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sabato 30 aprile 2016

La prima busta arancione è arrivata a lei Pensione da fame: un dramma (per tutti)

La donna a cui è arrivata la prima busta arancione Inps: "Avrà una pensione da fame, vendiamo la macchina per campare"



Se andrà a tutti come alla povera Roberta Ciofi, la busta arancione dell'Inps sarà la pietra tombale sulle speranze di tranquilla pensione degli italiani. È stata lei, la 53enne Roberta, operaia di terzo livello della Balducci di Montecatini, ad aver ricevuto la primissima lettera dell'Istituto di previdenza. Dentro c'è scritto quanto sarà corposo il suo assegno. "Mi è arrivata il giorno del compleanno del mio figliolo. A lui non ho detto nulla, non gli volevo rovinare la festa. Ma a me la giornata l'ha guastata. Eccome se l'ha guastata", ha spiegato la donna al Corriere della Sera.

Assegno "da fame" - "Dice che io posso andare in pensione nel 2020 con 1.198 euro lordi al mese. Netti sono meno di mille. Oppure posso arrivare a 2.197 euro, sempre lordi, ma devo resistere fino al 2031. Ma quanto vogliono che lavori questi qui? Io ho cominciato che avevo 14 anni e mezzo. Senza contare che la fabbrica chiude e, anche volendo, chi mi si prende?". La Ciofi è in cassa integrazione da marzo e prima della crisi aveva uno stipendio di 1.400 euro al mese, anche di più. "E i contributi li ho sempre pagati", precisa. Le conseguenze sono immediate: in famiglia si stringerà la cinghia.

"Adesso vendiamo la macchina" - "Mio marito si è deciso a vendere la macchina. Altrimenti non ce la si fa. E già avevamo tagliato il riscaldamento a casa, passando al pellet per risparmiare un po’. Poi dici che l'economia non gira". Il figlio ha 28 anni, è ingegnere e lavora a Bologna, ma lui "la pensione non la prenderà mai. Dovremo risparmiare anche per lui. Per il suo futuro". E poi, aggiunge la signora con amarezza, "adesso ci sono le elezioni, no? Io ho sempre votato a sinistra. Ma mi sa che stavolta cambio rotta. Hanno tanto parlato di pensioni d'oro ma poi non hanno fatto nulla. E il risultato eccolo qua. Lavori 40 anni, stai lì a cucire le tomaie tutti i giorni che ti fanno male le mani. E poi vai via con una cifra scandalosa, una cifra che non ci campi".

Acqua in bottiglia, tracce dei feci umane: 4mila contaminati dal virus, è allarme

Tracce di feci umane nell'acqua in bottiglia: 4mila contaminati dal virus, allarme



Allarme acqua in bottiglia in Spagna. Il Dipartimento della Salute catalano scrive il Fattoalimentare.it lo scorso 25 aprile ha dichiarato conclusa l’epidemia di gastroenterite dovuta al consumo di acqua contaminata da norovirus confezionata in bottiglie e bottiglioni da 18,9 litri, distribuiti in 381 aziende situate nelle province di Barcellona e Tarragona. La vicenda ha coinvolto 4.136 persone che nella maggior parte dei casi hanno riportato un quadro clinico lieve e solo sei sono state ricoverate e dimesse dopo 24 – 48 ore. L'infezione sarebbe stata causata da una “contaminazione fecale umana” di norovirus, avvenuta probabilmente presso la sorgente di approvvigionamento dell’acqua ad Andorra, oppure nell’impianto di imbottigliamento. Ma le autorità di Andorra che, in attesa dei risultati di tutte le analisi, dichiarano di non aver riscontrato alcuna infiltrazione di acque di scarico.

Bossetti e quelle lettere alla detenuta: la sua confessione sulle parti intime

Le lettere hot di Bossetti alla detenuta: la confessione sul sesso



Le lettere che Massimo Bossetti ha scritto alla sua amica detenuta, Gina, diventano pubbliche. Il contenuto è stato svelato dall'avvocato dell'uomo durante l'ultima puntata di Quarto Grado.  I due non si sono mai visti ma si sono conosciuti scivendosi delle lettere. Secondo l'accusa il contenuto di quelle lettere definite "hot" sarebbero importanti perché rivelano la natura dell'uomo. Per dimostrare il contrario l'avvocato Salvagni ha deciso di rendere pubbliche quelle lettere definendole appunto "normali".  “In carcere tutto diventa diverso, c’è un modo di vivere che noi non possiamo capire e nascono anche questo genere di rapporti” dice l’avvocato. 

Il contenuto - Alla sua amica Gina, Bossetti spiega di essere innocente, le dice che nella sua cella ha una foto di suo padre e che è felice di sapere che lui e Yara in Paradiso si sono incontrati perché adesso entrambi sanno la verità. Esprime la sua felicità perché ha una nuova amica con cui parlare. In una delle lettere che viene mostrata in tv, Bossetti si descrive, racconta di essere biondo, di avere degli occhi particolari, color ghiaccio che al sole cambiano. Di come ci tenga alla forma fisica e anche al suo aspetto tanto da depilarsi sempre. Le spiega che si depila anche nelle parti intime; lo ha fatto una volta perché è stata sua moglie Marita a chiederle di farlo. Le chiede poi di aprirsi, di essere sincera come lui ha fatto con lei. In queste lettere Bossetti avrebbe anche detto alla sua amica di preferire la “vagina rasata” parole che aveva anche cercato sul web, come ha sottolineato l'accusa. 

Caivano (Na): Il Consigliere Angelo Marzano propone il Love Parking, Emione: Il Paese ha bisogno di altro

Caivano (Na): Il Consigliere Angelo Marzano propone il Love Parking, Emione: Il Paese ha bisogno di altro



di Biagio Guerra


Architetto Francesco Emione
Liberi Cittadini

In un Paese come Caivano, dove si muore quotidianamente di tumore, dove la criminalità fa da padrona, dove la raccolta rifiuti non riesce a decollare, dove fino a pochi giorni fa vengono ancora scoperti rifiuti altamente tossici interrati nelle nostre periferie, dove la maggior parte delle famiglie caivanesi vivono al di sotto della soglia di povertà, dove secondo il registro le nascite sono in diminuzione, il consigliere comunale Angelo Marzano della Lista Civica Noi con Monopoli, in un contesto non polemico, propone il Love Parking. Cos'è il Love Parking? il Love Parking è un'area attrezzata a Parco dell'Amore a pagamento. Dove le coppie possono appartarsi al costo di 5 euro ogni 2 ore, e 3 per le successive. 

L'idea non è nuova, ma si sta affermando in diverse regioni italiane. La prima area di questo genere fu inaugurata a Crema, poi a Bari, ma ormai il Mezzogiorno sembra "allargarsi", con una diffusione tra Napoli e Caserta che classifica quest'area come zona favorevole a questo tipo di iniziative.

Ma a dire no, è stato in consiglio comunale l'architetto Francesco Emione di Liberi Cittadini, che nota: "La proposta è surreale. Parliamo di cose serie!. C'è un Paese che ha bisogno di tornare a voltare pagina: parliamo delle scuole, cadono a pezzi. Parliamo dell'inquinamento. Parliamo di raccolta differenziata. Parliamo di rilancio occupazionale. Torniamo a parlare di sociale". No che la proposta non piaccia - chiude Emione - ma nel contesto in cui viviamo, a me la proposta del consigliere Angelo Marzano fa sorridere, perchè la proposta va a discapito dei cittadini caivanesi. Concentriamo le nostre energie per promuovere iniziative, anche commerciali, serie. 

Caivano (Na): Fortuna, il racconto da brividi dell'amica: "Lui era sopra, lei gli dava calci e poi ..."

Svolta nell'omicidio di Fortuna Loffredo, parla l'amichetta: "Lui l'ha violentata e poi l'ha buttata giù"



Sono passati quasi due anni da quando la piccola Fortuna Loffredo, di sei anni, è morta precipitando dal bancone all’ottavo piano del palazzo in cui viveva nel Parco Verde di Caivano (in provincia di Napoli) il 24 giugno 2014. Non si è trattato di un suicidio né di un incidente. Qualcuno l’ha buttata giù. Dall’autopsia è emerso che la bambina era stata vittima di “abusi cronici”. Ma in tutto questo tempo nessuno degli inquilini ha parlato. Per quasi due anni le forze dell’ordine si sono scontrate con un muro di omertà. Gli adulti “ostacolavano le indagini”. Alla fine, una bimba ha parlato. Era l’amica del cuore di Fortuna, detta Chicca, e ha assistito ai suoi ultimi momenti di vita.

La bimba, che adesso ha undici anni, era stata allontanata dal palazzo e affidata alle cure di una casa famiglia. Lì, lo scorso 23 marzo ha raccontato al pm e a una psicologa la verità sul palazzo degli orrori. Un nido di pedofili, dove i bambini venivano ripetutamente violentati. La lista delle vittime è lunga: lei stessa, sua sorella e suo fratello, l’amica Chicca. Poi la bambina fa il nome del colpevole: Raimondo Caputo, 44 anni, il compagno della madre, Marianna Fabozzi. È lui l’orco che ha abusato dei figli della compagna e anche della piccola Fortuna. E proprio il rifiuto di subire l’ennesima violenza è stata la causa della morte di Fortuna.

Gli ultimi momenti di vita - Fortuna è andata a casa dell’amica per giocare, ma lei stava aiutando la mamma nelle pulizie. Mentre aspettava che l’amica finisse le faccende, Fortuna ha deciso di tornare a casa sua per cambiarsi le scarpe perché le facevano male. Esce e Raimondo Caputo, che era in casa, la segue fuori dalla porta. L’amichetta e la mamma, Marianna Fabozzi, vedono che i due si dirigono su per le scale verso l’ottavo piano invece che giù dove abitava Chicca. Finite le pulizie la bambina chiede alla madre di accompagnarla all’ottavo piano a prendere Fortuna così che potessero andare a giocare. Salite le scale, madre e figlia vedono Raimondo Caputo violentare Fortuna. “Chicca era sdraiata e anche lui sdraiato e si buttava addosso a Chicca” mentre la bambina “gli dava i calci”. Allora lui “la prende in braccio e la butta giù” è l'agghiacciante racconto fatto dalla bambina.

L'epilogo - Marianna Fabozzi ha visto tutto ma per proteggere il compagno dice alla figlia che quello che hanno visto doveva rimanere un segreto. La donna non ha mai parlato con gli inquirenti. La figlia per fortuna sì. Marianna Fabozzi si trova ai domiciliari con l’accusa di concorso in violenza sessuale sulla figlia di tre anni. Raimondo Caputo è già in carcere a Poggioreale dal novembre 2015, per violenza sessuale su minore. Ora è accusato anche dell’omicidio di Fortuna Loffredo.

GLI UOMINI DI RENZI Chi ha messo il premier nei ruoli-chiave dell'Italia

Le nuove nomine di Renzi (per 2 anni): Pansa alla sicurezza, Gabrielli alla Polizia



"Ho sentito nei giorni scorsi una ridda di nomi, come se dovessi mettere un amico a capo dei servizi segreti... Abbiamo deciso di fare oggi le nomine che dureranno due anni. Ci siamo dati come regola nomine biennali per una questione di correttezza". Matteo Renzi introduce così a palazzo Chigi le nuove nomine ai vertici di forze dell'ordine e servizi segreti. "Quando si parla di fare delle nomine sulla sicurezza vogliamo valorizzare figure istituzionali. Cambiavano i governi e si facevano delle nomine. Oggi la politica rivendica la possibilità di fare le nomine con trasparenza totale. Si tratta di nomine totalmente istituzionali. Non ci sono cordate e cordelline, c'è un meccanismo chiaro per cui ai servizi ci va il capo della polizia". "Ho chiesto all'autorità delegata ai servizi, il senatore Minniti, di comunicare prima delle nomine alle opposizioni le nomine fatte. Non ho chiamato io singoli, perché non mi sembrava opportuno", ha aggiunto il premier. 

Gli uomini di Renzi - Il capo della Polizia Alessandro Pansa è stato nominato al vertice del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, al posto di Giampiero Massolo, mentre il prefetto di Roma Franco Gabrielli è stato nominato capo della Polizia al posto di Pansa. Il generale dei Carabinieri Mario Parente è a capo invece dell'Aisi e Giorgio Toschi alla Guardia di Finanza al posto di Capolupo. L'ammiraglio Valter Girardelli è il nuovo capo di stato maggiore della Marina Militare, mentre il generale dell'Esercito Carmine Masiello è il nuovo consigliere militare di palazzo Chigi. 

Inps: andremo in pensione prima alla faccia di Renzi, ma son guai

Andremo tutti in pensione prima: alla faccia di Renzi. Ma c'è una fregatura



La buona notizia è che dobbiamo lavorare meno e che andremo prima in pensione. La cattiva notizia è strettamente legata alla prima: smettiamo prima di lavorare perché la nostra vita si è accorciata. Un'inversione di tendenza che ha certificato l'Istat. Per gli uomini la speranza di vita è calata di due mesi, da 80,3 anni e quella delle donne di tre mesi da 85 anni a 84,7. Il Messaggero ha sentito diversi esperti per chiedere appunto le conseguenze dell'accorciarsi della vita da un punto di vista della previdenza.  Alberto Brambilla, presidente del Centro studi Itinerari previdenziali, già a capo del Nucleo tecnico di valutazione della spesa previdenziale, non ha dubbi. "Se la speranza di vita si riduce», dice al quotidiano romano "anche l' età di pensionamento deve scendere. Se la tendenza del 2015 fosse confermata anche nel 2016 e nel 2017 nel prossimo adeguamento programmato per il 2019 l' età dovrebbe rimanere stabile a 66 anni e 7 mesi o addirittura scendere". Brambilla spiega che la speranza di vita è un parametro utilizzato nei coefficienti di trasformazione. Un meccanismo in base al quale si calcola l'importo della pensione.

I conti - Se l' aspettativa di vita scende e i coefficienti non vengono adeguati, il lavoratore riceverebbe in pratica una pensione inferiore al dovuto. Fino all'arrivo del salva-Italia approvato dal governo Monti a fine 2011, gli adeguamenti dei requisiti erano triennali, adesso sono biennali.  Una bella rogna per il governo Renzi che adesso si trova davanti a un dato che nessuno aveva previsto: la vita che si accorcia. Alcuni esperti, sono certi nel dire che a fronte di questa novità anche l'età pensionabile dovrà ridursi. In pratica, nel 2019, con il prossimo adeguamento, l'età di pensionamento dovrebbe rimanere stabile se non addirittura scendere. Ma le norme non sono chiare.