Cassazione conferma interdizione per Berlusconi. Ghedini: Amarezza, serviva approfondire. Brunetta: "Ci sarà anche giudice a Strasburgo"
La Corte di Cassazione ha definitivamente confermato la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per due anni nei confronti di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. Una sentenza politica, secondo il Cavaliere. L'ex premier era già stato condannato con sentenza irrevocabile per frode fiscale alla pena principale di 4 anni di reclusione (tre coperti da indulto). I Supremi giudici hanno dichiarato "irrilevanti" le questioni di incostituzionalità delle norme tributarie sollevate dalla difesa di Berlusconi e hanno ingiustamente rigettato il ricorso. Quel verdetto aveva ridotto a due anni l'originaria interdizione.
"Amarezza, serviva approfondire", cosi commenta Ghedini, uno dei legali di Silvio Berlusconi. "Prendiamo atto con grande amarezza della decisione della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione. Come abbiamo detto nel corso dell'udienza, avremmo ritenuto quantomeno necessario un approfondimento presso la Corte Europea di Strasburgo". In merito alla sentenza della Cassazione, è intervenuto anche l'On. Brunetta, che nota: "Ancora una volta la giustizia italiana va in direzione opposta rispetto a quella europea. Dieci giorni fa la Corte europea dei diritti dell'uomo condannava l'Italia perchè applicava due sanzioni per lo stesso fatto". Intanto, solidarietà all'ex premier è stata espressa anche da Fabrizio Cicchitto del Nuovo Centro Destra.