Inchiesta Expo e Tav, nei guai il ministro Maurizio Lupi. Dagli imprenditori arrestati abito pagato e lavoro e Rolex al figlio
L'inchiesta fiorentina su Grandi opere, appalti per Tav ed Expo e corruzione arriva fin dentro il governo. Non solo perché trai 4 arresti c'è anche un "boiardo di Stato" come Ercole Incalza, dirigente del Ministero delle Infrastrutture considerato dagli inquirenti "centro" del sistema. Ma soprattutto perché dalle carte del gip di Firenze spunta il nome di Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 2013, sia con Enrico Letta sia con Matteo Renzi. Secondo i pm, "Stefano Perotti (tra gli imprenditori arrestati) "ha procurato degli incarichi di lavoro a Luca Lupi", figlio del ministro. E nell'inchiesta figurano anche i regali che gli arrestati avrebbero fatto al ministro e ai suoi familiari, tra cui un vestito sartoriale per Lupi (da parte di Franco Cavallo, anche lui tra gli arrestati) e un Rolex da 10mila euro per la laurea del figlio da parte dei coniugi Perotti ("fatto pervenire tramite Cavallo").
Abito a Lupi, Rolex e lavoro al figlio - Sarebbe stato uno degli indagati, Giulio Burchi, a raccontare il 21 ottobre 2014 al dirigente Anas Massimo Averardi "che Stefano Perotti ha assunto il figlio del ministro Maurizio Lupi". "Ho visto Perotti l'altro giorno, tu sai che Perotti e il ministro sono non intimi, di più - è la trascrizione di una intercettazione -. Perché lui ha assunto anche il figlio, per star sicuro che non mancasse qualche incarico di direzione lavori, siccome ne ha soli 17, glieli hanno contati, ha assunto anche il figlio di Lupi, no?". L'1 luglio 2014 Burchi dice ad Averardi: "Il nostro Perottubus ha vinto anche la gara, che ha fatto un ribasso pazzesco, ha vinto anche il nuovo palazzo dell'Eni a San Donato e c'ha quattro giovani ingegneri e sai uno come si chiama? Sai di cognome come si chiama? Un giovane ingegnere neolaureato, Lupi, ma guarda i casi della vita". Perotti stipulerà un contratto con Giorgio Mor, nominandolo coordinatore della commessa Eni, mentre Lupi junior diventerà "persona fissa in cantiere" a 2mila euro al mese.
Lupi difende Incalza - Sempre nel 2014, il 16 dicembre, il ministro Lupi parla a Ercole Incalza e avverte: "Su questa roba ci sarò io e ti garantisco che se viene abolita la Struttura Tecnica di Missione non c'è più il governo!". In quei giorni era in ballo la proposta di soppressione della Struttura guidata dallo stesso Incalza o il suo "passaggio della stessa sotto la direzione della presidenza del Consiglio". "... vado io guarda... siccome su questa cosa... te lo dico già... però io non voglio... cioè vorrei che tu dicessi a chi lavora con te che sennò vanno a cagare... cazzo!... ho capito!... ma non possono dire altre robe!... su questa roba ci sarò io li e ti garantisco che se viene abolita la Struttura Tecnica di Missione non c’è più il governo!... L'hai capito non l'hanno capito?!", è la trascrizione della telefonata tra Lupi e Incalza. E intanto Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle ha pubblicato il video dello stesso ministro che nel luglio 2014 difendeva il supermanager di Stato: "E' stato effettivamente indagato in diversi procedimenti, ma sempre prosciolto o archiviato".
La difesa del ministro - "Non ho mai chiesto all'ingegner Perotti né a chicchessia di far lavorare mio figlio. Non è nel mio costume e sarebbe un comportamento che riterrei profondamente sbagliato", è la difesa di Lupi affidata a una nota ufficiale in cui si precisa che il figlio Luca ora lavora a New York.
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