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venerdì 24 marzo 2017

"Si va a votare nel 2018 e poi..." Il guru di Renzi: apocalisse politica

Stefano Ceccanti, costituzionalista: "Voteremo nel 2018 con il proporzionale e poi di nuovo elezioni"



"Questa legislatura è persa, che si tratti di Mattarellum o Italicum o altro". Le elezioni di febbraio 2018 saranno inutili, perché non si riuscirà a formare un governo e quindi si tornerà subito al voto. E' la previsione nera di Stefano Ceccanti, costituzionalista, esperto di sistemi elettorali, che in una intervista a ItaliaOggi spiega che "allo stato attuale non c'è accordo su nessuna legge elettorale. I fini di ogni partito sono diversi e ognuno accusa gli altri di averne di sbagliati. E soprattutto nessuno è in grado di avere una maggioranza al Senato che consenta di fare una legge". E al momento, "per quanto il Pd possa impegnarsi per fare una legge maggioritaria che dia un vincitore certo e una maggioranza dopo il voto, al Senato non ci sono i numeri".

Lo scenario - Del resto il no al referendum, spiega Ceccanti, "si è trascinato dietro la sentenza della Corte costituzionale che ha eliminato il ballottaggio per l'unica camera per la quale era previsto. È stato tutto deciso il 4 dicembre scorso. E tra l'altro siamo a fine legislatura. Trovare un'intesa con i sondaggi che ti mettono il fiato sul collo è quasi impossibile". Ergo andiamo a votare con il proporzionale nel 2018. "Con il risultato assai probabile che non ci sia una maggioranza dopo il voto" e che "davanti all'impossibilità di fare un governo, si torni di nuovo a elezioni. Come accaduto in Spagna".

I sondaggi - Il costituzionalista analizza la situazione attuale: "L'elettorato è mobilissimo, non darei troppo peso ai sondaggi adesso, tranne il fatto che abbiamo quattro forze principali, due quasi equivalenti, Pd e M5s da un lato, e il centrodestra dall'altro, diviso in due con piattaforme difficilmente integrabili. Quand'anche riuscissero a far finta di allearsi per le elezioni non reggerebbero alla prova del governo. Se lo immagina? Ci sono da riscrivere i Trattati europei, con Matteo Salvini che sta con Marine le Pen, e Silvio Berlusconi che sta con i Popolari".

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