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mercoledì 26 agosto 2015

L'allarme: "L'Italia sarà un deserto" Quali regioni spariranno, e quando

Lo studio sulla desertificazione dell'Italia: entro 80 il Mar Mediterraneo e il Sud Italia saranno una conca di polvere




I cambiamenti climatici e la cattiva gestione delle risorse idriche porterà il deserto africano ad avanzare fino al centro Italia. A rivelarlo è uno studio del Cnr sul rischio desertificazione per quasi un quinto del territorio italiano, per lo più concentrato nelle regioni della Sicilia, Puglia, Molise e Basilicata. Già oggi due miliardi di persone vivono in zone a ridosso di aree siccitose. Secondo i ricercatori italiani, i fenomeni migratori di oggi sono destinati ad aumentare visto che buona parte di quelle popolazioni saranno spinte a lasciare il luogo in cui vivono.

Le regioni - Mauro Centritto, direttore dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Cnr, sostiene che: "Il 72% delle terre aride ricadono in Paesi in via di sviluppo, la correlazione povertà-aridità è dunque chiara. Se si guarda l'Italia, gli ultimi rapporti dicono che è a rischio desertificazione quasi il 21% del territorio nazionale, il 41% del quale si trova al Sud. Sono numeri impressionanti". Secondo lo studio, buona parte delle regioni italiane sono destinate a trasformarsi in deserto: "In Sicilia le aree che potrebbero essere interesate da desertificazione sono addirittura il 70%, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%".

Quando - La ricerca del Cnr sarà presentata domani nel padiglione Expo Italia e proverà a sollecitare interventi rapidi per mettere in pratica azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici, il tempo a disposizione è pochissimo: "Entro la fine di questo secolo - aggiunge Centritto - le previsioni parlano, per il bacino del Mediterraneo, di aumenti delle temperature tra i 4 e i 6 gradi e di una significativa riduzione delle precipitazioni, soprattutto estive: l'unione di questi fattori genererà forte aridità".

Le soluzioni - Per contrastare i cambiamenti climatici, gli scienziati sono d'accordo che è importante intervenire sulle politiche energetiche, che spingano per lo sfruttamento più di risorse rinnovabili che di quelle più inquinanti come petrolio e carbone. Ma contro la desertificazione: "sarà insufficiente, perché il fenomeno è legato anche alla cattiva gestione del territorio". Senza interventi adeguati, si andrà incontro alla dust bowlification, la conca di polvere.

La crisi e le due grandi paure per l'Europa Occhio, perché una si sta già avverando

Deflazione ed euro forte: le due grandi paure per l'Europa dallo sboom della Cina




La parola chiave per comprendere le grandi paure che agitano la finanza mondiale, oggi e soprattutto domani, è deflazione. I prezzi calano (e sarebbe una buona notizia per i consumatori) perché c'è poca domanda (ergo: non ci sono abbastanza consumatori), di conseguenza entrano in sofferenza i produttori (costretti a produrre di meno e a incassare di meno) e lo Stato (meno tasse da mungere alle imprese, meno incassi dall'Iva). È quanto rischia di accadere in Cina ed è già accaduto in Italia e in Europa, che non a caso lo scorso marzo ha reagito con l'iniezione da 350 miliardi di euro del Quantitative Easing fortemente voluto da Mario Draghi.  Come ricorda anche Federico Fubini sul Corriere della Sera, l'obiettivo dell'inflazione al 2% (tasso fisiologico, salutare) è ancora lontano, ma l'Eurozona respira. Il guaio è che ora tutto potrebbe peggiorare. L'indice 5y5y forward, che "predice" l'inflazione tra 5 anni per i 5 successivi, è all1,61%, più basso di un anno fa, quando Draghi si disse preoccupato perché, appunto, troppo basso. Si sente puzza di deflazione. 

Euro debole, euro forte - C'è poi un altro fronte delicatissimo che preoccupa l'Europa e rischia di farla cadere di nuovo. L'euro, fino a oggi, aveva goduto di una debolezza molto utile per i paesi esportatori (la Germania, certo, ma anche l'Italia). Il guaio è che la svalutazione della Cina sullo yuan (oggi Pechino ha abbassato i tassi di un ulteriore quarto di punto) si accompagna a quella degli altri paesi Brics ed emergenti (la Russia, il Brasile). Per questo molti investitori potrebbero ripiegare sull'euro come "moneta-rifugio", rendendola troppo forte e penalizzante per chi esporta. L'Italia, appunto. In un circolo vizioso in grado di ri-bloccare non solo la finanza, ma pure l'economia reale.

Renzi-gaffe sull' Imu e la Tasi Ma il suo ministro lo sputtana

Renzi: "Via Imu e Tasi per tutti dal 2016". Ma il suo ministro lo smentisce




All'inizio aveva parlato di settembre. Poi, evidentemente, l'estate e qualche giorno di vacanza devono averlo fatto tornare coi piedi per terra e oggi il premier Matteo renzi intervenendo a Pesaro dopo aver fatto tappa al Meeting di Rimini ha annunciato che " il prossimo anno verranno tagliate Tasi e Imu per tutti". Renzi ha aggiunto che "abbassare le tasse è una scommessa che non si fa solo per un anno. Nel 2017 ci concentreremo sull'Ires cioè sulle tasse sulle imprese, oggi al 31% per portarla al 24% sotto la Spagna, e poi nel 2018 interverremo sull'Irpef".

Neanche il tempo di finire su agenzie e siti di informazione, che il premier è però stato smentito da un membro del suo stesso governo, nella persona del sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti. «Sì al taglio della Tasi sulla prima casa. Ma non per tutti. Deve restare per gli immobili di valore maggiore per finanziare, con 1,2 miliardi, la deducibilità al 100% per le imprese  dell’Imu sui capannoni" ha spiegato il numero due di Piercarlo Padoan. Il provvedimento sulla casa, spiega il leader di Scelta Civica, "rientra nella manovra da 25-30 miliardi che andremo ad approvare: c’è da lavorare sul fronte delle  coperture con tagli di spese e tagli delle agevolazioni fiscali. "Escludendo gli immobili di valore maggiore, il taglio del carico  fiscale sulla casa sarebbe comunque pari a due terzi dell'ammontare attuale" ha concluso Zanetti.

"Tradisci il centrodestra per Renzi" L'attacco di Salvini a Berlusconi

Matteo Salvini a Silvio Berlusconi: "Non tradire il centrodestra per Renzi"




Matteo Salvini parla di Berlusconi, delle primarie, delle elezioni regionali e di quelle politiche. In un'intervista al Corriera della Sera il leader della Lega si augura che Berlusconi "non ascolti i pessimi consiglieri che potrebbero spingerlo a rinciuciare con Renzi. Aggiungo che ho una grande nostalgia di Berlusconi per quanto riguarda la politica estera. Non abbiamo mai vissuto periodi di disastro e irrilevanza come quelli di oggi. Con lui, i marò sarebbero già a casa". Salvini inoltre chiarisce la sua posizione sulle primarie (dopo che Berlusconi le ha del tutto escluse) che per le amministrative considera superflue, se ci sono accordi e nomi che  mettono d'accordo tutti "non c'è bisogno di richiamare i cittadini a votare". Diverso il diverso per le politiche in cui, dice "le primarie sono opportune a prescindere: occorre la massima chiarezza sia sui programmi che sul candidato. Se esistono differenze, ed esistono, dobbiamo chiedere ai cittadini.

Renzi e l'Europa - L' esempio più evidente di questo è l' Europa: su un tema del genere, i cittadini devono dire come la pensano e sapere che cosa c' è in gioco". Parla poi della differenza dei rapporti che Berlusconi aveva con Merkel rispetto a quelli che ha Renzi che  "sembra pagato dai tedeschi. Guardi che io non sono anti Merkel".  Commenta gli applausi che Renzi ha strappato al meeting di Rimini e dell'annunciato abbattimento delle tasse: "Se Berlusconi avesse fatto tutto quello che avremmo voluto, oggi non avremmo Renzi. Abbiamo fatto degli errori anche noi. Però, quando abbiamo tolto l' Imu ci hanno dato dei folli. Ora, per recuperare un minimo di credibilità, eccoli qui... Resta il fatto che tutti i dati economici sono peggiorati". 

martedì 25 agosto 2015

Caivano (Na): Consiglio Comunale La Città e le ombre Dopo De Cicco e Coppola, anche l'amico Lucio Laurenza?

Caivano (Na): Consiglio Comunale La Città e le ombre Dopo De Cicco e Coppola, anche l'amico Lucio Laurenza?



Simone Monopoli
Sindaco di Caivano 

Continua la immediata elargizione di prebende da parte del Sindaco Simone Monopoli, che, dopo l'incarico di Capo di Staff con paga da funzionario D1  a spese dei contribuenti all'amico di merenda carditese, Giovanni De Cicco, che lo ha indirettamente sostenuto nella passata Campagna elettorale, e la responsabilità all'ambiente al fedele amico del V° Settore, Vito Coppola, ora anche l'Ingegnere amico Lucio Laurenza? Insomma, Monopoli dopo il suo insediamento (circa 3 mesi fa) ad oggi, l'unica cosa che riesce a fare sono le spartizioni di incarichi per i suoi uomini amici, legge permettendo, difatti, per il Paese, Caivano, non riesce a produrre nulla di buono, se non opere portate avanti dalla passata amministrazione Falco (vedi affidamento verde pubblico, e wiifi), insomma, Monopoli non riesce a portare avanti neanche l'ordinaria amministrazione, figurarsi le cose serie come la spazzatura, che oggi versa ancora per le strade, e la puzza ne fa da padrona nei vicoli, nelle periferie e addirittura in centro città, provocando problemi respiratori soprattutto a bambini ed anziani e, non solo il problema tutto viene rimandato a settembre, ma si affidano appunto, incarichi e prebende, ad amici e amici di amici, quindi, si convoca immediatamente un consiglio comunale per corrispondere oltre ad altri piccoli punti all'ordine del giorno, la messa in liquidazione all'Ingegnere Lucio Laurenza, uno dei suoi fedelissimi sostenitori, appunto, un compenso tra i debiti fuori bilancio, ecco la continuità nella discontinuità? Dopo De Cicco e Coppola, adesso tocca ad "alcuni" debiti fuori bilancio, quelli più simpatici? e gli altri? quelli che non hanno santi in paradiso? Visitate il sito: www.comunedicaivano.it



Ecco i punti all'ordine del giorno: 


C O M U N E D I C A I V A N O
PROVINCIA DI NAPOLI
-------------<0>-----------
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
RENDE NOTO

- che mercoledì 26 agosto 2015, alle ore 19.30 in 1^ convocazione – in seduta ordinaria – presso
l’edificio scolastico sito in via Bellini “Rione Scotta” – Caivano, avrà luogo

IL CONSIGLIO COMUNALE

per discutere il seguente o.d.g.:

1) Approvazione verbali seduta precedente;

2) Interrogazioni ed interpellanze;

3) Mozione ai sensi dell’art. 53 del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio
Comunale e delle Commissioni Consiliari presentata dal Consigliere Luigi Sirico + 5, relativa
alla gestione dell’Auditorium;

4) Esame ed approvazione del bilancio di previsione 2015, corredato dalla relazione previsionale e
programmatica e dal connesso bilancio pluriennale 2015/2017;

5) Nomina componenti Commissioni Consiliari Permanenti, ai sensi del Regolamento;

6) Illustrazione linee programmatiche di mandato (art. 35 del vigente Statuto Comunale);

7) Riconoscimento debito fuori bilancio per prestazioni di CTP del Comune di Caivano nel
giudizio arbitrale promosso da CO.GE.RI. - Liquidazione prestazioni ing. Lucio Laurenza.

 Il Presidente
 F.to Avv. Raffaele Del Gaudio 

Siete "schiavi" del vostro smartphone? Questa invenzione vi cambierà la vita

La società Intelligence Energy annuncia un prototipo di batteria dalla durata di 7 giorni




L'Intelligence Energy è riuscita ad accontentare i desideri più reconditi degli smartphone addicted. La società britannica ha sviluppato una batteria per smartphone in grado di durare una settimana intera. Il prototipo funzionante è un particolare modello di iPhone 6 dotato di un'innovativa e stupefacente batteria a cella combustibile. La novità consiste in un'innovativa batteria ricaricabile in grado di sfruttare idrogeno e ossigeno per creare energia, rilasciando come materiali di scarto acqua e calore. Il sistema funziona a tal punto che la Apple, secondo il Telegraph, ha già contattato l'azienda con l'intenzione di trasformarlo in un prodotto commerciale.

A rischio comodità - Il miglioramento però verrà pagato a caro prezzo. Le due microscopiche ventole, che riducono il calore generato dalla combustione e allontanano il vapore acqueo che si forma, saranno difficili da adattare ad un dispositivo a misura di tasca o di borsa. Per ora la cella combustibile insieme ad una presa cuffie, in grado di fare il pieno di idrogeno, sono stati aggiunti all'ultima versione del iPhone 6, senza alterare troppo il suo naturale spessore.

Il prezzo - Fortunatamente non sono previste legnate per il portafoglio. Per l'Intelligent Energy la modifica intelligente verrebbe a costare due o tre euro e sarà usa e getta. Il sistema ricaricabile avrà durata massima di 7 giorni e poi dovrà essere sostituita con una nuova. "Potrebbe essere in circolazione entro un paio di anni", detto il direttore finanziario di Intelligent Energy, Mark Lawson-Statham, "ma la questione è quanto in fretta vogliono muoversi i nostri partner per averlo".

DEBOLI NEL MIRINO Il Fisco contro i piccoli: chi rischierà più controlli

Fisco, il 90% dei controlli contro micro-piccole aziende e partite




Si parla tanto di "grandi evasori", quelli che allo Stato "portano via" in tasse non pagate centinaia di milioni di euro. Poi, però, si scopre che il Fisco nel mirino ha soprattutto i "pesci piccoli", cioè le medie ma ancor di più le piccole imprese e le partite Iva. E il motivo è semplice: "beccare" eventuali errori o sotterfugi dei piccoli è facile, mentre i grandi gruppi, se e quando evadono, usano sempre meccanismi assai complessi.

I dati forniti da Unimpresa e riportati dal quotidiano "Il Tempo", sono chiari: nel corso del 2014 l'Agenzia delle Entrate ha effettuato 177.300 accertamenti nei confronti di soggetti produttivi. Di questi, 160.007 (ovvero il 90,23% del totale) hanno riguardato micro-piccole imprese e partite Iva. I controlli nei confronti delle medie aziende sono stati 14.211 (ovvero l'8,01%), mentre solo 548 sono andate a carico di grandi aziende.

Guardando alle fasce di presunta evasione, dai dati esaminati da Unimpresa, emerge che nel 2014 sono stati individuati 48.936 soggetti che non avrebbero versato nelle casse dello Stato fino a 1.549 euro ciascuno; altri 70.083 soggetti avrebbero sottratto all' erario fino a 25.823 euro ciascuno; altri 44.163 soggetti avrebbero illegalmente trattenuto imposte fino a 185.925 euro ciascuno; altri 13.606 soggetti fino a 5,1 milioni ciascuno; altri 495 soggetti fino a 25,8 milioni ciascuno e 47 soggetti, per lo più grandi industrie (31 su 47), oltre 25,8 milioni ciascuno