Afragola (Na). L'ira di Nespoli si abbatte sul Paese: A Polito potrebbe ritirargli le deleghe
di Giovanni De Cicco
Vincenzo Nespoli ex Senatore Pdl Sindaco di Afragola |
AFRAGOLA – Ha tirato talmente la fune che alla fine si è spezzata. Vincenzo Nespoli, come annunciato mesi fa dal periodico “Mosaico”, è stato “bollato” dal Popolo delle libertà come un “impresentabile” al punto da estrometterlo dalla lista del Senato. Impresentabile a Roma ma resta sindaco della città. Il primo cittadino, adesso, non si trova a fare i conti solo col partito di Napoli e con la “condanna” emessa nei suoi confronti dai vertici della capitale del centrodestra ma pure con i “tradimenti” a livello locale. Basta leggere le liste al Parlamento e trovi importanti risvolti in chiave afragolese. Il primo è quello dell’assessore del Pdl Domenico Polito. Candidato al Senato nella lista di “Grande sud”. Ha cambiato partito e nessuno lo sapeva. Non lo ha comunicato nemmeno al primo cittadino. Né Polito può pensare che a Napoli militi in una forza politica e ad Afragola in un’altra. Sarebbe considerato, visto che il clima lo consente, una “maschera di carnevale”. Quindi, un chiarimento interno a ciò che resta della coalizione di governo è auspicabile per capire anche qual è l’attuale forza di Vincenzo Nespoli dopo il colpo subito relativo alla mancata candidatura al Senato a causa dei suoi guai giudiziari.
Da indiscrezioni trapelate, risulta che nelle prossime ore il capo dell’amministrazione comunicherà a Mimmo Polito il ritiro delle deleghe. Non è chiaro ancora se si arriverà addirittura ad una revoca dell’assessore di Grande sud oppure verrà mandato in “esilio” senza però sottrargli lo stipendio. Provvedimenti a suo carico sono stati chiesti da molti consiglieri di maggioranza rimasti fedeli a Nespoli e al Pdl afragolese. Una cattiva sorte attende anche Mario Carnevale. Il capogruppo consiliare del Pdl di Afragola si è candidato alla Camera con Grande sud e si è presentato stamattina (martedì) al Municipio come se nulla fosse successo. Anche lui a Napoli milita e fa campagna elettorale per Grande sud mentre ad Afragola guida ancora il Pdl in Assise. Ironia della sorte. Il coordinatore della sezione locale del Pdl, Pina Castiello, è candidata alla Camera con la lista di Berlusconi. Quindi, ad Afragola, Castiello e Carnevale, quando discutono sul Comune fanno quadrato a sostegno del Pdl, poi escono dalla sezione, vanno nelle case e invitano gli elettori a votare per due partiti differenti. Ci sono o ci fanno? Impazzimento collettivo. Hanno perso la bussola; si è superato il limite della decenza. Com’è possibile? Nel centrodestra locale sbottano in tanti. Il più diretto è Nicola Fontanella, consigliere comunale del Popolo delle libertà: “Carnevale non è più il capogruppo del Pdl. Se ne deve andare. Diversamente non è il mio capogruppo. Parlerò col sindaco perché servono seri provvedimenti in nome della coerenza e della chiarezza”. Come volevasi dimostrare. Appena è iniziata la “caduta” di Nespoli in molti hanno progettato un salvataggio d’emergenza utilizzando la prima scialuppa. Il primo cittadino sta studiando come reagire perché non è abituato a prendere schiaffi in pieno volto, e soprattutto in uno dei momenti più brutti della propria vita politica e personale, dal primo che capita. E di sicuro non ha digerito non solo l’atteggiamento di Mimmo Polito e Mario Carnevale, ma ce l’ha con tutto il gruppo dei cosiddetti “dissidenti” che comprende, oltre il capogruppo e l’assessore del Pdl, pure il consigliere, sempre del partito di Berlusconi, Cristina Acri; l’assessore Tommaso Bassolino e il presidente dell’Assise Biagio Castaldo.
Tutti i motivi di questo mondo. In politica tutto è legittimo ma nessuno può tentare di giustificare atti di scorrettezza indecente. Se un assessore di un partito decide di cambiare forza politica, non sarebbe giusto dimettersi dall’incarico, comunicare alla forza politica di appartenenza i motivi della sua decisione e poi, liberamente, scegliersi dove andare, con chi collocarsi e candidarsi senza rinunciare alla dignità ed ai principi di lealtà? Nessuno avrebbe avuto da dire. Invece no. Ad Afragola si sceglie sempre la politica della “doppia mammella”. E’ ormai una mentalità. Danni irreparabili causati da cinque anni di un sistema fondato sul clientelismo e sull’esasperazione degli interessi di parte su tutto il resto. Esempi da cancellare. Ma ci vorrà del tempo. Come possono risultare credibili se nei fatti prendono le distanze dal Pdl di Nespoli, dopo aver mangiato per 5 anni nello stesso piatto, e non hanno nemmeno il coraggio di dirglielo in faccia? Sotterfugi di piccolo taglio che sul lungo periodo non daranno frutti positivi. Perché se questo è il loro atteggiamento e se questi sono i loro valori, brinderà chi li perde e il problema sarà tutto di chi li accoglie. La resa dei conti è solo agli inizi. L’unica certezza è che il consiglio comunale non si scioglierà. Possono rinunciare a tutto: dignità, coerenza, libertà personale, lealtà. Ma non alla poltrona. Vale più della loro faccia. Non ci credete? Tutta l’opposizione, compatta, provi a sottoscrivere una mozione di sfiducia e la porti in aula. I “dissidenti da corridoio” torneranno all’ovile. Come detto, toccategli tutto ma non la poltrona. Altro che “Breil”…
Tutti i motivi di questo mondo. In politica tutto è legittimo ma nessuno può tentare di giustificare atti di scorrettezza indecente. Se un assessore di un partito decide di cambiare forza politica, non sarebbe giusto dimettersi dall’incarico, comunicare alla forza politica di appartenenza i motivi della sua decisione e poi, liberamente, scegliersi dove andare, con chi collocarsi e candidarsi senza rinunciare alla dignità ed ai principi di lealtà? Nessuno avrebbe avuto da dire. Invece no. Ad Afragola si sceglie sempre la politica della “doppia mammella”. E’ ormai una mentalità. Danni irreparabili causati da cinque anni di un sistema fondato sul clientelismo e sull’esasperazione degli interessi di parte su tutto il resto. Esempi da cancellare. Ma ci vorrà del tempo. Come possono risultare credibili se nei fatti prendono le distanze dal Pdl di Nespoli, dopo aver mangiato per 5 anni nello stesso piatto, e non hanno nemmeno il coraggio di dirglielo in faccia? Sotterfugi di piccolo taglio che sul lungo periodo non daranno frutti positivi. Perché se questo è il loro atteggiamento e se questi sono i loro valori, brinderà chi li perde e il problema sarà tutto di chi li accoglie. La resa dei conti è solo agli inizi. L’unica certezza è che il consiglio comunale non si scioglierà. Possono rinunciare a tutto: dignità, coerenza, libertà personale, lealtà. Ma non alla poltrona. Vale più della loro faccia. Non ci credete? Tutta l’opposizione, compatta, provi a sottoscrivere una mozione di sfiducia e la porti in aula. I “dissidenti da corridoio” torneranno all’ovile. Come detto, toccategli tutto ma non la poltrona. Altro che “Breil”…
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