Caivano (Na): Il Pd chiede l'ennesima epurazione in maggioranza. Petizione del Pdl contro il Sindaco Falco
di Sossio Barra
Antonio Falco Sindaco di Caivano |
CAIVANO - La politica locale continua a dare le peggiori performance della storia. Un quadro in continua evoluzione e fibrillazione caratterizzato solo da un indecoroso “mercato delle vacche” che coinvolge tutti gli attori in campo. Non se ne salva nessuno. Gli ultimi due eventi degni di nota sono la lettera di Iuri Bervicato, segretario del Pd, inviata al primo cittadino Antonio Falco, e la petizione popolare del Pdl per mandare il sindaco a casa. Proprio così. Demagogia allo stato puro. Nulla di più.
“Durante quest’ultima tornata elettorale – scrive Bervicato -, entrando nelle case dei nostri concittadini, ho toccato con mano il malessere arrivato oramai a livelli non più sopportabili da parte di coloro i quali hanno riposto in noi una speranza di cambiamento”. Già questo punto è discutibile. Chi e quando ha riposto le speranze di cambiamento nel Pd? Oggi i “democrat” sono al governo ma non lo ha deciso il popolo. Ci sono arrivati tradendo il mandato elettorale di forza di opposizione. Piccolo ribaltone, che da queste parti è prassi consolidata e non fa nemmeno notizia. “Et voilà”: il Pd è in maggioranza. Quindi, chi ha riposto le speranze di cambiare Caivano nel Pd nessuno lo ha capito. I cittadini e gli elettori sicuramente no. E il risultato delle urne è lì a rappresentarlo. Sia quello delle Amministrative che il “dato politico”. Andiamo avanti. “Ci vuole una svolta vera, che segni l’inizio di un cambiamento serio e strutturato – continua Bervicato -. La svolta deve essere di ampio respiro in ogni livello istituzionale. Di certo l’amministrazione comunale, non può, da sola, affrontare tutte le problematiche del nostro territorio: lavoro, sviluppo, ambiente, solidarietà, servizi, criminalità. Ma tu come sindaco di questo paese e, noi come esponenti politici locali, in particolar modo noi del Partito Democratico di Caivano, non possiamo più esimerci dal massimizzare le nostre forze ad affrontare solo ed esclusivamente le problematiche dei cittadini del territorio. A Caivano invece, chi ha responsabilità politiche deve, purtroppo, prima occuparsi d’altro”. Si scopre l’acqua calda. I politici locali devono occuparsi dei problemi del paese. Davvero? E fino ad oggi di cosa si sono occupati? Nemmeno questo è dato sapere. La sagra dell’ovvio. Terzo punto “Caro sindaco, caro Antonio, - continua a scrivere Bervicato - francamente va bene il bene primario del paese, va bene il senso di responsabilità, ma di questo isterismo politico inconcludente non se ne può più! Basta! Questo modo di fare politica distrugge la mia, la nostra idea della “Politica”, intesa come impegno sociale finalizzato a perseguire l’esclusivo interesse del nostro Paese, per il presente e per il futuro dei nostri figli”. Qual è non si sa e nella lettera non c’è scritto. Per caso Bervicato si riferisce ai ribaltoni, ai continui cambi di casacca, ai giochi di Palazzo che si mettono in campo solo per tutelare gli interessi di parte, calpestando la volontà popolare, destabilizzando l’amministrazione, solo per questioni di poltrone? Se è questo, Bervicato da segretario del Pd può mai scagliare la prima pietra? In realtà, il vero obiettivo della lettera è un altro: il Pd chiede al sindaco di cacciare dalla maggioranza i consiglieri Peppe Maiello di Grande sud e Mario Della Rossa di lista Tremonti, quest’ultima alle Politiche ha uniformato il simbolo con quello della Lega nord. “Inoltre, non ritenendo ammissibile vedere in un progetto politico di centrosinistra, che insieme stiamo faticosamente ricostruendo, la presenza di due soggetti politici di centrodestra come Grande Sud e, cosa ancor più grave, Lega Nord, - conclude Bervicato - ti chiedo l’esclusione di questi dalla maggioranza”. Tante parole, tanto fumo per “cacciare” due consiglieri dalla maggioranza. E c’era bisogno di una lettera? Ma il passaggio più bello di Bervicato è quando si riferisce al sindaco e scrive che “insieme stiamo ricostruendo il centrosinistra”. Da “guinnes” dei primati. Probabilmente a Caivano hanno perso la bussola e questo lo si sapeva già. Hanno la memoria corta perché passano dalle accuse violente di campagna elettorale (il Pd accusava Falco di rappresentare il cartello degli speculatori e degli affaristi, ndr) a toni di amicizia, condivisione politica e sostegno al sindaco che hanno accusato, offeso e combattuto. Centrosinistra? Lo dicano a Sel e all’Idv. Torniamo seri. Ma cosa succederà dopo la richiesta di Bervicato? Mario Della Rossa esprime un giudizio sintetico ma emblematico: “Questa lettera, se letta attentamente, si commenta da sola. Non so il sindaco cosa deciderà, come si muoverà. Se sarò cacciato all’opposizione per me non ci sarà nessun problema. Io faccio politica per passione, non per scopi personali. Ma voglio sottolineare un fattore importantissimo. Io sono un esponente delle “3L”, ovvero della Lista Lavoro e Libertà, facente capo a Giulio Tremonti. Altro che Lega Nord. Tutto scritto nella nota della segreteria organizzativa. Più precisamente, fanno parte delle “3L” tutti i candidati al Parlamento provenienti dal Centro-Sud e dalle isole. Non voglio aggiungere altro”. In attesa di quello che accadrà bisogna sottolineare che mentre il Pd fa demagogia e cerca in ogni occasione di salvare la faccia rispetto ad una linea politica che nemmeno la base del partito condivide, il sindaco Falco nelle scorse settimane ha avuto un approccio col Pdl per tentare di garantirsi un sostegno nel caso in cui la maggioranza saltasse. Il centrodestra ha tentennato. Per un momento ha scelto pure il nome dell’assessore, ma poi non se n’è fatto più nulla. Altro che ricostruire il centrosinistra. Proprio così. Il Pdl, seppure per un attimo, ha pensato di sostenere Falco ed ha fatto la figura della stampella. Adesso, per rimediare, indovinate che cosa hanno pensato i consiglieri del partito di Berlusconi? Petizione popolare per mandare a casa il sindaco. L’antipolitica. O meglio, una misura del genere può essere adottata se fosse successo qualcosa di gravissimo e un partito decide di interpretare una massiccia mobilitazione popolare contro il governo locale. Che, nonostante il malcontento palese, non c’è. Ammettiamo, però, solo per un attimo che sia così. Significa che il Pdl protocollerà al Municipio migliaia di firme, altrimenti l’iniziativa si trasformerà in un boomerang e le dimissioni le dovranno presentare proprio i cervelloni che hanno pensato di superare la politica, attestare il proprio fallimento di opposizione, e chiedere il sostegno del popolo per mandare a casa il sindaco visto che sul piano politico non ce l’hanno fatta. E’ come se avessero indetto un referendum su Falco: se nessuno firma, al protocollo ci dovranno andare i consiglieri del Pdl. Ma nessuno si preoccupi. Nessuno si dimetterà, nessuno si spaventerà, nessuno si mobiliterà. Nessuno si indignerà, né del Pd, né del Pdl. Come detto, è il solito teatrino dove tutti chiedono poltrone. Chi le ottiene inizia a parlare del bene del paese, chi no, invece, comincia a sbraitare. Nulla di più. Caivano può continuare a morire sotto montagne di rifiuti speciali; nessun problema. Il Municipio è come la giostra. Si sale e si scende. Altro giro, altra corsa. Ma i cittadini non pensino di farla franca e di gettare la croce del degrado sociale, politico, culturale e amministrativo, la croce del sottosviluppo, solo sulle spalle dei politici. La colpa è innanzitutto degli elettori. In fondo, i consiglieri li eleggono i cittadini. E se a Caivano il voto si vende per una busta della spesa o per qualche bigliettone di cento euro, i risultati non potevano essere diversi da quelli attuali. Falco ha fallito. Il Pd ha fatto addirittura peggio. Il Pdl non è pervenuto. Questa classe dirigente è da azzerare. Ma non lo dite adesso. Non serve a nulla. Dimostratelo alle prossime Amministrative. Nella cabina elettorale. Altrimenti nessuno potrà e dovrà più lamentarsi…
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