Francesco Boccia accusa Matteo Renzi: "Le dimissioni di Maurizio Lupi? Il premier non è un garantista, ma un perbenista"
Maurizio Lupi si è dimesso. La volontà del premier Matteo Renzi è stata esaudita. E contro il leader punta il dito niente meno che un esponente di spicco del suo Pd, quel Francesco Boccia che con Nunzia De Girolamo affrontò un caso simile in famiglia, un caso che culminò col passo indietro del ministro. Intervistato da Salvatore Merlo per Il Foglio, Boccia esordisce tranchant: "Vede, Renzi è il contrario di un garantista. E' un perbenista. Il garantismo è un principio solido, mentre il perbenismo è una furbata. Renzi fa sapere che vuole le dimissioni di Lupi, dunque accarezza per il verso giusto il pelo del senso comune, eppure le dimissioni di Lupi lui in realtà non le chiede ufficialmente perché con i voti di Lupi e di Alfano si tiene in piedi il governo".
Vicende parallele - Boccia prosegue nel suo ragionamento: "Se ogni volta che esce un'intercettazione telefonica entra in crisi un governo, o si deve dimettere un ministero, allora è finita". Si arriva al caso di sua moglie De Girolamo, che però il democrat preferisce non commentare. Commenta, invece, il caso di Anna Maria Cancellieri, anche lei a suo tempo costretta al passo indietro: "Nel caso della Cancellieri - spiega - si è scatenato un giustizialismo interessato, politico, teso ad abbattere il governo Letta". E il sospetto che si respira dall'intervista è che lo stesso "giustizialismo interessato" abbia riguardato il caso Lupi. L'accusa si fa poi più esplicita: "L'atteggiamento di Renzi è, come dire...à la carte. Voglio dire che nel Pd ora si impone il principio di discrezionalità del capo. E' Renzi che decide quando una cosa è tollerabile o meno".
La casetta... - Merlo, infine, imbecca Boccia con un parallelismo: quando uscì la storia della casa di Marco Carrai, Renzi non si dimise. Il riferimento è alla vicenda dell'affitto che l'imprenditore fiorentino vicinissimo al premier pagava proprio a Renzi anni fa. Una vicenda che passò quasi (quasi) ovunque sotto traccia, e per la quale Matteo non si dimise. Una vicenda assai simile a quella di Lupi: nessun indagato, nessun reato, ma qualche problema di etichetta. Lupi, però, ha pagato con la sua poltrona. Boccia, all'imbeccata di Merlo, si mostra evasivo e risponde: "Dico di più. Io sono amico di Enzo De Luca, e ritengo sia una persona per bene, è stato un grande sindaco a Salerno...". Boccia, insomma, cambia discorso. Eppure quel "dico di più" sembra proprio confermare l'imbeccata de Il Foglio...
Nessun commento:
Posta un commento