Allarme terrorismo: "Il Papa nel mirino" Raddoppiata la sicurezza in Vaticano
Dopo l'allerta su possibili atti terroristici contro il Papa o il Vaticano, il dispositivo di sicurezza attorno a piazza San Pietro è stato raddoppiato. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Già mercoledì scorso, nell'udienza generale di metà settimana, a tutela del Santo Padre erano state schierate, oltre alla Guardia Svizzera e all'intero ispettorato di polizia vaticano, anche pattuglie della Digos romana e della squadra mobile.
L'allerta dell'ambasciatore iracheno - Tra i luoghi sensibili ad alto rischio per il terrorismo islamico ci sono in particolare i luoghi di culto, con Piazza San Pietro e la Basilica in special modo. "Il Papa del resto è un bersaglio e la strategia dell’Isis punta sul clamore mediatico - spiega a Il Messaggero l'ambasciatore iracheno in Vaticano, Habeeb Al Sadr - basta vedere le immagini raccapriccianti delle decapitazioni veicolate con lo scopo di fare paura, fare parlare, fare scalpore". Al quotidiano romano, il diplomatico iracheno spiega di aver contattato responsabili della Santa Sede per informarli del pericolo rappresentato dai terroristi di Isis. Al Sadr, inoltre, riferisce di aver invitato il Santo Padre a recarsi in Iraq: "Mi ha detto che accettava volentieri l’invito senza però precisare altro. Dipende dalla sua volontà politica e dalla sua agenda."
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