Ussita e Visso come Amatrice e Accumoli. Le zone colpite dal terremoto e il bilancio: paura, danni, sfollati
Due scosse, fortissime, nella Val Nerina, l'Appennino tra Marche e Umbria. Piccoli centri storici distrutti dal terremoto, proprio come due mesi fa, giusto qualche chilometro più a sud. Stavolta nessuna vittima ma una manciata di feriti, perché il sisma ha colpito prima alle 19.10 (magnitudo 5,4, epicentro a Castelsantangelo sul Nera, Macerata) e poi alle 21.18 (stesso epicentro, magnitudo 5.9), e "l'antipasto" ha di fatto svuotato le case con la gente fuggita in strada. È il beffardo lato positivo della paura. Resta il bilancio, pesantissimo: 60 scosse fino alle 5.23 di giovedì mattina, "molte centinaia", probabilmente "migliaia di sfollati" nelle Marche, come dichiarato da Cesare Spuri, direttore della Protezione Civile delle Marche. Resta ora la triste, eterna geografia dell'Italia martoriata, con i nuovi nomi da imparare a memoria: Ussita e Visso, dopo Accumoli e Amatrice.
"Ussita non c'è più" - Uno dei Comuni più colpiti dal terremoto di ieri sera è Ussita (Macerata). Al momento non ci sono vittime ma "il paese è finito. Penso che almeno l'80% degli edifici sia stato colpito, aspettiamo la luce per capire cosa è successo davvero", spiega Marco Rinaldi, sindaco di Ussita, intervistato dal Giornale Radio Rai. Particolarmente difficile è avere notizia dalle frazioni, alcune delle quali lontane dal comune vero e proprio. Ussita ha un'organizzazione urbanistica molto particolare, con case "spalmate su un territorio di montagna", e questo rende difficile muoversi da una frazione all'altra. Nonostante questo, "nel giro di un'ora, ieri, è arrivata la protezione civile, l'organizzazione è encomiabile, di questo dobbiamo rendere atto".
"A Visso terra spaccata" - Anche nella vicinissima Visso "due terzi del patrimonio immobiliare sono inagibili". È una delle prime stime del sindaco Giuliano Pazzaglini dopo le nuove scosse di terremoto che stanno interessando da ieri sera molti comuni del Maceratese e dell'Umbria.
Zona rossa a Camerino - Il Comune più rilevante colpito dal sisma è Camerino, importante polo universitario. "È una situazione drammatica, fortunatamente non abbiamo vittime ma il centro storico è stato dichiarato zona rossa, gli sfollati sono molte centinaia", spiega il sindaco Gianluca Pasqui. Nella notte è stato evacuato anche il carcere e una quarantina di detenuti sono stati trasferiti nel penitenziario romani di Rebibbia. Il sindaco fa un primo bilancio dei danni, che sono ingenti: "Il centro storico è distrutto, non è raso al suolo ma ci sono stati alcuni crolli. Tutti gli edifici hanno lesioni importantissime. Siamo in grande difficoltà - conclude Pasqui - stiamo cercando di organizzare le prossime ore".
Otto feriti a Fabriano - Sono 8 i feriti a Fabriano, di cui 6 dimessi e due trattenuti, registrati a Fabriano, in provincia di Ancona, dopo il terremoto che ha scosso nuovamente il centro Italia. Lo riferisce il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola. I sei - continua il sindaco - si sono feriti nella fuga dalle case in preda alla paura. Molte famiglie dormono fuori casa e per ospitarli è stato allestito il palazzetto dello sport.