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mercoledì 1 maggio 2013

1° Maggio Festa dei Lavoratori

1° Maggio Festa dei Lavoratori 



La festa del lavoro o dei lavoratori è una festività celebrata il 1° Maggio di ogni anno in molte nazioni del mondo, che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico sociale dei lavoratori. La festa ricorda le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro fissato in otto ore (in Italia con il r.d.l n. 692/1923). Tali battaglie portarono alla prolungazione di una legge che fu approvata nel 1867 nell'Illinois (Usa). La prima internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa. L'origine della festa risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre del 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinchè l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all'internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialisti e anarchici - suggerirono come data della festività il 1° maggio. Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (Usa) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Il 3 maggio i lavoratori di Chicago in sciopero si ritrovarono all'ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormik. La polizia, chiamata a respingere l'assembramento, sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri. Per protestare contro la brutalità delle forze dell'ordine gli anarchici locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell'Haymarket square, la piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò nuovamente sui manifestanti provocando numerose vittime. Anche tra i suoi.

L'11 novembre del 1887, a Chicago, quattro operai, quattro organizzatori sindacali e quattro anarchici furono impiccati per aver organizzato il 1° maggio dell'anno precedente lo sciopero e una manifestazione per le otto ore di lavoro. Il 20 agosto fu emessa la sentenza del tribunale: August Spies, Michael Schwab, Samule Fielden, Albert R. Persons, Adolph Fischer, Georg Engel e Louis Lingg furono condannati a morte; Oscar w. Neebe a reclusione per 15 anni. Otto uomini condannati per per essere anarchici, e sette di loro condannati a morte. Le ultime parole usate furono: Spies: Salute, verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che oggi soffocate con la morte!. Parsons, la cui agonia fu terribile, riusci appena a parlare, perchè il boia strinse immediatamente il laccio e fece cadere la trappola. Le sue ultime parole furono queste: "Lasciate che si senta la voce del popolo". 

L'allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del 1° maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare questi episodi. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l'oggetto della festività sull'antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro. Pochi giorni dopo il sacrificio dei martiri di Chicago, i lavoratori di Chigago tennero un imponente manifestazione di lutto, a prova che le idee socialiste non erano affatto morte. La data del 1° maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872. 

In Europa la festività del 1° maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della "Seconda Internazionale" riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo. La rivista: La Rivendicazione, pubblicata a Forlì, cominciava cosi l'articolo del 1° maggio, uscito il 26 aprile 1890: "Il 1° maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d'ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento". 

Colle: Lavoro dovere politico e morale

Colle: Lavoro dovere politico e morale



"Il 1° maggio non è solo la festa dei lavoratori, ma anche, più che mai, il giorno dell'impegno per il lavoro", scrive il presidente Napolitano nel discorso per le celebrazioni di oggi. "Abbiamo il dovere politico e morale di concentrarci" sul lavoro: "Sono quasi 1 milione" le famiglie in cui nessuno lavora. E la disoccupazione giovanile è la "questione sociale del nostro tempo". "Ho accolto" la sollecitazione alla mia rielezione - continua Napolitano - per "affrontare le difficoltà" di famiglie e imprese. "Bisogna arginare rapidamente" questa emergenza e "impostare riforme" per "arginare il declino". Serve - conclude Napolitano - una "cooperazione forte e fattiva" tra imprese e sindacati. 

martedì 30 aprile 2013

Governo: Sì del Senato a fiducia, parte il governo Letta

Governo: Sì del Senato a fiducia, parte il governo Letta



Il Governo di Enrico Letta ottiene la fiducia del Senato, dopo quella di ieri della Camera. Palazzo Madama da il disco verde con 233 voti a favore, 59 contrari e 18 astenuti. Dicono sì al "governo di servizio" al Paese Pd, Pdl e Scelta Civica. La Lega Nord si astiene. No invece, dal Movimento 5 Stelle del comico genovese, Beppe Grillo, Sel e Fratelli d'Italia. Ora l'esecutivo guidato da Enrico Letta, ricevuta la fiducia del Parlamento, è pienamente operativo sul piano istituzionale e politico. I dissensi emersi nel Partito Democratico e nel Popolo della Libertà sono in gran parte rientrati. 

L'attentatore Preiti in cella si dispera: Cosa ho fatto?

L'attentatore Preiti in cella si dispera: Cosa ho fatto?


L'attentatore
Luigi Preiti

"Cosa ho fatto? Non lo so. Non so spiegare": è quanto ripete Luigi Preiti nella sua cella a Rebibbia, riferiscono gli agenti penitenziari che lo sorvegliano a vista. Trasferito nel carcere romano dall'Ospedale San Giovanni, l'attentatore di Piazza Montecitorio è in isolamento, sotto, appunto, la continua sorveglianza di una telecamera. Secondo gli agenti, la preoccupazione di Preiti va al figlio: "Non potevo più mantenerlo, ero disperato".









Vincenzo Spadafora
garante per l'infanzia e l'Adolescenza
E proprio sull'intervista al figlio, nasce la polemica: "E' inaccettabile il comportamento di certa stampa che in preda a una irresistibile ricerca di spettacolarizzazione della notizia rischia di strumentalizzare il ruolo di un minorenne in una vicenda drammatica come quella della sparatoria davanti Palazzo Chigi". Così Vincenzo Spadafora, garante per l'infanzia e l'Adolescenza, in merito all'intervista al figlio 11enne di Preiti. "I mezzi d'informazione - ricorda Spadafora (giustamente) - hanno una grande responsabilità nella tutela dei minori, da anteporre all'informazione, tanto più se la notizia non esiste". Condanna unanime anche dall'Ordine dei Giornalisti: "No alla violazione della Carta di Treviso". 

Carabiniere ferito, medici: Stazionario ma grave

Carabiniere ferito, medici: Stazionario ma grave


Giuseppe Giangrande
uno dei due Carabinieri feriti
davanti Palazzo Chigi

Giuseppe Giangrande, il carabiniere rimasto ferito nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi si è dimostrato "risvegliabile, vigile, lucido, orientato e in grado di respirare autonomamente per un breve periodo". Cosi il nuovo bollettino medico letto dal direttore sanitario del Policlinico Umberto I di Roma. "Le condizioni del paziente restano stazionarie nella gravità" e si precisa che "è presente un danno midollare ai quattro arti. La prognosi permane riservata". Il fratello del milite ha riferito che Giangrande "ha riconosciuto la figlia e ha tentato di parlare". Sull'accaduto è intervenuto anche Francesco Negri, l'altro carabinieri ferito ad una gamba: "Non ci siamo accorti della presenza dell'attentatore fino a quando non siamo stati raggiunti dai colpi. Abbiamo fatto in modo di non utilizzare perchè sarebbe stato molto pericoloso per i passanti e i turisti presenti. "Mi ritengo fortunato - continua Negri - rispetto al brigadiere Giangrande, anche se la guarigione per me si annuncia piuttosto lunga". Negri ha riportato una frattura alla tibia. 

lunedì 29 aprile 2013

Fiducia della Camera al Governo Letta

Fiducia della Camera al Governo Letta




Passa alla Camera, la fiducia al governo di Enrico Letta. L'assemblea di Montecitorio dà il disco verde con 453 sì, 153 no, 17 astenuti. Il Presidente del Consiglio ottiene un vasto consenso per il suo "governo di servizio" per il Paese composto da Pd, Pdl e Scelta Civica. La maggioranza di larghe intese vota la fiducia, dicono no il Movimento 5 Stelle del Comico Grillo, Sinistra Ecologia e Libertà di Vendola e Fratelli d'Italia. Si astiene la Lega. Domani toccherà al Senato della Repubblica votare la fiducia. Superato anche questo passaggio, il governo Letta sarà nel pieno delle sue funzioni. Letta: "La situazione dell'Italia è "ancora grave, il debito pubblico macina sulle generazioni presenti e future, il grande sforzo di Monti è stata la premessa della crescita". "Il Paese può farcela ma deve ripartire". Ribadita la scelta europea e europeista. Letta domani sarà a Berlino dalla Merkel. Poi a Bruxelles: Mercoledì vedrà Van Rompuy, giovedì Barroso. Letta annuncia lo stop al pagamento dell'Imu a giugno, come voluto fortemente dal Leader del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, per permettere al Parlamento di attuare una "riforma complessiva" del sistema delle imposte". E ancora: "I ministri Parlamentari non avranno più lo stipendio di ministro in aggiunta agli emolumenti come eletti. "Dobbiamo recuperare decenza, sobrietà, scrupolo, senso del dovere. Insomma, Letta, porta avanti e con forza il programma del Popolo della Libertà. Pronta la riflessione del Vice Premier Angelino Alfano: "Ho condiviso il discorso di Letta dalla prima all'ultima parola. Esprimo grande soddisfazione. Tanti dei valori per i quali ci siamo battuti non solo sono stati accolti ma hanno trovato piena cittadinanza". "Abbiamo sentito musica per le nostre orecchie e la grande notizia è che non si paga la rata di Giugno dell'Imu". Al termine del discorso Alfano stringe la mano a Letta, è la foto delle larghe intese tra il Partito Democratico e il Popolo della Libertà

Politica. Berlusconi PDL: I 5 Stelle inidonei a esecutivo

Politica. Berlusconi PDL: I 5 Stelle inidonei a esecutivo 


Silvio Berlusconi
Presidente Popolo della Libertà

Berlusconi, parlando ai deputati del Popolo della Libertà a Montecitorio del voto di fiducia al governo, secondo quanto riferito, da fonti vicine al blog "Il Notiziario", avrebbe detto che i "5 Stelle" sarebbero inidonei a partecipare all'esecutivo. "Sta a noi comportarci in modo adeguato - continua Berlusconi - per allontanare la voglia che il PD potrebbe avere di tornare a cercare voti e convergenze con il Movimento 5 Stelle". E conclude Berlusconi: "Aspettiamo da Letta indicazioni sull'Imu, il deprezzamento delle case è il dramma delle famiglie". Si è detto poi favorevole alla convenzione per le riforme costituzionali: "Sarebbe bello - dice Berlusconi - se il presidente della Convenzione fosse il presidente del Popolo della Libertà"