Spagna, l'ultimo paradiso del turismo sessuale
Quando si pensa al turismo sessuale è facile pensare a mete come Santo Domingo, Brasile, Thailandia. E invece no, bisogna pensare alla Spagna: Il quotidiano iberico El Mundo ha pubblicato un’inchiesta online dove si segnalano le “virtù” spagnole in fatto di ospitalità turistica a sfondo sessuale. Più di 1500 case in tutto il paese, 45mila prostitute al lavoro, un giro d’affari annuale di 2 miliardi di euro che equivale allo 0,35% del Pil nazionale.
“La Spagna ha superato Amsterdam ed è diventato il paese numero uno in Europa nel turismo sessuale. La prostituzione è completamente legale, quindi un sacco di persone, soprattutto stranieri”, hanno spiegato sul sito ladsholidayguide.com dove l’imperativo è quello di far “godere” il turista che usufruisce dei loro consigli di viaggio.
I costi? Assolutamente abbordabili: si inizia con 15 dollari all'entrata, ristoranti con cucina catalana, zone fumatori, servizio di sicurezza sempre presente, il listino prezzi che si basa sulla cifra minima di 60 euro ogni mezz’ora, più 5 euro per il lavaggio della biancheria. Le stanze sono ultramoderne come nemmeno in un hotel, oltre ad avere una cassa comune dove si paga prima di salire in camera.
I clienti paiono molto soddisfatti: “È come un bordello di lusso” spiega un utente “non spagnolo” recensendo online l’EvenOnce di Valencia. “Suoni. Entri. Ti accoglie una ‘madame’ che ti offre da bere. Poi ti mostra una selezione di donne. Il loro aspetto varia da un voto medio (6-7) a bello-sexy (9). Ne scegli una, vai in camera, ti metti d’accordo sul prezzo (60 euro l’ora). Mentre la ragazza va a prendere le lenzuola pulite puoi fare una doccia. Tutto è pulito e ordinato. Le ragazze sono simpatiche”.
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