Sondaggio: a Milano e Roma centrodestra a un soffio dal Pd
di Salvatore Dama
Il centrodestra se la può giocare. A Milano e Roma, soprattutto. Dove Stefano Parisi e Guido Bertolaso sembrano entrare in partita per giocarsi il ballottaggio. Altro che pura testimonianza. I sondaggi di Tecnè per TgCom24 indicano una tendenza. Le forchette tra i candidati delle tre coalizioni in ballo - centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle - sono ravvicinate. Si incrociano. Vedono il Pd in vantaggio, ma non in fuga, considerando i mesi che ancora mancano al giorno delle urne.
Prendiamo Milano. Beppe Sala era dato come strafavorito. Invece l’ex commissario dell’Expo, nei sondaggi, non rivela un margine tale da poter considerare già vinta la sfida. Il candidato renziano è stimato tra il 34 e il 37 per cento. Stefano Parisi, il manager scelto dal centrodestra per la corsa a Palazzo Marino, tallona l’avversario al 30-33%. La candidata dei Cinquestelle Patrizia Bedoni è al 14-17 per cento. Secondo lo studio di Tecnè, a penalizzare Sala è il suo predecessore. Una zavorra. Secondo il 59 per cento dei milanesi, infatti, Giuliano Pisapia non è stato un buon sindaco. Insomma a Milano nulla è scontato. Anche perché a tre mesi dal voto è molto alto il numero degli indecisi (il 45%).
Analogo dato spicca a Roma. Nella capitale il disinteresse degli elettori è alimentato anche dalle inchieste giudiziarie e dalla rovinosa fine della giunta Marino. L’indecisione genera equilibrio. In testa ai sondaggi c’è Virginia Raggi con il 22-25 per cento. La candidata dei Cinquestelle è seguita da Roberto Giachetti del Pd (24-27) e da Guido Bertolaso (23-26). Le polemiche di questi giorni all’interno del centrodestra non sembrano aver danneggiato l’ex commissario della Protezione civile, indicato da Silvio Berlusconi per la corsa al Campidoglio e sostenuto con convinzione da Giorgia Meloni. Il problema è Matteo Salvini. La Lega non ritiene Bertolaso il miglior candidato possibile. Oggi e domenica il Carroccio lancia un consultazione molto simile alle primarie, con gazebo dove i cittadini possono espremere la propria preferenza su una lista di possibili candidati alternativi. Eppure l’ex sottosegretario non sembra essere messo così male come dice Salvini. Secondo Termometropolitico.it il candidato più performante è invece Alfio Marchini. Da solo, con la sua lista civica, ha il 12%. Se fosse il candidato unitario del centrodestra andrebbe al ballottaggio con la Raggi. E, sostiene Ipr, avrebbe valide chance di vittoria finale.
Anche a Napoli nessun candidato la spunterà al primo turno. Euromedia Research dà un discreto margine al sindaco uscente Luigi De Magistris su tutti gli altri competitor. Ma è ben al di sotto del 50. Da segnalare il tramonto bassoliniano. Il ritorno dell’ex sindaco partenopeo, in corsa alle primarie del Pd, non scalda più i cuori della sinistra. Diversa la situazione rappresentata dal sondaggi Index per Piazza Pulita. Lettieri è primo con il 27%, seguito da De Magistris e Bassolino, entrambi con il 23.5%, poi c’è il Mister X dei Cinquestelle con il 22%. Il candidato del centrodestra rimane in testa anche se la competizione dovesse essere con Valeria Valente, l’altra candidata in corsa alle primarie del Pd.
Il termometro settimanale dei partiti non segnala picchi particolari. Il Pd veleggia sopra il 30 segnando una piccola crescita rispetto a gennaio. Segue il M5S con il 28 per cento, la Lega con il 14,5 (ma in calo di un punto), Forza Italia al 12,5 e Fratelli d’Italia al 5,5. Entrambi in risalita. Quanto alla fiducia nei leader, c’è da segnalare la performance di Giorgia Meloni (36) e l’exploit di Giovanni Toti. Il presidente della Regione Liguria ha un indice di fiducia pari a 35. Superiore a quello del suo mentore Silvio Berlusconi. Che scende al 29. Giù anche Renzi e Grillo.