Regionali, i candidati Pd di Matteo Renzi per le elezioni 2015: sorpresa Alessandra Moretti in Veneto
Da Montecitorio all'Europarlamento, e ora in corsa per la poltrona di governatore del Veneto. Dovrebbe essere Alessandra Moretti, ex bersaniana di ferro riposizionatasi con prontezza tra le fila dei renziani della seconda ora, il nome forte del Pd per la sfida al leghista Luca Zaia. Dopo l'elezione alla Camera del 2013 la scalata della bella vicentina è stata fulminea: a maggio capolista dem a Strasburgo, per volontà proprio di Matteo Renzi, ruolo "centrale" come spesso ribadito dal premier ma evidentemente un parcheggio di lusso, perché il segretario-presidente del Consiglio sa che la partita politica si gioca tutta in Italia. Come sottolinea HuffingtonPost.it, che traccia il toto-candidati del Nazareno, le elezioni regionali che si consumeranno tra autunno 2014 e primavera 2015 saranno un test fondamentale per il gradimento popolare di Renzi, che punta a ribadire l'exploit delle ultime Europee e, se possibile, migliorarlo.
Bonaccini e... Vasco Errani - Sono nove le Regioni chiamate alle urne. Oltre al Veneto, ci sono Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia. Per ogni appuntamento, Renzi sta studiando una candidatura "conciliante", in grado cioè di compattare il partito soprattutto là dove la componente minoritaria (bersaniana-cuperliana in testa) è molto forte. Quindi pochi renziani duri e puri e molti nomi buoni per tutte le stagioni. E' il caso per esempio dell'Emilia, con Stefano Bonaccini vincitore di primarie decisamente turbolente, con la sfida mancata contro il renziano Doc Richetti e l'inchiesta giudiziaria sulle spese pazze. Bonaccini, come la Moretti, è un renziano "riposizionato" con buoni agganci nello zoccolo duro dei dem più rossi d'Italia. E nel pacchetto emiliano c'è anche il probabile ricollocamento dell'ex potentissimo governatore Vasco Errani, dimissionario dopo la condanna a un anno per falso. Potrebbe diventare prossimo sottosegretario all'Economia.
Rossi ed Emiliano blindati - Se a livello nazionale il sogno di Renzi è il "partito della Nazione" che strizza l'occhio ben oltre i recinti della sinistra, a livello regionale il premier sembra molto più attento a usare manuale Cencelli e bilancino. In Toscana e Puglia, per esempio, vincono gli uomini forti Enrico Rossi e Michele Emiliano, talmente radicati sul territorio da essere quasi battitori liberi, signori e padroni del Pd locale indipendentemente dal potere di Direzioni e segreterie. Entrambi sono nati e cresciuti lontano dal renzismo ma non hanno fatto la guerra a Matteo e i frutti si vedranno al momento opportuno.
Morani in rampa di lancio - Anche in Umbria la dalemiana Catiuscia Marini, governatrice uscente, non si tocca. Più congestionata la situazione in Campania, con il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che sfida il bassoliniano Andrea Cozzolino, mentre Renzi vorrebbe un terzo nome meno divisivo, come accaduto (senza risultati) in Emilia Romagna. Dubbi ancora in Liguria e nelle Marche, dove però Alessia Morani (sì, quella delle supercazzole in diretta a Ballarò e delle gaffe continue) è la grande favorita. Tutto deciso, infine, in Calabria, con il bersaniano Mario Oliverio che ha sconfitto il renziano Gianluca Callipo.
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