Berlusconi fa fuori Bertolaso: ritirato. Clamorosa scelta: "Chi appoggio ora"
Guido Bertolaso, addio: il candidato più tribolato nella storia recente del centrodestra fa un passo indietro. Non correrà per la poltrona di sindaco di Roma. Silvio Berlusconi, a Palazzo Grazioli, ha deciso: si schiera con Alfio Marchini. Un ulteriore, e previsto, schiaffo a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, sferrato al termine di una ennesime mattinata di passione. Secondo indiscrezioni di stampa, la proverbiale goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbero state le parole dell'ormai ex candidato Bertolaso, che al Corrierelive ha detto che, in caso di sconfitta, si sarebbe speso come assessore del piddino Giachetti o della grillina Raggi. "Questa situazione è diventata insostenibile. Così non possiamo più andare avanti", si sarebbe sfogato Berlusconi prima di silurare Bertolaso.
Da Palazzo Grazioli fonti azzurre hanno spiegato che "la candidatura di Bertolaso è al capolinea" (e lo stesso ex candidato, negli ultimi gironi, ha lasciato intendere di non avere intenzione di proseguire la corsa). A remargli contro, su tutti, la corrente capeggiata da Giovanni Toti, nella quale figurano anche Paolo Romani, la Gelmini e Gasparri. Nelle ultime ore, però, a loro si sarebbe aggiunto anche il sostegno di Maria Rosaria Rossi, vicinissima al Cavaliere. La richiesta, però, era quella di appoggiare la Meloni. Un diktat al quale il Cavaliere non ha voluto piegarsi: non poteva darla vinta a Giorgia e Matteo Salvini. Ma per vincere, Bertolaso andava "eliminato": meglio, dunque, convergere su Marchini, quella che era la prima scelta del leader di Forza Italia (la cui investitura fu però fermata dal no della Meloni). Secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe stato Gianni Letta a non cedere di un millimetro: a più riprese ha ribadito al Cav il suo "no" alla Meloni, sostenendo che fosse meglio prendere le distanze dall'asse Lega Nord-Fratelli d'Italia.