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sabato 22 novembre 2014

Berlusconi non ha perso la fiducia: "Così torneremo il primo partito"

Regionali Calabria, Silvio Berlusconi: "Forza Italia tornerà ad essere il primo partito"




"Forza Italia tornerà ad essere di nuovo il primo partito italiano". Silvio Berlusconi non ha perso la fiducia. Intervenendo telefonicamente e in un video-messaggio alla chiusura della campagna elettorale di Wanda Ferro, candidata alla presidenza della Regione Calabria, il Cav ha incoraggiato gli azzurri in vista del voto di domenica. "In molti non sono andati a votare, in Calabria il 50% degli elettori, perché avevano perso la fiducia non essendo io candidato. Se il centrosinistra, mai voglia Iddio, dovesse farcela, non so quella moltitudine di 8 partiti a sinistra cosa faranno, visto che litigheranno come cani e gatti...". Berlusconi ha poi aggiunto: "Sento di non potermi tirare indietro e deludere la loro fiducia, sento che c'è ancora bisogno di Forza Italia e di un movimento politico che garantisca al nostro Paese e ai suoi cittadini sicurezza, benessere, democrazia e libertà". 

Calvario giudiziario - Poi il Cav ha parlato del suo calvario giudiziario: "In un processo non si va mai da soli. Quando si entra in un processo si va con i propri genitori, con la moglie e i figli, con gli amici più cari, si rovinano le relazioni sociali ed economiche. È terribile essere sotto processo". Infine tornando alla politica ha dettato la ricetta per la crescita: "Servono meno tasse sulle famiglie e sul lavoro e le imprese. Questo genera più consumi, più produzione e più soldi che entrano nelle casse dell'erario".

Piano top secret: "Due paesi fuori all'euro". Quali sono...

Il piano top secret di Germania e Olanda: "Pronte a lasciare l'Euro"




Un piano per uscire dall'Euro. L'ex ministro delle Finanze olandese Jan Kees Mininister de Jager, in carica fino al novembre del 2012, ha rivelato qualcosa di clamoroso. A quanto pare, il governo olandese, insieme alla Cancelleria tedesca, ha messo a punto piani di emergenza durante il picco della crisi della zona dell'euro che prevedono l'uscita di Berlino ed Amsterdam dalla moneta unica. Un team di avvocati, esperti di politica estera e di economisti sono stati messi al lavoro per studiare diversi scenari. 

I piani di Germania e Olanda - Uno di questi, come racconta Affaritaliani, prevedeva la reintroduzione del fiorino: "Il team si è regolarmente riunito venerdì pomeriggio, ma potrebbe anche vedersi molto rapidamente nel caso in cui avessimo bisogno di prendere una decisione". Non solo, l'ex ministro ha anche rivelato come la Germania sia stata direttamente coinvolta, mentre altri paesi erano meno interessati: "Alcuni paesi considerano molto preoccupante il solo fatto che diversi scenari siano stati oggetto di discussione in Europa. È indicativo che non hanno fatto nulla. Siamo stati uno dei pochi paesi, insieme alla Germania, a discutere questi scenari. Abbiamo anche avuto un team Germania-Olanda". Il ministro delle Finanze Jeroen Dijsselbloem ha anche ammesso che il governo olandese è stato a un certo punto pronto alla "preparazione per lo scenario peggiore", dicendo: "Capi di governo, tra cui il governo olandese, hanno affermato: 'Vogliamo mantenere insieme l'euro e per mantenere l'euro come moneta unica'. Detto questo, abbiamo anche guardato che cosa accadrebbe se questo non si potesse fare". La Banca centrale olandese ha già ammesso di aver fatto alcuni piani di emergenza per un'uscita dall'euro. Insomma la solidità della moneta unica a quanto pare è sempre più a rischio. 

venerdì 21 novembre 2014

POVERI DI SPIRITO Iacchetti, Baldini e pure Grillo... Tutti i vip che piangono miseria

Poveri di spirito, che fastidio i vip che piangono miseria

di Francesco Borgonovo


Va bene, lo sappiamo, anche i ricchi piangono. Però, quando piangono, ai poveri girano un pochino le balle. Soprattutto quando il motivo della lacrimazione è di natura squisitamente economica. Ecco, più o meno è questa la sensazione che si prova in questi giorni, visto che la nuova moda del vip italico è quella di stracciarsi le vesti lamentando miseria. Se va avanti così, fra un pochino troveremo agli angoli delle strade presentatrici tivù che chiedono l’elemosina esibendo il cartello: «Aiutatemi, devo pagarmi una rinoplastica» (quanto a sgrammaticatura, molte non avrebbero nulla da invidiare al mendicante medio). Alla mensa della Caritas sgomiteranno i conduttori di game show («Prendo la pasta al pomodoro, l’accendiamo!») e scopriremo da commoventi servizi su Novella 2000 che i giudici di Masterchef sono stati fermati ai cancelli di Sky con le tasche piene di bistecche e addirittura intere porzioni di bucatini («Dovevamo pur sfamare le nostre famiglie...»). 

L’aspetto più incredibile, poi, è che a lagnarsi, non sono oscure starlette dimenticate da decenni ridotte a campeggiare all’Isola dei famosi manco fosse un campo rom. Non sono ex tronisti, ex gieffini, ex velini assortiti costretti a misurarsi con l’ingrato mondo del lavoro perché la celebrità è giustamente finita. No. A stracciarsi le vesti sono affermati professionisti, celebrità che da anni stanno ben piantate sotto i riflettori e che probabilmente hanno dimenticato che vuol dire avere il fiato del mutuo sul collo e non hanno nemmeno idea di che significhi la parola «cassaintegrazione». Ha cominciato Marco Baldini, costretto a mollare il programma radio con Fiorello perché assillato giorno e notte dalle richieste dei creditori. Del suo caso si è già occupato su queste pagine Alessandro Dell’Orto. Ci limitiamo ad aggiungere che forse, fra tutti, Baldini è quello che irrita meno. È affetto da una dipendenza raggelante. Come diceva un saggio: nella sua colpa sta la pena, e a consumarsi è soprattutto lui. Resta che, a sentirlo accusare di ingratitudine gli ex amici perché non sganciano liquidi dopo che ha perso al tavolo milioni di euro, la bile ribolle. 

Ma ecco che, a farci dimenticare le disgrazie baldiniane, arriva Enzo Iacchetti. A dire il vero, qualche rimostranza economica il nostro l’aveva già avanzata nei mesi passati, prendendosela con il presidente indonesiano dell’Inter. «Thohir non piace più a nessuno», dichiarò risentito. Poi si capì il motivo: «Mi ha tolto la tessera per andare allo stadio, adesso manderà in tribuna qualche vip indonesiano». E il tifoso medio si domandava: ma scusa, pagare il biglietto come i comuni cristiani no? Ma sbagliava prospettiva, il tifoso.Avrebbe dovuto indignarci perché i vip stranieri vengono a rubare il lavoro ai vip italiani, anche loro vittime dell’immigrazione sregolata. Tutti noi avremmo dovuto commuoverci subito, prima che fosse troppo tardi. Perché ora il quadro è ben più funesto. Intervistato da Stop, Iacchetti ha raccontato di essere preda dell’angoscia. «Pian piano sto consumando i soldi guadagnati in passato», ha detto. «Negli anni 90 sono riuscito a mettere via qualcosa,ma a causa del mio grande entusiasmo e delle tasse li sto spendendo tutti». Grande entusiasmo sta per «gioco d’azzardo». E infatti Iacchetti precisa: «Quando c’è una scommessa mi ci buttano sempre dentro». Certo, lo buttano gli altri a forza. A questa tremenda preoccupazione se ne aggiunge un’altra: quella di perdere il lavoro a Striscia la notizia. «Mi chiamano per un periodo sempre più stretto e questo mi dispiace. Non vorrei che presto o tardi mi dicano ciao ciao». Immaginiamo schiere di operai in lacrime, pensando al povero conduttore con cui condividono il destino: loro sbattuti fuori dalla catena di montaggio, lui allontanato dalla tivù. Antonio Ricci dev’essere proprio terribile, peggio di Elsa Fornero. Prima illude uno per anni pagandolo un botto, e poi... 

Ci toccherà avvisare Matteo Salvini e chiedere che la Lega si occupi anche degli showmen esodati. Sicuramente il leader del Carroccio troverebbe un alleato pronto a sostenere l’iniziativa: Beppe Grillo. Quello che fa indigestione di tartufo bianco prima dei comizi. Lo stesso che nei giorni scorsi ha lanciato un grido di dolore: «Il mio 730 è a zero da quattro anni, sono l’unico che fa politica e ci ha rimesso dei soldi». In effetti il suo reddito è calato: solo 7500 euro (netti) al mese nel 2013. Ne ha a stento per mantenere la Mercedes classe A e gli appartamenti a Rimini, in Francia e in Svizzera. Una vita da pezzente, abbiam visto gente residente sotto i portici della Stazione di Milano che se la passava meglio. 

Ah, in che mondo viviamo, se un vip non può nemmeno permettersi di sputtanare i denari con le scommesse. Un mondo in cui se guadagni milioni di euro per anni e te li bruci nel vizio nessuno ti dà una pacca sulla spalla. Ma perché il governo non agisce? Perché non istituisce un fondo? Dopo la Cassa del Mezzogiorno, la Cassa del Mezzobusto. Sussidi per le celebrità alla canna del gas, perché abbiano garantito il minimo necessario, tipo le cene da Cracco, lo stadio nel salotto vip e la vacanza in yacht. E dire che gli imprenditori, per via della crisi, si suicidano. Che pappemolli, pensassero a chi sta peggio di loro: alle stelle del video. Gente in difficoltà che, non potendo permettersi entrambi, si è trovata a scegliere tra il necessario e il superfluo. E con grande sacrificio ha scelto il superfluo.

Napoli non si libera di De Magistris: Giggino esulta: farà ancora il sindaco

Luigi De Magistris resta sindaco: il consiglio di Stato dà ragione al Tar




Resta sindaco Luigi De Magistris. Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar Campania che un mese fa lo ha reintegrato al Comune di Napoli, bloccando la sospensione prevista dalla legge Severino in caso di condanna in primo grado. "Sono molto contento", ha commentato il sindaco.  "La giustizia amministrativa di primo e secondo grado - ha proseguito il sindaco di Napoli - ha sanato una ferita molto dolorosa che ha rischiato di metterci seriamente in difficoltà in queste settimane. Oggi è una bella giornata".  "Napoli ti amo - scrive ancora de Magistris su Twitter - Sindaco di strada tra la gente per sempre". 

Quelle frasi al Papa Francesco: "Ancora non ti ammazzano?"

Quelle frasi a Papa Francesco: "Ancora non ti hanno ammazzato?"




Dopo l'allarme in Vaticano per le minacce a Papa Francesco e la paura per un possibile attentato al Pontefice, emergono nuovi particolari sui rischi che corre Bergoglio. Secondo quanto racconta il Corriere della Sera sembra che i suoi collaboratori a volte scherzino con il Papa Francesco sulle minacce di morte. "Santo Padre, ancora non l’hanno ammazzata oggi?", lo apostrofano superando il timore reverenziale che pure incute. "Jorge, ti proteggono abbastanza?", gli gridano i connazionali alle udienze, sotto gli occhi inquieti degli agenti in borghese. Il pontefice secondo gli esperti di intelligence, ha imposto un modello di religiosità che significa distruzione di qualunque diaframma tra il papa-re ed i suoi sudditi: uno stile che lo ha reso un mito delle folle, e un obiettivo terroristico potenzialmente "facile". 

"Se mi ammazzano..." - E ad alimentare le paure per un attentato arrivano anche le indiscrezioni de la "Nacion". Juàn Carlos Molina, un prete argentino di un’organizzazione che combatte il traffico di droga, la Sedronar, il 12 novembre, secondo quanto racconta il quotidiano, è stato a colloquio con Francesco per quaranta minuti. Hanno sorseggiato insieme con la cannuccia il mate caldo, l’infuso tipico del loro Paese. E Molina ha raccontato di avere detto al Papa, dandogli del tu come fanno molti sacerdoti che lo conoscono dai tempi in cui era arcivescovo di Buenos Aires: "Attento, ti possono ammazzare. Francesco mi ha risposto: 'È la cosa migliore che mi potrebbe capitare. E anche a te...'. Non erano parole rassegnate. Sembrava dire, più semplicemente, che bisogna essere pronti anche al martirio". 

Evasione, le nuove multe: fino a che cifra non si rischia il carcere

Evasione fiscale, cambiano le sanzioni: niente carcere fino a 200mila euro




Rivoluzione sulle sanzioni fiscali. La dichiarazione infedele sarà penalmente rilevante solo se l'imposta evasa supera i 200mila euro e non più 50mila euro. Come racconta il Sole 24 Ore, a differenza di quanto avviene adesso in cui la condizione congiunta per far scattare il reato di dichiarazione infedele (articolo 4 del Dlgs 74/2000) è che l'ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti a tassazione è superiore al 10% dell'importo degli elementi attivi indicati in dichiarazione, o comunque, è superiore a 2 milioni di euro. È un'altra delle novità che dovrebbero entrare nell'attuazione delle norme su abuso del diritto e sanzioni previste dalla delega fiscale (legge 23/2014).

Le nove norme - Il testo è atteso all'esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana. Sull'abuso del diritto si va verso un'applicazione delle nuove norme per i comportamenti abusivi già commessi alla data di entrata in vigore delle nuove regole ma solo a condizione che il fisco non abbia già notificato un avviso di accertamento. Ma tra i fronti in ambito fiscale c'è anche la questione della proroga dei versamenti in scadenza a dicembre nelle aree colpite dalle alluvioni degli ultimi giorni. "La stima dell'ammontare della sospensione dei versamenti tributari per il solo periodo 10 ottobre - 20 dicembre 2014 è di circa 3 miliardi", ha spiegato ieri il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo al question time in Aula alla Camera. "La normativa è oggetto di valutazione". Da un lato, infatti, "la cancellazione totale delle cartelle di pagamento – ha aggiunto - non solo avrebbe effetti sui saldi di finanza pubblica ma anche creerebbe disparità di trattamento con riferimento a situazioni analoghe in passato". Dall'altro, ha precisato Padoan, misure agevolative sarebbero "soggette anche alla normativa europea sugli aiuti di Stato". 

Tasse e maltempo - Per quanto riguarda, invece, gli incassi da riscossione il titolare di via XX Settembre ha precisato che "in merito all'osservazione secondo cui l'importo complessivo delle cartelle di pagamento derivanti dal mancato versamento di tasse, tributi locali e contributi previdenziali che lo Stato deve ancora incassare ammonterebbe a circa 530 miliardi, gli uffici tecnici riferiscono che a legislazione vigente si può confermare quale previsione di incasso l'importo globale di circa 7 miliardi di euro, di cui 4miliardi riferito a carichi erariali". 

Provvedimenti retroattivi - Infine nel nuovo pacchetto che prepara il governo c'è anche la questione norme tributarie retroattive. Padoan ha riconosciuto che la congiuntura non favorevole ha talvolta portato a una deroga della previsione di irretroattività delle disposizioni tributarie. Ora, con la delega fiscale, "viene ribadito il principio dell'irretroattività e già il Dlgs semplificazioni fiscali "si muove in questa direzione, è il primo passo per la realizzazione di un sistema chiaro e trasparente".