Pozzuoli, racconto choc del gioielliere: "Sono vivo per miracolo. La pistola dei banditi si è inceppata"
di Nello Mazzone
POZZUOLI. «Ho visto la morte con gli occhi: quel ragazzo mi ha guardato con rabbia e non ha esitato a puntarmi la pistola al cuore. Ha premuto il grilletto, ma l’arma si è inceppata e solo per questo motivo sono ancora vivo e posso raccontare la vicenda».
E’ il racconto da brividi di Vincenzo Addati, il gioielliere di piazza della Repubblica a Pozzuoli che nel pomeriggio di ieri è stato vittima di un tentativo di rapina finito nel sangue. Addati, che è anche il responsabile cittadino dell’Ascom, ha reagito alla rapina di due giovani di 18 e 20 anni di Giugliano armati di pistola e per reazione è stato colpito più volte al capo dal calcio della pistola con 20 punti di sutura.
«Ricordo che ad un tratto è entrato nel mio negozio un ragazzo ben vestito – continua il racconto di Addati - Sembrava uno studente universitario, con occhiali da intellettuale. Non mi sono per nulla preoccupato né insospettito fino a quando in dialetto napoletano ha minacciato di uccidermi e ha estratto la pistola. A quel punto io ho reagito: il giovane mi ha guardato con aria di sfida e con gli occhi di rabbia, ha caricato la pistola e me l'ha puntata dritta al cuore, ma questa si è inceppata. Sono vivo per miracolo».
Il gioielliere ha avuto sangue freddo e ha continuato a tenere testa ai banditi, arrestati da polizia e carabinieri dopo un tentativo di linciaggio da parte della folla inferocita presente in piazza della Repubblica e di un carabiniere fuori servizio che ha visto tutta la scena.
«Quello che era entrato per primo e mi aveva minacciato con la pistola mi ha chiesto di lasciarlo uscire, aprendo le porte girevoli della gioielleria – continua a raccontare Addati - Mi stringeva il collo con una mano: a quel punto e' entrato anche il complice e hanno cominciato a picchiarmi con violenza. Calci della pistola in testa e pugni allo stomaco. Mi ha colpito la loro ferocia, malgrado fossero cosi giovani. Una brutalità inaudita, in pieno giorno e in pieno centro. Devo ringraziare i cittadini e il vigilante che mi ha difeso. Mi ha chiamato anche il sindaco Figliolia per esprimermi la sua solidarietà, ma a lui ho ribadito che vanno attivate subito le telecamere di videosorveglianza e che serve maggiore impegno per la sicurezza urbana».
«Ho chiamato di persona Vincenzo Addati per sincerarmi delle sue condizioni e per esprimergli la vicinanza dell’Amministrazione comunale – spiega al telefono il sindaco Vincenzo Figliolia – A fine settembre partiranno i lavori per attivare circa 100 telecamere di videosorveglianza in tutto il centro storico. In ogni caso, ho chiesto al prefetto di Napoli e ai responsabili provinciali delle forze dell’ordine di potenziare la presenza con pattuglie in borghese e a piedi nella zona del porto e nell’intero centro storico».
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