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domenica 23 febbraio 2014

Arisa vince il 64° Festival di Sanremo

Arisa vince il 64° Festival di Sanremo 


Arisa vince il 64° Festival di Sanremo
con la canzone "Controvento"
Arisa vince il 64° Festival di Sanremo con la canzone "Controvento". Gli altri due finalisti sono il duo Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con il brano Liberi o no. Terzo Renzo Rubino con il brano Ora. Il gruppo rock torinese dei Perturbazione si è aggiudicato il premio della sala stampa radio-tv-web "Lucio Dalla", con la canzone "L'unica". A Cristiano De Andrè è andato il premio della critica "Mia Martini", sezione campioni, per la canzone "Invisibili", alla quale è stato assegnato dalla giuria di qualità, il premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo. 

sabato 22 febbraio 2014

L'Avvocato Risponde

L'Avvocato Risponde

Spazio Settimanale dedicato all'Avvocato risponde


La parola all'Avvocato Mario Setola
Foro di Napoli
Egregio Avvocato, mi chiamo Katia e scrivo da Caivano, il mio è un classico problema di confinanti* ostinati a far prevalere, a mio avviso, l’ignoranza all’intelligenza ed al buon senso. Ho acquistato un terreno dai miei vicini e, sul confine della parte agricola, il contadino confinante dice di essere proprietario fino alla strada di mia proprietà che divide i due lotti. Suo malgrado, dalla planimetria catastale risulta che il confine che delimita le nostre proprietà non è diritto come lui mi vuol far credere, ma ha una protuberanza nel suo terreno di circa un metro e mezzo che lui disconosce misteriosamente. Negli anni, anche i vecchi proprietari lo avevano fatto presente ogni qual volta venisse arato il terreno, ma lui, convinto delle sue idee, ha continuato a fare i suoi comodi nel terreno altrui. Se non sbaglio, avendo ripetutamente fatto presente il fatto, non dovrebbe essere possibile usucapire la parte in questione e, visto che non ho intenzione di incorrere in cause, volevo sapere se, visto che non solo i vecchi proprietari, ma anche le misure rilevate dal geometra e le planimetrie danno ragione a me, a questo punto potevo risolvere la questione con l’aiuto di vigili urbani o qualcosa di simile che mi tuteli. Spero di essere stato abbastanza chiara. 

Gentile Caterina, prima di addentrarmi nel suo quesito, devo premettere che, in base a quello che mi ha scritto, non posso fornirle una soluzione certa, in quanto occorrerebbe capire l’effettiva ampiezza dei suoi diritti sul terreno “contestato”. Infatti, occorrerebbe effettuare un esame attento della sua situazione con particolare riferimento al contenuto del suo titolo di acquisto: il problema, nello specifico, riguarda l’esistenza (e la natura) di un suo diritto sul terreno di cui si discute, nel senso che occorrerebbe capire se, come dice lei, l’atto di compravendita abbia determinato l’effettivo trasferimento del diritto di proprietà (di cui il suo alienante era legittimo titolare) sulla porzione di terreno ora contestata, oppure se quel diritto non gli spettasse, e quindi l’atto traslativo non abbia determinato alcun effetto in tal senso. In particolare, se si tratta semplicemente di dirimere una controversia relativa alla portata di due diritti di proprietà, la contestazione può riguardare: 1- la correzione della linea di confine la quale, così come indicata nella mappa catastale non trova corrispondenza invece nella realtà; in questo caso è sufficiente una semplice operazione di carattere amministrativo, e non giurisdizionale. 2- l’esatta individuazione della linea di confine tra due fondi attigui, in presenza di una situazione di incertezza che può essere soggettiva (in caso di contestazione), oppure oggettiva (in caso di mancanza di qualsiasi limite) senza però investire anche i titoli di acquisto della proprietà: in quest’ipotesi occorre procedere con un’azione volta ad ottenere una pronuncia giudiziale che accerti il limite dei fondi confinanti. Diverso è il caso in cui, assodato che il fondo contestato è effettivamente di sua proprietà (sulla base dei documenti in suo possesso), lei volesse fare cessare le ingiustificate turbative da parte del suo vicino sul suo fondo. In questa ipotesi, infatti, dovrebbe esperire un’azione avente lo scopo precipuo di fare cessare dette molestie alla sua proprietà, senza che venga messa in discussione la posizione del confine. Infatti, parlandomi di “disconoscimento” da parte del suo vicino (rispetto alla porzione di terreno in realtà di sua proprietà), mi riesce difficile inquadrare correttamente (dal punto di vista giuridico, cioè) la fattispecie. Spero comunque di esserle stato di aiuto, in ogni caso la invito a riscrivermi fornendomi dati un po’ più precisi in modo da poter effettivamente verificare l’azione che potrebbe esperire. 


Per contatti: Avv. Mario Setola: 3382011387 
Studio C.so Cesare Battisti n. 145 – Cardito (NA) 
E_mail: avvocato.mariosetola@libero.it 

Sanremo Giovani: Vince il Rapper Campano, Rocco Hunt con "Nu journo buono". Guarda il video

Sanremo Giovani: Vince il Rapper Campano, Rocco Hunt con "Nu journo buono"

di Gaetano Daniele



La quarta serata di Sanremo è quella dedicata ai cantautori italiani ma anche quella di Paolo Nutini e Gino Paoli. Ma soprattutto del primo verdetto: il vincitore della categoria giovani. Ad avere la meglio è stato Rocco Hunt, all'anagrafe Rocco Pagliarulo, il Rapper diciannovenne (tifoso della Salernitana, il padre Giovanni è presidente del Club "Orgoglio Salernitano"), con il brano 'Nu juorno buono'. Alla notizia dell'annuncio sul palco il 19enne è scoppiato in lacrime per la felicità. La classifica finale vede al secondo posto Diodato con 'Babilonia', al terzo Zibba con 'Senza di te' e al quarto The Niro con '1969'.







Renzi teme la "palude", si gioca "la faccia"

Renzi teme la "palude", si gioca "la faccia"


di R. Ru


Stamattina il giuramento
Renzi si gioca la faccia
Un governo snello di 16 persone, la metà donne. "Discontinuità" e "coraggio" di cambiare sono le parole chiave di Matteo Renzi per il "governo di legislatura". Renzi è il presidente del Consiglio più giovane nella storia della Repubblica. Si  ripromette di restituire "speranza" a un Italia in profonda crisi. Ha programma ambizioso: lavoro, tasse, riforme economiche e istituzionali. Da febbraio vuole realizzare una riforma al mese, puntando anche a riconvertire la politica Ue di rigore in una di crescita. Si gioca la "faccia". Più volte ha indicato la sfida contro "la palude". Sono tanti i problemi: con la Ue, gli alleati, nello stesso Partito Democratico

venerdì 21 febbraio 2014

Renzi presenta la nuova squadra di governo: Una speranza per l'Italia

Renzi presenta la nuova squadra di governo: Una speranza per l'Italia 


"Ho sciolto la riserva", dice Renzi dopo il lungo colloquio con Napolitano al Quirinale, sulla formazione del nuovo governo. Il presidente del Consiglio ringrazia il Capo dello Stato e dice ai giornalisti: "Avverto la responsabilità" di dare all'Italia "un governo che sia in grado di dare una speranza alle nuove generazioni e a tutti gli italiani". Gli italiani, nota, "attendono risposte concrete". Conferma la volontà di varare un governo di legislatura, in grado di lavorare fino al 2018. 

Ecco la squadra di governo: 
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Graziano Delrio
Interni: Angelino Alfano
Esteri: Federica Mogherini
Economia: Pierpaolo Padoan
Giustizia: Andrea Orlando
Difesa: Roberta Pinotti
Sviluppo Economico: Federica Guidi
Trasporti e Infrastrutture: Maurizio Lupi
Istruzione e Università: Stefania Giannini
Salute: Beatrice Lorenzin
Ambiente: Gianluca Galletti
Cultura: Dario Franceschini
Politiche Agricole: Maurizio Martina
Lavoro: Giuliani Poletti

Ministri senza portafoglio
Riforme Costituzionali: M. Elena Boschi
Pubblica Amministrazione: Marianna Madia
Affari Regionali: M. Carmela Lanzetti 

Oggi Renzi al Colle. Alle 16 il governo?

Oggi Renzi al Colle. Alle 16 il governo?


Conto alla rovescia per la nascita del nuovo governo (staffetta) Renzi. "Si chiude oggi, oggi viene consegnata la lista dei ministri", dice Guerini, portavoce della segreteria del Partito Democratico. Il presidente del Consiglio incaricato, secondo fonti parlamentari, già alle 16 si recherebbe al Quirinale per sciogliere la riserva ed esporre la lista dei ministri. Per tutta la mattinata Renzi, riunito con i suoi collaboratori del Pd, ha avuto contatti con gli alleati. In particolare con Alfano, per superare gli ultimi scogli sul governo, ma soprattutto sulle poltrone. Il segretario del Pd ieri notte ha avuto un lungo incontro col leader di Ncd su squadra e programma dell'esecutivo, ma appunto come ribadivamo sopra i righi sulle poltrone. 

"Ho sentito i nastri distrutti: Napolitano insultava Ingroia"

"Ho sentito i nastri distrutti: Napolitano insultava Ingroia"


Vittorio Sgarbi ospite della "Zanzara" lascia cadere la bomba sulle intercettazioni della procura di Palermo andate al macero. E Mancino confidò le sue paure sull'inchiesta

Grazie a delle «fonti giudiziarie» Vittorio Sgarbi ha potuto ascoltare le telefonate segrete tra il presidente Napolitano e l'ex vicepresidente del Csm Nicola Mancino nel 2011, intercettate dalla Procura di Palermo che indaga sulla trattativa Stato-mafia.

Alla Zanzara Sgarbi rivela il contenuto di una delle conversazioni tra Mancino e il presidente della Repubblica: «Mancino dice a Napolitano: “Sai, vorrei che fosse Grasso a occuparsi di me e non Ingroia”. A quel punto il capo dello Stato risponde: “Caro Nicola, Ingroia è una testa di cazzo, uno stronzo”. Per questo non ha voluto che fossero rese note. Non c'entra niente con la trattativa». In sostanza Mancino, indagato dai pm Ingroia e Di Matteo (per «falsa testimonianza») insieme ad altri undici indagati con l'accusa di «concorso esterno in associazione mafiosa» e «violenza o minaccia a corpo politico dello Stato», chiede di essere giudicato da un tribunale che considera più equo, quello della Direzione nazionale antimafia guidata allora da Pietro Grasso, attuale presidente del Senato. E domanda a Napolitano di adoperarsi per questo fine. Un intervento che non compete al capo dello Stato e che non viene fatto, perciò la registrazione viene giudicata penalmente irrilevante dalla Procura e distrutta. «Mancino ha vagamente provato senza riuscire a ottenere niente da Napolitano, perché dove si incardina l'inchiesta lì rimane, cioè a Palermo. Ma Mancino sa che chi lo giudica è un suo nemico politico, e vuoi essere giudicato da uno più equilibrato, mi pare giusto. C'erano una serie di registrazioni del parlato di Napolitano, che era colloquiale, con espressioni che si usano in una telefonata privata. Le telefonate sono ininfluenti, e non si capisce perché non le volessero far distruggere, anche perché i magistrati stessi hanno detto che non c'era niente di rilevante penalmente. E allora se non c'è niente di utile alle indagini perché devo sentire uno scambio privato dove c'è uno sfogo privato?» racconta Sgarbi. Che nella registrazione non ha trovato riferimenti ad altri personaggi di cui si era scritto nelle ricostruzioni (Salvatore Borsellino, Berlusconi, Di Pietro). «La telefonata fotografa una situazione di conflitto tra due procure, una garantista che era quella di Grasso (la Dna, Direzione nazionale antimafia, ndr), e l'altra giustizialista che è quella di Di Matteo e Ingroia. Che ha rinviato a giudizio Mancino, lo ha paragonato a Totò Riina, e Mancino si rivolge a Napolitano che prende atto di quello che dice Mancino ma non può fare niente e infatti non ha fatto niente. Non si capisce quale sia la necessità di sentire le telefonate tra i due dal momento che Mancino resta indagato da Palermo, prova del fatto non c'è stato alcun intervento». «Quindi la parolaccia al telefono con Mancino è perfettamente lecita - dice Sgarbi a Radio24 - ma pubblicandola verrebbe fuori che il presidente della Repubblica ha una certa animosità contro Antonio Ingroia. E questi sono cazzi suoi». Lo scontro tra le due procure si è materializzato pochi giorni fa nella relazione della Dna, che arriva a definire «preoccupante» il processo sulla «cosiddetta trattativa» (virgolettato testuale) Stato-mafia. Giudizio firmato tra l'altro da un magistrato, Maurizio De Lucia, che negli anni '90 ha lavorato proprio a Palermo come pm antimafia. «Tale processo - sottolinea la relazione della Dna - non può non destare oggettivi motivi di preoccupazione in relazione all'impostazione del processo sulla cosiddetta trattativa». Una bordata a cui ha risposto il pm Di Matteo: «È l'ennesima entrata a gamba tesa contro un processo che dà fastidio a tutti».

Fonte: Il Giornale.it