Il dramma di Samantha "cavia umana": non cammina, non guida e vive in isolamento
AstroSamantha è tornata, ma dopo sette mesi nello spazio, non sarà facile ricominciare. Riporta il Messaggero che la nostra astronauta per molte settimane non potrà guidare, per esempio, né potrà fare le lunghe passeggiate che tanto ama. La Cristoforetti infatti per un po' di tempo avrà problemi di equilibrio e la debolezza muscolare di cui tutti gli astronauti soffrono al rientro potrebbero influire sulle più banali attività. Persino la sua voce potrà essere più stridula. Il sistema immunitario, inoltre sarà indebolito e per questa ragione, dovrà per un certo periodo di tempo limitare i contatti con altre persone.
Non solo. Oltre alla riabilitazione - "quando rientri da un lungo periodo nello spazio, in assenza di gravità, c'è bisogno poi di un adattamento all'ambiente terrestre" spiega Filippo Ongaro, medico degli astronauti nella Missione Marco Polo - AstroSamantha diventerà una sorta di "cavia umana": gli esperti studieranno gli effetti che la permanenza nello spazio hanno avuto sull'organismo femminile: dalla riduzione della densità ossea all'equilibrio ormonale, "aspetti sui quali oggi non ci sono dati".
In orbita la Cristoforetti è già stata sottoposta a diversi esperimenti: ha indossato sensori che misuravano il flusso sanguigno; ha fatto esercizi muscolari e di respirazione; ha indossato una maglietta sensorizzata mentre dormiva. Ora, continua Ongaro, "il suo apparato locomotorio dovrà riprendersi e per questo farà una riabilitazione fisica lunga. I muscoli, infatti, tra le stelle si indeboliscono subito perché raramente utilizzati. Un viaggio spaziale arriva quasi a dimezzare la potenza fisica". Insomma, anziché 38 anni, è come se Samatha ne avesse cinquanta. "Il ritmo del logoramento psico-fisico di chi sta in orbita potrebbe servire come modello per lo studio dell'invecchiamento e per la messa a punto di metodiche preventive e antiaging".
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