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mercoledì 24 settembre 2014

A chi assomiglia chi? Il sondaggio semiserio dei nostri deputati alla Camera

A chi assomiglia chi? Il sondaggio semiserio dei nostri deputati alla Camera






Chi assomiglia a chi? Nel giochino intellettuale delle somiglianze fra volti noti e meno noti, i nostri politici ci cascano con tutte le scarpe. Pare che alla Camera, gli onorevoli politicians si sbellichino un mondo a indovinare le somiglianze più strambe e bizzare all'interno della stessa classe politica: la regola, come nei migliori divertissement, è che non ci siano regole: potete assomigliare ad altri politici, a giornalisti, a pallonari d'altre epoche e pure, udite udite, ad attori hollywoodiani. Ma andiamo con ordine. Se Andrea Orlando è la copia sputata di Mr Bean, che dire di Matteo Renzi? E dell'ex leader maximo in salsa dem Pierluigi Bersani che vogliamo dire? I nostri delegati a Montecitorio non hanno dubbi: è la copia carbone, precisa precisa, del giornalista Pierluca Terzulli (non paghi, pure di nome fanno assonanza). Rimangono il forzista Luca D'Alessandro, identico all'attore Raf Vallone e Guglielmo Epifani. Ecco, sapete a chi assomiglia l'ex segretario Pd secondo il parere autorevole dei suoi stessi colleghi? Ad Harrison Ford. Ma ne siamo così sicuri?

Rivoluzione Cisl: "Bonanni si dimette" Una donna in pole per la successione

Cisl, Raffaele Bonanni si dimette oggi 




Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni oggi, mercoledì 24 settembre, annuncerà l'addio alla guida del sindacato. Fonti vicine a Bonanni spiegano che vuole accelerare il percorso di uscita (la scadenza del mandato era per il 2015 a 66 anni). La notizia dell'avvicendamento era stata anticipata nelle ultime ore da Dagospia. Da sottolineare che la rinuncia di Bonanni arriva proprio in uno dei periodi storici più critici per i sindacati, messi alle strette dal nodo "Articolo 18" e dalla riforma del lavoro voluta del governo Renzi. In pole per la successione, secondo i rumors, Annamaria Furlan.

Identikit - Cinquantasei anni, genovese, Annamaria Furlan ha iniziato la sua attività sindacale nel 1980 come delegata del Silulap, la categoria Cisl dei lavoratori postali di cui poi è divenuta segretaria provinciale e regionale. Successivamente Furlan ha guidato la Cisl di Genova e la Cisl regionale della Liguria. Dal 2002 è segretario confederale della Cisl dove si occupa del settore terziario e servizi, che comprende commercio, turismo, banche, assicurazioni, telecomunicazioni, spettacolo, editoria, trasporti, poste, authority, politiche agroalimentari ed energetiche. La Furlan, segretario generale aggiunto della Cisl, è stata eletta il 24 giugno scorso numero due della confederazione di via Po.

La riunione - Tra poche ore è prevista una riunione della segreteria confederale con i responsabili delle categorie e delle strutture regionali (riunione convocata all'ultimo, un indizio che sin dal principio aveva fatto pensare a un cambio della guardia). Comincia così un percorso che dovrebbe portare alla sostituzione del leader Cisl e al rinnovamento della segreteria confederale con il Consiglio generale, probabilmente nella prima decade di ottobre. Domani Bonanni, alla guida del sindacato dal 2006, presenterà le sue dimissioni all'esecutivo e con ciò decadrà tutta la segreteria confederale.

Da Milano a Roma in 2 ore e 30 minuti: la rivoluzione del nuovo Frecciarossa Guarda le fotografie del bolide italiano

Presentato il nuovo Frecciarossa 1000, il gioiello del trasporto ferroviario




Nel pomeriggio di martedì 23 settembre, alla Fiera di Berlino, è stato presentato il "più bel treno del mondo", come si legge in una nota delle Ferrovie dello Stato. E' il Frecciarossa 1000, il nuovo prodotto di FS che batte tutti i record, con una velocità massima di 400 km l'ora (velocità commerciale 360k/h) si è attestato alla fiera InnoTrans come il treno più veloce d'Europa. La velocità "supersonica" permette una marcata riduzione dei tempi di viaggio: da Roma a Milano, per esempio, si viaggerà in 2 ore e 20 minuti (rispetto alle tre ore necessarie fino ad oggi). Il restyling, inoltre - come potete vedere nelle foto -, coinvolge gli interni, resi più accoglienti e confortevoli.




La presentazione - Nel crocevia di treni, prototipi e progetti più innovativi e ambiziosi che ogni due anni popolano InnoTrans - la più grande fiera internazionale dell'industria del trasporto su rotaia - ha fatto la sua comparsa il Frecciarossa 1000. Il nuovo modello, costruito dalla joint venture AnsaldoBreda-Bombardier, è costato in totale 30 milioni di euro. Il nuovo Frecciarossa è dotato di 8 carrozze, dispone di 447 posti a sedere segmentati per quattro diverse fasce di clientela. Alla presentazione del convoglio hanno partecipato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e l'amministratore delegato di Trenitalia, Michele Mario Elia. Il nuovo convoglio debutterà con un prima corsa inaugurale il 1 maggio in occasione dell'avvio di Expo e prenderà servizio da metà giugno.

Golpe 2011, le toghe danno ragione al Cav "Dati truccati per farlo fuori"

I pm stanno con Silvio "Le agenzie di rating truccarono i mercati"




Se la tesi della procura di Trani si rivelerà fondata, ci sarà la conferma (o quasi) del complotto internazionale macchinato per sfrattare Silvio Berlusconi da palazzo Chigi. Siamo nell’estate del 2011 e qualche mese più tardi, a novembre, l’allora premier rassegnò le dimissioni nelle mani del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Non c’era stata alcuna sfiducia votata in Parlamento al governo eppure il Cavaliere gettò la spugna. Per pressioni fortissime, dirà. E le parole pronunciate ieri dal pubblico ministero di Trani, Michele Ruggiero, sembrano dare corpo a quei sospetti. «Abbiamo la prova che è stata falsata l’informazione ai mercati finanziari» ha detto il pm chiedendo il rinvio a giudizio di analisti e manager dell’agenzia di rating Standard & Poor’s accusati di manipolazione del mercato. Prossima udienza il 28 ottobre: già si sa che Ruggiero concederà il bis con Fitch, «sorella» di S&P. Che ieri si è difesa sostenendo che si tratti di «accuse infondate» in quanto «non supportate da prova». 

Il fascicolo della procura farà il suo corso e, di là dall’eventuale giudizio, sarebbe azzardato scommettere fin d’ora su una sentenza di condanna. Restano in ogni caso i dubbi su un periodo opaco per il nostro Paese e per le sue finanze pubbliche. Complotto politico o meno, in quella fase c’è stata sicuramente una speculazione intensa sui titoli di Stato italiani con lo spread che arrivò nel giro di poche settimane a 570 punti e il Tesoro firmò per mesi emissioni con interessi generosissimi. Per l’Italia fu un incubo, ma quelle emissioni di btp ancora oggi fanno incassare cedole da sogno alle banche, straniere e italiane. (F.D.D.)

Forza Italia adesso cala il tris: "Azzurri con Meloni, Salvini e Alfano"

Giovanni Toti: "Coalizione con Forza Italia con Lega, Ncd e Fdi. Alle politiche Berlusconi candidato premier"




Prove tecniche per una nuova coalizione di centrodestra. A rivelarlo è Giovanni Toti in un'intervista ad Affaritaliani. Il consigliere politico del Cav svela i piani di Forza Italia per le prossime regionali: "Per questo tipo di appuntamento elettorale puntiamo a una coalizione di tutto il Centrodestra con Ncd, Udc, Fratelli d'Italia e Lega. Politiche di corsa solitaria indeboliscono la possibilità di battere la sinistra". Nelle ultime settimane però Matteo Salvini ha sempre chiuso le porte ad un'eventuale alleanza tra Lega ed Ncd. 

I nodi da sciogliere - E così Forza Italia è a lavoro per convincere il leader del Carroccio: "Domani ci incontriamo con la Lega, ragioneremo delle loro esigenze, faremo presenti le esigenze di avere una coalizione larga per poter essere competitivi con le sinistre. Contiamo, passo dopo passo, di arrivare a una composizione di interessi diversi. Sappiamo che non è facile ma questo è il nostro obiettivo. Ci stiamo spendendo con generosità e speriamo che gli alleati capiscano che sono i loro elettori prima di tutto a chiedere che il Centrodestra torni ad essere vincente". Le regionali potrebbero essere un banco di prova per testare la tenuta della coalizione per poi presentare lo stesso schieramento alle politiche. 

Silvio candidato premier - Ma quale sarebbe il candidato premier di una coalizione con Forza Italia, Ncd, Udc, Fratelli d'Italia e Lega? Toti su questo punto non ha dubbi: "Per quanto ci riguarda un leader ce l'abbiamo e si chiama Silvio Berlusconi e non abbiamo nessuna esigenza di confermarlo con strumenti tipo le primarie. Dopodiché, è stato lo stesso presidente Berlusconi a dire che quando la coalizione sarà formata discuteremo con gli alleati e non sarà esclusa la possibilità di ricorrere alle primarie ove ci sia la necessità". Infine Toti parla anche del ricorso presentato alla Corte di Giustizia europea per la condanna del Cav nel processo Mediaset: "Quando la Corte europe darà, perché ne siamo certi, ragione a Berlusconi per noi certamente resta il nostro leader e quindi è evidente che se pensiamo a un candidato premier pensiamo a Silvio Berlusconi. Speriamo che le condizioni lo consentano".

martedì 23 settembre 2014

Il Papa dice "sì" alle manette Arrestato l'arcivescovo polacco: è accusato di abusi su minori

Pedofilia, Papa da ok a arrestato arcivescovo accusato di abusi




Papa Francesco aveva promesso "tolleranza zero" verso i prelati che si macchiano di abusi sessuali sui minori. Così è stato. Il Vaticano ha detto "sì", come racconta TgLa7,  all'arresto dell’ex nunzio nella Repubblica Dominicana, l’arcivescovo polacco Jozef Wesolowski, 66 anni, che si sarebbe macchiato di abusi su minori. La vicenda di Wesolowski al termine del primo grado di giudizio del processo canonico a suo carico, lo scorso giugno, era stato condannato dalla Congregazione per la Dottrina della fede alla dimissione dallo stato clericale. Terminato il processo canonico è proseguito il procedimento penale presso gli organi giudiziari vaticani - Wesolowski è infatti cittadino del piccolo Stato d’Oltretevere - ora in stand-by per non sovrapporsi al giudizio di fronte agli organi ecclesiastici. "Tenuto conto della sentenza ora pronunciata" dall’ex-Sant’Uffizio, "saranno adottati nei confronti dell’ex nunzio tutti i provvedimenti adeguati alla gravità del caso", aveva affermato un portavoce del tribunale canonico. Ora a quanto pare per il vescovo sono scattate le manette. 

Storace rischia 5 anni di cella per una "parolina" a Napolitano

Storace processato per vilipendio di Napolitano, rischia 5 anni




Francesco Storace, ex presidente della Regione Lazio e leader della Destra, rischia di finire in carcere. Per una vicenda che risale al 2007, per una parolina sbagliata contro Giorgio Napolitano. I fatti: nel 2007 Storace si sfogò contro i senatori a vita che tenevano in piedi il traballante governo Prodi con i loro voti. Una sorta di "pronto intervento" che si schierava a Palazzo Madama per riacciuffare per i capelli l'esecutivo. In particolare Storace se la prese con Rita Levi Montalcini che definiì "stampella". A questo punto intervenne il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che definì "indegno" il comportamento di Storace. Quest'ultimo  non se ne stette in silenzio e rispose: "Indegno semmai sarà il Capo dello Stato". Proprio per questa parole "indegno" l'allora parlamentare fu denunciato per vilipendio al presidente della Repubblica. L'allora ministro della giustizia Clemente Mastella autorizzò il procedimento penale contro Storace. Sono passati parecchi anni e il precedimento è andato avanti così il 21 ottobre e Storace sarà processato per vilipendio al presidente della Repubblica, reato punito con una pena da uno a cinque anni. Se sarà condannato con una pensa superiore ai due anni, anche per Storace scatterà la legge Severino in base alla quale il condannato sarà estromesso dai pubblici uffici non più candidabile, esattamente come Silvio Berlusconi.

Le reazioni -  In questi giorni molti parlamentari di diverse aree politiche hanno speso una parola per Storace ma il silenzio è ancora assordante su questa vicenda. Infatti lo stesso Storace scrive: "Tutto tace, tranne pochissimi. Gasparri, il più attivo di tutti, ha presentato un disegno di legge per abrogare il reato. Del resto, se il capo dello Stato si sente offeso, quereli direttamente come un comune cittadino, il primo della Repubblica. No, lo decide il ministro della giustizia…. Poi, si sono mossi con solidarietà varie La Russa – pure lui con la proposta di legge – Giachetti del Pd, Smeriglio di Sel, Capezzone di Forza Italia, Cicchitto di Ncd e anche Gianfranco Fini. Spero nell’assoluzione. Ma se il giudice mi condanna, non voglio benefici di legge e mi presento al carcere. Se in questo paese si può andare in galera per una parola di contestazione a Napolitano, se ne devono accorgere tutti".