Grandi Opere, così Maurizio Lupi ha chiesto un lavoro per il figlio e gli amici del figlio
Una decina di intercettazioni, allegate agli atti dell'inchiesta Grandi Opere, dimostrerebbero come Maurizio Lupi abbia chiesto esplicitamente al potente funzionario Ettore Incalza di trovare un lavoro al figlio Luca, da poco laureato in Ingegneria. Tutto inizia, secondo le conversazioni registrate dai Ros e pubblicate da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, i primi giorni di gennaio 2014. Alla fine del mese, tutto era già risolto con un incarico per il giovane Lupi in un cantiere dell'Eni dove l'imprenditore Stefano Perotti (anche lui finito in manette) aveva ottenuto la direzione dei lavori. Evidentemente però non era stato sufficiente. Scrive il giudice nell' ordinanza di cattura: "L'aiuto fornito da Stefano Perotti a Luca Lupi non è limitato al conferimento dell' incarico sopra descritto. Il 4 febbraio 2015 Perotti chiede all'amico Tommaso Boralevi che lavora negli Stati Uniti, di dare assistenza ad un loro ingegnere che al momento lavora presso lo studio Mor e verrà impiegato a New York. E dice: "Lavorerà in una prima fase per lo studio Mor come commerciale per cercargli delle opportunità eccetera. Gli abbiamo dato anche noi un incarico collegato per le nostre attività di direzione lavori, management, te lo volevo mettere in contatto che sicuramente tu che sei una specie di motore acceso qualche dritta gliela puoi dare no?".
Gli amici di Luca - Il "sistema", scrive la Sarzanini, viene utilizzato da Luca Lupi anche per aiutare i suoi amici. Intercettando l'account di Franco Cavallo, definito nelle conversazioni "l'uomo di Lupi", ma collaboratore stretto anche di Perotti e molto legato ai proprietari della cooperativa "La Cascina", gli investigatori scoprono che il 10 novembre 2013 ricevette una mail con la seguente nota: "Ciao Franco, sono Paolo, l' amico di Luca Lupi, in allegato il mio CV. domani ti scrivo, grazie mille ciao. Paolo Androni". Tre giorni dopo lui la girò a un amico imprenditore Rizzani de Eccher: "Claudio ti inoltro il CV di un amico del figlio di Mauri interessato a lavorare in Russia/Ucraina. È un bravo ragazzo. Se puoi valutarlo te ne sarei grato. Nel frattempo lo farò conoscere a Giovanni. Come sempre grazie Frank". E dopo altri quattro giorni lo stesso testo fu mandato a Giovanni Li Calzi, anche lui indagato con l' accusa di far parte dell'entourage di Incalza e Perotti.
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