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martedì 28 ottobre 2014

Mps e Carige affossano l'Italia Piazza Affari perde il 2,4%

Dopo gli stress test Mps sprofonda (-21,5%). Piazza Affari perde il 2,4%


di Sergio Rame 



Boom di vendite dopo gli esiti degli stress test della Bce. Mps lascia sul terreno il 21,5%. Molto male anche Carige (-16,54%). Una raffica di vendite sulle azioni delle banche ha spazzato via Piazza Affari all'indomani degli stress test della Bce. A fare da detonatore dell’andamento negativo dei listini è stato anche l’indice Ifo, sulla fiducia delle imprese in Germania, che a ottobre scende più delle attese. Il crollo del comparto bancario ha trascinato giù anche il Ftse Mib che, maglia nera in Europa, ha chiuso a a -2,40%.. Milano è maglia nera tra i principali listini europei trascinata da un comparto bancario oggetto di raffiche di sospensioni nel corso di tutta la seduta, affossato dalle performance di Mps e Banca Carige, i due istituti su cui è acceso il faro della Bce.

Il titolo della banca senese ha aggiornato il suo minimo storico a 0,7735 euro e segnato in chiusura un calo del 21,50%. Fuori dal paniere principale, in profondo rosso Banca Carige (16,54%).  Le vendite non hanno risparmiato nessuno, da Ubi Banca (-5,15%), a Bpm (-4,43%), da Bper (-4,23%) a Mediobanca (-3,35%), da Intesa Sanpaolo (-3,14%) a Unicredit (-2,55%), nonostante alcuni istituti abbiano superato in scioltezza l’esame dell’Eurotower. La Consob ha disposto il divieto di assumere o aumentare posizioni nette corte sulle azioni di Mps e Carige. Il divieto, in vigore da domani fino al 10 novembre (termine entro cui le banche dovranno presentare alla Bce i propri piani per rimediare al deficit di capitale) ha lo scopo di alleggerire la pressione ribassista sui titoli.

Fuori dal comparto bancario hanno sofferto Saipem (-4,22%), Azimut (-4,14%), Mediaset (-3,13%), World Duty Free (-2,91%), Buzzi Unicem (-2,85%) ed Enel Green Power (-2,63%). Schivano l’onda ribassista A2a (+1,57%) e Stm (+1,54%). Debole Cir (-4,56%) nonostante l’utile dei nove mesi.

Giornata negativa per tutte le Borse europee, ma nessuno ha fatto male come Milano: Londra -0,40%, Francoforte -0,95%, Eurostoxx 50 -1,02%, Parigi -0,78%, Madrid -1,39%. 

Anche sul fronte dello spread l’Italia paga pegno con una crescita di quasi 6 punti base della forbice Btp-Bund, la più ampia in Europa dopo Grecia e Portogallo, mentre il differenziale Btp-Bonos spagnoli sale ai massimi da due anni e mezzo, segno di come il mercato ritenga in questo momento più sicuro investire nei titoli di Stato iberici che in quelli italiani.

Secondo gli analisti di Equita per Mps, bocciata agli stress test con un fabbisogno di capitale da 2,1 miliardi, la Bce "non ha permesso di incorporare i benefici del piano di ristrutturazione approvato dall’Ue e ha imposto di ipotizzare il rimborso di 750 milioni di Monti bond: secondo noi emerge una moral suasion evidente per considerare a breve ipotesi di aggregazione". Secondo gli esperti, quindi, bisogna ipotizzare "un aumento di capitale da 1,5 miliardi" anche perché il Montepaschi "non dispone di molte alternative ad un nuovo aumento: la cessione della quota nella joint venture assicurativa potrebbe garantire un contributo di soli 280 milioni". Per gli analisti di Ig inoltre "la mancanza di un piano dettagliato sulle prossime strategie da attuare per ricoprire le esigenze di capitale legate agli stress test, può alimentare la speculazione del mercato verso un possibile aumento di capitale". "Il deficit risulta essere troppo elevato da essere colmato solo con l’emissione di un bond Tier 1 o dalla cessione di rami di azienda, come Consum.it. L’ipotesi poi di una fusione o vendita rimangono molto improbabili al momento, sia per le notevoli dimensioni dell’istituto sia per la difficoltà che la banca sta incontrando nel recuperare redditività. Il mercato potrebbe portare il titolo verso i minimi di due settimane fa".

Per Carige, poi, bocciata con uno shortfall di 813 milioni, la banca ha già optato per un aumento capitale fino a 650 milioni. Equita ricorda che "Carige è evidentemente destinata ad un’aggregazione, ma in vista dell’aumento di capitale manteniamo una view cauta". Ig invece ritiene che Genova "grazie alle garanzie di Mediobanca" potrà "riuscire a colmare lo shortfall di capitale evidenziato dagli stress test. Rispetto a Mps, crediamo che Carige possa essere coinvolta nel processo di consolidamento del settore bancario italiano che pensiamo possa partire a inizio 2015".

Per noi tasse, per Renzi il lusso: ecco il suo ultimo acquisto

Matteo Renzi e quella foto con l'orologio da 15mila euro




Sono passati 5 anni dalla prima Leopolda. Matteo Renzi da sindaco di Firenze è arrivato a palazzo Chigi e di certo ha anche cambiato il suo look. Lo abbiamo visto con i giubbotti di pelle, con  la camicia bianca, in jeans e in giacca, ma di certo non lo avevamo mai visto con un orologio da almeno 15mila euro al polso. Eppure pochi anni fa, quando palazzo Chigi era ancora lontano si accontentava di uno Swatch, adesso le sue pretese sono cambiate e nell'ultimo intervento alla Leopolda è stato beccato, come racconta Dagospia con un cronografo Audemars Piguet Royal Oak dal valore di (almeno) 15 mila euro e tra gli accessori preferiti dai paperoni russi. Insomma il premier non bada a spese per i suoi accessori. Eppure ha sempre predicato sobrietà e a palzzo Chigi, il giorno in cui gli è stato affidato l'incarico si è presentato con un'anonima auto privata guidata da un suo amico. Sono bastati pochi mesi e il premier è già passato agli orologi di lusso. Intanto mentre lui controlla l'ora sul suo cronografo da 15 mila euro prepara nuove tasse per gli italiani che devono far bene i conti per capire come pagare Tasi e Tares...

Manovra, Forza Italia attacca Renzi: "Cifre cambiate, il testo torni in Aula"

Stabilità, Forza Italia: "Cifre cambiate, riportare la manovra in Aula"




E' bufera sulla manovra varata dal Consiglio dei Ministri e bocciata in seguito dall'Unione Europea. La lettera di risposta inviata alla Commissione Ue da parte del ministro Pier Carlo Padoan non convince Forza Italia che attacca premier e il Tesoro: "Altro che vittoria di Renzi in Europa - sottolineano in una nota il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta e il parlamentare azzurro, Rocco Palese - Il governo è stato chiamato dalla Commissione europea a riscrivere la manovra, e il ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, si è impegnato questa mattina, nella lettera inviata al commissario Katainen, a farlo nei prossimi giorni, al fine di rientrare nel sentiero che porta l’Italia a onorare i vincoli, ad oggi non rispettati, in termini di deficit strutturale e di riduzione del debito pubblico previsti dal Fiscal Compact".

Le critiche di Forza Italia - I due deputati aggiungono che "alla luce delle modifiche che interverranno sul disegno di Legge di stabilità approvato dal governo il 15 ottobre, che ne modificheranno necessariamente l’impianto, diventa, quindi, indispensabile una nuova deliberazione del Consiglio dei ministri". Insomma gli azzurri contestano le modifiche e richiedono un ulteriore passaggio in Aula. Padoan infatti al commissario Ue agli Affari economici, Jyrki Katainen, ha scritto che l'Italia si impegna, nel 2015, a correggere il deficit di circa 0,3 punti di Pil (4,5 miliardi di euro).

Il caso - "A ciò si aggiunga che l’intervenuta variazione dei saldi della manovra renderà ancora meno coerente quest’ultima con il quadro macroeconomico contenuto nella nota di aggiornamento al Def - spiegano Brunetta e Palese - che le Camere avevano approvato giusto il giorno prima della presentazione della Legge di stabilità. Chiediamo, pertanto, alla presidente della Camera, Laura Boldrini, il ritorno in Aula della nota al Def, riscritta alla luce degli impegni presi dal governo con la Commissione europea a seguito del richiamo ricevuto da parte del commissario Katainen con lettera del 22 ottobre. Siamo dinnanzi all’ennesima mancanza di rispetto da parte del governo nei confronti
delle istituzioni. E questo atteggiamento non è più accettabile".

LE MOSCHEE NON BASTANO Ecco l'ultima richiesta islamica Cosa vogliono costruire a casa nostra

Lecce, parte il progetto per l'università islamica




Un'università islamica nel cuore di Lecce. E' questa la proposta della Confederazione delle imprese del Mediterraneo (Confime) che vuole costruire un centro universitario islamico negli ampi spazi della ex Manifattura Tabacchi. L'iniziatica, che non ha precedenti, ha scatenato un dibattito nel quale si stanno esercitando soprattutto le forze politiche cittadine e non solo. Forza Italia, come racconta Lecceprima, chiede la precedenza per l’istituzione della facoltà di Agraria, Fratelli d’Italia rivendica uno spazio pubblico di aggregazione per i giovani e sollecita l’amministrazione comunale a dire chiaramente come la pensa in merito dato che secondo alcuni sondaggi 3 cittadini su 4 sarebbero contrari all’apertura dell’università. Ed è contrario anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: "Mi preoccupa il fanatismo di una sola religione, di un certa interpretazione di una certa religione, quella islamica, che è l’unica che ha questi ‘fondamentalismi’. E quindi università islamica a Lecce no, assolutamente no”, ha detto il segretario a Radio Padania. 

Il progetto - Ma il progetto a quanto pare va avanti. "Nelle intenzioni di chi ci crede, sarà la corrispondente della Cattolica di Roma e Milano, ma di matrice musulmana”, come riferisce Giampiero Khaled Paladini, presidente di Confime. Ma dopo qualche polemica in città, Paladini prova a gettare acqua sul fuoco: "Non è detto che il progetto andrà in porto, alla fine. Vedo cose che mi lasciano perplesso, si vocifera di un referendum apposito. Non abbiamo nessuna intenzione di imporre la nostra presenza. Se troveremo ostilità da parte della cittadinanza, per carità, andremo altrove. Abbiamo alternative valide in Campania, Sicilia e Calabria. Ma io sono salentino, ci tengo a veder sorgere questo polo a Lecce, vorrei che la mia città si sprovincializzasse. Esistono già università musulmane fuori dal mondo arabo, in Inghilterra, Germania, Stati Uniti. Cominceremmo con facoltà come teologia e filosofia, ma il resto è da concordare con il territorio, in base alle sue esigenze, d’accordo con l’Università del Salento e aperti anche al mondo cristiano. Spero solo, a questo punto, che non si confonda la religione con la cultura, che questa non faccia paura, che il dibattito non venga influenzato da quanto sta accadendo ora in Medio Oriente”. Di fatto, per ora, c’è che ci sono sul piatto una decina di milioni per l’acquisizione dell’area di 51mila metri quadrati, di cui 8500 al coperto e un investimento che secondo Paladini potrebbe essere di 50 milioni di euro. Tutti provenienti da fondi privati, ha precisato il presidente di Confime. 

Massimo Giletti fuori controllo. Parte un servizio all'Arena e il conduttore si infuria: ecco cosa ha combinato (tutto in diretta...)

L'Arena, Massimo Giletti contesta Crocetta e si toglie giacca e microfono



Parla Rosario Crocetta e Massimo Giletti non ci vede più. Puntata di fuoco caldissima de L’Arena, quella andata in onda domenica pomeriggio su Rai 1. Tra gli ospiti c'era anche il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. Il numero uno dell'Assemblea siciliana qualche settimana fa aveva annunciato l'abolizione delle province e ora è al centro del fuoco grillino che chiede le sue dimissioni. Ma Giletti, Luisella Costamagna hanno pesantemente attaccato l’esponente del PD per la delicata questione dei forestali in Sicilia. Il conduttore ha fatto notare che in Sicilia ci sono 28mila rangers, mentre in Canada – ben più grande e con molte più foreste - ce ne sono solo 4.200. Crocetta ha tentato di mettere in chiaro che questo sistema clientelare dipende dalla mafia e che ha già ridotto gli sprechi di 200 milioni all’anno. Giletti, però, non si è accontentato e alla fine di un servizio – furioso per i costi menzionati – si è tolto la giacca e il microfono. 

lunedì 27 ottobre 2014

"Patente e libretto, prego..." 705 euro di multa se i nomi non coincidono

"Patente e libretto, prego..." 705 euro di multa se i nomi non coincidono



Novità in arrivo per i guidatori italiani. Dal 3 novembre, il nome di chi utilizza una macchina o una moto non sua per più di 30 giorni dovrà essere scritto nella carta di circolazione. L'aggiornamento si chiede presso gli sportelli della Motorizzazione. In caso di controllo, i nomi su patente e libretto dovranno coincidere, altrimenti sono guai: per i trasgressori è prevista una multa di 705 euro e il ritiro della carta di circolazione. 

Fin qui la norma generale, ma le eccezioni fanno capire che complicherà la vita solo a pochi. Intanto non è retroattiva, quindi non si applica a chi già utilizza un'auto non di sua proprietà o ha un libretto non aggiornato antecedente al 3 novembre. Inoltre, non vale per i familiari, purchè conviventi, perciò sono salve le mogli che utiizzano l'auto del marito o i figli che prendono quella di mamma o di papà. Alla fine, a risentire di più della novità saranno gli utilizzatori di macchine aziendali. 

Regge innovò la fisica ispirandosi al barbiere

Il genio che innovò la fisica ispirandosi al proprio barbiere


di Matteo Sacchi 



Vide la sua immagine riflettersi all'infinito nello specchio del negozio: ne dedusse una teoria che ritoccava Einstein. Storia di un illuminista che amava anche arte, musica e design. 

È morto il 24 ottobre il fisico Tullio Regge. Torinese, 83 anni, ha avuto un ruolo di primo piano nella meccanica quantistica ed ha giocato un ruolo altrettanto importante nella divulgazione scientifica. Al Politecnico di Torino Regge ha insegnato Teoria Quantistica della Materia, diventando poi professore Emerito.

Malato da tempo di sclerosi, negli ultimi tempi aveva avuto un peggioramento ed era stato ricoverato per una polmonite nell'ospedale San Luigi di Orbassano. Regge non era solo uno scienziato, si è interessato di arte e design, era tra i fondatori del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze)ed è stato anche eletto al Parlamento Europeo (nel 1989). A lui è dedicato l'asteroide 3778 Regge

Tullio Regge è stato un grandissimo (della fisica). E il «della fisica» va messo tra parentesi perché, difficilmente, si può incontrare nel panorama della scienza moderna un intelletto così versatile, quasi leonardesco. Come diceva lui stesso, dote in qualche modo ereditarie.

Il padre Michele, che aveva quarant'anni quando nel 1931 nacque Tullio, era un geometra, «autodidatta professionista» e di origini contadine. Curioso in tutti i campi del sapere, tanto da scrivere un libro di fisica in cui dava torto a Newton. Come ha raccontato lo stesso Regge nella sua autobiografia L'infinito cercare (Einaudi, scritta con Stefano Sandrelli) «le sue teorie erano sbagliatissime, ma lo sforzo e l'applicazione del pensiero erano davvero encomiabili». E quello sforzo e applicazione hanno trovato nel figlio miglior base teorico scientifica. Già alle elementari le sue doti matematiche iniziarono a brillare. A casa sua c'erano un sacco di libri ed essere autodidatti era la norma. In terza aveva già letto i testi dell'astronomo Flammarion, giocava col telescopio, e aveva messo le mani su Matematica dilettevole e curiosa di Italo Ghersi. A otto anni finì per saltare dritto alle scuole medie. Una corsa in avanti rallentata dalle bombe che cadevano su Torino e poi dal fatto che i partigiani minacciarono il padre che era fascista convinto. Ma dopo la guerra il percorso verso il politecnico di Torino proseguì spedito. Con una «svolta» dovuta a Topolino. Un giorno a lezione di fisica mentre Ubaldo Richard (poi uno dei pilastri dell'università di Padova) stava spiegando, Regge leggeva i fumetti. Richard lo chiamò alla lavagna piazzandogli davanti un integrale molto complesso. Regge inventò un modo completamente nuovo di risolverlo. E Richard lo dirottò dal politecnico alla facoltà di fisica, dove fu allievo di Gleb Wathagin. Divenne in breve assistente all'istituto di fisica Teorica di via Giulia: «Regge scriveva con aria diabolica su un enorme registro da inventario poggiato su una vecchia scrivania nera...». Da lì passò all'università americana di Rochester. Ottimo ateneo ma pretendevano che Regge lavorasse in laboratorio, non era il suo, troppi esperimenti pratici. Ma l'America fu il passaggio fondamentale per conoscere John Wheeler, uno dei padri della bomba H. Nel 1957 il duo Wheeler-Regge pubblico uno dei primi studi matematicamente accurati riguardo ai buchi neri (Wheeler e Regge si divertivano anche a provocare esplosioni nei cortili delle università ma questo non è passato alla storia).

Iniziò la notorietà internazionale, e poco dopo, nel 1959 arrivò uno degli altri lavori fondamentali di Regge, lo studio del momento angolare complesso e alla scoperta dei cosiddetti «Poli di Regge». Questa teoria ha consentito di dare una prima interpretazione a quegli oggetti (detti risonanze), che appaiono solo nelle fasi intermedie dei processi di alta energia e con tempi di vita brevissimi (dell'ordine di 10-23 secondi). La teoria di Regge, sviluppata negli anni, stabilisce una correlazione tra lo spin e l'energia, permettendo l'introduzione delle cosiddette traiettorie di Regge. Cosa sono in soldoni i concetti astrusi che abbiamo elencato sin qua? Regge ha fissato le regole matematiche che servono a capire il funzionamento e i meccanismi dell'interazione forte, quella che tiene insieme i nuclei atomici di tutta la materia. Un colpaccio portato a termine da un ragazzino di ventotto anni. A cui seguì nel 1961 General Relativity Without Coordinates uno studio in cui Regge presentava un modo affatto nuovo per risolvere i problemi della relatività generale. La teoria di Einstein ci parla infatti di uno spazio-tempo curvo la cui comprensione richiede equazioni complesse, che spesso si risolvono per approssimazione. Regge «piastrellò» quello spazio-tempo curvo con dei poliedri, calcolandone angoli e spigoli in modo di ottenere l'approssimazione migliore. Negli anni seguenti il suo sistema di calcolo fu una delle cose più utilizzate e discusse della scienza. In molti hanno chiesto al fisico come gli fosse venuta l'intuizione. Ecco la risposta: «Ero dal barbiere di fronte allo specchio. Anche dietro c'era uno specchio. Vedevo una lunga fila di riflessioni alternate il cui mondo rappresentato era sempre lo stesso... fu la sequenza di piani a suggerirmi l'idea». Quelle riflessioni allo specchio avrebbero fatto nascere la teoria delle stringhe.

Ma questo è solo un pezzetto della vita di Regge. Il suo eclettismo lo ha portato a cimentarsi con l'arte digitale, nella fantascienza (è rimasto celebre un suo scambio con Borges) e persino nel design: la poltrona detecma, coloratissima e modellata secondo una curva ciclide, che ha progettato negli anni '70, è oggi esposta in importanti musei di arte moderna. Amava infinitamente la musica e la sua amicizia con Berio ne è stata testimonianza. Il suo dialogo con Primo Levi pubblicato da Einaudi è un testo affascinante, e del resto aveva capacità divulgative rare per un fisico del suo livello. E poi ha fatto una scelta impegnativa, conteso da molte università nel mondo è tornato in Italia subito dopo aver ottenuto il Premio Einstein (nel 1979).

Per usare le parole di Stefano Sandrelli, tecnologo e divulgatore, e coautore della biografia di Regge: «Aveva un'ironia straordinaria, una perenne voglia di scherzare, di giocare, di conoscere e di capire. E una grandissima umiltà: una persona che porta le proprie doti con naturalezza, impegnandosi in quel che gli interessa con quella stessa cura e accanimento con il quale un bambino fa un disegno o colora una figura».