Renzi, la verità sullo strappo con l'Ue. Macché immigrati, la spifferata da Berlino
Lo strappo di Matteo Renzi con la linea franco-tedesca sulle politiche per l'immigrazione europee ha scatenato il dibattito politico in Germania. Diversi quotidiani nazionali hanno preso sul serio le parole del premier italiano, interrogandosi sul futuro dell'Unione europea e su quanto Renzi sia riuscito a demolire l'ottimismo di Angela Merkel, oltre che quel finto clima unitario tanto ostentato al vertice in Slovacchia.
Ma il sospetto più maligno è arrivato dal Frankfurter Allgmeine Zeitung, secondo il quale la posizione di Renzi andrebbe letta, come riporta il Giorno, in una: "chiave politica interna", visto che a breve in Italia si voterà per il referendum costituzionale. È stato palese anche per i quotidiani tedeschi quanto poco abbia concluso il vertice di Bratislava e l'opinione pubblica tedesca ha colto subito quanti fossero ipocriti i sorrisi tra le Merkel e Hollande, nonostante le rotture concrete soprattutto per le polemiche sul surplus commerciale della Germania.
Ai tedeschi però starà meno simpatico anche il premier Renzi, però, visto che il suo strappo con l'asse franco-tedesco è arrivato dopo aver comunque approvato le linee guida del vertice: "La road map di Bratislava - avrebbe detto una fonte del governo tedesco - è stata condivisa e concordata da tutti e 27 i leader presenti". E la bordata è arrivata anche dal presidente della Commissione Affari europei del parlamento di Berlino, Gunther Krichbaum: "So che Renzi deve vincere un referendum sulla riforma costituzionale e capisco che ci sono Paesi che sono più impazienti".
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