Visualizzazioni totali

giovedì 4 giugno 2015

Caivano (Na): Sirico al mercato rionale incontra ed ascolta le esigenze della società reale

Caivano (Na): Sirico al mercato rionale incontra ed ascolta le esigenze delle tante mamme 




Le richieste e i suggerimenti raccolti dalle signore che affollavano il Mercato stamattina sono importanti tasselli da aggiungere per la Caivano dei prossimi 5 anni. Così il candidato del centro sinistra Luigi Sirico, e nota: Cresce in me la responsabilità di lavorare per il futuro con competenza e onestà. Nessun patto col malaffare e l'onestà della mia persona come garanzia per il futuro di queste donne e dei nostri figli. Ed è per questo che vi chiedo fiducia il prossimo 14 giugno votandomi. Infine - continua Sirico -  invito tutti i cittadini a riflettere sull'importanza del voto, soprattutto per una istituzione, quella comunale che ha appunto, un grande ruolo per individuare i fabbisogni delle persone. E' importante quindi che i cittadini il 14 Giungo facciano sentire la propria voce e facciano le proprie valutazioni, anche al fine di avere adeguata rappresentanza a Caivano. 



Voglio sempre ricordare - conclude Sirico - le parole di un uomo politico degli anni trascorsi che ammoniva: "potrete anche non occuparvi della politica ma ricordatevi che la politica si occuperà comunque di voi", e aggiungo io, prenderà comunque decisioni che ci riguarderanno. Votare è un dovere civico, ma io ritengo che sia anche una opportunità, non perderla, domenica 14 giungo vota Sirico Luigi. 

Fallo di Nevdev su Moreno: putiferio "Ma perché vi stupite? E' Juventino..."

Partita del cuore, il fallo di Nedved su Moreno divide il web




Ormai possiamo dirlo, l’evento calcistico più chiacchierato dell’anno si è consumato a Torino, alla Partita del cuore. Il fallo di Pavel Nedved sul rapper Moreno, colpevole di avergli fatto un tunnel durante la partita fra la Nazionale Cantanti e i Campioni per la Ricerca, ha diviso i tifosi e il mondo del web. Da una parte c’è che giustifica l’ex Pallone d’oro: subire un tunnel non è mai piacevole, soprattutto se viene da un ragazzino a lui semi sconosciuto. Dall’altra ci sono i suddetti ragazzini semisconosciuti, che nel gesto del loro rapper vedono una sfida generazionale fra chi ormai è fuori dai giochi e chi invece, nei giochi, ci sta entrando adesso.

Le reazioni di Twitter - Il social che più ha raccolto le critiche, gli sfottò e i commenti è stato Twitter. In 140 caratteri gli utenti non hanno risparmiato né Nedved né Moreno, spaccandosi a metà su chi abbia o non abbia ragione. Quelli che ha fatto bene. Quelli che è il solito juventino. Quelli che “Moreno chi”? Quelli che “Te la ricordi la riga in mezzo di Cafu”? Quelli che non si fa. Quelli che invece si fanno una risata e basta. “Ormai pare chiaro che questa Partita del cuore sia stata organizzata da Maria per eliminare fisicamente Moreno”, ha scritto qualcuno facendo riferimento al passato del rapper nel talent Amici. “Ultimissima: bambino di 6 anni supera Nedved con l’elastico al parco, il Ceco lo falcia e gli spezza tibia e perone”, ha commentato qualcun altro sulla reazione “esagerata” del calciatore.

Caivano (Na): Simone Monopoli, candidato sindaco di Forza Italia, come Ivan Drago: "Sarete distrutti presto"!

Caivano (Na): Simone Monopoli, candidato sindaco di Forza Italia, come Ivan Drago: "Sarete distrutti presto"!


di Nicola Semplice 


Non è un incontro bi Box nè un incontro di Judo, è semplicemente una competizione elettorale. Una competizione elettorale che sta prendendo giorno dopo giorno una brutta piega, composta appunto da espressioni da Ivan Drago nell'ultimo incontro di Box contro Rocky Balboa: "Ti spiezzo in due", solo che a pronunciare la frase, questa volta, non è Ivan Drago ma è il candidato della destra locale Simone Monopoli che, alla domanda di un ragazzo qualunque su Facebook: Dottor Monopoli neanche stavolta ce l'ha fatta, perchè non si ritira?, lo stesso candidato Monopoli risponde: "Sarete distrutti tutti"!, altro che Ivan Drago, per Monopoli questa democratica competizione elettorale lo veste di panni di nemico nei confronti di un avversario politico come Sirico che, nella precedente campagna elettorale non ha fatto altro che invitarlo ad un confronto pubblico per discutere di idee, programmi e rilancio occupazionale, ma purtroppo, chi è a corto di idee e non ama il contraddittorio, preferisce i monologhi e le frasi fatte da Film di guerra.

Carminati & C a giudizio immediato: il processo a novembre

Mafia Capitale, Carminati & C a giudizio immediato: il processo a novembre




Il blitz di oggi del Ros su mandato della procura di Roma che ha portato a 44 nuovi arresti e a 21 indagati, è il secondo capitolo dell’inchiesta ’Mondo di mezzo' che proprio lunedì ha ottenuto il via libera per il processo. La Procura di Roma ha ottenuto dal gip il via libera al giudizio immediato per 34 persone, di fatto il gotha degli indagati nella maxinchiesta sulla Mafia di Roma. Si inizierà il prossimo 5 novembre davanti ai giudici della decima sezione collegiale.

Il tribunale capitolino è chiamato, quindi, a processare tutti i massimi esponenti del clan a cominciare da Massimo Carminati, ex militante della formazione di estrema destra dei Nar, ritenuto da chi indaga a capo del sodalizio che era riuscito a mettere le mani su appalti milionari e a ramificare le sue influenze nelle stanze del Campidoglio durante la gestione di Gianni Alemanno, finito anch’egli nel dicembre scorso nel registro degli indagati.

A 18 dei 34 imputati viene contestato l’articolo 416 bis del codice penale, e in particolare, "di aver fatto parte - si legge nel capo di imputazione - di un’associazione di stampo mafioso operante a Roma e nel Lazio, che si avvale della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dell’omertà che ne deriva per commettere delitti di estorsione, usura, riciclaggio, corruzione di pubblici ufficiali e per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione e il controllo di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici".

Messi "caccia" il mister Luis Enrique: Barcellona, caos prima della finale

Barcellona, Luis Enrique darà l'addio dopo la finale di Champions League con la Juventus: Leo Messi non sopporta più il mister





Comunque vada, sarà l'ultima. L'ultima in panchina del Barcellona, per Luis Enrique. Una chiusura ad altissima tensione, nella finalissima di Champions League contro la Juventus. Già, perché come José Mourinho ai tempi dell'Inter, Luis potrebbe mollare subito dopo la finale di Berlino (e lui spera, proprio come Mou, con la coppa in mano). Ma a differenza di Mou, quella di Luis Enrique non è una scelta. Il punto è che Leo Messi non lo sopporta più: le malelingue dicono che tra i due i rapporti siano pessimi (e l'abbracci in campo dopo la vittoria di Copa del Rey sarebbero solo un diversivo in favore dei fotografi). Il punto è che le due personalità, di Leo e Luis, sono straripanti. Si pensi solo che il mantra del mister è: "Nelle mie squadre il leader sono io". Difficile affermarlo, quando il c'è Messi tra i tuoi giocatori. E sempre su Messi, Enrique ha recentemente affermato: "La sua figura di migliore della storia è fuori dubbio, ma quando è arrivato qui si è adattato a un modo di giocare che gli va fenomenale ed è circondato di grandi calciatori con un'idea del gioco che rende più facile il successo. Se cambiassimo Messi di squadra - ha sottolineato - il Barcellona continuerà a essere il migliore". Frasi che pesano. Tantissimo. E che, assicurano i media spagnoli, hanno già segnato il suo destino: dopo la finale di Champions, comunque vada, l'addio. Una situazione intricata, che fa un po' godere e un po' ben sperare la Juventus di Massimiliano Allegri in vista del match di sabato.

Forza Italia, La disperata chiamata del Cav a Verdini: "Ti prego, non farlo.."

La telefonata di Berlusconi a Verdini per evitare la rottura



Forza Italia nel caos più totale 

Dopo l'addio dei dodici senatori fittiani e la scissione già pronta alla Camera, a lacerare Forza Italia c'è anche il rischio rottura con Denis Verdini e i verdiniani. L'ex coordinatore azzurro, infatti, riporta il Corriere della Sera, starebbe lavorando alla creazione di un gruppo-cuscinetto tra maggioranza e opposizione che al Senato sosterrebbe il governo sulle riforme. Un'operazione alla quale starebbero lavorando anche ex fittiani, come Romano e Galati.

E in questo scenario Silvio Berlusconi, alla luce dei risultati delle elezioni regionali, si muove con attenzione. Ieri mercoledì 3 giugno, dopo giorni di silenzio, avrebbe quindi preso il telefono per chiamare Verdini e mettersi d'accordo per un incontro in queste ore. Difficile che i due possano raggiungere un'intesa visto che i verdiniani hanno mal sopportato i toni duri usati da Giovanni Toti in questo ultimo periodo ("Se vogliono andarsene, vadano". "Sul territorio non hanno forza: il partito è cambiato..."). Ma il Cavaliere vuole cercare di frenare Verdini, il suo intento è evitare una rottura che indebolisce il partito nelle battaglie in Parlamento su scuola, Rai, riforme.

Berlusconi la prossima settimana riunirà il gruppo di Palazzo Madama per confortare e motivare tutti. Ma è abbastanza tranquillo anche in caso di rottura con i verdiniani, perché andare subito al voto "non è il nostro obiettivo, abbiamo bisogno di tempo per organizzarci". Il Cavaliere spera nel "logoramento" di Renzi. Sui fittiani sembra non preoccuparsi: "Non mi importa nulla che se ne va uno che vuole fare il leader nazionale e non supera il 9% in Puglia, uno che ha un gruppo con due concetti opposti, Conservatori e Riformisti... Se ne vadano tranquillamente, ma poi dove vanno?".

Mafia Capitale: Arrestato l'esponente di Forza Italia, Luca Gramazio Arresti in tutta Italia

Mafia Capitale: Arrestato l'esponente di Forza Italia, Luca Gramazio. Arresti in tutta Italia 




Altri 44 arresti sono scattati per la seconda parte dell’operazione Mafia Capitale che ha scoperchiato il peso delle organizzazioni criminale romane in alcuni settori che coinvolgevano anche le istituzioni pubbliche di Roma, come quelle che gestivano i campi di accoglienza degli immigrati.

In manette questa volta Luca Gramazio, esponente di Forza Italia in Consiglio comunale e figlio dell’ex parlamentare, Domenico, già finito nei guai per le vicende della sanità laziale. Luca Gramazio si era dimesso da Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale del Lazio non appena scattò la prima fase dell’indagine che ha portato all’arresto del famoso estremista di destra Massimo Carminati che praticamente reggeva le fila del cosiddetto “Mondo di mezzo”, termine che stava a definire l’attività delinquenziale romana gestita da lui e da un nutrito gruppo di politici, amministratori locali ed ex estremisti neofascisti.

Gli arresti di questa nuova fase dell’indagine sono in corso anche in provincia di Rieti e Frosinone, oltre che a Catania ed Enna in Sicilia e a L’Aquila per l’Abruzzo per associazione per delinquere ed altri reati.

Le accuse della procura distrettuale antimafia di Roma riguardano i reati di associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori ed altro.

Caivano (Na): Ecco la squadra di Luigi Sirico Sindaco

Caivano (Na): Al ballottaggio di domenica 14 giugno 2015, dai forza al coraggio, alla serietà e alla professionalità, sostieni "La Squadra di Luigi Sirico Sindaco"



Ecco la squadra di professionisti che sosterrà, in caso di vittoria,  Luigi Sirico in consiglio comunale 

PD
Maria Paolella - Medico Ospedaliere
Antonio De Lucia - dip. Poste Italiane
Lorenzo Sivo - dip. Armena Sviluppo SpA
Pierina Ariemma - Biologa e insegnante Liceo Scientifico Braucci
Ancangelo Della Rocca - dip. Vodafone 
Pasquale Angelino - Imprenditore 

Liberi Cittadini
Francesco Emione - Architetto
Maria Falco - Operatrice gestione aziendale
Pasquale Mennillo - dott. in economia aziendale Banca Sella SpA

UDC
Enzo Pinto - Imprenditore
Luigi De Michele - Imprenditore

Noi per Caivano
Raffaele Celiento - Imprenditore
Antonio Angelino - dott. in pubblica amministrazione, dip. Assicurazioni Generali

IDV
Angela Sirico - Studentessa in giurisprudenza

NCD
Mario De Giorgio - Avvocato

Assedio al corteo anti-rom di CasaPound: i "compagni" presi a manganellate

Casa Pound, tensione al presidio contro i rom: antagonisti manganellati dalla polizia





Alta tensione al presidio organizzato da Casa Pound a Boccea a Roma, dove un auto pirata con a bordo alcuni rom che non si erano fermati all’alt della polizia aveva provocato la scorsa settimana la morte della 44enne filippina Corazon Abordo. L’iniziativa è stata contestata da un gruppo di un centinaio di antagonisti e antirazzisti, la cui manifestazione non era autorizzata, dietro lo striscione "Solidarietà per Corazon e tutti gli immigrati. Casa Pound sciacalli". Le forze dell'ordine, dopo un'ora di urla e slogan contro Casa Pound, hanno ordinato ai manifestanti di disperdersi. Cosa che non è successa. A quel punto gli agenti sono intervenuti e la contro-manifestazione è stata respinta su via Mattia Battistini a 300 metri dalla fermata del bus davanti a cui era stato convocato il sit-in, ben lontani dal presidio di CasaPound che aveva esposto lo striscione "Alcuni italiani non si arrendono".

mercoledì 3 giugno 2015

Caivano (Na): Ecco l'eventuale consiglio comunale a guida Sirico o a guida Monopoli

Caivano (Na): Ecco l'eventuale consiglio comunale a guida Sirico o a guida Monopoli (in via ufficiosa) 


di R.C


Luigi Sirico candidato Sindaco (Centro Sinistra)

E mentre il primo turno delle amministrative 2015 è alle spalle con Luigi Sirico che ha tenuto spalla al candidato della destra locale Monopoli che, non solo credeva di vincere al primo turno ma che già nel 2010 perse il ballottaggio contro Tonino Falco Udc, sul nostro Blog, il Notiziario sul web, continua il Toto squadra in caso di vittoria Sirico o in caso di vittoria Monopoli. Quindi, veniamo a presentarvi le probabili formazioni nell'uno o nell'altro caso, non includendo gli eventuali impegni politici, se impegni politici sono stati presi, verso tutti i partiti, come nel caso di Monopoli nei riguardi dei Repubblicani, del PND e dei Popolari per l'Italia, insomma, verso tutti quei partiti che pur non raggiungendo il consigliere comunale, pretendono, forse, visibilità in consiglio comunale e non, guardando appunto, al ballottaggio del 14 Giugno.  


Sirico Luigi Sindaco di Caivano, la squadra:


PD
Maria Paolella - Medico Ospedaliere
Antonio De Lucia - dip. Poste Italiane
Lorenzo Sivo - dip. Armena Sviluppo SpA
Pierina Ariemma - Biologa e insegnante Liceo Scientifico Braucci
Ancangelo Della Rocca - dip. Vodafone
Pasquale Angelino - Imprenditore

Liberi Cittadini
Francesco Emione - Architetto
Maria Falco - Operatrice gestione aziendale
Pasquale Mennillo - dott. in economia aziendale Banca Sella SpA

UDC
Enzo Pinto - Imprenditore
Luigi De Michele - Imprenditore

Noi per Caivano
Raffaele Celiento - Imprenditore
Antonio Angelino - dott. in pubblica amministrazione, dip. Assicurazioni Generali

IDV
Angela Sirico - Studentessa in giurisprudenza

NCD
Mario De Giorgio - Avvocato

Gruppo opposizione Socialisti per Caivano

Giamante Alibrico:       Commerciante 
Del Gaudio Raffaele:     Avvocato



Simone Monopoli candidato sindaco (Destra)

Monopoli Simone Sindaco, la squadra: 


Mellone Giuseppe:     Costruttore Edile 
Ponticelli Gaetano:     Dipendente Trenitalia 
Castelli Alfonso:     Cassaintegrato (Guardia Giurato)
Fusco Teresa:     Avvocato 
Frezza Lorenzo:     Commercialista 



Marzano Angelo:     Architetto 



Mariniello Fabio:     N.P
Peluso Carmine:     N.P
Falco Domenico:    N.P
Ponticelli Giuseppe:     Aspirante Avvocato 



Padricelli Luigi:     Avvocato 
Perrotta Carmina:     N.P 
Riccio Gennaro:     Architetto Comune di Cardito



Vincenza Buonfiglio: N.P 
Falco Domenico:     N.P 

Ricordiamo che l'elenco è approssimativo (verrà aggiornato nei minimi dettagli nei prossimi giorni) non conoscendo ancora l'esito del ballottaggio e l'esito di eventuali appoggi da parte del Partito Socialista e, anche di altri partiti che pur non raggiungendo la soglia che consente alla lista di esprimere il consigliere comunale, riportiamo appunto, con cautela, l'eventuale formazione. Nel caso di Monopoli, come ha ricordato più volte lo stesso, intraprese dall'inizio della sua campagna elettorale ad oggi, la politica di chiusura, e cioè di non stringere accordi al di fuori delle liste a suo sostegno, tanto da chiudere la porta ai socialisti di Giamante, Della Rossa e Bernardo e ad altri schieramenti politici che poi, in ultimo decisero di giocarsela da soli appoggiando appunto Raffaele Del Gaudio, ottenendo fra l'altro un ottimo responso. Viceversa, Sirico, che ha sempre ragionato con tutti i partiti senza mai mettere il veto a nessuno, anzi, aprendo sempre al dialogo e alla collaborazione per traghettare il Paese, Caivano, lontano dalle ultime eco-balle (4.500 tonnellate di spazzatura) portate nel 2011 da Forza Italia nei capannoni di Ambiente e Energia. Le aspettative quindi alla carica di Sindaco da parte di Luigi Sirico, aumentano a dismisura. L'aria nel Paese sta cambiando. A favorire Sirico sono anche i dati confortanti che arrivano dall'Istat in merito alla disoccupazione giovanile che diminuisce appunto dello 0,3%. Un dato che lo stesso leader del Partito Democratico Renzi, lancia con grande soddisfazione e invita tutti i futuri sindaci, compreso il candidato del Pd Sirico a prendere come esempio il Jobs act e a sostenere in toto le riforme avviate. 

Una mazzata stordisce la Mussolini Umiliata alle urne, cosa è successo

Alessandra Mussolini, flop totale in Campania: solo 2mila voti




Ha incassato solo duemila preferenze Alessandra Mussolini in Campania. Un flop incredibile per la nipote del Duce che cinque anni fa, sempre per le regionali, aveva preso 15.486 voti contro i sessantamila di Mara Carfagna. Eppure, la Mussolini ha dato tutto in questa campagna elettorale. "E' stata una scelta di cuore" disse dopo aver accettato la proposta di Berlusconi di guidare le liste azzurre. "Mi ha chiamato il presidente, come sempre è stato gentile e affettuoso, mi ha chiesto di affrontare questa battaglia per Napoli. Sono una militante, sono stata felice di dirgli di sì".  E ancora: "Il mio amore per Napoli è vero e forte. Se sia corrisposto non lo so, non lo devo dire io, lo devono direi napoletani. Ma ho sempre ricevuto rispetto e simpatia. Poi sa, la politica è ondivaga, ci sono le mode...". Forse la Mussoolini, riporta il Tempo, sapeva che non avrebbe preso molti voti tanto che non ha mai pensato di dimettersi da parlamentare europea (allora arrivò a 84mila preferenze".

Forza Italia, Toti stravince in Liguria ma i Pm gli rovinano la festa, 4 consiglieri indagati

Forza Italia, Toti stravince in Liguria ma i Pm gli rovinano la festa, 4 consiglieri indagati 





Dato il numero di seggi conquistati, Giovanni Toti può governare da solo. Ma la prima aula nella quale dovranno fare ingresso 4 su 16 dei suoi consiglieri è quella della Procura di Genova. A convocare i neo eletti è il pm Francesco Pinto, che in agenda ha segnato una sfilza di interrogatori prima di decidere se chiedere oppure no il rinvio a giudizio per peculato. Oggetto: le cosiddette "spese pazze". Ossia gli stravaganti acquisti fatti dai consiglieri liguri (come dagli omologhi di molte altre regioni) con i soldi in teoria destinati all'attività politica e in pratica accollati al contribuente.

Il voto che può far crollare l'Europa: perché a fine mese può saltare tutto

Austria, trionfano i nazionalisti: l'Unione Europa sempre più lontana, a fine mese la petizione contro Bruxelles


di Daniel Mosseri 



Un risultato spettacolare per l'Fpö, formazione austriaca della destra antieuropea. Alle regionali di domenica in Stiria, il secondo Land del Paese, il Partito della libertà austriaco ha fatto un balzo in avanti del 16,3 per cento. Ossa rotte per i suoi avversari: i socialdemocratici (Spö) sono crollati di 9,1 punti scendendo al 29,2%; malissimo anche i popolari (Övp), giù di 8,7 punti al 28,5%. Le due formazioni che hanno retto il governo di Graz in grande coalizione sono state dunque affiancate dai discussi nazionalisti di Heinz-Christian Strache, che in Stiria ha portato il suo partito al 27,1 dei consensi. Nel Land «c'è stato un terremoto che non potrà restare senza conseguenze», ha ammesso il vicegovernatore Hermann Schützenhöfer (Övp). Nonostante la batosta, la grande coalizione controlla ancora 29 seggi sui 48 del Landtag, ma la questione non è più solo numerica. Tanto più che il candidato governatore dell'Fpö, Mario Kunasek sgomita per governare: «Abbiamo superato il nostro miglior risultato». Ecco perché, ha aggiunto, «è tempo di mettere fine alla politica di esclusione contro di noi e contro la maggioranza dei cittadini della Stiria».

A fare breccia una controversa campagna elettorale centrata sull'immigrazione. Sotto lo slogan «Vi sentite stranieri in patria?», i volantini dell'Fpö confrontavano due famiglie tipo: genitori e tre figli. La prima austriaca, la seconda di immigrati. Per il Partito della libertà, lo stipendio medio del padre impiegato a tempo pieno e quello della madre lavoratrice part-time assicurano alla famiglia austriaca un reddito di 2.570 euro mensili, assegni familiari inclusi. La famiglia di richiedenti asilo metterebbe insieme invece 2.640 euro mensili in contributi sociali: 70 euro di più. «Per non fare niente», puntava il dito l'Fpö. Dati manipolati, accusava a metà marzo l'organizzazione umanitaria austriaca SOS Mitmensch, secondo cui la famiglia austriaca guadagnerebbe invece almeno 200 euro di più. Una differenza giudicata comunque troppo piccola da molti elettori in Stiria. Il messaggio dell'Fpö, tornato ai grandi numeri ai cui lo aveva abituato negli anni '90 il suo leader Jörg Haider, ha fatto breccia anche nel Burgenland, la più piccola e orientale delle regioni austriache. Qua l'Spö ha perso il 6,4% (e sarà obbligato a trovare un leader di coalizione per restare al governo), l'Övp il 5,5% e il partito di Strache è cresciuto di 6,4 punti.

La netta vittoria dei populisti non è priva di conseguenze per il panorama politico viennese. In primo luogo, l'Fpö aumenta di due mandati la propria presenza al Bundesrat, la Camera alta dove siedono i rappresentanti degli Stati. Più importante, la vittoria del Partito della libertà rafforza i movimenti euroscettici, islamofobici e nazionalisti che da anni spirano ormai fra le valli dell'Austria felix. Basti pensare alla raccolta di firme lanciata da un gruppo di austriaci che, fra il 24 giugno e il 1 luglio, chiederà ai propri concittadini di sostenere l'uscita del Paese dall’Ue. Ai sensi della Costituzione austriaca, se gli organizzatori riusciranno a ottenere 100 mila firme in una settimana, obbligheranno il Parlamento a discutere un disegno di legge in materia o, in alternativa, a indire un referendum sulla questione. La raccolta di tante firme in così pochi giorni è un’opera improba. Va ricordato però che, pur non propugnando l'uscita dall'Ue, l'Fpö è un partito fortemente euroscettico, contrario al salvataggio della Grecia e favorevole al ricorso al referendum come strumento per restituire potere ai cittadini. I grattacapi per il governo centrale austriaco non sono finiti. Al contrario, la cavalcata dei populisti di Strache potrebbe essere solo all'inizio. Galvanizzato dal successo in Stiria, l'Fpö affila le armi anche per le prossime regionali, in programma in autunno in Alta Austria (capoluogo Linz) e nella stessa Vienna. Secondo Strache, che nella campagna appena conclusa ha chiesto «più appartamenti e meno moschee», quello di domenica è stato solo un assaggio. Alla guida dal 2008 di un governo di grande coalizione, la stessa appena sconfitta in Stiria, il cancelliere federale Werner Faymann ha motivo di preoccuparsi.

Caccia russi contro nave da guerra Usa Crisi totale: in Europa si sfiora la guerra

Mar Nero, caccia russi sfiorano nave da guerra Usa: venti di guerra





Il Pentagono annuncia che degli aerei da caccia russi hanno sfiorato nel Mar Nero una nave da guerra appartenente agli Usa. Il Dipartimento della difesa americano ha spiegato che i velivoli si sono ripetutamente avvicinati troppo alla propria imbarcazione, arrivando a sfrecciare a 500 metri da essa. Gli aerei non erano armati. I media russi hanno controbattuto affermando che la controparte stava assumendo un atteggiamento "aggressivo". Gli americani, invece, specificano che il loro cacciatorpediniere era impegnato in operazioni di routine in acque internazionali. Si tratta soltanto dell'ultimissimo episodio di altissima tensione tra Usa e Russia, in una sorta di riedizione della Guerra Fredda che sta sinistramente riprendendo piede nel Vecchio Continente, e ha il suo epicentro in Svezia.

L'impresentabile De Luca contro Bindi: scatta la denuncia, si va in tribunale

Lista impresentabili, Vincenzo De Luca denuncia Rosy Bindi per "diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio"





C’è chi non dimentica. Dopo la lista presentata da Rosy Bindi con l’elenco dei 16 “impresentabili”, fra cui c’era anche il nome di Vincenzo De Luca, il neo eletto governatore della Campania aveva promesso azioni legali nei confronti della presidente della commissione parlamentare Antimafia. E ora su Twitter ha annunciato di essere passato dalle parole hai fatti: “Oggi ho presentato in Questura la denuncia a Rosy Bindi per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d’ufficio”. Insomma il caos in casa Pd, soprattutto dopo i deludenti risultati delle elezioni, non accenna a placarsi ma anzi monta di giorno in giorno.

I precedenti - Il 29 maggio la Bindi, nel corso di una conferenza stampa-show e a due giorni dalle elezioni regionali, aveva presentato la lista degli "impresentabili". Sedici in tutto, candidati tra Puglia e Campania. Tra questi, come era ovvio, c’era anche il nome di De Luca, più volte combattuto dalla Bindi e dai vecchi veterani "democrat". Il nuovo presidnete della Campania non era stato ritenuto incandidabile per l'ultima condanna per abuso d'ufficio, bensì per un giudizio pendente in un procedimento del 2002 per il reato di concussione continuata, commesso dal maggio 1998 e con "condotta in corso". Dopo la sua conferenza gli attacchi alla Bindi sono arrivati da tutti i fronti, soprattutto da casa Pd. “Un attacco personale, un uso politico della commissione” le hanno detto, alimentando il fuoco della polemica. Tanto che Rosy, a urne chiuse, attraverso un’intervista al Corriere della Sera ha poi preteso le scuse da tutti i suoi colleghi. "Pretendo le scuse pubbliche e formali - ha dichiarato - per essere stata ingiustamente diffamata, accusata di avere usato un ruolo istituzionale per una lotta interna o, addirittura, per una vendetta dentro il partito. Un'accusa troppo grave, lesiva della mia dignità e di quella della commissione Antimafia, che presiedo".

Ruspa Lega su Berlusconi Cosa fa se si vota nel 2016

Matteo Salvini: "Alle politiche la Lega Nord va da sola, Forza Italia è alleata di Renzi... Io sindaco di Milano? Se non si vota nel 2016"





"Si votasse adesso la Lega si presenterebbe da sola". Altro che Partito Repubblicano o primarie, Matteo Salvini lancia la sfida diretta a Silvio Berlusconi, a Forza Italia e a tutti gli altri potenziali alleati del centrodestra. Intervistato da Cruciani e Parenzo a La Zanzara su Radio24, il leader della Lega Nord vola sulle ali dell'entusiasmo per il risultato elettorale delle regionali e non si ferma a celebrare il successo in Liguria e in Veneto, dove gli azzurri sono suoi alleati: "Alle politiche – spiega Salvini – vado da solo perché su temi importanti come l'Europa Forza Italia è con Renzi. A Bruxelles Renzi e Berlusconi sono alleati". In questo momento, nessun obiettivo è da precludere: "Se la Lega è il secondo partito in Toscana, una cosa inimmaginabile fino a ieri, perché non dovrebbe esserlo a livello nazionale?". 

Piano B: sindaco di Milano - Se non si voterà nel 2016, però, il Matteo lumbàrd ha già in mente un colpaccio: "Io sindaco di Milano? La mia città ce l'ho nel cuore, mi piacerebbe ma il fantastico mondo di Renzi nelle meraviglie si sta sgretolando e non gli lascio campo libero a livello nazionale. Se volesse andare a votare l'anno prossimo, tra la battaglia milanese e quella per cambiare l'Italia scelgo questa. Se invece non si vota per le politiche l'anno prossimo io ci sono. Ovviamente se i cittadini mi vogliono, con le primarie". Il segretario poi chiude la porta della Lega al sindaco di Verona Flavio Tosi, il "ribelle" che ha sfidato Zaia venendo travolto: "Non rientrerà più nella Lega, ha detto peste e corna di Zaia, Salvini e della Lega, non ha vinto neppure nella sua città. Si è alleato con Alfano, si è giocato male le sue carte. In democrazia contano i voti e lui ne ha presi pochi. Auguri".

Gay e rom - Dal punto di vista programmatico Salvini punta su due temi "divisivi". Sui gay, per esempio, il leghista si sbilancia: "Sono favorevole a qualsiasi referendum, quello sui gay non è una priorità ma ben venga un referendum anche su quel tema". "Nella mia agenda - prosegue - i gay vengono al 37esimo posto, non è un'emergenza, è l'ultimo dei problemi. Ma sono per i referendum su tutto. Non lo organizzerei io e fossi stato in Irlanda avrei votato no. Sono contrario al matrimonio gay, ma favorevole a riconoscere alcuni diritti". Sui rom, invece, difende Zaia: "Ruspe? La competenza sui campi rom non è della Regione, non si può fare nulla. Per avere delle competenze – dice Salvini – bisogna andare al governo delle città e al governo nazionale". In ogni caso, aggiunge con sarcasmo, "la ruspa è uno strumento di giustizia e di equità, sistemano le strade, spianano le buche, sistemano l'asfalto".

martedì 2 giugno 2015

Caivano (Na): Sirico: La politica delle idee e dei programmi ha vinto su quella del "Manifesto Selvaggio"

Caivano (Na): Sirico: La politica delle idee e dei programmi ha vinto su quella del "Manifesto Selvaggio"




E' tardi, e da poco abbiamo avuto la certezza di aver raggiunto il ballottaggio. La politica delle idee e dei programmi ha vinto su quella del "manifesto selvaggio" e dello spreco del denaro. Siamo stanchi, è stata una dura "battaglia" ma ancora ci attardiamo in Piazza 1° Maggio per parlare e rilanciare il nostro impegno per il prossimo obiettivo che ci vedrà coinvolti tra due settimane. Grazie, non è finita e non abbiamo paura, insieme a tutti i caivanesi ce la faremo! Così Luigi Sirico, candidato del centro sinistra, una volta appresa la notizia dell'ottimo risultato ottenuto 35,25%. circa 8000 voti. Un risultato che stravolge completamente i piani del candidato della destra locale Monopoli che, convinto di avere la vittoria in pugno, deve invece fare i conti con una Caivano che vuole cambiare dal cuore alle gambe. 

Caivano (Na): Il Pd quasi alla pari con Forza Italia, il 14 Giugno di nuovo la parola ai cittadini

Caivano (Na): Il Pd quasi alla pari con Forza Italia, il 14 Giugno di nuovo la parola ai cittadini. L'Amministratore del blog il Notiziario: "Complimenti agli eletti e buon lavoro nell'esclusivo interesse dei cittadini di Caivano". 




Luigi Sirico candidato Sindaco (Centro Sinistra)



Simone Monopoli candidato Sindaco (Destra) 

Tantissime le sorprese in questo responso elettorale. Il candidato della destra locale Monopoli chiude in vantaggio rispetto al candidato del centro sinistra, Luigi Sirico. 46,68% contro il 35,02% di Sirico. Non di molto, considerando che Monopoli è un esponente politico molto conosciuto sul territorio, rispetto appunto al candidato del centro sinistra, Luigi Sirico che, stando ai dati ufficiali mantiene il colpo e non solo, il suo partito di appartenenza, il Partito Democratico, segue quello di Forza Italia con uno scarto di pochi voti, classificandosi appunto il secondo partito di Caivano con 2891 voti. Il candidato consigliere più votato in assoluto è, l'arch. Francesco Emione di Liberi Cittadini a sostegno di Sirico con 800 preferenze. Vincono anche le liste civiche. Netto il successo della lista civica "La Svolta" che raggiunge i 1860 voti. Ha deluso invece le aspettative "Popolari per l'Italia" coordinato dall'Avv. Giuseppe Caputo che racimola appena i 270 voti. Successo anche per la lista civica "Noi insieme con Monopoli" rappresentata dall'Avv. Domenico Acerra che supera le 1.100 preferenze. Insomma, tanti i colpi di scena, i caivanesi sono richiamati alle urne il 14 giungo. 

lunedì 1 giugno 2015

Caivano (Na): Speciale Elezioni Monopoli al 46,68% Sirico al 35,02% E' BALLOTTAGGIO SIRICO-MONOPOLI

Caivano (Na): Speciale Elezioni ( Ciccarelli 2,23%, Movimento 5 Stelle  4,19%, Socialisti 9,71%,    Centro Sinistra 35,02%,   Papaccioli 2,18%, Destra 46,68%







Sezioni di Via Santa Barbara     Cicc. C.  Ziello    Del G. R   Sirico    Papaccioli   Monopoli
                                                          


Sez.1:                                           1          16             27           126            0               132

Sez.2:                                           1          20             64           183            14             286

Sez.3:                                           11        10             47           170             12            283

Sezioni di Via Necropoli

Sez.4:                                          7           24             84           198              9           368

Sez.5:                                          7           31             64           302            12          392

Sez.6:                                          7           48             75           256             21          318       

Sezione Via Santa Barbara

Sez.7:                                          10         21             79            193            28           338
Sez.8:                                           0          30             58            220            22           315

Sez.9:                                           7          22             56            168            41           277

Sezioni Piazza Plebiscito

Sez. 10:                                      5             30            58         220           22              315

Sez.11:                                       10           20           75         241            15               365  

Sez.12:                                       4             49            66        311            19              330
            
Sezioni Via Bellini

Sez.13:                                       6             23            68         198           13              338                 

Sez.14:                                       5             38            75         300           16              372

Sez.15:                                       3             53            77         402           10              422

Sez.16:                                       0             16             96         335           28              405

Sezioni Via Rosselli

Sez.17:                                       

Sez.18:                                     7             18              26         217            13                232 

Sez.19:                                     1            40               72         228           17                274

Sez.20:                                     1            20               59         227            11               277

Sez.21:

Sezioni C.so Umberto Papa Giovanni

Sez.22:                                     3           45                84         219            11                388

Sez.23:                                     0           22                86         254            18                346

Sez.24:                                     4           41                82         253             12               342

Sez.25:                                     8           35                74         276             21               348

Sez.26:                                     0           39                101       268             20               333
Sezioni Pascarola Frazione di Caivano 

Sez.27:                                         65           16            101          289          5                419

Sez.28:                                         36           12             82           295          5                356

Sezioni Parco Verde

Sez.29:                                        37            16           49            179           1                246

Sez.30:                                       146          18            59             129           0               181

Sez.31:                                       85            38            19             137           5               268


TOTALE                                       472          888          2060        7427        462            9899                                                          

Il pagellone delle elezioni: tutti i voti a leader e partiti Forza Italia bocciata

Regionali, il pagellone delle elezioni: Salvini, Lega e M5S promossi, Renzi e Forza Italia bocciati. Alfano e Fitto distrutti


di Claudio Brigliadori 


Salvini e la Lega con lode, il Movimento 5 Stelle (non Grillo) promosso bene, Renzi rimandato, Forza Italia (non Berlusconi) bocciata. Non sono facilissime le pagelle di queste elezioni regionali vinte dal Pd 5 a 2 ma da cui proprio il Pd sembra uscire con le ossa rotte, sia a causa delle faide interne sia dell'avanzata delle opposizioni dure e pure, come Carroccio e grillini. E se nel centrodestra la Lega si candida quasi ufficialmente come partito di traino a scapito di una Forza Italia che quando corre da sola perde e male (Campania a parte, ma lì c'è stato l'effetto Caldoro), un dato pesante anche in chiave nazionale è il consolidamento del Movimento 5 Stelle a secondo partito un po' ovunque e questa volta senza il supporto massiccio e onnipresente di Beppe Grillo, molto più defilato in campagna elettorale. Significa che i 5 Stelle si stanno trasformando in forza di governo credibile anche senza il faccione mediatico del loro "ispiratore".  

Salvini e Lega Nord: 9,5 - Portano a casa tutto quello che verosimilmente potevano portare a casa. In Veneto fanno il pieno con il governatore uscente Zaia (24,1% lista Zaia, 17,3% Lega), in Toscana arrivano al 20% con Borghi, quando corrono da soli con Fratelli d'Italia superano Forza Italia. E' un dato molto importante, in chiave futura e soprattutto nazionale, e conferma come l'attivismo del segretario che ha girato l'Italia a costo di prendersi insulti, uova e pomodori in faccia paghi sempre. Provocazione: mezzo punto in meno per la Liguria, dove il Carroccio va al governo con un candidato forzista, Toti, ma nonostante questo è il primo partito del centrodestra con il 20,9% (contro il 12% degli azzurri). Cosa sarebbe successo se Salvini avesse confermato il suo candidato Rixi? Gli elettori forzisti avrebbero ripiegato su di lui (e in quel caso sarebbe stato un 10 pieno a queste elezioni) oppure avrebbero preferito la Paita, la grillina Salvatore o il non voto? L'impressione è che l'entusiasmo salviniano avrebbe potuto regalare altre grosse sorprese.

Zaia: 9 - L'unico governatore che con la propria lista ha superato tutti gli altri partiti in Regione. Un fenomeno capace di battere non solo la dem Moretti ma pure l'incognita di una dolorosissima scissione interna con Flavio Tosi. I sondaggi al riguardo erano prudenti, ma il governatore uscente Zaia ha messo le cose in chiaro: in Veneto comandano lui e la Lega, per alternative più centriste non c'è spazio. Messaggio forte e chiaro anche per Berlusconi, Alfano e Passera.

Movimento 5 Stelle: 8 - Vero, non governa nessuna regione e in questo senso non è ancora il Podemos italiano pur essendone precursore e avendo ormai 2 anni pieni di risultati elettorali sorprendenti. Ma l'M5S è in pianta stabile il secondo partito d'Italia con colpacci in Liguria (24,7% della Salvatore), Toscana (Giannarelli al 14,9%, ben sopra Forza Italia), nelle rosse Marche (Maggi al 21,8%, secondo) e comunque un buon risultato nella Campania di due candidati fortissimi come De Luca e Caldoro (la Ciarambino al 18,3%). E occhio perché in Puglia con il centrodestra e Forza Italia divisi in due raggiunge il 18,2% con Laricchia, fregando entrambi. Al di là dei numeri, però, il dato più significativo è che il Movimento è ora un soggetto politico maturo, in grado di fare bene senza la presenza oppressiva di Beppe Grillo. Il leader è stato defilato, ha seguito i suoi da lontano, li ha fatti respirare. I candidati erano sconosciuti, al solito, ma sono stati bravi a fare campagna locale, puntando sulle criticità delle regioni (dalla Campania alla Liguria) e raccogliendo i frutti cattivi di chi governava. Meno slogan, più politica.  

Renzi e Pd: 5 - "Non è un voto su di me", aveva messo le mani avanti Renzi annusando cattiva aria. Non è stato un crollo, il temuto 4-3 non c'è stato, ma in termini di voti assoluti e d'immagine queste regionali sono il primo vero stop politico per il premier. Più che una bocciatura sul programma di governo, lo è stata sul metodo renziano, sulla scelta dei candidati, sulla decisione di ignorare i problemi concreti delle varie realtà locali concentrandosi sul sopravvalutato "storytelling", che in questi casi si rivela non narrazione delle imprese ma elogio del nulla. Il Pd ci ha messo del suo, tra primarie contestate (in Liguria), candidate non all'altezza (Moretti in Veneto), pasticci campani, scissioni interne e regolamenti di conti veri o presunti (quanto ha fatto male a livello mediatico nazionale l'uscita della Bindi sugli impresentabili?). Fino a oggi Renzi si è sempre blindato grazie ai risultati elettorali. Il dubbio è che senza il conforto dei numeri (e di tutto il partito) la bolla del premier non eletto possa ora scoppiare al primo, serio soffio di vento contrario. 

Forza Italia: 4 - Berlusconi ci ha messo una pezza, ma non è bastato. Il Cav in campagna elettorale in Puglia non ha sanato una situazione già semi-compromessa. Il risultato salva-elezioni è arrivato in Liguria, con la vittoria del forzista Toti e qui c'è lo zampino di Silvio, che ha tessuto la tela di un riavvicinamento con Salvini riuscendo a confermare l'alleanza. Dove vince insieme alla Lega, però, gli azzurri sono comunque subordinati: in Veneto cala al 6% e diventa residuale all'ombra del gigante Zaia. In Liguria, addirittura, con il suo Toti vincitore è comunque dietro al Carroccio. In Umbria idem: azzurri all'8,7%, Lega al 14,7. Malissimo nelle Marche, con il candidato sbagliato Spacca superato anche dal meloniano-salviniano Acquaroli (14,2% a 19%) e soprattutto in Toscana, con il leghista Borghi che correndo da solo ha più che doppiato Mugnai (20% a 9,1%). Berlusconi che cerca un erede, ma in attesa di quello Repubblicano qua servirebbe prima un partito. 

Alfano, Fitto e Tosi: 2 - Non è tempo per loro e forse non lo sarà mai, canterebbe Ligabue. I "moderati" del centrodestra (aggiungiamoci pure Passera) al momento non hanno possibilità di correre da soli e fare la differenza. Non c'è riuscito il sindaco di Verona nel suo Veneto, superato anche dal grillino.  E in Puglia la scommessa Schittulli ha portato molto male a Raffaele Fitto: è riuscito a superare la Poli Bortone, ma il prezzo è altissimo, venendo superato anche dal M5S. Se l'ex governatore non vince in casa sua, come può contare a livello nazionale? Alfano, invece, si deve accontentare di aver partecipato alla festa ligure. Ma la Lega non lo vuole vedere, e la scelta di correre con 7 simboli in 7 regioni, con alleanze a geometria variabile, ha dimostrato come non aver ancora scelto con chi stare non sia il modo migliore per contare qualcosa. Un deciso passo indietro rispetto alle in qualche  modo sorprendenti europee. Ma si partiva dal 4,3%, non dal 10. 

La Lazio vola in Champions, Napoli ko: errore fatale dal dischetto di Higuain

Serie A, il Napoli si gioca la Champions: vince la Lazio (ma che errore dal dischetto di Higuain)





Si è chiusa la 38/a e ultima giornata di Seria A, con due grandi eventi. Il primo riguarda il Napoli, che ha perso per 2 a 4 con la Lazio giocandosi la zona Champions dopo un erroraccio di Higuain su calcio di rigore. Il secondo l’Inter e il suo pupillo Icardi, che con una doppietta raggiunge Toni in vetta alla classifica marcatori totalizzando 22 goal in campionato. Ha vinto invece la Fiorentina per 3 a 0 contro il Chievo, mentre la Roma ha perso con il Palermo per 2 a 1. Pareggio fra Sampdoria e Parma per 2 a 2, vittoria del Torino sul Cesena per 5 a 0 e vittoria del Sassuolo sul Genoa per 3 a 1. Le retrocesse, come già annunciato, saranno Parma, Cesena e Cagliari.

Napoli Lazio – Al San Paolo la Lazio batte il Napoli per 4-2 nello spareggio Champions e si prende il terzo posto. I biancocelesti si aggiudicano il big match dell’ultima giornata di campionato e staccano il biglietto per i preliminari della principale manifestazione europea. La formazione di Pioli, che avrebbe centrato l’obiettivo anche con un pareggio, conquista il bottino pieno e il preziosissimo terzo gradino del podio. I partenopei, che avrebbero dovuto vincere per effettuare il sorpasso in extremis, vanno al tappeto dopo un match giocato solo a metà: malissimo nel primo tempo, all’assalto nel secondo. La Lazio, tranquilla per un’ora, balla nella ripresa ma alla fine completa la missione. La Lazio colpisce al 33’: Parolo, dalla distanza, buca un incerto Adujar: 1-0. Prima del riposo arriva il bis capitolino. Lulic innesca Candreva, che scappa nelle praterie lasciate dalla difesa azzurra: tocco comodo per battere Andujar, 2-0. Al 55’ la Lazio si addormenta in disimpegno, Hamsik imbuca per Callejon che offre ad Higuain un pallone da spingere in rete: 1-2. La Lazio, in 10 per l’espulsione di Parolo, sparisce dal campo e il 2-2 si concretizza al 64’. Ancora Higuain, implacabile dopo l’assist di Mertens. Al 75’, di fatto, si decide la stagione delle due squadre. Maggio va giù dopo l’intervento di Lulic, per l’arbitro Rocchi è rigore. Higuain va sul dischetto per coronare la rimonta ma spara alle stelle. L’errore spegne il Napoli, tra l’altro in 10 per il rosso a Ghoulam. I titoli di coda arrivano all’83, quando Onazi si infila tra i difensori azzurri e batte ancora Andujar: 2-3. Dagli spalti piovono fischi, ma c’è ancora tempo per il quarto gol biancoceleste. Klose timbra il cartellino al 92’, 4-2 e la Lazio cala il poker da Champions

Inter Empoli - L’Inter chiude in bellezza il suo campionato, battendo con il punteggio di 4-3 l’Empoli e regalando a Mauro Icardi la palma del capocannoniere con 22 gol (ex aequo con Toni), ma il contemporaneo pareggio della Sampdoria sul Parma preclude alla squadra di Mancini la possibilità di giocare la prossima Europa League. I nerazzurri di Mancini partono subito a spron battuto cercando di sorprendere l’Empoli e dopo appena cinque minuti è Nagatomo ad avere una buona occasione, con un tiro da lontano che costringe Bassi a deviare in calcio d’angolo. L’Inter è in continua pressione e brillante fino all’ultimo passaggio, ma in fase di conclusione non riesce mai ad impensierire l’estremo difensore toscano. Alla mezz’ora la palla giusta capita sui piedi di Icardi sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il suo tiro da due passi viene miracolosamente deviato da Bassi. È un vero e proprio assedio interista, nel quale provano anche Santon, Medel e Palacio, ma senza fortuna. La ripresa è spettacolare, con l’Inter che allunga fin dai primi minuti di gioco. Kovacic con un dribbling supera un avversario a centrocampo e verticalizza per Icardi, il quale lascia scorrere il pallone e mette al centro per Palacio che non sbaglia. L’Empoli sembra alle corde e tre minuti più tardi, sull’ennesima iniziativa di Kovacic è Palacio a servire l’assist per Icardi, il quale segna il suo gol numero 21, aprendosi la possibilità di agganciare Toni sul tetto dei cannonieri. L’Inter è padrona del campo e potrebbe dilagare, ma nel suo momento migliore subisce la rete del 2 a 1 empolese: grande iniziativa di Croce sulla sinistra e tiro in porta con la palla che viene deviata da Santon, sulla sfera si avventa però Mchedlidze il quale non sbaglia da due passi. L’Empoli rialza la testa e subito dopo con Vecino su punizione impegna Handanovic. La partita sembra essersi ribaltata e infatti, nel giro di un paio di minuti, l’Empoli raddoppia con Pucciarelli, ben servito da Verdi, bravo ad approfittare di un indecisione di Medel. Il match diventa bellissimo, con le due squadre allungatissime che lasciano ampi spazi. In uno di questi si inserisce Palacio, che mette in mezzo una palla solo da accompagnare in rete per Icardi, ma l’argentino sbaglia clamorosamente. L’Empoli risponde con due occasioni in serie di Pucciarelli e Mchedlidze, ma a riportarsi in vantaggio è nuovamente l’Inter con il primo sigillo in serie A di Brozovic.Ora l’Inter gioca soprattutto per il suo giovane bomber, che infatti servito alla perfezione da Hernanes si porta a spasso l’intera difesa toscana, per poi siglare la sua ventiduesima rete.L’Empoli non è mai morto e nel finale riesce anche a ridurre le distanze con un gran gol del georgiano Mchedlidze, ben servito dal compagno di reparto Pucciarelli.

Torino Cesena - Trentanove anni fa Torino-Cesena, ultima di campionato, consegnava il settimo ed ultimo scudetto ai granata di Gigi Radice. Questa volta non ci sono traguardi da inseguire per entrambe le formazioni: tramontato il sogno dell’Europa League per i granata, mentre il Cesena si congeda nel peggiore dei modi dalla massima serie: i bianconeri non sono mai stanti in partita, con la retroguardia che si dimostra un colabrodo di fronte agli attacchi degli uomini di Ventura. Al 10' Martinez approfitta di una brutta di respinta di Bressan per segnare il vantaggio del Toro, al 16' tocca Maxi Lopez ribadire in rete una traversa del compagno di reparto e prima dell'intervallo è Benassi ad arrotondare con una botta da fuori. In apertura di ripresa, poi, Moretti cala il poker e Maxi chiude il conto.

Sampdoria Parma - Una Sampdoria non bella, ma cinica, ha pareggiato, per 2-2, fra le mura amiche, contro il sempre volitivo Parma. Grazie a questo pareggio i blucerchiati hanno chiuso il campionato al settimo posto, a quota 56. Una posizione che dovrebbe valere l’accesso ai preliminari di Europa League. I gol di Romagnoli, Palladino, De Silvestri e Varela.

Fiorentina Chievo - Cinque vittorie nelle ultime cinque gare per chiudere al meglio la stagione e per il terzo anno di fila, complice anche il ko del Napoli, Montella porta la Fiorentina al quarto posto. Si chiude col 3-0 sul Chievo firmato da Ilicic, Bernardeschi e Badelj l’annata dei viola. Pass per la fase a gironi di Europa League in tasca e ora attenzione concentrata sul futuro del tecnico gigliato, che nei prossimi giorni incontrerà la proprietà. Futuro che in casa Chievo è già definito: avanti con Maran per un progetto che anche oggi, nonostante la sconfitta, ha dimostrato di poter avere delle belle prospettive.

Sassuolo Genoa - Tutt’altro che una classica partita di fine stagione. Sassuolo e Genoa giocano una buona partita con l’undici di Di Francesco che in mezzora mette in freezer il risultato grazie all’accoppiata Berardi-Zaza: il primo autore di un gol ed assist-man nella doppietta del secondo. Prima di andare al riposo c’è tempo per il gol dell’ex Pavoletti che permette al Genoa di provarci nella ripresa, ma grandi protagonisti sono anche i due estremi con Pomini che salva la porta sassolese in almeno quattro occasioni e Lamanna che dall’altra parte si conferma un para rigori, annullando quello di Zaza che così fallisce la tripletta. Pronti via e il Sassuolo sblocca subito il risultato.Su una ripartenza, dormita della difesa genoana che permette a Berardi, lanciato sul filo del fuorigioco da Peluso, di involarsi verso la porta e battere Lamanna in uscita.

Roma Palermo - Con i rispettivi obiettivi stagionali messi in cassaforte (il secondo posto per gli uni, una comoda salvezza per gli altri), Roma e Palermo non hanno dato grande spettacolo all’Olimpico nell’ultima giornata di campionato. Vincono i rosanero per 2-1 con il gol al fotofinish di Belotti soprattutto per demerito dei giallorossi, che pagano l’euforia per il derby vinto con la Lazio e non approcciano con la giusta testa. Totti infatti non è bastato: Vazquez e Belotti firmano il colpaccio.

La classifica definitiva di Seria A
• Juventus 87
• Roma 70
• Lazio 69
• Fiorentina 64
• Napoli 63
• Genoa 59
• Sampdoria 56
• Inter 55
• Torino 54
• Milan 52
• Palermo 49
• Sassuolo 49
• Hellas Verona 46
• Chievo Verona 43
• Empoli 42
• Udinese 41
• Atalanta 37
• Cagliari 34
• Cesena 24
• Parma 19 (-7)

Puglia, si conferma Emiliano: vince il Pd M5s e Fitto, testa a testa. Flop azzurro

Elezioni regionali, Puglia: vince Michele Emiliano, testa a testa fra M5s e fittiani




Già poco dopo la pubblicazione delle proiezioni dell'istituto Piepoli è stata chiara la vittoria del candidato del Pd Michele Emiliano alla presidenza della Regione Puglia. I dati che lentissimi arrivano dall'ufficio elettorale pugliese confermano l'esito, già festeggiato in piazza dall'ex sindaco di Bari che sicuramente supererà il 40% dei voti. Quando le sezioni scrutinate sono ancora 724 su 4016 Emiliano ha raggiunto il 47% dei voti. Per quanto le proiezioni danno a sorpresa la candidata del Movimento 5 stelle Antonella Laricchia al 21%, i dati ufficiali danno la grillina di pochi decimi percentuali in svantaggio con il candidato sostenuto da Raffaele Fitto, Francesco Schittulli, al 18,40%. Ancora più staccata è Adriana Poli Bortone quasi al 14% dei voti scrutinati, in linea con le previsioni anticipate della proiezioni dell'istituto Piepoli che la dava al 12%. Dati che potrebbero presto subire radicali variazioni, visto che all'ufficio elettorale centrale della Puglia devono ancora arrivare i dati dal Salento, dove sia la Poli Bortone sia Fitto possono vantare il proprio bacino di voti più importanti.