Visualizzazioni totali

lunedì 18 agosto 2014

Feltri: i giornaloni stan fallendo, gli editori li usano come una P38. Guarda il Video..

Feltri: i giornaloni stan fallendo, gli editori li usano come una P38



“I giornali dovrebbero fare delle inchieste esclusive, occuparsi di problemi in modo originale, commentare e interpretare le notizie. Così potrebbero continuare ad esistere, non più però con 58-72 pagine come Corriere della Sera o Repubblica che per leggerli bisognerebbe prendere un mese di ferie”. Lo sostiene Vittorio Feltri, intervenendo alla trasmissione della web-tv di Libero registrata a Capalbio libri. “Gli editori”, continua Feltri, “si prendono quei giornali per usarli come fossero una pistola. Quando si siedono a palazzo Chigi per chiedere qualcosa, non possono estrarre una P38, allora estraggono il giornale. I politici che sono preoccupati del consenso più che della bontà delle loro idee, e si illudono che gli editori possano aiutarli a raccogliere consenso.In realtà la gente decide di votare in base alle proprie impressioni e riflessioni, non certo per quello che scrive il Corriere della Sera e tanto meno Il Giornale...”



domenica 17 agosto 2014

GIU' GLI STIPENDI AGLI ITALIANI La ricetta del bocconiano che Renzi vuole a Palazzo Chigi

GIU' GLI STIPENDI AGLI ITALIANI La ricetta del bocconiano che Renzi vuole a Palazzo Chigi




"Non c'è altra via: tagliare gli stipendi e ridurre le tasse alle imprese". La ricetta per uscire dalla crisi è di Guido Tabellini, ex rettore della Bocconi, nonché l'esponente più autorevole della cabina di regia economica che Matteo Renzi vorrebbe a Palazzo Chigi. In un'intervista al Fatto Quotidiano l'economista spiega che "bisogna ridurre il peso della contrattazione collettiva a vantaggio di quella aziendale" con l'obiettivo di "consentire alle imprese meno produttive di far scendere i salari anche sotto i minimi contrattuali, anzichè licenziare o ricorrere alla Cig".

Fuori dall'Euro - Secondo Tabellini questo tipo di contratti senza tutele e con stipendi bassi "è sempre meglio che avere una disoccupazione alta o un lavoro a tempo determinato". Del resto, fa notare, "il dualismo tra chi ha tutte le tutele e chi non ha, c'è già". Nonostante Renzi abbia più volte detto che "la crescita non si fa tagliando i salari", Tabellini sostiene che gli stipendi devono riflettere la condizione del Paese: "se sono troppo alti rispetto alla produttività questo ha un effetto negativo sull'occupazione". L'economista, inoltre, è convinto che sia "meglio uscire dall'euro piuttosto che ristrutturare il debito pubblico". E a Carlo Di Foggia che lo ha intervistato conferma, ma avverte: "Sarebbe l'ultima spiaggia. Un'eventuale uscita la pagheremo comunque a caro prezzo".

Ecco il linguaggio degli zingari, occhio a questi segni posizionati sotto ai citofoni

Un vero e proprio linguaggio trasmesso attraverso segni, scritte e disegni. Occhio a questi segni 






Nel caso di uno o più segni specificati nel cartello, allertare il 112 o il 113

CELLULARI, ALLARME BLACK OUT Telefoni fuori uso in mezza Italia Ecco le zone più a rischio d'estate...

L'estate del black out ai cellulari: ecco le zone più a rischio




D'estate nessuno si separa dal proprio smartphone. In vacanza e sotto l'ombrellone gli italiani continuano a digitare, a telefonare e ad inviare e mail con i loro cellulari. Ma a quanto pare è scattato un vero e proprio allarme black out. Migliaia di segnalazioni hanno invaso i centralini dei gestori lamentando recezione pessima per far partire anche solo una chiamata. 

I luoghi a rischio - Le segnalazioni sono arrivate da Avelengo in Alto Adige, Torre del Lago in Toscana, Cilento in Campania, Castellamare del golfo in Sicilia. E ancora la zona intorno ad Ancona,Marina di Ravenna in Emilia Romagna, la provincia dell'Aquila verso i Monti della Laga in Abruzzo. In queste zone, come racconta il Messaggero, la copertura di rete è assicurata, eppure il cellulare prende poco e male, fino ad arrivare a veri e propri black out.

Perché accade - "La rete cellulare per definizione si basa su celle che hanno una capacità di banda limitata, il cui massimo è stabilito sulla media dei potenziali utilizzatori - spiega al Messaggero, Andrea Rangone, professore ordinario del dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano - Quando si verificano picchi di presenze come d'estate, la banda disponibile viene superata  e i cellulari hanno problemi. C'è un limite stabilito su valori medi, seppur alti, che può essere superato. Aumentare le celle non servirebbe". I luoghi più a rischio sono quelli sui litorali. Il 97 per cento degli italiani possiede almeno un telefonino, il 35 per cento almeno due e sono 90 milioni le sim attivate su tutto il territorio nazionale. Numeri che fanno capire quanto possa pesare tra gli utenti un semplice black out. 

Mentana e la bordata per Renzi: "Scusa Matteo, è vero che tu..."

Commissione Ue, Enrico Mentana: "Renzi ci spieghi perché ha escluso Enrico Letta"




Enrico Mentana punge Matteo Renzi su facebook. Con un post di fuoco il direttore di Tg La7 impallina il premier e le sue scelte per le nomine in Commissione Ue. "Una volta per tutte sarebbe il caso di fare chiarezza: è vero o no che l'Europa ci offre su un piatto d'argento il posto di presidente del Consiglio Europeo per Enrico Letta (come scrive ancor oggi senza neppure il freno del condizionale Bastasin sul Sole 24 ore) e noi lo rifiutiamo perché vogliamo la Mogherini Alto Rappresentante agli esteri?", afferma Mentana. Poi rincara la dose: "Può anche essere una scelta giusta (Mr. Pesc sta nella Commissione come vice presidente, mentre se prendessimo il posto di Van Rompuy ne staremmo formalmente fuori), ma sarebbe il caso di parlarne più apertamente: è una decisione dell'Italia, riguarda tutti”. Renzi ascolterà il consiglio di Mentana?

La proposta: "Yara Gambirasio santa" Il parroco: "E' come Maria Goretti"

Il parroco: "Yara Gambirasio come Maria Goretti". A Brembate la gente la invoca: "Santa subito"




Nel 1902 una contadinella di 12 anni dell'Agro Pontino fu uccisa a coltellate in un tentativo di stupro: era la Santa Maria Goretti. La storia si ripete e dopo i parallelismi di qualche anno fa, quando il parroco accostò la figura della Santa a Yara Gambirasio, la gente di Brembate ci riprova e vuole la canonizzazione della piccola Gambirasio: Yara Santa.

Le similitudini - La drammatica vicenda di cronaca si tinge di spiritualità. Il parroco di Brembate di Sopra, don Corrino Scotti, che già nel 2011 in una veglia di preghiera in memoria di Yara aveva accostato le due figure, lancia idealmente una richiesta condivisa da tutti i concittadini. Paragone che era già stato abbracciato nel 2011 da Antonio Socci su Libero. "A cent'anni di distanza non ci sono grosse differenze: anche Yara è stata uccisa selvaggiamente per essersi opposta a un tentativo di stupro".

Il precedente - In questo particolare clima di di autosuggestione, a cui si aggiungono i numerosi pellegrinaggi sulla tomba della Gambirasio, quello che rischia di nascere è un vero e proprio movimento di fede: non solo, la storia della piccola Yara, che con coraggio tentò di sfuggire al suo aggressore, difendendo la sua innocenza a costo della vita, implementa non solo il parallelismo con Maria Goretti ma anche quello con Pierina Morosini. Quest'ultima, rimasta uccisa dalla furia omicida di un uomo nel 1957 e proclamata santa da Giovanni Paolo II apre un'ulteriore e clamorosa prospettiva: la beatificazione della piccola Yara.

Santa - "La santità della nasce dall'esercizio eroico della fede, che può rivelarsi anche in punto di morte spiega al settimanale Nuovo il sacerdote e scrittore don Santino Spartà. "Venisse accertato che Yara ha resistito al suo carnefice, immolandosi per la sua purezza, potrebbe essere santa come Maria Goretti". In ogni caso il cammino verso la beatificazione è comunque lungo e tortuoso, il che non sembra comunque spaventare la gente di Brembate che della giovane Gambirasio percepisce già una visione ultraterrena: "Yara è una figura unica, che aiuta tutti a riscoprire il senso della verginità e purezza". 

Tutti i dettagli del contratto di Conte

Conte, i dettagli dell'accordo economico



Uno stipendio troppo alto: è questa l’accusa che viene sollevata contro il nuovo ct dell’Italia Antonio Conte. In un articolo del Sole 24 Ore sono elencati tutti i dettagli dell’accordo che tanto ha fatto discutere. Oltre alla carica di ct dell’Italia fino agli Europei del 2016 , Conte assumerà anche il ruolo di coordinatore delle squadre giovanili, posizione già ricoperta da Arrigo Sacchi.

Nel comunicato diffuso dalla Figc si legge che il contratto prevede una "compenso allineato ai costi della precedente gestione" e con tre bonus: due semplici da raggiungere ancorati alla qualificazione a Euro 2016 e al miglioramento del ranking Fifa di almeno 5 posizioni (attualmente l'Italia è quattordicesima) e un terzo, più difficile, legato alla partecipazione alla finale di Euro 2016. Il comunicato non aggiunge altri dettagli ma, come scrive il Sole 24ore: Conte percepiva alla Juventus 3,5 milioni netti a stagione (pari a un lordo di circa 7 milioni), mentre l'ex ct Cesare Prandelli aveva un contratto di 1,7 milioni netti (3,2 lordi). La trattativa Tavecchio-Conte avrebbe portato a un accordo complessivo che prevede un compenso minimo, inclusi i bonus facili, analogo a quello percepito alla Juventus di 3,5 milioni. La Figc pagherà una cifra vicina al tetto massimo che si è imposta (1,6/1,7 milioni, vale a dire di quasi 3,2 milioni lordi), mentre la somma restante di poco meno di 2 milioni netti all'anno sarà coperta dagli sponsor, con Puma in prima fila (per assicurare i quali occorrerà una spesa pari al doppio)”.

Gli sponsor - Per un primo biennio l’esborso per la Figc si aggirerà attorno ai 14 milioni e – fa notare il Sole 24 Ore – l’intervento degli sponsor per finanziare l’ingaggio del ct di una Nazionale non è una notività all’estero e deriva “ in particolare per la Puma che ha un contratto con la Nazionale fino al 2018, dalla necessità di salvaguardare gli investimenti compiuti e programmati. La Figc incassa, infatti, da sponsor e pubblicità circa 40 milioni all'anno, un terzo del budget totale costituito inoltre dal contributo Coni da 60 milioni e da altre entrate connesse ai diritti tv e al botteghino”. La speranza per la Federazione è quella di non perdere partener come Tim, Compass,. Fiat, Uliveto, Dole e Gabbana, Generali, Pai, Nutella, Alitalia e Garnier Fructis con cui aveva siglato degli accordi anche in vista dei Mondiali.