Yara, Bossetti cercava contenuti pedopornografici sul suo computer
Forse la svolta più significativa dallo scorso giugno, quando Ignoto 1, Massimo Giuseppe Bossetti, fu fermato con l'accusa di essere stato l'omicida di Yara Gambirasio, la ragazza di Brembate Sopra uccisa il 26 novembre 2010. Yara aveva 13 anni, e oggi si scopre che Bossetti, sui motori di ricerca del suo computer di casa, cercava la parola "tredicenni", seguita da altri termini pornografici. Secondo gli inquirenti che hanno setacciato ogni traccia digitale, riporta Repubblica, Bossetti avrebbe scaricato anche numerose immagini dal contenuto pedopornografico. Una circostanza che potrebbe rendere ancor più pesante il quadro indiziario attorno a Bossetti. Il legale di Bossetti, Claudio Salvagni, però smentisce in modo secco le indiscrezioni, e all'agenzia Adnkronos spiega, tranchant: "Non ci sono accessi a siti pedopornografici".
Cella di isolamento - Resta il fatto che altre indiscrezioni indicano che i supporti informatici stanno iniziando a fornire informazioni utili agli inquirenti: per ordine della procura di Bergamo, i dispositivi vennero sequestrati già lo scorso giugno. Bossetti si trova in carcere da due mesi e cinque giorni, in cella di isolamento. Secondo quanto si apprende l'ultimo accesso a contenuti pedopornografici a casa di Bossetti risale allo scorso maggio, un mese prima che Ignoto 1 venisse fermato dopo le conferme arrivate dal Dna. A meno che non si ipotizzi che sia stata la moglie di Bossetti - oppure la suocera e i figli piccoli - ad effettuare ricerche pedopornografiche su internet (circostanza difficile da immaginare), l'uomo accusato dell'omicidio di Yara si scopre, oggi, protagonista anche della ricerca di contenuti sessuali con protagoniste giovanissime, che avevano l'età della ragazzina uccisa in quella maledetta serata del 2010.
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