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giovedì 8 dicembre 2016

Alla gente piace mangiare la m... Papa fuori controllo: l'ultima teoria

Papa Francesco: "La gente tende alla coprofagia"





Negli annali si fatica a trovare un precedente in cui il Papa abbia parlato di escrementi umani. Tra i primati di Mario Bergoglio da Pontefice c'è anche quello di aver tirato in ballo la coprofilia quando, in un'intervista al settimanale belga Tertio, ha detto che i media "possono essere tentati di calunnia, e quindi essere usati per calunniare, per sporcare la gente, questo soprattutto nel mondo della politica. Possono essere usati come mezzi di diffamazione". Secondo il Papa, i media "devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere, senza offesa, per favore, nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità". Ma Bergoglio si spinge oltre e aggiunge che il vero problema è sui gusti del lettore medio: "Siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia - ha aggiunto il Papa - si può fare molto danno". 

"Nella calunnia - ha ricordato - si dice una bugia sulla persona; nella diffamazione si mostra una cartella, come diciamo in Argentina: Se hace un carpetazo, e si scopre qualcosa che è vero, ma che è già passato, e per il quale forse si è già pagato con il carcere, con una multa o con quel che sia. Non c’è diritto a questo». Secondo Francesco, "questo è peccato e fa male. E una cosa che può fare molto danno nei mezzi di informazione è la disinformazione: cioè, di fronte a qualsiasi situazione dire solo una parte della verità e non l’altra".

Per il Papa: "questo è disinformare. Perché tu, all'ascoltatore o al telespettatore dai solo la metà della verità, e quindi non può farsi un giudizio serio". "La disinformazione - ha osservato nell'intervista - è probabilmente il danno più grande che può fare un mezzo, perchè orienta l’opinione in una direzione, tralasciando l’altra parte della verità". Se non cadono in queste "tentazioni", allora i media, ha concluso il Papa, "sono costruttori di opinione e possono costruire, e fare bene immenso, immenso".

Mai!": Salvini brutale, poi la minaccia Tutti in piazza, sarà "marcia su Renzi"

Salvini, no al governissimo: "Un milione in piazza, niente scherzi"



Un milione di persone in piazza per dire no al governissimo. Matteo Salvini risponde in diretta, su Facebook, alla proposta di Matteo Renzi in direzione Pd: "Un governo di responsabilità nazionale con tutti i partiti a sostenerlo". Il leader della Lega Nord ribadisce il concetto: voto subito. E le sue parole non lasciano spazio alla mediazione, sono un altro "No" brutale al quasi ex premier. "La Lega non accetterà mai", scrive Salvini, che di fronte alla perdita di tempo "con la scusa della legge elettorale" annuncia la raccolta di "1 milione di firme in tutte le piazze italiane!".

MATTARELLA FREGA RENZI "Le accetta con riserva": dimissioni e piano segreto

Mattarella accetta con riserva le dimissioni di Renzi: il piano del Colle



Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accettato con riserva le dimissioni di Matteo Renzi, chiedendo al premier di restare in carica per l'ordinaria amministrazione. Normale prassi, se non fosse la durata del faccia a faccia. 

Renzi è salito al Colle già lunedì, due volte, spiegando al Capo dello Stato la sua scelta dopo la sconfitta al referendum. Per tutta risposta Mattarella gli ha chiesto di rinviare le dimissioni a dopo l'approvazione della legge di stabilità. Avvenuta questa, mercoledì dopo pranzo, Renzi risale poco dopo le 19 al Colle, ultimata la relazione in direzione Pd. L'incontro è durato una quarantina di minuti, agitando cronisti e analisti. Perché così tanto tempo? La sensazione è che, al di là del comunicato ufficiale dello staff di Mattarella, ci sia stato un altro sondaggio sulla posizione del Pd, di cui Renzi è segretario. Il premier uscente l'ha detto chiaro e tondo: o si vota subito oppure si designa un governissimo, che resti in carica qualche mese, il tempo di ridisegnare la legge elettorale, per poi tornare alle urne presumibilmente in primavera. Opzione, questa, che non è la favorita dell'ex sindaco di Firenze che vorrebbe sfidare sorte e buonsenso e tornare alle urne già a febbraio.

Idea che non piace per nulla a Mattarella, che da giovedì alle 18 inizierà il giro di consultazioni con la presidente della Camera Laura Boldrini e quello del Senato Pietro Grasso. E proprio Grasso, insieme a Padoan, sarebbe il favorito per Palazzo Chigi. Il terrore di Renzi è che, chiunque lo sostituirà (renziano o non renziano), sarà difficile da far "schiodare" prima del 2018, fine naturale della legislatura e obiettivo ultimo del Quirinale. Da qui la sua accelerazione. Da qui la frenata del presidente.

I sondaggi e il nuovo Parlamento: come sarebbe se si votasse oggi

Sondaggi e proiezioni: come sarebbe il Parlamento se si votasse oggi



Nel clima post referendario il nuovo protagonista del dibattito politico è la riforma elettorale. Il Giornale evidenzia come la vittoria del 'No' potrebbe causare una drammatica (ed ulteriore) situazione di stallo: l'Italicum, la legge elettorale approvata nel luglio 2016, è infatti valida solamente per la Camera dei Deputati, per il fatto che con la riforma costituzionale di dicembre sarebbe stata la camera stessa ad eleggere i senatori. Ora invece, con la bocciatura della riforma ci ritroviamo nella situazione di dover votare alla camera con l'Italicum, mentre al senato con il Consultellum, ovvero il Porcellum di Calderoli "ripulito" dai suoi aspetti più anticostituzionali. In realtà anche l'Italicum stesso viene fortemente criticato d'incostituzionalità, per la questione della soglia di sbarramento e del premio di maggioranza, quest'ultimo considerato da molti come troppo elevato.

A Palazzo Madama dunque si deve votare, e si deve applicare il Consultellum. Ma senza il premio ci sarebbe qualche partito in grado di raggiungere la maggioranza, ovvero 161 poltrone? Secondo una proiezione fatta dal sito Scenari Politici la risposta sarebbe no. Se si dovesse votare in tempi brevi, con il Consultellum ancora in vigore, lo stallo sarebbe inevitabile: Palazzo Madama diventerebbe l'immagine dell'attuale situazione politica italiana. Un paese tripartitico, suddiviso tra Pd, centrodestra e i Cinque Stelle. Secondo i sondaggi attuali il Pd si prenderebbe 111 seggi, ben al di sotto della maggioranza (161), anche se si dovesse unire al resto del centro sinistra, che prenderebbe una miseria, appena cinque seggi. Per i grillini situazione analoga, con i suoi 96 senatori, probabilmente non destinati ad aumentare viste le scarse predisposizioni del partito alle coalizioni. Di conseguenza anche per il centro destra si arriverebbe a quota 94 seggi, sommando però Forza Italia (43), Lega (37), Fdi (9) e altri (5). Stallo assicurato. Nemmeno un Nazareno 2.0 potrebbe risollevare la situazione, visto che una coalizione tra azzurri e democratici potrebbe non bastare, fermando la conta dei seggi a 154.

L'unica soluzione sembrerebbe quella di rimettere le mani una volta per tutte sull'Italicum, evitare premi di maggioranza troppo alti ed eventuali rischi d'incostituzionalità e poi, finalmente, adattarla anche al Senato. I tempi si allungherebbero necessariamente per tutta la questione della revisione della riforma, e questo potrebbe non andare giù ai pentastellati, che si sono visti molto rafforzati dall'esito del referendum, e che sperano quindi di raccogliere il grande consenso attraverso delle elezioni anticipate. A rafforzare l'idea che non ci saranno elezioni anticipate potrebbe essere anche il Colle: Mattarella non farà mai andare gli italiani al voto con due leggi elettorali diverse per le due camere.

mercoledì 7 dicembre 2016

Lapo, sette giorni dopo lo scandalo Dago-bomba: dove l'hanno beccato

Lapo Elkann dopo lo scandalo, beccato: dove se la spassa adesso



Lapo Elkann non lascia gli Stati Uniti. Dopo lo scandalo e l'arresto di martedì scorso a New York, per avere simulato il suo rapimento perché a corto di soldi dopo una due giorni di droga e trans, il rampollo di casa Fiat si troverebbe in Florida. Lo spiffera su Facebook il sempre bene informato Alberto Dandolo, firma di Dagospia e di Oggi. "Lapo news", scrive Dandolo, "pare che Lapo nostro stia espiando i suoi peccati in quel di Miami Beach, pare...".

"Buongiorno, è...": una truffa diabolica Non abboccate mai a questa telefonata

"Buongiorno è la compagnia elettrica...": occhio, è una truffa



"Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo verificare". Se vi dovesse mai arrivare una chiamata del genere, così vaga, non rispondete SI. E' proprio così che inizia la trappola: il signor Pinco Pallino infatti continuerà chiedendovi la residenza, i vostri dati, ma fate attenzione, la registrazione è già iniziata! Quando finirà con l'elenco voi sicuramente risponderete con un "Sì", a questo punto avrete già confermato i vostri dati a un emerito sconosciuto.

Arrivati a questo punto il finto operatore proseguirà chiedendovi il POD, una sorta di codice PIN per le bollette (identifica il posto fisico dove avviene il prelievo dell'energia elettrica - insomma il vostro immobile - e non cambia anche se cambia l'intestatario del contratto). Se doveste rilasciare anche il POD sarete veramente spacciati, gli operatori avrebbero tutti i vostri dati e così poco dopo scoprireste di aver aderito ai servizi di un nuovo gestore. Quindi quando vi chiamano e vi chiedono nome e informazioni, non rispondete "Sì", rispondete "Chi parla", così che la registrazione salta.

L'indagine e la soluzione del problema è stata tutta fornita da "Una vita da social", pagina Facebook gestita dalla Polizia di Stato.

Stefano Ricucci ancora in grossi guai Condannato: cos'ha fatto il "furbetto"

Stefano Ricucci ancora in grossi guai. Condannato: cos'ha fatto il "furbetto"



Emissioni di fatture false per lavori inesistenti. Per quest’accusa il gup di Roma Paola Di Nicola ha condannato con rito abbreviato Stefano Ricucci a 3 anni e 4 mesi di reclusione e Mirko Coppola a 2 anni e 6 mesi. A chiedere la condanna erano stati il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Giuseppe Cascini. I fatti presi in considerazione dall'inchiesta e oggetto delle indagini svolte con l'intervento del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, portarono nel luglio scorso al carcere per Ricucci e ai domiciliari per Coppola.

Secondo l'accusa Ricucci con le fatture false aveva raccolto oltre 1 milione di euro. Con gli arresti furono disposte anche una quarantina di perquisizione tra Lazio, Lombardia e Campania. Una decina sono le persone coinvolte nell'indagine dalla quale la posizione dei due imprenditori era stata stralciata.