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venerdì 15 aprile 2016

Il segreto per i denti bianchissimi: risultati assicurati con questa ricetta

Il segreto per i denti bianchissimi: c'entra la carta stagnola, eccolo



Volete denti bianchissimi? C'è un rimedio naturale: bicarbonato, dentifricio comune e carta stagnola. Aggiungete un po' di bicarbonato di sodio al dentifricio, poi prendere un pezzo di carta argentata e adattarlo alla dimensione dei denti. La striscia così ottenuta va ricoperta dalla pasta di dentifricio e bicarbonato e il tutto applicato sui denti per un'ora. Poi lavate i denti. Solo dopo diversi giorni si noteranno i primi risultati, e, in alcuni casi, si dovrà attendere per un paio di settimane. Secondo i dentisti, questo è un trattamento che non ha effetti collaterali ma meglio non abusare per non rovinare lo smalto. 

Questo è il numero perfetto di caffè per risolvere i vostri problemi di salute

Questo è il numero perfetto di caffè per risolvere i vostri problemi di salute



Secondo uno studio effettuato da alcuni ricercatori dell'Università di Harvard assumere grandi quantità di caffè comporta dei vantaggi per il metabolismo. Bere sei caffè al giorno diminuirebbe i rischi di steatosi epatica e aiuta a migliorare le funzioni intestinali. Secondo quanto riportato da metro queste quantità di caffè aiutano a prevenire malattie cardiovascolari, neurologiche e il diabete. 

Austria, pronta la mossa estrema per fregare i migranti e l'Italia

Austria, schiaffo all'Italia sui migranti: "Pronti a chiudere il Brennero"



L'Austria avverte: "Siamo pronti a chiudere il Brennero". Il ministro della Difesa austriaco, Hans Peter Doskozil, non ha escluso la possibilità di chiudere la frontiera con l'Italia nel caso la pressione dei migranti creasse "una situazione estrema". L'Italia, attraverso il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha gà detto che "se accadesse, sarebbe gravissimo". Il governo ha già chiesto l'intervento dell'Ue e la Commissione ha fatto sapere che "risponderà" all'Italia, non prima di aver valutato le misure adottate dall'Austria, da cui "si attendono chiarimenti".

"Tirolo sala d'attesa" - Parlando mercoledì sera a Innsbruck, il ministro austriaco ha avvertito che non sarebbe accettabile se l'Italia lasciasse transitare un grande flusso di migranti e non si riprendesse indietro quelli che vengono respinti, trasformando il Tirolo in "una sala d'attesa" per chi vuole raggiungere il nord d'Europa. In quel caso, ha aggiunto, "chiederemmo di poter fare controlli in territorio italiano". Se Italia e Germania non cambiano la loro politica, ha spiegato Doskozil, in Tirolo rischia di crearsi "un problema enorme". Gentiloni aspetta di capire le reali intenzioni dell'Austria, ma comunque parla di "brutto segnale per l'Europa". 

Tensione sul confine - Al passo del Brennero, i controlli da parte austriaca non saranno effettuati solamente su autostrada, strada statale e treni, ma anche lungo i sentieri di montagna di entrambi i versanti della conca del valico alpino. Intanto la questura di Bolzano ha fatto sapere che non autorizzerà manifestazioni al valico di frontiera di passo del Brennero. Le due date ipotizzate per allestire dimostrazioni e cortei dal movimento "No Border" erano il 24 aprile ed il 7 maggio. La Questura ha aggiunto comunque che fino ad oggi non sono state presentate richieste di autorizzazioni o preavvisi.

Renzi, sondaggi bagno di sangue: ecco tutti i numeri della paura (Pd)

Renzi e Pd, sondaggi bagno di sangue: tutti i numeri della paura


Renzi visto da Benny

Più che sondaggi, quelli che si stanno abbattendo sul Pd e su Matteo Renzi sono una slavina. Tutti o quasi sono concordi: i democratici sono in picchiata, sotto il peso di inchieste giudiziarie e incertezze politiche, mentre salgono Movimento 5 Stelle e, soprattutto, il centrodestra che se si presentasse unito sarebbe avanti sia alle elezioni amministrative sia alle eventuali politiche. 

Tutti i numeri della paura - Anche il Giornale ricorda i rilevamenti dell'ultima settimana. Quello di Emg Acqua per il TgLa7, secondo cui il Pd è calato in un mese di 2 punti, dal 31% al 29%, mentre i grillini si avvicinano al 27,2% recuperando un punto. Anche Euromedia per Affaritaliani.it registra il calo del Pd, al 30,3% (-0,4), mentre la somma dei partiti del centrodestra sarebbe 32,4%, coi 5 Stelle in rialzo al 26,3 per cento. E alle amministrative non va meglio: a Roma Roberto Giachetti è 3 punti sotto la grillina Virginia Raggi, mentre a Milano Mister Expo Giuseppe Sala, voluto fortemente da Renzi, è avanti di un solo punto su Parisi, in grande rimonta ed espressione del centrodestra. Unito, appunto.

giovedì 14 aprile 2016

La rivoluzione dei medici: novità Orari e ambulatori, cosa cambia

Medici di famiglia, via alla rivoluzione: orari, ambulatori e prenotazioni, cambia tutto



Mai più file estenuanti al pronto soccorso perché il medico di fiducia non c'è. E presto anche niente attese per pagare il ticket o prenotare una visita piuttosto che un accertamento. Operazioni che bypassando il Cup si potranno fare rapidamente dallo studio del medico di famiglia. È una vera rivoluzione quella preannunciata dall'"Atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medicina generale" approvato dal Comitato di settore Regioni sanità, del quale fa parte anche il Governo. 

Sedici ore al giorno per 7 giorni - La novità di maggior rilevo è quella che assicura agli assistiti la disponibilità del medico per 16 ore al giorno e sette giorni su sette. I servizi di pediatria saranno invece garantiti dalle 8 alle 20 per cinque giorni la settimana. Una continuità assistenziale che dovrà essere garantita dalle 8 del mattino alla mezzanotte da medici di famiglia e guardia medica, oramai assimilati in un ruolo unico. Nelle ore notturne, quando le chiamate per medico si limitano in media ad una a due, ad assistere chi ne ha bisogno ci penserà il 118. "Una staffetta che consente di avere più medici disponibili nell’arco della giornata, andando a coprire anche fasce orarie come quelle delle 8 alle 10 del mattino o del primo pomeriggio, dalle 14 alle 16, oggi meno coperte. E che generano così intasamenti nei pronto soccorsi a discapito di chi ha una vera emergenza", spiega il segretario del sindacato dei medici di medicina generale Fimmg, Giacomo Milillo. 

La nuova organizzazione - A garantire la continuità delle cure saranno le Aft, Aggregazioni territoriali funzionali, non un luogo fisico, ma un nuovo modello organizzativo che consentirà comunque ai cittadini di trovare il medico per tutto l'arco della giornata. Terminato il turno del proprio medico di fiducia, ce ne sarà comunque un altro a disposizione, collegato a un data base che consentirà in qualsiasi momento di avere sottomano il profilo sanitario dell'assistito. "Nelle grandi città - spiega Milillo - basterà rivolgersi allo stesso studio al quale si è abituati ad andare in visita, nei piccoli centri più probabilmente, finito il turno del medico di propria scelta ci si dovrà spostare nel vicino studio del medico che gli subentra". Le Aft, delle quali fanno parte medici di famiglia, ex guardie mediche, pediatri e specialisti ambulatoriali avranno un bacino di utenza non superiore ai 20mila abitanti. 

Nuovi maxi-ambulatori - Il nuovo modello di assistenza di base dovrebbe inoltre favorire la nascita di nuovi maxi-ambulatori, con presenza di più medici di famiglia dove è possibile fare prime analisi cliniche, accertamenti diagnostici meno complessi e piccola chirurgia ambulatoriale e altri centri con specialisti ed infermieri. Anche se sotto sigle diverse (come Case della salute in Emilia e Toscana o Ucp nel Lazio) oggi in Italia si contano già oltre 800 di queste strutture, "che dovrebbero ora diffondersi in tutto il territorio nazionale grazie alla nuova convenzione, sempre che arrivino poi le autorizzazioni regionali", precisa sempre Milillo. A regime le Aft consentiranno al cittadino in possesso delle ricetta di evitar file per prenotare o per pagare il ticket. Tutte operazioni che potranno essere programmare direttamente dallo studio del medico di famiglia. 

Libia, inquietante minaccia all'Italia "Siamo pronti a farvi la guerra"

La Libia pronta alla guerra: "Se Gentiloni torna useremo la forza"



Certo, c'è Fayez Al Sarraj, il premier designato dalla comunità internazionale per cercare di riportare ordine in una Libia ormai da anni martoriata dalla guerra civile e nel caos più completo che fa tanto comodo all'Isis. E poi c'è Khalifa Ghwell, l'uomo che di fatto controlla l'80% del Paese nordafricano e al quale il popolo libico ha conferito il mandato di governo attraverso il Parlamento di Tripoli. "Se poi arriva uno qualsiasi e pretende di comandare perchè sponsorizzato dall'Europa o dall'Onu non ci interessa, noi facciamo gli interessi del popolo libico, ad esso rispondiamo" attacca in una intervista concessa al quotidiano La Stampa. Ce l'ha Ghwell, non solo con Sallaj.

Ma anche e sopratutto col ministro degli Esteri italiano Gentiloni, che nelle scorse ore era volato in Libia proprio per incontrare il premier internazionalmente riconosciuti e manifestargli il sostegno suo e dell'Italia. Per Ghwell, però, quella visita è un atto di illegalità che viola le nostre leggi e che noi non tollereremmo se dovesse ripetersi. Si tratterebbe di una palese violazione dello stato di diritto libico e siamo pronti a opporci con tutta la nostra forza". L'intervistatore gli chiede se quello appena lanciato sia un avvertimento. E lui: "Assolutamente sì, useremo ogni mezzo per opporci a quello che sarebbe un attacco contro la Libia".

ALLA FINE SPUNTA SILVIO Panama tra fisco e fango: "Cav, Galliani e Briatore"

Panama papers, alla fine spuntano anche Berlusconi, Galliani e Briatore



Ci sarebbero Emanuela Barilla, Adriano Galliani, il miliardario Stefano Pessina e poi società riconducibili a Silvio Berlusconi e Flavio Briatore tra i "nuovi" italiani coinvolti nell'inchiesta sui Panama Papers. È Repubblica ad anticipare quanto pubblicherà l'Espresso venerdì, una seconda lista di italiani con i soldi offshore. Sono 100 in tutto, imprenditori, professionisti e manager. 

"Fininvest e Mills" - "Tra le carte panamensi - anticipa l'Espresso - emerge tra l'altro il nome della Sport Image international delle Isole Vergini britanniche, una società della galassia di Silvio Berlusconi che una ventina di anni fa finì al centro di una indagine giudiziaria per i pagamenti in nero ad alcuni calciatori del Milan, da Ruud Gullit e Marco Van Basten. Come amministratori della Sport Image, fondata nel 1989, sono indicati Adriano Galliani e altri due manager a quell'epoca targati Fininvest: Giancarlo Foscale e Livio Gironi. Struie invece, è una cassaforte, anche questa creata dallo studio Mossack Fonseca, di cui si sono serviti sia il leader di Forza Italia sia Flavio Briatore (benché i loro nomi non compaiano direttamente nelle carte panamensi). A metterla a loro disposizione - sempre secondo il settimanale - fu l'avvocato britannico David Mills, creatore del sistema offshore da 775 milioni di euro per conto del capo della Fininvest".

Le reazioni (furiose) - I diretti interessati smentiscono con forza le ricostruzioni dell'Espresso. "Sono stufo di essere tirato in ballo ogni volta che si parla di evasione! Le attività italiane pagano il dovuto in Italia e le altre società pagano nei paesi dove risiedono - scrive su Instagram Briatore -. La documentazione della società è stata fornita spontaneamente alla Procura di Milano fin dal 2005 - si legge poi in un comunicato ufficiale - che ne aveva necessità nell'indagine Mills. Ovviamente alcuna censura è stata mossa, né fiscale né personale per Briatore ed il Trust di cui è beneficiario attesta la legittimità della operatività della società". "Le anticipazioni pubblicate quest'oggi sono destituite, per quanto attiene la posizione del Presidente Berlusconi, di ogni fondamento - chiarisce a sua volta l'avvocato Niccolò Ghedini -. Berlusconi non ha e non ha mai avuto alcun contatto o coinvolgimento nelle vicende in questione. Il conto Struie citato nell'articolo come è stato appurato sia dalla sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite riguardante David Mills sia, in particolare, nella sentenza che ha prosciolto definitivamente il Presidente Berlusconi, si è rivelato del tutto estraneo a movimenti di denaro a lui riconducibili". Parla di articolo "palesemente fuorviante" la nota dello stesso Ghedini e del collega Leandro Cantamessa, legali di Galliani: "La società citata per la quale Adriano Galliani svolgeva il ruolo di uno degli amministratori era detenuta da Fininvest in regime di totale trasparenza, regolarmente dichiarata e consolidata in bilancio e posta in essere solo per ragioni di praticità operativa con soggetti stranieri. La società è stata ceduta nel 1994 e non vi sono mai stati rilievi di sorta sul momento genetico se non una contestazione, conclusasi positivamente, riguardante la fiscalità e la regolarità di alcuni bilanci".