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martedì 16 febbraio 2016

LA PAGELLA DI MONTI Tutti i suoi voti per Renzi E arriva pure la gufata

La pagella di Monti. Tutti i voti per Renzi. E arriva la gufata




Rimette i panni del professore bocconiano l'ex premier Mario Monti per vergare la pagella allo studente Matteo Renzi. Nel corso dell'ultima puntata di Otto e Mezzo su La7, Monti ha dato un 8 alla volontà del premier in carica di realizzare le riforme in cantiere. Ma le note dolenti arrivano quando si passa dalla teoria alla pratica: per il senatore a vita la capacità di realizzazione degli annunci fatti da Renzi non merita più del 6,5, insomma appena una sufficienza. La bocciatura infine arriva nella materia della finanza pubblica: Renzi deve incassare un sonoro 5-. E a proposito della battaglia che il presidente del Consiglio ha iniziato con i vertici dell'Unione europea, Monti ha estratto dal cilindro una feroce gufata: "Spero che sulla flessibilità Renzi perda - ha detto alla conduttrice Lilli Gruber - Perché ha già dimostrato che usa i soldi pubblici per dare mance ai diciottenni e non per fare investiment. Non vorrei - ha aggiunto - che fossero introdotte nuove tasse per colpa della sua politica poco attenta al denaro e troppo generosa".

MAXI-ASSEGNO PER SILVIO Berlusconi, pioggia di euro Ecco quanto hanno incassato

Pioggia di milioni sui Berlusconi. Quanto hanno incassato Silvio  Berlusconi e figli




Si sono concessi un prelievo generoso Silvio Berlusconi e famiglia per il secondo anno consecutivo dalla casse Fininvest. Secondo l'agenzia Radiocor che consultato i documenti della holding, anche quest'anno i vertici hanno beneficiato di un maxidividendo di metà esercizio verso le società controllate del gruppo. Quattro di queste, cioè la Holding Italiana Prima, Seconda, terza e ottava, fanno capo direttamente al Cav e possiedono il 60% del gruppo che controlla Mondadori e le reti Mediaset. In base alla sua quota, Berlusconi può quindi incassare circa 56 milioni di euro.

I figli - Più che un dividendo legato ai risultati dell'esercizio finanziario, quello erogato da Fininvest ai suoi veritici è la distribuzione di una parte delle proprie riserve. Lo scorso anno l'assegno è pesato per circa 81,5 milioni di euro, quest'anno la Fininvest è stata ben più generosa concedendo ai suoi soci poco meno di 92 milioni di euro. Tra i beneficiari ci sono anche i figli dell'ex premier: Marina e Pier Silvio, soci con le rispettive società al 7,65%, hanno incassato oltre 7 milioni di euro a testa. Ai figli del secondo matrimonio, cioè Barbara, Eleonora e Luigi, che fanno riferimento alla Holding Italiana Quattordicesima con il 21,4%, sono andati in tutto 20 milioni di euro circa.

La crema al cacao che insidia la Nutella Ferrero furiosa, finisce in tribunale

Ferrero porta in tribunale la concorrente della Nutella




Prima battaglia persa per Nutella nella guerra giudiziaria contro la catena di supermercati Delhaize, in Belgio, che potrà continuare a chiamare Choco la crema spalmabile di cacao e nocciole. Ferrero contesta l'uso del nome Choco, inteso come diminutivo di "chocolat" e di vantare l'assenza di olio di palma. Secondo il tribunale del commercio di Bruxelles, riporta Il Fatto alimentare, il nome va inteso come diminutivo di chocoladepasta, con il quale vengono indicate le creme spalmabili a base di cacao in polvere, zucchero e olio vegetale. 

L'altra accusa riguarda la campagna di comunicazione di Delhaize sull'olio di palma. Secondo Ferrero la società utilizza slogan ingannevoli tendenti a screditare la Nutella visto che l'azienda belga presenta la sua crema di nocciole Choco dicendo che contiene il 48% di grassi in meno delle creme tradizionali e senza olio di palma, perché la compagnia attribuisce particolare importanza alla qualità nutrizionale dei prodotti e al rispetto per l'ambiente.

Il tribunale, riferisce il quotidiano belga L'Echo, ritiene che le dichiarazioni di Delhaize non sono false, ambigue o fuorvianti e non suscitano paura.

Allarme sul volo Alitalia: c'è un medico?. Deputato salva un passeggero

Il deputato Rocco Palese salva passeggero su volo Alitalia



Rocco Palese

I cinefili avranno pensato a una scena di "L'aereo più pazzo del mondo". Erano le 11.55 e il volo Brindisi-Roma ha iniziato a percorrere la pista di decollo. Dopo qualche centinaio di metri, però la corsa s'è bruscamente arrestata, perchè uno dei passeggeri era svenuto. nel rientrare al terminal, il pilota ha chiesto nell'interfono se a bordo ci fosse un medico e tra i passeggeri s'è alzato Rocco Palese, vicepresidente della commissione Bilancio della Camera, fittiano rimasto però nelle file di Forza Italia. L'uomo svenuto era cianotico, Palese senza perdersi d'animo gli ha praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, riuscendo a rianimarlo ma avvertendo il comandante della necessità di un ricovero urgente in ospedale. Il paziente ora si trova all'ospedale Perrino di Brindisi. Gli altri passeggeri sono partiti con un volo successivo.

"Fine delle trasmissioni": panico a Sky Abbonati infuriati: c'è una truffa / Guarda

Panico a Sky. "Fine delle trasmissioni". Spunta l'avviso da panico: il giallo del numero truffa




Il pranzo di migliaia di abbonato Sky è stato rovinato oggi verso le 13 quando, all'improvviso, è comparso un avviso in sovrimpressione con il quale si comunicava che dal prossimo 28 febbraio la visione dei canali Sky sarebbe stata interrotta. Il messaggio invitava a chiamare quindi il numero verde per ricevere ulteriori informazioni. E in tantissimi hanno preso d'assalto il centralino della tv satellitare, finché dopo mezz'ora di panico che ha mandato in tilt le linee, l'azienda è riuscita a pubblicare un chiarimento sul proprio sito: "Si è trattato di un errore. Nessuna trasmissione verrà interrotta e il tuo abbonamento resterà valido come da contratto".

Il rischio - Sky ha giustificato l'incidente con un errore tecnico, ma cresce il sospetto che dietro il messaggio sbagliato ci sia lo zampino di un hacker. Il numero verde indicato nel falso messaggio, infatti, è l'800180916. Quel numero però potrebbe nascondere una truffa che metterebbe seriamente a rischio la bolletta telefonica, addebitando cifre per servizi in abbonamento attivati inconsapevolmente. Il numero corretto di Sky è il 800 980 980, regolarmente funzionante e gratuito da linea fissa.

Mara Carfagna ha un nuovo lavoro Ecco cosa fa adesso l'ex ministro

Mara Carfagna ha un nuovo lavoro Ecco cosa fa adesso l'ex ministro




Mara Carfagna ha un nuovo lavoro. Oltre alla politica, l'ex ministro azzurro, si dà al giornalismo. Difatti da lunedì 15 febbraio, scrive  per il Tempo e si occuperà di intervistare personalità nazionali e internazionali "in grado di offrire una visione illuminata sulla nostra contemporaneità". Ha cominciato la sua collaborazione con una intervista a Rachida Dati che nel 2007 è stata nominata ministro della Giustizia di Sarkozy e che oggi è sindaco del VII arrondissement di Parigi.

Pensioni di reversibilità, addio assegni Caso per caso: chi rischia di perderle

Pensioni di reversibilità nel mirino: chi rischia di perderle


di Tobia De Stefano



Sui tavoli della commissione Lavoro della Camera è arrivato da pochi giorni un disegno di legge delega, quello contro la povertà, che di primo acchito sembra presentare solo misure buone e giuste e che invece nasconde un trappolone mica da ridere. Una sforbiciata, al momento non quantificabile, sulle pensioni di reversibilità, quelle che spettano a coniuge e figli «superstiti».

«L' impianto di questa delega - spiega a Libero il presidente della commissione Cesare Damiano - è senza dubbio positivo, ma nel principio di razionalizzazione del sistema si vorrebbero includere anche prestazioni previdenziali come le pensioni di reversibilità e questo a mio avviso è sbagliato perché bisogna sempre distinguere tra povertà e previdenza».

Cos' è successo? La nuova normativa considera le reversibilità come prestazioni assistenziali e non più previdenziali e quindi lega la possibilità di accedervi o la percentuale dell' assegno all' Isee, l' indicatore della situazione economica equivalente. Il problema è che questo indicatore viene calcolato con riferimento al nucleo familiare del richiedente e non al reddito personale.

«Di conseguenza - spiega il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti - il numero di coloro che vi avranno accesso inevitabilmente si ridurrà e saranno tante le persone che non si vedranno più garantito questo diritto. Una norma ingiusta e tecnicamente impropria che rischia di aprire un contenzioso anche a livello giuridico».

Certo, nella delega non sono specificate cifre o soglie di accesso, ma allo stato dell' arte possiamo delineare i contorni di questa nuova potenziale beffa.

1) A piangere saranno molte vedove, visto che numeri alla mano la reversibilità tocca soprattutto alle donne. Il provvedimento non è retroattivo, ma per dare un' idea di cosa stiamo parlando basterà ricordare che a oggi godono di questa prestazione 3 milioni 52 mila e 482 italiani.

2) Come detto, con l' Isee non si fa più riferimento al reddito personale ma a quello della famiglia: potrebbe succedere che una vedova con un reddito molto basso rischi di vedersi tagliare o addirittura di perdere il diritto alla pensione del marito solo perché vive ancora con il figlio che vanta una retribuzione minima da lavoro.

3) Non solo. Perché c' è anche il discorso degli immobili. Nel calcolo del nuovo Isee, infatti, ha un peso fondamentale la casa di proprietà. Tanto che il rischio del paradosso non è affatto campato in aria: una vedova che ha un reddito minimo ma un tetto sicuro sotto il quale vivere si veda "scippare" la pensione.

4) A oggi il peso delle pensioni di reversibilità supera i 24 miliardi e 150 di euro. Si tratta ovviamente di contributi regolarmente versati negli anni dai lavoratori e che non pesano sulla fiscalità generale, ma ciò non toglie che da tempo il governo abbia fatto capire di voler «intervenire» in qualche modo. Uno di questi potrebbe essere dare un taglio alle percentuali. Che partono dal 60% della pensione percepita dal defunto quando c' è solo il coniuge «superstite», ma si riducono se lo stesso coniuge è titolare di altri redditi che superino di 3 volte il trattamento minimo Inps. Con un taglio che è tanto più alto quanto maggiore è il reddito percepito (nella tabella tutti gli scaglioni).

Sul 2016 sappiamo che la soglia limite fissata per non subire la riduzione della prestazione è di 19.573 euro l' anno, e la speranza, a oggi decisamente meno solida rispetto a ieri, è che questi numeri e paletti resistano anche per gli anni a venire.