Visualizzazioni totali

lunedì 17 dicembre 2012

Cardito (Na): Crollo a Scuola. L'inchiesta va avanti e gli amministratori del Comune tremano

Cardito (Na): Crollo a Scuola. L'inchiesta va avanti e gli amministratori del Comune tremano



CARDITO – Il Comune trema. Il crollo di parti del solaio nell’aula 13 del plesso di via Marconi ha aperto uno squarcio nel muro di omertà che copre da anni l’inefficienza di una classe dirigente che ha pensato esclusivamente agli affari sull’edilizia. Il plesso scolastico è stato sequestrato dalla Procura e i carabinieri hanno acquisito una serie di atti che rappresentano la prima tappa di un’inchiesta che deve far luce sulle responsabilità di una tragedia evitata solo perché il destino, per fortuna, ha voluto così. Quattro feriti il bilancio, due maestre e due bambini di scuola materna. Pochi millimetri ed eravamo qui a parlare di bimbi morti. Sequestrati gli incartamenti relativi al certificato di agibilità, al piano di valutazione di rischi, il quale prevedeva l’adeguamento della scuola alle elementari e necessarie norme sulla sicurezza, ed infine il botta e risposta, a colpi di lettere e missive, tra la preside Lina Cantone e il Municipio sulle infiltrazioni d’acqua e sulle evidenti condizioni di degrado dello stabile. Mai affrontate dall’amministrazione con serietà. E quest’ultimo aspetto potrebbe rappresentare il punto di svolta nelle indagini. Vige il più stretto riserbo ma, analizzando la procedura, nelle prossime ore dovrebbe essere nominato un tecnico di fiducia dalla Procura della Repubblica, il Ctu, e di pari passo dovrebbero partire i primi avvisi di garanzia probabilmente per tecnici del Comune ed amministratori. Bisogna individuare le responsabilità pure perché i genitori degli alunni chiedono delle risposte certe di fronte ad una situazione strutturale dell’immobile precaria visibile ad occhio nudo. Così come spiega il leader del Pdl Francesco Pisano. “Sono stato a scuola, in via Marconi – spiega Pisano – ed ho notato una situazione assurda: le crepe e le infiltrazioni d’acqua nel soffitto sono visibili a prima vista. Piena fiducia nel lavoro della magistratura ma, sul piano politico, c’è la necessità di mettere da parte i responsabili di questa tragedia evitata per un pelo. Non bisogna generalizzare, ma individuare i tecnici e gli amministratori inadempienti per metterli di fronte alle rispettive responsabilità. E’ altrettanto assurdo registrare l’assenza e il disinteresse delle istituzioni locali giacché non è stato convocato il civico consesso e hanno lasciato i genitori degli alunni al proprio destino, senza notizie e senza assicurazioni sul futuro. Un atteggiamento vergognoso, con i bambini e con la scuola non si scherza. Quello che è accaduto è davvero una pagina nera. Simbolo dell’incompetenza che regna al Municipio”.  Pure perché sul piano dell’inchiesta vanno chiarite numerose zone d’ombra. La più importante: prima dell’inizio dell’anno scolastico, l’amministrazione si deve preoccupare di garantire la massima sicurezza della scuola. Quelle aule dovrebbero essere il posto più sicuro al mondo dove proteggere un bambino. Questo vale in tutto il mondo tranne che a Cardito. Anzi, risulta che pochi giorni prima del crollo, i tecnici del Municipio siano stati sul posto per un sopralluogo insieme ad esponenti dell’amministrazione ed abbiano ribadito che fosse tutto apposto. Invece è evidente che non è così e le parole di Pisano aumentano i dubbi sulle precise responsabilità dell’amministrazione in carica su quanto sia successo in quella scuola. Su quello che si doveva fare e non è stato fatto.
E le parole del preside Cantone non lasciano spazio all’interpretazione sull’assenza delle istituzioni locali rispetto alle esigenze della scuola sempre tradite. Come detto gli esponenti della classe dirigente hanno pensato e pensano solo ai business e alla cementificazione del territorio. “Le posso dire – spiega Cantone – che in dieci anni l’amministrazione non si è mai preoccupata seriamente delle problematiche della scuola. Di fronte a noi abbiamo trovato sempre il vuoto. Ho consegnato ai carabinieri tutti gli incartamenti sulla sicurezza e per quanto di mia competenza le carte sono a posto”. Un atto d’accusa che deve far riflettere tutti, obbligando i partiti e il sindaco a ridefinire le priorità dell’agenda di governo.
In verità, i partiti che hanno governato ieri sono gli stessi che governano oggi il paese: Ps, Idv, Pd. L’unico che si è preoccupato in questi anni di dare delle risposte è stato l’ex sindaco Peppe Barra. Ha investito duemilioni di euro per realizzare un nuovo edificio scolastico, ristrutturato, la “Marco polo”, che sarà consegnato ad inizio marzo ed ha speso 250mila euro per le prove statiche di tutte le scuole presenti in paese. Il resto della classe dirigente ha dimostrato, invece, totale disinteresse per la scuola e, come detto, ha orientato la propria attività, anche attualmente, sui business legati all’edilizia legale e illegale. Ed oggi, proprio loro, sempre loro, raccolgono i frutti.
Il presidente facente funzioni del consiglio comunale, Nunziante Raucci, ha raccolto l’invito arrivato dal Pdl e da “Cardito libera”, movimento civico di maggioranza sostenitore di un nuovo modo di governare il paese; tant’è che domani mattina (martedì) sarà convocata la conferenza dei capigruppo al fine di stabilire la data del civico consesso sull’emergenza scolastica. E si annuncia battaglia perché la proposta dell’assessore alla Pubblica istruzione, Albertina Impagliato, dell’Idv, ha scontentato tutti.  Insomma, si vorrebbe far ricadere l’emergenza solo sul plesso sotto la giurisdizione di Lina Cantone: la “Galileo Galilei”.  Tradotto, significa doppi turni assicurati. “Siamo contrari a questa soluzione – continua Cantone – e lo abbiamo ribadito al sindaco Cirillo, nostro interlocutore sulla vicenda. Comunque, se l’amministrazione non dovesse andare incontro ai disagi della scuola, tranquillizzo i genitori e prometto che i doppi turni riguarderanno le classi elementari e medie e non le sezioni di scuola materna. La soluzione dell’assessore al ramo, però, non è da prendere in considerazione. Speriamo che il sindaco in carica recepisca le nostre istanze”. Cantone ha ragione e la solidarietà degli altri plessi scolastici di Cardito, in questo momento di emergenza, sarebbe il minimo che il Comune e le istituzioni dovrebbero garantire. Anche perché il silenzio assordante di queste ore della maggioranza di governo è interpretato dal paese come una precisa volontà di coprire eventuali responsabilità, ritardi, inadempienze e incompetenze. L’opposizione ha messo sott’accusa l’assessore Antonio Giangrande, delegato alla Manutenzione degli immobili comunali, ed Elia Puglia, responsabile dell’ufficio Lavori pubblici. Quest’ultimo, da indiscrezioni trapelate da fonti vicine all’amministrazione, pare che voglia addirittura andare via da Cardito. Giangrande replica così: “Non accetto accuse dall’opposizione, soprattutto da chi, in modo poco lucido, negli ultimi dieci anni ha governato con ruoli di responsabilità in amministrazione e se siamo a questo punto è soprattutto per colpa sua”. Il riferimento è a Francesco Pisano. I politici litigano, si accusano ma nessuno si assume le proprie responsabilità. Il paese cade a pezzi, le scuole cadono a pezzi ma non ci sono responsabili. Anzi, il Pd e l’assessore all’Urbanistica, Biagio Garofalo, vogliono proporre, a colpi di blitz, l’aumento dell’indice di copertura sui suoli destinati agli insediamenti produttivi e intendono portare avanti una bozza di Puc che “salva” gli affari del sistema degli ultimi dieci anni e, guarda caso, “valorizza” terreni e lottizzazioni abusive direttamente riconducibili alla criminalità organizzata. Penalizzando i proprietari terrieri con suoli edificabili che hanno rispettato la legge e adesso dovranno rinunciare al loro diritto per favorire la “sanatoria” del sistema. Un altro “affaire” da combattere e contro il quale l’Antimafia ha già acceso i riflettori. Dopo le elezioni Politiche, infatti, potrebbero arrivare interrogazioni parlamentari che svelerebbero, da indiscrezioni trapelate, presunti rapporti tra l’attuale classe dirigente ed esponenti della criminalità e dell’imprenditoria collegata all’abusivismo edilizio, su affari consumati e da consumare sul territorio. A danno della gente onesta. Senza dimenticare la volontà di una parte della maggioranza di voler portare in Consiglio il Ruec, il vecchio regolamento edilizio, per dare il via libera ai sottotetti. Ovviamente, prima del Puc. Altro cemento da scaricare sul paese. L’unica priorità. Le scuole se ne possono pure cadere. Cardito è pronta a ribellarsi. 


Fonte: Napolimetropoli.it

Nessun commento:

Posta un commento