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lunedì 27 gennaio 2014

La Repubblica: "Il generale corrompeva per essere promosso"

La Repubblica: "Il generale corrompeva per essere promosso"

di Maria Elena Vincenzi


Roma, 27 gen - «Processate il generale Cretella così ha corrotto quel giudice per sbloccare la sua promozione». Una storia all’italiana, fatta di piccoli favori e raccomandazioni. I cui protagonisti, però, sono tre alti funzionari pubblici: il generale di divisione della Gdf Walter Cretella Lombardo, il consigliere di Stato Fulvio Rocco e il giudice del TarBrunella Bruno. I primi due accusati di corruzione per aver barattato piaceri personali. Il terzo di rivelazione del segreto d’ufficio e di calunnia. Ingredienti per una storiaccia che come scenografia ha il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato.
La storia inizia quando il pm napoletano Henry John Woodcock iscrive il generale Walter Cretella Lombardo per corruzione. Insieme al suo "mentore" ed ex capo del Sismi, Nicolò Pollari, l’ufficiale avrebbe acquistato appartamenti a Roma a un prezzo di favore. In cambio i due avrebbero assicurato all’immobiliarista l’affitto, a cifre esorbitanti, di una caserma delle Fiamme Gialle a Napoli. È la fine di novembre 2012, dopo pochissimi giorni si riunisce la commissione che deve valutare se Cretella può diventare generale di corpo d’Armata. Lui, allora comandante del Veneto, vuole la promozione, chi lo conosce lo descrive come un uomo ambizioso. Ma sa che quel nuovo problema (già nel 2007 fu indagato da De Magistris per l’inchiesta Why Not e ne uscì prosciolto) gli bloccherà la carriera, come puntualmente avviene.
A questo punto, il generale decide di mettere in campo tutte le sue conoscenze. Contatta prima Brunella Bruno, magistrato del Tar della Campania ed ex capitano della Finanza. È lei, secondo l’accusa, a redigere il ricorso di Cretella al Tar del Lazio per bloccare la sospensione dell’avanzamento. E per farlo la Bruno chiede e ottiene da un maresciallo del comando generale informazioni coperte da segreto. Per questo i pm romani (che hanno ricevuto il fascicolo da Napoli) contestano alla giudice e al maresciallo, Paolo Colaneri, la rivelazione del segreto d’ufficio (accusa dalla quale la Bruno ha cercato di difendersi parlando di una perquisizione illegale, per questo le viene contestata anche la calunnia).
Cretella, però, teme che quell’aiuto non basti. Si rivolge anche a un consigliere di Stato, Fulvio Rocco (in servizio, peraltro, alla commissione che dovrà giudicare il secondo grado del contenzioso di Cretella). Il giudice ha una figlia, Diana, ufficiale della Finanza. L’accordo è chiaro: Cretella si occupa di sostenere la carriera della ragazza in cambio di un aiuto sul suo ricorso. Un do ut des tra alti funzionario dello stato che per la procura è corruzione.
Questi gli atti dell’inchiesta che a metà febbraio finirà davanti al gup. Tutto il resto è il racconto di un malcostume che non fa onore alla giustizia amministrativa, gestita come se fosse cosa propria, con magistrati che curano gli interessi propri e degli amici. Si scopre così che il generale e i due giudici avevano un telefonino dedicato, trovato a Rocco durante una perquisizione. Quando il pm, durante l’interrogatorio, gli chiede conto di quel "citofono" (così si chiama, in gergo, il cellulare usato per evitare le intercettazioni), il consigliere di stato risponde che è una «cosa fatta così, un po’ per gioco», salvo poi svelare che lo scopo era di non essere ascoltati. Si scopre anche che il ricorso del generale Cretella viene depositato al Tar del Lazio sabato 22 dicembre 2012 a mezzogiorno, tre giorni prima di Natale. Non c’è tempo da perdere, la sospensione va bloccata subito. L’avvocato dell’ufficiale chiama direttamente il presidente della II sezione, Luigi Tosti. Il giudice non è al lavoro (spiegherà al pm che «non ama recarsi in ufficio il sabato») ma avvisa un collega che, in pochi minuti, arriva in tribunale e blocca tutto. Regalo di Natale per il generale che ora, però, rischia di trascinare in tribunale lui e chi glielo ha fatto.

2013: Crescono a +13,8% i prezzi del trasporto aereo

2013: Crescono a +13,8% i prezzi del trasporto aereo 


Il 2013 è stato un anno molto "freddo" sul fronte dei prezzi, ma non tutte le voci hanno sperimentato una "frenata" pari a quella dei trasporti. Secondo l'Istat il "trasporto aereo passeggeri" è lievitato del 13,8% su base annua (contro il +4,2% del 2012). Il fenomeno ha coinvolto le tariffe low cost in tutto il mondo ma sembra che gli effetti più salati si siano risentiti in Europa dove la media degli aumenti di tutti i biglietti aerei è arrivata a + 22,3%. Un rialzo, spiega l'Istituto, principalmente imputabile agli incrementi nei prezzi dei voli low cost. 

Caso Marò: A New Delhi delegazione italiana. Parlamentari incontrano i fucilieri

Caso Marò: A New Delhi delegazione italiana. Parlamentari incontrano i fucilieri 


E' atterrato a Delhi il volo della delegazione inviata in India dal Parlamento italiano per incontrare Girone e Latorre, i due fucilieri della Marina Militare sotto processo perchè accusati di aver ucciso due pescatori indiani. I presidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato guidano la delegazione, che sta incontrando i due Marò nell'ambasciata italiana in cui i due si trovano da circa un anno. "Siamo soldati, soldati italiani, dobbiamo soffrire con dignità. Ci auguriamo di tornare con onore", ha detto Latorre nell'incontro. "Molti indiani pregano per noi. Mio figlio, 12 anni, preoccupato, chiede sempre notizie", ha detto Girone. 

Brunetta: Ampia intesa o si cade, ma Verdini e colleghi dicono no

Brunetta: Ampia intesa o si cade, ma Verdini e colleghi dicono no


Brunetta, nella foto a dx, fa arrabbiare Verdini
e i suoi colleghi di Forza Italia
"Penso che alla fine" oltre a Forza Italia e al Pd sulla riforma della legge elettorale "ci stia anche Alfano, Scelta Civica e la Lega. Ci sarà un accordo ampio o il governo cade subito". E' quanto ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Brunetta, a proposito degli emendamenti al testo base della riforma del voto che devono essere presentati stesso in mattinata. "Se si fa la legge, si va a votare. Quando si carica una pistola, poi si spara", ha spiegato. Poi: "E' un amore improvviso quello di Alfano e Quagliariello per le preferenze". E sul conflitto d'interessi: "Siamo prontissimi a discutere di una nuova legge". Ma a fare marcia indietro rispetto la posizione di Brunetta è Deins Verdini, coordinatore di Forza Italia. "Il ritorno al voto dopo il varo della riforma elettorale non è argomento di discussione", afferma appunto Verdini al termine della riunione con il capogruppo alla Camera, Brunetta, e altri colleghi. Verdini parla degli emendamenti da mettere a punto. "Oggi ci sarà una riunione del gruppo di Forza Italia alla Camera", annuncia. E sulle preferenze precisa: "Non c'è spazio. Ci sono le liste corte". 

Governo: Si dimette Nunzia De Girolamo

De Girolamo: "Mi dimetto per dignità", "non sto nel governo che non mi difese"


Il ministro per le politiche agricole, Nunzia De Girolamo, si è dimessa. "Mi dimetto da ministro. L'ho deciso per la mia dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo", scrive in una nota. "Ho deciso di lasciare un ministero e lasciare un governo perchè la mia dignità vale più di tutto quanto ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perchè era suo dovere prima morale e poi politico", spiega ancora De Girolamo. "Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità", conclude. La decisione del ministro De Girolamo di dimettersi è arrivata improvvisa nella serata di ieri. Nessuno del suo staff, a quanto si apprende, ne era stato informato. De Girolamo per tutta la giornata ha lavorato a un provvedimento sull'agricoltura. La scelta, sempre secondo quanto trapela, maturata in totale autonomia, sofferta e ponderata, ha sollevato stupore e dispiacere tra i suoi collaboratori. Le dimissioni arrivano a poche settimane dalla vicenda delle intercettazioni telefoniche nell'ambito dell'inchiesta sulla Asl di Benevento. 



domenica 26 gennaio 2014

Roma: Teste di maiale a siti ebraici. Solidarietà dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi

Roma: Teste di maiale a siti ebraici.  Solidarietà dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi


Minacce agli ebrei di Roma. Due teste di maiale, in due distinti pacchi, sono state recapitate al Museo di Piazza Sant'Egidio, che ospita una mostra sulla cultura ebraica, e all'Ambasciata israeliana, dove è stata però intercettata dalla Polizia. Ieri analoga consegna alla Sinagoga. Indaga a tutto campo la Digos. Solidarietà da parte del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi e dal Premier Letta che ha telefonato al presidente della Comunità ebraica di Roma, Pacifici: "Gesti oltraggiosi, mai abbassare la guardia" contro l'antisemitismo, ha poi affermato Letta. Solidarietà anche dalla presidente della Camera Boldrini, dal ministro Carrozza, dal Sindaco di Roma, Marino. 

Legge Voto: Pd apre su soglia sbarramento

Legge Voto: Pd apre su soglia sbarramento
Sel: fischi a Bonaccini, inviato di Renzi
Berlusconi: "Riforma Renzi? E' nostra"


Era atteso Renzi al congresso di Sel a Riccione, ma al suo posto interviene Bonaccini, membro della segreteria del Pd, che viene fischiato dalla platea quando parla di riforma elettorale. C'è chi grida: "Buffone" e chi ironizza: "Bonaccini chi?". "Le regole di un Paese civile e moderno debbono essere scritte assieme", dice l'esponente renziano. "Ah Berlusconi!!, grida un delegato. E interviene il leader di Sel, Vendola, a placare gli animi. Ma Bonaccini apre anche a possibili modifiche sulla soglia di sbarramento se a "larga maggioranza": "Nessuna preclusione". E su Sel dice: è "una forza importante con cui allearsi". Sull'altro fornte, dall'area moderata e liberale, interviene il Leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi che nota: "Riforme Renzi? Sono le nostre!. "Dopo venti anni di insulti forse abbiamo trovato l'interlocutore nel nuovo leader del partito principale che si oppone a noi". Il Leader di Froza Italia ritiene di aver avviato con Renzi un "processo di riforme che non sono le riforme del Partito Democratico ma le riforme avanzate in campagna elettorale proprio dal Popolo della Libertà ora Forza Italia. "Troppe volte la generosità del centrodestra - aggiunge Berlusconi - è stata ripagata con l'odio politico e con l'invidia". Oggi si pensi al Paese.