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domenica 20 gennaio 2013

Politica. Berlusconi Pdl: Se vinciamo Alfano sarà Premier

Politica. Berlusconi Pdl: Se vinciamo Alfano sarà Premier



"Se vinciamo il Premier sarà Alfano". Lo ha affermato il Leader del Pdl, Silvio Berlusconi a Sky tg24, sottolineando che "è fuori dalla realtà che Bersani stravinca le elezioni". Sulle riforme: "Non serve una nuova bicamerale per realizzarle". Su Monti: "Dire che l'Italia era sull'orlo de baratro è una mascalzonata. Sul fatto poi che bisogna togliere il Paese dalle mani degli incapaci, evidentemente si riferiva ai membri del suo governo". Sulla candidatura degli inquisiti nelle liste del Pdl: "Dell'Utri, Scajola, Milanese e Papa sono fuori. A Cosentino, invece, è stato chiesto un passo indietro, la sua posizione è sub iudice. 

Poi ha proseguito: "Nel caso di un testa a testa con Bersani, non ci verrebbe chiesto un appoggio perchè c'è il trio Monti-Casini-Fini che si è dichiarato ruota di scorta della sinistra". Il Leader del Pdl, Berlusconi, ha ribadito poi il suo sì al confronto con i candidati Premier Bersani, Monti e Ingroia". Sul conflitto d'interessi: "C'è una legge che abbiamo fatto noi e che funziona". Sulle intercettazioni: "Se vinciamo, interverremo sul divieto di pubblicarle". Sui Magistrati: "La loro è una dittatura, hanno poteri senza pari". Contratto con gli italiani: "Ne sto scrivendo uno nuovo, in cui c'è la modifica dell'architettura istituzionale". 

Politica. PDL: Linea dura verso gli "Impresentabili"

Politica. PDL: Linea dura verso gli impresentabili 



Gli "Impresentabili" del Pdl non saranno candidati. Questa la linea del Pdl che sarebbe emersa nelle ultime ore. Ha invece deciso di ritirarsi dalla corsa l'ex Ministro Scajola. "Per la dignità mia e della mia famiglia - ha spiegato Scajola - non sopporto più esami da parte di alcuno sulla mia moralità". E un passo indietro ha deciso di farlo anche Marcello Dell'Utri: "Ritiro la mia candidatura. La vittoria non è impossibile ma improbabile e non voglio che poi si dica che si è perso per colpa di Dell'Utri". E sul no agli "impresentabili" in lista: "Lo ha deciso Berlusconi. Sono stati i sondaggi a spingerlo verso questa decisione". 

Elezioni: Al via il deposito delle Liste

Elezioni: Al via il deposito delle Liste



Iniziato già da ieri il deposito delle Liste e candidature da parte dei partiti e dei gruppi politici per le elezione del 24 e 25 Febbraio prossimi. Per le politiche, liste e candidature vanno presentate presso le Cancellerie delle Corti di Appello o dei Tribunali dalle 08.00 alle 20.00 fino a domani. Per le regionali, le liste dei candidati alla carica di Consigliere regionale dovranno essere presentate il 25 Gennaio (dalle 08.00 alle 20.00) e il 26 Gennaio (dalle 08.00 alle 12.00) presso il Tribunale del Capoluogo di provincia in cui ha sede l'ufficio centrale circoscrizionale. 

Caivano (Na): Terra di nessuno. Terra abbandonata e ricordata solo in campagna elettorale

Caivano (Na): Terra di nessuno. Terra abbandonata e ricordata solo in Campagna elettorale dai vari Senatori uscenti 


di Gaetano Daniele



E' chiaro ed evidente che in Campagna elettorale viene fame di voti. "E come i lupi affamati con la bava alla bocca scendono dalle montagne per cercare di mangiare qualche preda, in campagna elettorale ricompaiono loro, i politici". Politici poi..... Un territorio, Caivano, abbandonato dall'assenza dell'attuale classe politica e dagli ormai "fantasmi" come i vari senatori uscenti, per citarne uno il Senatore Giacinto Russo che, nulla ha fatto per il proprio territorio. Nulla. Solo interessi personali, poltrone, e, appunto, come scrivevamo nel Post precedente "Partitini Formato Famiglia" con il solo interesse di raggiungere il potere. Il potere che gli consente di sistemare cugini, amici, fratelli e cognati. Alcuni di voi si chiederanno: ma perchè lavorano sempre i soliti noti, parenti di politici e, i comuni cittadini pur essendo Laureati e pur presentando domande e facendo concorsi, assurgono sempre il ruolo di spettatori? rimanendo nella maggior parte dei casi con un pugno di mosche in mano? Ecco, perchè come la giriamo la giriamo a sbagliare siamo sempre noi elettori che determiniamo il loro risultato, come? votandoli. Bisogna dire "No" ai piccoli partitini formato famiglia. Bisogna avere il coraggio di dire "No" ai soliti noti. Bisogna, viceversa, avere il coraggio di votare e di premiare chi ha già dimostrato di non essere sceso a compromessi ma, soprattutto, di non scendere a patti con il malaffare. Per farvi un esempio, mentre scriviamo questo Post, ci giunge in redazione un'indiscrezione che, se dovesse essere confermata, confermerebbe quanto scritto in queste quattro righe e cioè, di come la sete di potere logora le menti.. Assodato che l'Udc è un partitino formato famiglia perchè candida cognati parenti e cugini, restando  sempre in casa Udc, ci giunge questa indiscrezione, ovviamente anonima che, proprio un Consigliere dell'Udc Caivanese,  Mario Della Rossa, si sia candidato nelle fila del partito di Tremonti. Partito di Centrodestra che concorre proprio contro, indovinate chi? l'Udc di Casini. Una Barzelletta politica bella e buona che, se confermata,  continuerebbe a schiaffeggiare e ad offendere l'intera collettività Caivanese. Un consigliere comunale dell'Udc candidato al Parlamento nel Movimento di Tremonti, mentre lo stesso partitino "l'Udc" candida al Parlamento la cugina  del Sindaco Falco Maria Consiglia Aquilone, nonchè collega di partito di Mario Della Rossa. A che gioco si gioca? Insomma, la Politica ridotta ai minimi storici da fantomatici personaggi che si improvvisano politici all'ultimo minuto ai danni di un intero Paese. Come si può accettare quanto? Come si può votare un esponente ed uno schieramento partitico che consente e permette tutto questo? E' proprio vero, questi sono partitini di plastica che possono essere votati solo da persone senza un minimo di responsabilità civile. 

Caivano (Na): Casini (Udc) candida la nuora il genero e qualche parente. Falco (Udc) candida la cugina Aquilone

Caivano (Na): Casini (Udc) tra Senato e Camera candida quasi tutta la famiglia. A Caivano, invece, il Sindaco Falco per mantenere alto il buon nome della Famiglia, fa candidare la cugina Maria Consiglia Aquilone al Parlamento: (9° posto-Camera). E' proprio il caso di dirlo: "L'Udc è un partitino a carattere familiare". 


di Gaetano Daniele


A sx Maria Consiglia Aquilone
a dx Rocco Buttiglione

Liste fatte, o quasi. L'Udc di Pier Ferdinando Casini, si conferma il "partitino" a carattere familiare, o meglio, il partitino formato famiglia. A livello nazionale, notiamo diversi esponenti della famiglia del Presidente Casini che, è proprio il caso di dirlo: predica bene ma razzola male. Difatti, critica le altre formazioni politiche e parla di  rinnovamento delle liste. Alla faccia del rinnovamento. Casini (Udc) candida la Cognata, la Nuora e forse anche qualche parente di sangue. Con i tempi che corrono meglio correre ai ripari. Meglio puntare sulla fedeltà dei parenti in Parlamento. A Caivano, invece, il Sindaco Falco (Udc), nonchè Consigliere Provinciale, candida la cugina Maria Consiglia Aquilone detta la "Stampella": (Camera 9° posto). Si, la Stampella del Sindaco Falco, la portavoce dell'Udc, visto che, all'interno dell'Udc Caivanese c'è una forte carenza di dialettica, una forte carenza di relazionarsi al proprio elettorato, infatti, a causa di questa non dote, le uscite in pubblico da parte del Sindaco Falco e dei suoi rappresentati per confrontarsi con la cittadinanza sono pari ai gradi della Russia: (-10). Candidature facili facili alla faccia di chi ha un programma ben preciso, alla faccia di chi ha qualità peso e misura ma con la sola differenza di non essere parente nè a Casini nè a Falco e, in più deve accontentarsi di sentirsi suonare il solito ritornello vecchio e stonato come gli anni di politica di Pier Ferdinando Casini (30 anni).. Ma andiamo avanti, contano le persone e il fare, fare per la collettività  fare per il proprio Paese. Nulla contro Maria Consiglia Aquilone, ma iniziare con frasi ad effetto del tipo: "Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella meta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla". Cosi diceva Alcide De Gasperi e sarà il motivo - Continua Maria Consiglia Aquilone - del mio impegno politico oggi più di ieri. Questo si evince sulla sua pagina ufficiale di Facebook. Ecco, "Non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale", Compromessi instabili? quali? quelli di aver candidato in Lista Cognati Generi e cugini? mèta ideale? quale, quella di essere cugini al primo cittadino ed appartenere ad un gruppo che detto in gergo napoletano: "Nun fa scì nient a for a pignat" cioè non fa uscire neanche una mollica al di fuori della propria famiglia!?. Insomma, la parola ai cittadini. 

sabato 19 gennaio 2013

Afragola (Na): Inquisito, condannato e pure ineleggibile. Nespoli rischia di restare fuori dal Parlamento

Afragola (Na): Inquisito, condannato e pure ineleggibile. Nespoli Sindaco di Afragola rischia di vedersi chiudere la porta del Parlamento in "faccia" per vedersi aprire quella degli Arresti Domiciliari. 


di Giovanni De Cicco



Vincenzo Nespoli
Sindaco di Afragola
nonchè Senatore Pdl
NAPOLI - Il sindaco-senatore di Afragola, Vincenzo Nespoli, ritira le dimissioni da primo cittadino durante la notte. Prima che scadesse la mezzanotte del ventesimo giorno utile, dopo il quale la Prefettura avrebbe, così come prevede la legge, sciolto il consiglio comunale e inviato in città una commissione per gestire il Comune fino alle elezioni, Nespoli fa marcia indietro. Ore 23 e 30. Il senatore del Pdl arriva al Comune e ritira le dimissioni da primo cittadino. Torna in carica e diventa ineleggibile al Senato. Se il Pdl lo candida commette un atto contro la legge.

Un colpo di scena che nessuno si aspettava. Infatti, il condannato e plurinquisito parlamentare del Pdl si è dimesso venti giorni fa dalla carica di sindaco, in ottemperanza alle disposizioni di legge, per candidarsi al Senato nella lista del Popolo delle libertà. Aveva studiato a tavolino un “escamotage”. Voleva, dopo le dimissioni, farsi dichiarare decaduto dal civico consesso prima della scadenza dei venti giorni in modo da potersi candidare al Parlamento e allo stesso tempo mantenere in carica giunta e Consiglio. In quanto ha capito che ad Afragola se il Pdl non ha il governo del paese nelle mani il centrodestra è pronto a scoppiare e chi ci rimette le penne è proprio Nespoli. Sia alle Politiche che alle prossime elezioni Amministrative previste a maggio. Un disegno dettagliato studiato nei minimi particolari. Il senatore afragolese, però, non ha preso in considerazione la Prefettura. Infatti, il prefetto Musolino, poche ore prima che il consiglio comunale si riunisse per votare la decadenza, invia ben due note al Municipio per sancire un principio. Vincenzo Nespoli, a furia di forzare la legge, non ha capito nulla. Se non ritira le dimissioni da sindaco entro i venti giorni utili arriva in città la commissione prefettizia. L’ufficio Territoriale di governo lo scrive a chiare lettere. Il Consiglio si adegua e il senatore del Pdl entra in panico. Scappa a Roma. Inizia una corsa contro il tempo per salvare innanzitutto la sua persona. Non lo dimentichiamo. Parliamo di un parlamentare uscente che vanta sul groppone un mandato d’arresto emesso dalla Procura di Napoli. I cui magistrati lo hanno bollato come “un soggetto di notevole spessore criminale”. Il processo è legato al fallimento di un istituto di vigilanza privata, “La Gazzella”, i cui proventi sono stati riciclati, secondo l’ordinanza dei magistrati, in una mega speculazione edilizia, la “Sean immobiliare”, realizzata nel cuore del centro di Afragola e messa sotto sequestro dalla Procura della Repubblica. Un intreccio affaristico spinoso per il quale i magistrati, come detto, hanno emesso un’ordinanza di arresto che pende ancora sul sindaco-senatore salvato dall’immunità parlamentare. Ecco perché la partita per Nespoli non è solo politica. Ma personale. Se non lo ricandidano il 15 marzo perde lo status di parlamentare, perde l’immunità e va diritto agli arresti. Le accuse sono davvero tante: truffa, voto di scambio, riciclaggio, bancarotta fraudolenta. Senza dimenticare che quella legata alla “Sean immobiliare” non è l’unica grana giudiziaria che Vincenzo Nespoli affronta. Il sindaco-senatore ha all’attivo una condanna per due anni, in primo grado, con l’accusa di “tentata concussione” sulla “questione Ipercoop”, altro processo che lo vede protagonista di una vicenda legata al “baratto” delle autorizzazioni comunali da rilasciare ad Afragola ai promotori dei centri commerciali locali in cambio di 280 posti di lavoro. Insomma, un curriculum che di per sé mette a rischio la candidatura nel Pdl dopo la “guerra mediatica” sulle “liste pulite”. Tutti parlano di Nicola Cosentino, ma nel partito ci sono casi ancora più gravi come quello appunto di Vincenzo Nespoli. Ecco perché il sindaco-senatore ha atteso l’ultimo secondo utile dei venti giorni per ritirare le dimissioni da primo cittadino. Perché, ad oggi, non è sicuro di essere candidato al Senato. E così, lunedì, a liste chiuse, almeno resta sindaco della città fino a maggio e non perde in un solo colpo due incarichi con la prospettiva di ritrovarsi agli arresti appena si insedia il nuovo Parlamento. Chi lo conosce bene, però, sa che la storia non finisce qui. Sa che nonostante abbia ritirato le dimissioni da sindaco ed essere nei fatti ineleggibile al Parlamento, Nespoli tenterà una nuova forzatura di legge. Tenterà di candidarsi ugualmente e poi tentare davanti alla “Giunta per le elezioni” di farsi salvare sfidando anche il prefetto di Napoli. Quest’ultimo ha saputo delle dimissioni proprio stamattina, sabato, attraverso una comunicazione che ha ricevuto dalla segretaria dell’Ente locale Lea Baron.
Questione semplice. Vincenzo Nespoli ha ritirato le dimissioni da sindaco, è ineleggibile al Parlamento ma vuole ugualmente candidarsi per evitare la galera, prendere tempo con una nuova immunità e poi allungare i tempi per la sua cacciata dalla massima assise nazionale perché, come detto, all’atto della candidatura non ha e non avrà i requisiti per partecipare alla competizione elettorale.
Comunque sia, decide il Pdl a Roma. Decidono Silvio Berlusconi e Nitto Palma. Da indiscrezioni trapelate e dal ritiro delle dimissioni da sindaco, è evidente che ad oggi Enzo Nespoli è fuori gioco. Non ha la candidatura né lui, né Mario Landolfi né Gennaro Coronella. Tutti e tre ex fedelissimi di Gianfranco Fini in Alleanza nazionale. Una scelta che ha fatto rumore a Napoli. Tant’è che il capogruppo del Pdl in città e più votato alle ultime Amministrative, Marco Nonno, su “Facebook” ha annunciato di abbandonare il partito proprio per l’epurazione messa in atto nei confronti degli ex An. E tra i tre (Nespoli, Coronella e Landolfi) il più in difficoltà è proprio Nespoli a causa della sua complicata e difficile situazione giudiziaria. Infatti, ha “mobilitato”, con toni pure “duri”, l’altro parlamentare di Afragola, sempre del Pdl, Giuseppina Castiello, candidata alla Camera in posizioni sicure, al fine di intercedere direttamente su Berlusconi per salvarlo. E lo stesso ha fatto “chiamando” in campo il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Nespoli chiede l’aiuto di Caldoro che, però, adesso, è davvero in grande imbarazzo. Perché? Semplice. Il Governatore porta avanti la linea del rinnovamento del partito e si è schierato contro la messa in lista degli inquisiti. Primo fra tutti Nicola Cosentino. Come potrebbe giustificare l’ostracismo nei confronti di chi è indagato e poi mettersi a fare una battaglia in prima persona per salvare un plurinquisito e addirittura condannato che non ha nemmeno i requisiti previsti dalla legge per candidarsi alle Politiche? E poi c’è il prefetto di Napoli. Informato di tutto. Pure perché se fanno candidare Vincenzo Nespoli in una condizione di ineleggibilità, consentendogli di mantenere in carica a livello locale l’apparato di potere mobilitato nel reperimento del consenso, e chi conosce Afragola sa qual è da quelle parti il modus-operandi, cosa diranno a quei sindaci del Pd e del Pdl che per entrare in lista al Parlamento hanno dovuto seguire la legge e lasciare l’incarico locale in tempi utili? Ma si sa, siamo in Italia. E la legge non è uguale per tutti. Soprattutto in un “enclaves” dell’illegalità…  L’opposizione è sul piede di guerra. Il consigliere Gennaro Giustino è diretto: “Non è possibile assistere ad un teatrino di basso livello. Una vicenda caratterizzata da una serie di eventi dell'ultimo minuto, una farsa durata 20 giorni nata e sviluppatasi nell'approssimazione più totale ed irrazionale, capace di irritare perfino il Prefetto di Napoli che è dovuto intervenire sulla vicenda a "muso duro" per ripristinare il rispetto delle norme.

Caivano (Na). Politica: Il Pdl in crisi esistenziale. Il Coordinatore Celiento ad un passo dal cantare: "Addio sogni di gloria"

Caivano (Na). Politica: Il Pdl in crisi esistenziale. Indiscrezioni: Il Coordinatore Celiento ad un passo dal cantare: "Addio sogni di gloria..... Addio Castelli in aria"


di Gaetano Daniele


dott. Giuseppe Celiento
Coordinatore Pdl

Tante le indiscrezioni in questi ultimi giorni, soprattutto, sulle attuali composizioni politiche e non. La più accesa è quella che si vive sempre secondo indiscrezioni, all'interno del Pdl, coordinato dal dott. Giuseppe Celiento. Difatti, Radio Marciapiede lo vede fuori dal Pdl con il classico ritornello: "Addio sogni di gloria... addio castelli in aria". Un pò come l'ex Premier di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini che, lasciò il Pdl per formare Fli, un partitino che i sondaggi oggi gli attribuiscono circa l'1%. Un totale fallimento politico. I militanti del Pdl Caivanese, ma come del resto anche qualche consigliere comunale del partito, aspettano di conoscere la posizione ufficiale del Coordinatore Celiento, per poter dire "Noi" del Pdl appoggeremo alle prossime elezioni Politiche 2013 il Leader Silvio Berlusconi. Insomma, quale futuro riserverà il Pdl Caivanese? Al momento restano solo indiscrezioni e voci di marciapiede.


dott. Simone Monopoli
Consigliere Provinciale Pdl

Raggiunto via web il Consigliere Provinciale (PDL), dott. Simone Monopoli, tiene a spiegare e a precisare che, da buon padre di famiglia è contro  ogni  conflitto interno al partito, contro ogni divisione e contro sterili ed inutili diatribe che non portano da nessuna parta: "Bisogna cercare di non dividere e volare alto, bisogna cercare di capire che un partito non è fatto di soli uomini ma fondamentalmente dall'idea che li ispira, bisogna riuscire a reinterpretare - continua Monopoli - il ruolo della militanza, cioè di gruppo che è disponibile anche a qualche sacrificio personale pur di portare avanti i principi che fondano la propria comunità che solo così può assurgere - conclude il Consigliere Provinciale dott. Simone Monopoli - "al ruolo di comunità di destino". 

Ringraziamo come sempre il Consigliere Provinciale dott. Simone Monopoli per la sua disponibilità, auspicando che, si possano chiarire inutili diatribe - se vi sono - all'interno di un partito, il Pdl, che a livello nazionale ha bisogno di soldati "veri" per poter vincere la guerra contro una sinistra che antepone gli interessi di poltrona a quelli della collettività. Una sinistra (Pd), che maschera in campagna elettorale il proprio dissenso verso alleati che pongono come "fine" il matrimonio gay (Sel), o addirittura l'adozione di un Bambino da parte di coppie composte da due persone dello stesso sesso.