Sondaggio Ipsos-Pagnoncelli: Grillo adesso mette (davvero) paura a Renzi
Sarà l'effetto-Casaleggio. O il governo che non ne azzecca una, travolto da continui scandali. Fatto sta che la distanza tra Movimento 5 Stelle da una parte e Pd dall'altra è ormai ridotta all'osso. Secondo un sondaggio Ipsos illustrato oggi dal Corriere della Sera, è di appena 2,2 punti percentuali (31,1% contro 28,9%) rispetto ai 5,3 punti della stessa rilevazione effettuata alla metà di marzo (quando lo scandalo-petrolio) non era ancora esploso.
In questo mese e mezzo i grillini hanno guadagnato due punti, mentre il Pd ha lasciato sul terreno l'1,1%. Nel "terzo polo politico" del Paese, Forza Italia e Lega fanno a sportellate per la leadership del centrodestra, esattamente appaiate a quota 13,1% e su valori sostanzialmente invariati rispetto alla metà di marzo, mentre Fratelli d'Italia perde lo 0,3% e scende al 3,9. Insieme i tre partiti (che forse, a questo punto, insieme davvero non saranno mai) valgono il 30,1%, ossia un punto percentuale meno del Pd.
Certo, se si federassero in una lista unica potrebbero davvero mettere paura a Renzi, anche più dei 5 Stelle. E realisticamente ambire al ballottaggio previsto alle politiche dall'Italicum quando nessuna delle liste ottiene almeno il 40% delle preferenze al primo turno facendo scattare il premio di maggioranza. Secondo Ipsos-Pagnoncelli, comunque, l'unico in grado di contendere davvero il successo a Renzi in caso di secondo turno sarebbe Grillo: nell'ipotesi di ballottaggio, infatti, il Pd avrebbe il 50,9% delle preferenze contro il 49,1 dei 5 Stelle. Il centrodestra, invece, uscirebbe nettamente battuto sia dal Pd (52,3% contro 47,7%), sia dal M5S (54,6% contro 45,4%). Insomma, per il centrodestra la strada appare in salita assai anche nell'ipotesi dei tre partiti uniti in una sola lista. Figuriamoci dovessero presentarsi in ordine sparso... sempre che non cambi l'equilibrio delle forze che oggi sostengono il governo (Alfano, Renzi, Casini, ecc...).