Visualizzazioni totali

mercoledì 13 marzo 2013

Il nuovo Papa è Jorge Mario Bergoglio, si chiamerà Francesco

Eletto Papa Jorge Mario Bergoglio, si chiamerà Francesco 


Habemus Papam
Il nuovo Papa è Jorge Mario Bergoglio
lo vediamo commosso al suo primo discorso

Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa, si chiamerà Francesco. Era già arrivato secondo al soglio Pontificio nello scorso Conclave, e poi fu eletto Ratzinger. E' il primo Papa sudamericano della storia. E' l'arcivescovo di Buenos Aires, nato il 17 dicembre del 1936.. E' gesuita. 

Caivano (Na): Si spacca per la quinta volta la maggioranza a guida Falco. Monopoli Pdl: "Ci rimette il Paese"

Politica. Caivano (Na): Si spacca per la quinta volta la maggioranza a guida Tonino Falco. Monopoli Pdl: "Ci rimette il Paese". Intanto Il Sindaco Falco tace. Della Rocca Pd: "Sindaco decida con chi stare, lo faccia in tempi ristretti".



Tic tac tic tac tic tac... l'orologio scorre veloce, ma per Caivano e i caivanesi il tempo sembra non passare mai. A Caivano è ancora crisi politica. Il Sindaco Falco in meno di 3 anni si ritrova, oggi, per la quinta volta senza maggioranza. Difatti, i consiglieri comunali Della Rossa, Chioccarelli e Maiello lasciano il Consiglio Comunale anzitempo. Monopoli Pdl: "Siamo usciti dal Consiglio Comunale per appurare effettivamente chi sostiene questa pseudo maggioranza", questo ormai è un gioco che conosciamo benissimo, a rimetterci in tutto questo è il Paese. Noi della opposizoone, in questi ultimi 3 anni - continua il Consigliere Proivinciale Pdl Monopoli - non siamo ancora riusciti a vedere una maggioranza solida che consenta proproste sane per la collettività. Le uniche dichiarazioni che abbiamo sentito, appunto, in questi ultimi 3 anni sono le dichiarazioni di Consiglieri Comunali che passano da un partito all'altro. Intanto, il Consigliere del Pd, Della Rocca, fa la sua arringa al suo quasi ex alleato: "Sindaco Falco, decida con chi stare, lo faccia però in tempi ristretti". Insomma, ennesima batosta per il Sindaco Falco. Purtroppo il detto recita: "Chi troppo vuole nulla stringe". Forse in questo caso è giunto il momento di stringere in un angolo questa pseudo maggioranza costituita sul nulla. 

Caso Cosentino. L'On. Nitto Palma invia una lettera al Corriere del Mezzogiorno

Caso Cosentino. L'On. Nitto Palma invia una lettera al Corriere del Mezzogiorno 



 Ill.ssimo Direttore,
On. Nitto Palma PDL
 il 15 marzo l'on. Cosentino varcherà le 
porte del carcere e, con la dignità che gli è propria, affronterà il drammatico tratto che la vita gli riserva. Giusto? Sbagliato? Non è questo, qui, il punto di interesse. La sua sorte è nelle mani dei giudici ed io, ex magistrato ed ex Ministro della Giustizia, non intendo, con queste mie parole, dare corso a pressioni di sorta o a campagne mediatiche difensive. Anche se non posso non rilevare come la ipotesi accusatoria non sia supporta dalla individuazione di un solo fatto reato oggetto del presunto pseudo accordo criminoso (rilascio di autorizzazioni, acquisizioni di appalti, condizionamento organi pubblici, ecc.); e come, nel sottolineare che l'on. Cosentino è "divenuto coordinatore regionale di Forza Italia nel giugno del 2005, ossia dopo la consumazione di diverse gravi condotte commissive", ci si sia dimenticato di specificare quali siano dette condotte (non vi è addebito di singoli reati!) e di riflettere sulla compatibilità di tale dato con il fatto che, proprio nel 2005, l'on. Cosentino venne sconfitto alla elezione per Presidente della Provincia di Caserta, nel cui territorio sicuramente maggiore è il peso del clan dei casalesi. Specie alla luce di talune significative intercettazioni ovvero dell'esito che allora registrò il voto nei comuni maggiormente gravati dalla criminalità organizzata.

Ciò su cui mi preme intervenire è la grande massa di valutazioni politiche che, in diverso modo, è dato leggere nei recenti provvedimenti giudiziari e che, a mio avviso, oltre a caratterizzarsi per la loro lontananza dalla verità, costituiscono, per un verso, una indebita invasione di campo e, per altro verso, un insulto al Partito che rappresento in Campania ed alla sua classe dirigente (parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali, ecc.).
 Come si può affermare, senza neanche ascoltare i diretti interessati, che la esclusione dalle liste dell'on. Cosentino, è stata decisa "per ragioni di mera opportunità e convenienza, e non per una reale rottura o per ripudio". Ma non è forse vero che le altre similari esclusioni depongono per la scelta di una linea politica, quindi non interesse di bottega, e che la maggiore difficoltà di tale decisione era correlata esclusivamente al suo inevitabile effetto, cioè l'aprirsi delle porte del carcere? E la esclusione dalle liste non concretizza in sè la rottura? E tutto questo come può scolorarsi sol perchè non si registra l'inutile e non dovuto atto etico del ripudio? Per di più fronte della presunzione di non colpevolezza? Si pensi che il Presidente della Repubblica, intervenendo al CSM, ha chiaramente affermato che i magistrati non sono vendicatori sociali nè custodi dell'etica pubblica.

 Come si può affermare che "il potere politico prescinde da cariche formali e, nei casi in cui esista, può agevolmente esercitarsi in modo diverso e costituire la spinta per nuovi e diversi incarichi"?
Nicola Cosentino
ex Sottosegretario all'Economia

Ma è così difficile comprendere che, nei fatti, il PdL ha consegnato interamente l'on. Cosentino ai suoi giudici e che, in assenza di una sentenza di assoluzione, non vi sarebbe ragione alcuna per tornare sui propri passi? Ed è così difficile capire che l'esclusione dalle liste per le ragioni dette, indipendentemente da quanto durerà la custodia cautelare, ha in sè la forza per dissolvere rapidamente qualsivoglia tipo di potere politico, sempre ove esistente? Un presunto potere politico, peraltro, già fortemente indebolito prima dalle dimissioni di sottosegretario e poi da quelle di coordinatore regionale (gennaio 2012)? O tali dimissioni, a tacere del mio ruolo, non contano nulla sol perchè non presentate nella immediatezza delle richieste cautelari, così costituendo un reato di lesa maestà? E, stante la libertà del voto e l'assenza di prove sul suo inquinamento, che senso ha sottolineare "la rilevante crescita del partito diretto dall'on. Cosentino"? E' forse un altro reato di lesa maestà avere il consenso dei campani e vincere? E perchè non lo era all'epoca dell'on. Bassolino? E, se per caso lo fosse, ne vorrei essere avvisato, atteso che, sotto la mia gestione, il PdL ha riportato un ottimo risultato alle amministrative del 2011 e uno strepitoso successo alle elezioni politiche; che si avvia a ripetere alle prossime elezioni amministrative di maggio. Avvisatemi, vi prego, sì da poter decidere se non sia per me più sicuro lasciare il campo ovvero cercare di far perdere il mio Partito. E che senso ha affermare che "circa 40 sindaci e circa 380 consiglieri comunali di Napoli", riconoscenti all'on. Cosentino per la loro candidatura e la loro elezione, sono i terminali della sua fitta rete di relazioni politiche consolidatesi sul territorio? Al di là delle ipotesi, ce ne sono le prove? E tali amministratori hanno mai favorito l'on. Cosentino o soggetti da lui presentati? Non essendovi addebiti specifici, parrebbe di no. Ed è noto che la individuazione dei sindaci di città non capoluogo è compito dei coordinatori provinciali e non del coordinatore regionale? E che le liste comunali non vengono neanche sottoposte al vaglio di quest'ultimo? E nel lanciarsi in una affermazione di tale gravità, ci si rende conto di "criminalizzare" e oggettivamente intimidire una miriade di rappresentanti negli enti locali? Senza una prova! Senza un addebito! E poi ci si lamenta del fiorire dell'antipolitica. E come ci si permette di parlare, contrariamente al vero e per dimostrare l'attualità del presunto potere dell'on. Cosentino, di "sostanziale sovrapposizione della compagine parlamentare uscente (asseritamente scelta dall'on. Cosentino) e di quella candidata alle elezioni del 2013"? Ma lo si sa che le liste alle elezioni politiche, specie nella parte della vittoria, sono nella disponibilità esclusiva del vertice nazionale del Partito, tanto ciò è vero che sia nel 2008 che nel 2013 molteplici (forse troppi!) sono stati i candidati in Campania provenienti da altre regioni? E che nella composizione delle liste particolare attenzione viene data ai parlamentari uscenti che hanno svolto proficuamente il loro lavoro? E che tra i candidati eletti nel 2013 sono in netta maggioranza quelli distanti politicamente, ribadisco politicamente, dall'on. Cosentino? A tacere poi del fatto che, per quanto per il mio ruolo mi consta personalmente, le teste di lista (e parte della quota della vittoria) sono state da me concordate con il vertice nazionale e per la parte restante sono state da me concordate in Via dell'Umiltà con i colleghi parlamentari (non presente l'on. Cosentino!). E nell'affermare tale fallace circostanza ci si rende conto di allegare a sospetto, senza ragione alcuna, i parlamentari campani del PdL, così oggettivamente incidendo o tentando di incidere sull'esercizio della loro funzione? E che dire del fatto che nel citare la vicenda dossier Caldoro, peraltro dando per scontato il coinvolgimento dell’on. Cosentino senza che sul punto si sia pronunciata, almeno in primo grado, la competente A.G. di Roma, non si faccia alcun cenno alla circostanza che le liste PdL alle regionali (queste si!) vennero predisposte dal’on. Cosentino e che proprio quest'ultimo, non risultando al’epoca espatriato all’estero, curò e coordinò la campagna elettorale che condusse alla vittoria? Cosa c’è di diverso tra le elezioni regionali e le altre?

 Inutile dire che tutti i citati interrogativi consentono una sola risposta e, per l'effetto, individuano quantomeno un pregiudizio nei confronti di una parte della politica. Il mio Partito. E di ciò ne sono ampia dimostrazione l'assoluzione del sindaco Magliocca e l'immediata liberazione dei sindaci Zagaria e Martinelli. A tacere di altro. E, allora, si prenda, se possibile, atto che il PdL, governato peraltro da uno straniero, ha ottenuto un grande successo alle recenti elezioni politiche, all'esito di una campagna elettorale che ha visto del tutto assente l'on. Cosentino. Il che vuol dire che i campani si fidano del PdL e che il PdL gode in Campania di una classe politica di tutto rispetto. Che tale consenso non può essere minato in alcun modo da iniziative giudiziarie di sorta, peraltro fiorite solo negli ultimi anni e, in spregio a ogni ragionamento statistico, del tutto assenti quando a governare era il centro sinistra. Eppure, in quel periodo, furono sciolti decine di consigli comunali. Che i dirigenti campani del PdL non si faranno in alcun modo intimidire e, con la schiena dritta, continueranno liberamente e proficuamente ad operare per l'unico bene che a loro interessa, e cioè la risoluzione dei problemi e il benessere dei cittadini. E se, per fare ciò, dovranno rischiare qualche processo, lo faranno lo stesso, sono gente seria, affidabile, lo hanno messo nel conto. Anzi, con grande serenità e non minore amarezza, lo abbiamo messo nel conto!

Politica. Berlusconi Pdl, rivendica il candidato al Colle

Politica. Berlusconi Pdl, rivendica il candidato al Colle



"Per il Quirinale il Centrodestra non ha bisogno di chiedere a nessuno, e tanto meno alla sinistra, candidati in prestito, perchè, dopo tanti presidenti di un solo colore, ha invece diritto a rivendicare un candidato diverso e di altra estrazione". Lo afferma il Leader del Pdl, Silvio Berlusconi in una nota. Il Centrosinistra "è diviso su tutto", sostiene Berlusconi, secondo il quale la "guerra" per governo e presidenze delle Camere ha per obiettivo il Colle. E' "Grottesco", dice, che qualcuno, in questa guerra, voglia farsi "scudo" del Centrodestra. Parla di "manovre meschine" e di "beghe interne al Pd, inventate per mascherare l'eterna lotta di potere". 

Politica. Renzi: No ai rimborsi, più chance al Pd

Politica. Renzi: No ai rimborsi, più Chance al Pd



"Nessuno vuole sabotare il tentativo di Bersani, anzi. L'Italia ha bisogno di un governo, prima possibile", ma "paradossalmente se Bersani accettasse di abolire il finanziamento pubblico ai partiti forse avrebbe qualche chance in più - non in meno - di farcela. Decida lui". Lo scrive il Sindaco di Firenze Matteo Renzi su Facebook. Renzi ribadisce di parlare dell'abolizione del finanziamento ai partiti "dalle primarie". Ma aggiunge: "Adesso no alle polemiche interne al Pd, pensiamo all'Italia, non a noi". 

Politica. Botta e risposta tra Grillo e i figli di Craxi. Bobo e Stefania Craxi replicano a Grillo

Politica. Botta e risposta tra Grillo e i figli di Craxi. Bobo e Stefania Craxi replicano a Grillo


Bobo Craxi 

I figli di Bettino Craxi, Bobo e Stefania replicano al Leader del Movimento 5 Stelle, Grillo, che parlando di Berlusconi ha fatto il paragone con il Leader socialista. Per Bobo Craxi (Psi) è "incomprensibile che un "condannato per omicidio colposo" riservi la sua "stanca ironia a paragoni politici impropri". Grillo "dovrebbe inchinarsi" davanti al "valore" di "vicende storiche a lui sconosciute". La terza Repubblica "nasce sotto i peggiori auspici". E Stefania Craxi (RI): "Grillo spieghi dove prende le risorse usate per fare quel che ha fatto". 

Colle. Il Presidente Napolitano: Garantire anche Berlusconi

Colle. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: Garantire anche il Leader del PDL, Silvio Berlusconi



"E' comprensibile la preoccupazione dello schieramento che è risultato secondo nelle elezioni di veder garantito che il suo leader, Silvio Berlusconi, possa partecipare alla complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento. Non è da prendersi nemmeno in considerazione l'aberrante ipotesi di manovre tendenti a mettere fuori gioco per via giudiziaria uno dei protagonisti del confronto democratico". Cosi il Capo dello Stato, Napolitano, dopo l'incontro con il CSM. "Ora - ha proseguito Napolitano - si registra un'allarmante spirale di polemiche tra politica e giustizia. Sulla legalità nessuno può considerarsi esonerato per l'investitura popolare ricevuta".