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lunedì 5 settembre 2016

Allarme latte contaminato con tossine Ritirati 30mila litri: ecco la marca

Allarme latte contaminato con tossine. Ritirati 30mila litri di questa marca


Trentamila litri di latte sono stati bloccati dagli analisti della cooperativa lattiero-casearia 3A di Arborea. Riporta La Nuova Sardegna che la partita di latte è stata fermata prima che venisse venduta. Il latte, contaminato da aflatossine M1, è stato ricondotto a una decina dei 240 produttori che fanno capo alla Cooperativa di allevatori oristanese.

La 3A ha subito comunicato l'esito delle analisi al Servizio di Igiene degli alimenti della Asl di Oristano, che ora dovrà controllare gli allevamenti coinvolti e il mangime somministrato agli animali: è da qui infatti che le micotossine si sarebbero trasmesse ai bovini.

Deputato travolto dallo scandalo: beccato con due escort (maschi). Carriera finita / Foto

Deputato travolto dallo scandalo: beccato con due escort (maschi). Carriera finita / Foto


È finito nei guai il deputato inglese Keith Vaz, presidente della commissione interni della Camera dei comuni ed ex ministro per l'Europa. L'uomo di 59 anni, sposato e padre di due figli, è stato beccato dal tabloid Sunday Mirror mentre usufruisce dei servizi di due escort, due ragazzi di origine slava pagati ciascuno 150 sterline. I tre sono stati scoperti in un appartamento a Londra di proprietà del parlamentare. Il tabloid ha anche anticipato che il prossimo martedì il deputato si dimetterà. Proprio in questi giorni nella commissione da lui presieduta si discuteva di una nuova legge sulla prostituzione.

Un'estate in Musica Il CD con le più belle canzoni dell'Estate Solo su Libero

Un'estate in Musica Il CD con le più belle canzoni dell'Estate 




"Un'estate in musica": da venerdì 5 agosto le indimenticabili canzoni da spiaggia. Pronti per le vacanze? Anche quest’anno Libero ti offre in esclusiva, dal 5 agosto, un CD che potrà accompagnare la tua estate: “Un’estate in musica”. 18 brani, ognuno dei quali è stato un grandissimo successo per tutta un’estate, classici senza tempo, canzoni indimenticabili come Tre parole, Andamento lento e Watussi, da cantare con tutta la famiglia e che vi faranno ricordare le emozioni delle vostre estati più belle. In edicola con Libero a € 6,00 + il prezzo del quotidiano. Passa la tua estate con Libero!

"Michael Jackson è ancora vivo". La prova nel selfie in auto della figlia / Guarda

"Jackson è ancora vivo". La prova nel selfie in auto della figlia



La leggenda di Michael Jackson non si è mai appannata. Ma sulla sua fine circolano anche tante leggende metropolitane, tra cui quella secondo cui la rockstar non è mai morto. E che sarebbe vivo  e vegeto solo lontano dai riflettori dopo una scelta decisamente drastica. Ad avvalorare questa teoria c'è un selfie di Paris Jackson, pubblicato su Instagram, riportato dal Daily Star, in cui si vede la figlia della pop star in auto mentre guida e proprio nel sedile posteriore spunta il viso del defunto papà. Jako è con il cappello usato in uno dei suoi video più famosi, Thriller. "Se si dona un po' di amore, si riceverà amore»" la didascalia alla foto.

L'INGHILTERRA ORA VOLA Feltri, la verità sulla Brexit: "E nessuno vuole dirvela"

La verità sulla Brexit: "Ecco perché nessuno vuole dirvela"


di Vittorio Feltri



Come i lettori si saranno accorti, Libero è uno strumento modesto, ma soprattutto molesto per aiutare gli italiani a salvarsi la pelle. In due mosse: liberandosi dalla moneta infetta, l' euro, che li sta mandando in malora; indi dall' Unione Europea, uno Stato estero che ci ha invasi con le sue leggi e ci fa invadere dai musulmani. Liberarsi per via democratica, come hanno fatto i britannici, e come presto affermeranno gli austriaci con il voto presidenziale, dopo che frodi elettorali avevano attribuito la vittoria alla sinistra. E minacciano i danesi, che pure non hanno la zavorra dell' euro. All' uopo, non forniamo teorie, ma informazioni semplici, nude notizie, che sono più eloquenti di mille ragionamenti.

Ce n' è una che abbiamo dato in prima pagina due giorni fa: la Brexit è una benedizione, uscire dalla galera di Bruxelles fa respirare, dà libertà, fa bene alla salute dell' economia britannica. Sono dati ufficiali, ma è anche la percezione di tutti coloro che sono stati a Londra o nelle campagne inglesi questa estate. Ristoranti pieni, consumi crescenti, aria di rinascita.

Abbiamo dato uno scoop della Madonna, anzi della Regina, a Corriere, Repubblica, Stampa, Sole, Giornale, Tg1, Tg5, eccetera. Voi direte: sono soddisfazioni. Balle. Se ti lasciano solo a dire una verità semplice e importante, bisogna guardarsi le spalle.

È una vecchia storia. Nascondere le notizie sull' euro e dintorni, farle sparire è un' arte che dà delle soddisfazioni. Si passa per autorevoli, confidando nella scarsa memoria del pubblico, e nella riconoscenza degli editori di solito ammanigliati con le grandi banche nazionali e internazionali. Ma qui si esagera. Domina la sfacciataggine dell' omertà. L' informazione italiana - sinistra, destra e centro è uguale - racconta un sacco di cose, meno l' unica oggi davvero interessante. Uscire dall' Europa fa bene. Altro che catastrofe.

Oggi l' insieme dei quotidiani e Tg italiani dà per somma la Pravda, il quotidiano di Stalin, che si traduce sobriamente dal russo come "La Verità". Il Giornalista Collettivo e In Carriera in questi mesi prima ha accusato di nazi-populismo razzista i fautori della Brexit, poi ha sperato l' inabissamento inglese per educare il popolo italiano bue, quindi non accadendo ciò, invece che esplorare le aziende britanniche che hanno incrementato produzione ed esportazioni, sono andati in solluchero per il Manifesto di Ventotene, bolo retorico del 1941, scritto da comunisti in vacanza, trascurando la rovina quotidiana che è l' euro per imprese e famiglie. Esalta l' illuminismo come valore fondante della comunità europea, e pratica l' oscurantismo come in Transilvania.

Com' è possibile? Non credo ai complotti, propendo per le facce di tolla. Memento. Il 23 giugno scorso, il dì fatale del referendum sull' uscita di Londra dall' Unione Europea, è stato trattato come l' appuntamento dell' umanità con un meteorite. Da una parte i buoni, che ovviamente volevano spostare il crudele oggetto astrale più in là, per salvare il Pianeta. Dall' altra i pazzi criminali che desideravano questo impatto che avrebbe mandato in malora anzitutto la Gran Bretagna e trascinato nel baratro il globo terracqueo.

I titoli sono stati un crescendo di bugie scientificamente predisposte, si citavano le previsioni di economisti secondo cui la crisi sarebbe stata peggiore di quella del 2008. Si è profetizzato un trasloco istantaneo della City di Londra ad opera di una specie di Gondrand supersonica forse a Milano forse a Francoforte, come la Casa di Nazareth trasportata dagli Angeli a Loreto. La sterlina sarebbe diventata carta straccia. Ah sì? Questa settimana la Deutsche Bank, per bocca del suo capo John Cryan, prevede che Londra rimarrà un centro finanziario al vertice nel prossimo decennio e che la banca si rende conto che molti dei suoi clienti e delle operazioni di trading si basano lì.

Su Libero ci abbiamo azzeccato. Non abbiamo creduto che la Brexit fosse una pestilenza che avrebbe trasformato Manchester e Liverpool in lazzaretti, con il rischio di contagio universale. Le previsioni erano fasulle, servivano ad accompagnare le scommesse degli speculatori per consentire enormi guadagni.

Nulla di scientifico, ma la forza della suggestione e della presunta autorevolezza del Financial Times. E dire che c' erano precedenti storici. Quando la Groenlandia, staccatasi nel 1985 dalla Danimarca, se n' è andata dalla Ue, è cresciuta formidabilmente. Gli economisti e i banchieri prevedevano il contrario, ovvio. Come a giugno in Gran Bretagna. Si confondono le scommesse dei banchieri e le speranze dei burocrati per la realtà delle cose, e non si capisce che la forza della libertà è prepotente. Spezzare le catene fa volare. E l' autostima dei britannici, liberatisi dal gran bordello europeo, volteggia come farfalla. Di tutto questo nessuno ha scritto nulla.

Ad un certo punto ho avuto il timore di essere pazzo. Possibile che solo i nostri Nick Farrell e Francesco De Dominicis possedessero quei numeri? Ho trovato un altro quotidiano in lingua italiana che ne ha dato conto con lo stesso stupore positivo: ed è il Giornale del popolo, ma è svizzero, sta a Lugano. Scavando su internet si trovano peraltro blog e siti specializzati per investitori, che un po' increduli segnalano i dati ascendenti. Qualcosa di ciò è trapelato su Milano Finanza, ma annaffiando le cifre di dubbi ("La Brexit è una manna. Per ora").

Eppure i dati si moltiplicano e sono univoci. Li ha riferiti, un giorno dopo Libero (addirittura!), il newyorchese Wall Street Journal, che direttori ed editorialisti dei quotidiani inzuppano come una brioche nel cappuccino tanto ne sono innamorati. Il WSJ ha fornito questo titolo: "Regno Unito. Sorpresa Brexit: buone notizie". Ah sì. Piatto ricco mi ci ficco? Figuriamoci. Astenersi da tentazioni di pentimento. Quello stesso giorno, ho cercato se ve ne fosse traccia sull' omologo italiano della Bibbia della finanza. Sul Sole 24 Ore, che è l' Osservatore romano dei danee, ghelli, conquibus, schei, nulla di questo. La Gran Bretagna e il governo di Theresa May viene pubblicizzato come una congrega di mattacchioni, che tirano tardi nel regolare i conti con la Ue. Nessuna analisi del fenomeno che rovescia le previsioni, né si ammette che è tornata la corsa a investire a Londra. Qualche scusa, qualche pugno battuto sul proprio petto, no?

I banchieri, i politici e gli economisti radunati a Cernobbio dallo Studio Ambrosetti intanto comunicano di aver cambiato nemico. Si erano sbagliati: non è la Brexit il male assoluto. Adesso il nuovo Saddam Hussein, dotato di armi di distruzioni di massa, è Donald Trump. Dicono le agenzie: «Donald Trump preoccupa manager e banchieri più della crisi dell' euro e dell' Isis. Rischio Brexit quasi non pervenuto. Alla domanda relativa agli aspetti che avranno maggior impatto sullo scenario globale, la maggioranza delle risposte (26,6%) è stata quella dell' esito delle prossime elezioni americane, seguita (23,4%) dal rischio derivante da una possibile crisi dell' euro e dall' implosione del progetto europeo. Distanziati si trovano i timori legati all' Isis (14%) e alla questione dei migranti (12,6%). Molto più indietro lo spauracchio degli attacchi terroristici in Europa (5,4%). Quasi non pervenuto il rischio della Brexit: solo per il 4,1% degli intervistati l' uscita della Gran Bretagna dalla Ue avrà un impatto sullo scenario globale». In compenso fa benissimo alla Gran Bretagna. E farebbe molto bene all' Italia imitarla. Ma non ce lo dicono.

Amara confessione di Fede: "Ecco chi mi ha davvero tradito"

Amara confessione di Fede: "Ecco chi mi ha davvero tradito" 


Una lunga intervista ad Emilio Fede. L'ex direttore su Libero in edicola oggi, 5 settembre, (da non perdere) parla di tutto. Intervistato da Cristiana Lodi racconta gli inizi in Sicilia, ripercorre tutti i suoi grandi scoop, spiega i rapporti con Berlusconi, del bunga bunga. Fede si sofferma sul licenziamento di tutto, un colpo che non ha ancora archiviato. Sui fotomontaggi col ricatto a Mauro Crippa dice: "Assurdo. É stato quel Gaetano Ferri: un criminale. Mi mostra una foto oscena del direttore generale dell'Informazione. Io la ritiro. Sia chiaro: senza pagare. E la metto al sicuro, nelle mani di un personaggio importante di Mediaset, accertandomi che non la facesse circolare. Dove sarebbe il mio ricatto? Non ho chiesto nulla a nessuno. Hanno controllato tutti i miei conti: non c'è un centesimo che non derivi dallo stipendio. Che bisogno avrei avuto di ricattare? E chi? Qualunque cosa avessi chiesto, Berlusconi me l'avrebbe data. Il mio licenziamento è passato sopra la sua testa. A processo emergerà la verità su quella foto". Poi l'attacco a  Francesca Pascale.  "Un' ingrata del cerchio magico, non una sua parola di solidarietà. Eppure sono responsabile della sua unione con Berlusconi". 

Kim Jong Un, il terrore dai cieli La mossa nel mar del Giappone

Kim Jong, il terrore dai cieli. La mossa nel mar del Giappone



La Repubblica Popolare Democratica di Corea ha sparato tre missili balistici nelle acque orientali del mar del Giappone, in vista della Giornata nazionale del paese. A riferirlo è stata l'agenzia di stampa della Corea del Sud Yonhap citando fonti dello Stato maggiore sudcoreano.

I missili sarebbero stati lanciati in mare alle 12.14 (ora locale) dalla zona occidentale di Hwangju nella provincia del Nord Hwanghae. Ancora ignota quale fosse la tipologia di missili e fino a dove siano arrivati. Su questo aspetto sono a lavoro, analizzando i dettagli, militari della Corea del Sud, che stanno monitorando da vicino le mosse della Corea del Nord per possibili provocazioni.