimo necessario, tipo le cene da Cracco, lo stadio nel salotto vip e la vacanza in yacht. E dire che gli imprenditori, per via della crisi, si suicidano. Che pappemolli, pensassero a chi sta peggio di loro: alle stelle del video. Gente in difficoltà che, non potendo permettersi entrambi, si è trovata a scegliere tra il necessario e il superfluo. E con grande sacrificio ha scelto il superfluo.