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martedì 19 agosto 2014

FAZIO NON LASCIA MA RADDOPPIA "Cosa farò in televisione, ecco il mio progetto" Poi sull'addio di Giovanni Floris...

Fabio Fazio: "Sogno di rifare Rischiatutto"




Fabio Fazio in una lunga intervista su “Sorrisi e Canzoni” in edicola martedì 19 agosto parla del suo futuro in televisione. “. "Che tempo che fa della domenica resterà pressoché immutato, mentre la puntata del sabato cambierà formula. S'intitolerà Che fuori tempo che fa e la condurrò a quattro mani con Massimo Gramellini. Analizzeremo i fatti della settimana mescolando informazione e intrattenimento, affrontando temi di cui poi la gente a casa può continuare a discutere quando va a tavola. Ci collegheremo con i corrispondenti delle sedi Rai all'estero e da Londra avremo anche Fabio Volo". Fazio conferma la presenza di Luciana Littizzetto: "Il nuovo impegno con Sky per Italia's got talent si sovrapporrà solo in primavera".

Il progetto - Ma la grande novità riguarda un suo progetto. Sul settimanale svela che il suo sogno sarebbe quello di rifare Rischiatutto in prima serata. “In fondo quel quiz era perfetto. Domande, risposte e via. L'ho già proposto alla Rai, aspetto una risposta. Il progetto iniziale era quello di un'unica puntata-evento in autunno per celebrare Mike. Ma io sono convinto che potrebbe funzionare come un vero quiz a puntate". Fazio interviene anche su Floris, parla di una “perdita gravissima”. E constata: “C'è tanta gente attenta alle questioni amministrative, ai soldi, e va bene, certo. Ma prima di tutto la tv pubblica deve avere attenzione al prodotto, che poi sono i programmi".

lunedì 18 agosto 2014

Incredibile - La "chiave bulgara": così svaligiano casa Ecco l'ultimo attrezzo dei topi d'appartamento / Foto

La "chiave bulgara": l'ultima novità dei ladri per entrare in casa senza troppi problemi 




E' la principale responsabile dell'escalation di scassi e furti in tutta Italia. E' la nuova sofisticata chiave utilizatta sopratutto dai rapinatori dell'est per introdursi nelle abitazioni. E deriva dal progetto dei servizi segreti bulgari che mirava a creare una sorta di passe-partout per poter scassinare ogni tipo di serratura. Questo quanto la leggenda si è incaricata di tramandare per più di mezzo secolo, dai primordi della Guerra Fredda.

La chiave bulgara - Sottile, unica nel suo genere e adatta a quasi tutti i tipi di serratura, la chiave bulgara sta spopolando tra le migliori bande di rapinatori, specialemente dell'est, da cui si presume proviene l'invenzione di questa chiave. In sostanza rappresenta fac simile di ogni chiave, e ciò permette di introdursi in casa indisturbati e abbandonarla conservando l'anonimato. Per di più: non tutte le assicurazioni rispondono ai danni in quanto in mancanza di tracce di scasso non si può comprovare la rapina. La chiave bulgara è di materiale "morbido" in grado di leggere i codici della serratura, da sovrapporre a un secondo attrezzo e ruotandola da destra a sinistra. Con questa tecnica si crea il modello per dare vita alla chiave-master, perfetta quasi al millimetro. Dotarsi di una serratura di ultima generazione con chiavi piatte e tracciate è l'unica soluzione.

PIU' BANANE PER TUTTI Tornano gli insulti e i cori allo stadio Tavecchio: vi spiego perché

Tavecchio cancella la norma che vieta i cori razzisti allo stadio




Torna l’insulto allo stadio. Si potrà urlare: “Napoli colera” e altre offese da stadio legati alla discriminazione territoriale. Il consiglio federale della Figc ha approvato la modifica della norma sulla discriminazione territoriale che andrà immediatamente in vigore. Si è intervenuti sui testi dell’art. 11 e 12 del Codice di giustizia sportiva. Non costituisce più un comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, quella condotta che era da considerarsi, direttamente o indirettamente, di “origine territoriale” (ex art. 11).

In più, l’offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale viene cancellata dall’art. 12 (prevenzione di fatti violenti) come causa di responsabilità oggettiva delle società. La modifica, ha spiegato il presidente Figc Carlo Taevecchio, è stata fatta “per evitare provvedimenti drastici come la chiusura delle curve” e cercare di intervenire “in modo più ponderato”.

LA SVOLTA CHOC DI MISS ITALIA Ecco chi potrà partecipare dal 2015...

Miss Italia, Patrizia Mirigliani apre a i trans per il 2015




Una novità che farà discutere. Nel 2015 il concorso di Miss Italia potrebbe accettare come concorrenti anche le persone transessuali. Una possibilità, che per potersi concretizzare, richiede la modifica dello stesso regolamento della competizione. In particolare dell'articolo 8, dove tra i requisiti per l'ammissione alla competizione compare la seguente clausola: "essere di sesso femminile sin dalla nascita". Una condizione che evidentemente esclude chi ha cambiato sesso.

Il caso - A far scoppiare il caso è stata Vladimir Luxuria, che ha rifiutato di partecipare come giurata al concorso trasmesso in diretta da Jesolo su La7 nei giorni 12, 13 e 14 settembre. Una decisione motivata propria dalla persistenza - senza alcuna modifica -dell'articolo 8, come ha spiegato la stessa Luxuria: "Ho chiesto se nel regolamento ci fosse ancora la clausola che vieta la partecipazione a chi ha cambiato sesso, diventando una donna a tutti gli effetto. Quando mi hanno risposto che quella clausola è ancora valida, ho chiesto alla Mirigliani di cambiarla, perché mi sembra discriminatoria". "Quando mi è stato detto - ha concluso - che non era possibile cambiare il regolamento, ho risposto che non avrei fatto parte della giuria perché credo in certi valori".

L'apertura - Ma a quanto pare Patrizia Mirigliani, organizzatrice di Miss Italia, avrebbe deciso di valutare l'eventualità - come racconta il Giornale - di aprire il concorso anche alle transessuali a partire dall'edizione del 2015. E con la Mirigliani sarebbe d'accordo la conduttrice Simona Ventura che appoggia la battaglia di Luxuria. 

"Armi ai curdi, camere riunite ad agosto" Ecco tutte le "scuse" dei politici per non mollare sdraio e ombrellone

"Armi ai curdi, camere riunite ad agosto" Ecco tutte le "scuse" dei politici per non mollare sdraio e ombrellone




Nessuno vuole mollare l'ombrellone. E anche se c'è in ballo una questione molto importante, il via libera alle armi ai curdi deciso dalla riunione dei ministri degli esteri Ue, i parlamentari delle Commissioni difesa e esteri di Camera e Senato che i presidenti hanno chiamato a raccolta il prossimo 20 agosto ora fanno i vaghi. Oppure respingono l'invito al mittente. Il Fatto Quotidiano ha provato a contattarli. Tra chi - come Antonio Razzi - ammette candidamente "non torno, ho il compleanno della suocera", chi dice di non saperne nulla e chi, come il deputato M5s Carlo Sibilia, garantisce: "ci sarò".

Le giustificazioni - Michaela Biancofiore ad esempio difficilmente tornerà a Roma: "Non ne sapevo nulla di questa adunata. Io ho prenotato, non posso mica smontare il viaggio. Quest'estate poi i lavori parlamentari sono finiti tardi. Sto per prendere un volo per l'America non è che ti possono dire le cose a un minuto dalla partenza. non potrei nemmeno rimborsare il biglietto". Pure Sandra Zampa del Pd sarà negli Stati Uniti: "Giusta la convocazione, ma sono a Washington e non ce la farò". Stessa storia per il dem Nico Stumpo: "Non so nulla, ho iniziato le ferie oggi, non leggo i giornali da due giorni. Sentirò i colleghi". Giuseppe Fioroni è vago: ""Non ne so niente, sono in montagna da due giorni. Quale sarebbe l'argomento? Ah. Vedremo, ci aggiorniamo". Infine Gasparri delega: "Sono appena riuscito a partire: si lavora incessantemente. Non lo so, qualcuno ci sarà..."

La confessione di Giuliano Ferrara: "Vi dico io chi sono Renzi e Napolitano. Siamo nella mani di..."

Giuliano Ferrara: "Siamo nelle mani di Renzi e Napolitano"




"Simo in buone mani". Giuliano Ferrara non ha dubbi, nonostante la crisi e l'europa ferma al palo, l'Italia ha un motivo per non sprofondare nella depressione. L'Elefnatino nel suo editoriale su il Foglio elogia l'asse Renzi-Napolitano (forse con un pizzico di ironia). Secondo Ferrara il Paese è "nelle mani di un giovanissimo uomo di Stato in formazione che intanto ha messo in scacco l'establishment conservatore della sinistra polverosa, del sindacalismo classista ottocentesco e del padronato egoista e dalla vista corta". Il riferimento ovviamente è a Matteo Renzi. Ma Ferrara poi parla anche di Giorgio Napolitano: "Renzi lo sorregge e lo aiuta un vecchio comunista riformista di esperienza varia e forte, che si è specializzato da decenni nel controllo e nel governo dei sistemi politici di equilibrio, al quale la storia renderà tutte le sue ragioni offuscate da una campagna di calunnie manettare e di astiosità della anziana compagnia di canto degli esperti, degli intellettuali, dei costituzionalisti che discutono rigorosamente del nulla da un'epoca intera". E ancora: "Siamo in mani che rassicurano, quindi l'unico aspetto della vicenda che ci fa sentire un pò prigionieri è l'assoluta mancanza di alternative credibili. Prodi e Letta quando ci siano, sono due brontoloni vendicativi dai quali oggi le persone comuni non comprerebbero un'auto usata per nessun motivo".  Insomma per l'Elefantino grazie a Renzi e Napolitano questo "mezzo agosto è da festeggiare, obliosi più o meno come sempre". 

IL GOVERNO CONFESSA "Così taglieremo le pensioni..." Si abbassa la soglia: chi rischia

Governo, il sottosegretario al Lavoro Bobba: "Intervento su pensioni superiori a 2000 euro"




Il governo alla fine confessa: "Interverremo sulle pensioni". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un'intervista al Corriere della Sera è stato chiaro: "Stiamo pensando ad un contributo di solidarietà, o ad un sistema che ci permetta di intervenire sulle pensioni alte". Già, ma alte quanto? E' giallo sulla soglia oltre cui scatta la tagliola del governo. Finora tra indiscrezioni, piani e bozze si era parlato di tagli alle pensioni oltre i 3 mila euro. Ma adesso, sempre dal ministero del Lavoro, arriva una doccia fredda per milioni di pensionati: la soglia potrebbe abbassarsi fino a 2 mila euro. 

La soglia -  A parlarne è il vice-Poletti, il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba: "Dovremmo fare un intervento legittimo ed equo. Chi ha redditi da pensione particolarmente altri attraverso un contributo sostiene gli interventi a favore di coloro che non hanno nè salario nè pensione". Poi arriva l'affondo: "Chi ha una pensione modesta - racconta a Repubblica - fino a 1500, 2000 euro al mese, certo non potrà essere chiamato a versare questo contributo". Insomma dietro queste parole si cela un'amara verità: chi percepisce un assegno superiore ai 2000 euro potrebbe subire una sforbiciata mascherata sotto l'etichetta del "contributo di solidarietà". Il tutto per parra il colpo sugli esodati che ormai da qualche anno attendono una risposta dopo aver subito la mazzata della riforma Fornero che li ha lasciati in un limbo indefinito e senza certezze sul loro futuro pensionistico.