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venerdì 31 gennaio 2014

Impeachment per Napolitano dai 5 Stelle

Impeachment per Napolitano dai 5 Stelle


Il Movimento 5 Stelle "ha formalmente depositato in entrambi i rami del Parlamento la denuncia per la messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano". Così una nota del gruppo al Senato. Secondo indiscrezioni trapelate in attesa della conferenza annunciata dal Movimento 5 Stelle, tra le accuse al Presidente nella richiesta di impeachment ci sarebbero: attentato alla Costituzione, mancato rinvio alle Camere di leggi incostituzionali, abuso del potere di garanzia, grave interferenza nei procedimenti giudiziari relativi alla trattativa Stato-mafia. La richiesta è lunga almeno una decina di pagine. "Il Presidente della Repubblica, Napolitano non è più arbitro ma è diventato giocatore con la fascia da capitano". Cosi Di Maio (M5S). Secondo Di Maio, vicepresidente della Camera, "se qualcuno vuole ancora dubitare del fatto che da arbitro è diventato giocatore, ha gli occhi chiusi". Oggi il leader del Movimento 5 Stelle, Grillo, sarà a Roma per incontrare i suoi per discutere in merito all'impeachment. Ma non mancano le repliche al Movimento 5 Stelle. Speranza Pd: "La richiesta del Movimento 5 Stelle di mettere sotto accusa il Capo dello Stato rappresenta un atto scellerato volto solo a far saltare le fondamenta del nostro sistema democratico". "Il Presidente Napolitano - rileva Speranza - è il cardine principale della tenuta della nostra democrazia". Il comportamento violento dei parlamentari di Grillo è "il più triste esempio di sovvertimento" delle regole istituzionali. "Il Pd si adopererà per difendere lo stato di diritto", conclude Speranza. In merito allo stato d'accusa non poteva mancare la risposta del Colle: "Stato d'accusa? Faccia il suo corso". Cosi il Presidente della Repubblica risponde alla denuncia del Movimento 5 Stelle che ha presentato in entrambi i rami del Parlamento la richiesta appunto di stato d'accusa nei suoi confronti per attentato alla Costituzione. 

giovedì 30 gennaio 2014

La voce delle donne . . . per dare voce alle donne

La voce delle donne . . . per dare voce alle donne

di A.G




Sabato 25 e domenica 26 gennaio presso l’Auditorium “Caivano Arte”, la “Compagnia di Teatro di Crescenzo Autieri” ha presentato “MATRIMONI SOSPESI”. La commedia, scritta e diretta da Crescenzo Autieri, racconta in maniera molto divertente con un finale a sorpresa l’intreccio di tre coppie in crisi in un elegante palazzo di due piani a Napoli dove abitano quattro famiglie. La quarta coppia è una coppia gay, la più equilibrata e felice. Nonostante quest’opera abbia contenuti molto “forti”, il divertimento è stato assicurato attraverso l’evoluzione della storia e mai per battute futili o volgari. il messaggio del maestro Autieri è rivolto all’importanza dei piccoli gesti, come una carezza quotidiana, alla comunicazione ed al fatto che in ognuno di noi è celato un lato puerile. La serata di sabato è iniziata con uno spazio che Il Maestro Autieri, nell’occasione, ha voluto concedere a due importanti associazioni di volontariato di solidarietà femminile, “Gunè” di Caivano e “Spazio Donna-Telefono Rosa” di Caserta, associazioni impegnate sul territorio regionale e nazionale per la valorizzazione del pensiero delle differenze. Si sono visti in scena i suoni ed i ritmi della poesia di Serenella Gatti (scrittrice molto impegnata nella cultura della valorizzazione dell’”essere donna”) presente nella raccolta antologica poetica “Cuore di preda” attraverso le coralità di Angela Guerra ed Adele Grassito, (entrambe presidentesse delle suddette associazioni) poesia quella della Gatti che con dettagli forti e nel contempo delicati ha posto l’accento sulle lacerazioni di una società in cui molte sono le donne che “non hanno respiro” e che vengono sottoposte a diversi atti di violenza. Un messaggio dunque che entrambe le associazioni Guné e Spazio Donna desiderano far veicolare affinché utilizzando strumenti culturali idonei sempre più completo sia il plurale Femminile/Maschile.

Italicum: Primo sì in clima di rissa. In Parlamento tolto il "Porcellum" entrano i maiali

Italicum: Primo sì in clima di rissa. In Parlamento tolto il "Porcellum" entrano i maiali


La Commissione Affari Costituzionali della Camera approva il testo base dell'Italicum, il progetto di riforma elettorale basato sull'intesa tra Renzi e Berlusconi. Pd, Forza Italia e Ncd votano la riforma che oggi è giunta all'esame dell'Aula di Montecitorio in un clima di rissa. I deputati del Movimento 5 Stelle gridano: "Venduti". Un folto gruppo di commessi presidia l'ingresso della Commissione per evitare incidenti dopo gli scontri di eri. I deputati M5S vanno in massa nella Commissione, "presidiano" la porta. Di Battista (M5S) dice: "Il voto è illegittimo", "è stato un blitz". Sisto (Forza Italia) accusa: sono stato minacciato da deputato M5S. Insomma in un clima rovente non potevano mancare le minacce. In Parlamento tolto il "Porcellum" entrano i maiali. 

Imu-Bankitalia: Passa la legge. Scontri in Aula

Imu-Bankitalia: Passa la legge. Scontri in Aula


Passa alla Camera il decreto legge su Imu-Bankitalia. Il provvedimento è votato in un clima rovente di rissa. I sì sono stati 236, i no 209. Laura Boldrini, presidente della Camera, ha preso la parola in aula dicendo: "Mi vedo costretta" ad applicare la cosiddetta "ghigliottina", un meccanismo che ha permesso di mettere subito ai voti il decreto, battendo cosi l'ostruzionismo del Movimento 5 Stelle che avrebbe provocato la decadenza del decreto (andava convertito in legge entro oggi). E' stato il caos. Hanno protestato M5S, Sel e Fdi (alcuni deputati hanno lanciato monetine di cioccolato). Per la prima volta è stata usata la "ghigliottina". Secondo il "Mef", con il nuovo decreto Imu-Bankitalia, non vi sarà nessun regalo alle Banche. La rivalutazione del capitale è una più equilibrata ripartizione delle quote di partecipazione alla Banca d'Italia non comportano alcun onere per lo Stato. 

mercoledì 29 gennaio 2014

Che vergogna! In Regione “spendono e spandono” e i giornalisti pagano le spese. I contributi? Sottratti dallo stipendio

Che vergogna! In Regione “spendono e spandono” e i giornalisti pagano le spese. I contributi? Sottratti dallo stipendio

di Giovanni De Cicco




Napoli, 29 gen – Presidente della giunta regionale, assessori e consiglieri, si tengono stretti stipendi d’oro e privilegi. Indennità, rimborsi, fondi. Soldi pubblici spesi spesso in maniera maldestra. E in un clima di “spendi e spandi” chi deve tirarsi la cinghia? I giornalisti, ovviamente. Il consiglio regionale della Campania, infatti, obbliga i giornalisti che fanno parte degli gli uffici stampa dei gruppi a sottoscrivere un contratto di collaborazione. Tutto tranquillo, se non fosse per una clausola: il 28 per cento dei contributi deve essere sottratto per intero dalla somma che il giornalista dovrebbe percepire. Perché questa “punizione” negando la possibilità a liberi professionisti di lavorare con partita iva e quindi garantendo una condizione più conveniente? Niente da fare. Loro spendono e spandono. La cinghia la devono tirare i giornalisti. Senza che nessuno si preoccupi di far sentire le loro ragioni. Appunto, vita da giornalista. In Campania.

Esclusiva-Bruxelles: Intervista all'On.Le Lara Comi (Forza Italia)

Esclusiva-Bruxelles: Intervista all'On.Le Lara Comi (Forza Italia)

Intervista a cura di Gaetano Daniele


On.Le Lara Comi
(Europarlamentare Forza Italia)
On.Le Comi, innanzitutto grazie per la sua disponibilità. Vengo alla domanda: il segretario del Pd, Renzi, ha aperto il suo primo confronto politico con il Leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi sulla riforma elettorale, tema fra l'altro dolente che, in questi ultimi giorni è sulle prime pagine di tutti i giornali. 35,36 o 37%? Secondo il suo punto di vista queste sono le percentuali giuste? ma soprattutto l'accordo si farà?

"Non sono un esperta di leggi elettorali, ma il mio auguri è naturalmente che si arrivi a un accordo. Come ha detto il nostro presidente, Silvio Berlusconi, forse abbiamo trovato un interlocutore nel Pd dopo venti anni di insulti. Naturalmente la legge elettorale è il primo necessario passo, ma da sola non basta. Dobbiamo al più presto procedere con le altre riforme a partire da quella sul lavoro. E non credo che il "job act" sia sufficiente a rispondere alle 54 aziende che in Italia falliscono ogni giorno e alle altre che per non chiudere i battenti delocalizzano in Polonia o in Austria". 

On.Le Comi, rimanendo sulle percentuali, la disoccupazione giovanile appunto ha raggiunto picchi stratosferici. Lei che siede nel Parlamento Europeo, quali incentivi vengono da Bruxelles per far fronte a tutto ciò, ma soprattutto lei cosa propone? 

"La perdita economica per l'Europa imputabile al disimpegno dei giovani del mercato del lavoro è stata stimata in 153 miliardi di euro. La conferenza per l'occupazione giovanile che si è tenuta a Parigi, presenti i leader Ue, ha deciso di mettere in campo 45 miliardi di euro soprattutto attraverso tre strumenti. Il primo è la Youth guarantee, con l'obiettivo che tutti i giovani under 25 ricevano un'offerta di lavoro, apprendistato o tirocinio entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o della fine degli studi. L'Italia ha consegnato a Bruxelles il piano e per il 2014 otterrà dalla Commissione Ue fondi per 530 milioni di euro. Altrettanti ne dovrà stanziare il governo. Gli altri due strumenti principali sono i finanziamenti della Bei e del Fondo sociale europeo. Io ho sottoscritto la proposta in tre punti, che ritengo valida, avanzata dai giovani del Partito Popolare europeo: riduzione delle imposte per le aziende che impiegano giovani under 30; colmare il divario tra istruzione superiore e mercato del lavoro prevedendo apprendistati e tirocini come parte integrante del curriculum di tutti gli studi e relativi corsi; spingere i giovani all'autoimprenditorialità garantendo il sostegno alle start-up con venture capital e attraverso incubatori di imprese sul modello americano". 

On.Le Comi, Riforma della Giustizia, Scajola assolto dopo 3 anni e 9 mesi di calvario. De Girolamo si è dimessa da ministro dell'agricoltura solo per effetto mediatico o politico, senza ricevere, fino ad oggi, nessun avviso di garanzia. Secondo lei, sono giuste le dimissioni di un parlamentare in cui risulta essere iscritto nel registro degli indagati, nonostante poi, come nel caso Scajola, viene assolto dopo 3 anni e 9 mesi? secondo lei, dopo quanto accaduto, l'opinione pubblica riabiliterà Scajola?

"Forza Italia ha nel proprio dna il garantismo. Purtroppo dopo tangentopoli si è innescato un meccanismo perverso per cui un avviso di garanzia, e in particola modo se il destinato è un politico, mediaticamente corrisponde a una condanna. E si dimentica la realtà ovvero che in Italia su 64 mila detenuti ben 24 mila sono in attesa di giudizio, dunque stanno in carcere da innocenti. E il 40% di loro, alla fine dell'iter processuale che prevede tre gradi di giudizio, risulterà poi non colpevole". 


Rolling Stone dedica copertina al Papa

Rolling Stone dedica copertina al Papa 


Rolling Stone: La copertina è con Papa Francesco 
Anche la rivista musicale Rolling Stone elegge Papa Francesco a simbolo dei nostri tempi. Dopo la copertina di "Time" come personaggio dell'anno, Bergoglio conquista quella della rivista statunitense. Sotto la sua foto, il titolo dell'album di Bob Dylan, "The times they are A-Changin" (I tempi stanno cambiando). L'articolo è dedicato alla "rivoluzione gentile" del Papa, capace in pochi mesi di pontificato di rilanciare il messaggio della Chiesa in tutto il mondo. La sua semplicità, l'attenzione agli ultimi e le sue critiche a un capitalismo senza regole, lo rendono perfettamente adatto ai nostri tempi, scrive la rivista.