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domenica 14 febbraio 2016

Il complotto per far cadere Renzi: chi sono i mandanti, chi lo sostituirà

Il complotto per far cadere Renzi: chi sono i mandanti, chi lo sostituirà




Claudio Cerasa sul Foglio lo chiama il "club degli ex premier". Sono tre, tutti di sinistra e tutti rigorosamente anti-renziani: Romano Prodi, Massimo D'Alema ed Enrico Letta. Secondo Cerasa, grazie alle loro influenti entrature presso diplomazie e burocrazie europee e apparati ministeriali interni, da settimane stanno cercando di far cadere Matteo Renzi. Un piano che, suggeriva anche Luigi Bisignani, vede confluire inchieste giudiziarie e spericolate manovre speculative finanziarie su Borsa e spread, senza contare i riassestamenti mediatici di Repubblica (con gli editoriali di Eugenio Scalfari) e Corriere della Sera (con fondi sempre più critici col governo) in linea proprio con le posizioni di Prodi, D'Alema e Letta. 

La manovra romana - Il "complottone" in stile Berlusconi 2011, che lo stesso Giorgio Napolitano si è premurato di smentire, è però una ipotesi che a Palazzo Chigi considerano da tempo, viste anche le crescenti difficoltà nel gestire il Pd in Parlamento. Il banco di prova decisivo sarà però la tornata elettorale. Secondo il Giornale, è a Roma che i dem anti-renziani si stanno organizzando al meglio per affondare il premier. Lo strumento è il sostegno compatto a Roberto Morassut, lo sfidante nelle primarie del renzianissmo Roberto Giachetti. Con Morassut ci sono, oltre a D'Alema e Pierluigi Bersani, anche Walter Veltroni, Goffredo Bettini e più defilato il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. L'obiettivo non è solo far vincere Morassut, ma complicare la vita a Giachetti e Renzi anche a costo (o forse proprio per) consegnare la Capitale al Movimento 5 Stelle. Una sconfitta di quella portata, infatti, non potrebbe non provocare un terremoto a livello politico dentro il Pd.

Il "nuovo Monti" è Tito Boeri - Le grandi manovre degli ex premier, però, secondo il Foglio sono finalizzate alla sostituzione di Renzi con un "tecnico alla Monti": il nome è quello di Tito Boeri, presidente  Inps con pedigree assolutamente in linea con i profili graditi agli ambienti politico-finanziari internazionali. Professore ordinario di Economia del lavoro alla Bocconi, ex consulente del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale e della Commissione europea, senior economist all'Ocse dal 1987 al 1996, e ben visto anche a sinistra del Pd, Boeri è già entrato in conflitto con il premier sia sul Jobs Act che sul piano pensioni. Non sono casi, ma segnali.

JUVE IN PARADISO PER DISGRAZIA Zaza-gol beffa il Napoli: sorpasso scudetto all'88'

JUVE IN PARADISO PER DISGRAZIA Zaza-gol beffa il Napoli:  sorpasso scudetto all'88' 




Il tiro di Zaza, la deviazione di Albiol e per il Napoli è beffa all'88': la Juventus vince lo scontro diretto ed è sorpasso-scudetto. Allo Juventus Stadium i bianconeri centrano la quindicesima vittoria di fila e completano una rimonta stellare. A 13 gare dalla fine la classifica dice 57 punti a 56, ma gli uomini di Sarri si confermano squadra di altissimo livello. Partita molto equilibrata allo Juventus Stadium, poche occasioni da gol. Bonucci salva in spaccata acrobatica anticipando Higuain da due passi, nella ripresa Dybala spedisce alto dal limite di sinistro. Il Napoli tiene il campo con attenzione, la Juve prova a far gioco, i ritmi sono bassi. Hamsik nel finale sfiora l'incrocio da fuori ma a decidere è il subentrato Zaza, col tiro sporcato da Albiol che beffa Reina. E la Signora è in Paradiso per disgrazia. 

A Sanremo 2016 vincono gli Stadio Verdetto a sorpresa: ecco il podio

Sanremo 2016, la classifica finale: vincono gli Stadio




Nella lunghissima notte della finale di Sanremo Carlo Conti ha incoronato il vincitore, a sorpresa i veterani Stadio, che erano quasi increduli per il trionfo. Seconda la giovanissima Francesca Michelin. Terzi i super favoriti Giovanni Caccamo con Deborah Iurato. Il premio della critica è andato a Patty Pravo. Il vincitore va dritto alla finale di Eurovision Song Contest. 

sabato 13 febbraio 2016

Rai, a rischio più di 160 lavoratori nell'appalto centri produzioni tv

Rai, a rischio più di 160 lavoratori nell'appalto centri produzioni tv Rai di Roma


a cura di Gaetano Daniele



Riceviamo e volentieri pubblichiamo, la denuncia, ahimè dolente, che riguarda oltre 160 lavoratori (160 famiglie), che in appalto dei servizi di manovalanza e trasporto presso i Centri di produzione Tv Rai di Roma, rischiano il posto di lavoro per il cambio di appalto, previsto dal prossimo 12/13 febbraio e attualmente in attesa di una sentenza da parte del Tar del Lazio. 

A denunciare questo pericolo sono appunto, il presidente del Consorzio italiano cooperativo Labor, Alberto Ortolani, e il consigliere del presidente dell’Alleanza delle Cooperative italiane, Fabio Ortolani. «La vicenda riguarda alcune gare di appalto, indette dalla Rai nel 2013 e nel 2014 per l’assegnazione dei lavori di manovalanza e trasporto, aggiudicate all’Azienda Miles e da questa assegnata al Consorzio di cooperative Oversin di Pavia», fanno sapere in una nota. «Su questa vicenda manifesto quindi la mia più grande perplessità - afferma il presidente del Consorzio italiano cooperativo Labor ai nostri microfoni, attualmente affidatario dei lavori - considerando che l’aggiudicazione dell’appalto, attualmente in fase di verifica da parte del Tar del Lazio, si è basata sulla proposta di compensi inferiori ai costi medi orari ufficialmente riconosciuti dal ministero del Lavoro sulla base dei valori economici previsti dalla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati maggiormente rappresentativi e dalle Centrali cooperative riconosciute e ancora più dalle norme previdenziali previste dalla legge 327/2000». «Sarebbe molto grave - prosegue il Consigliere del presidente dell’Alleanza delle Cooperative, Fabio Ortolani - se ai lavoratori interessati dal cambio appalto non venisse garantita la continuità dell’occupazione. In questo modo, la Rai potrebbe rendersi corresponsabile di una violazione contrattuale del ccnl da noi sottoscritto, in quanto saremo in presenza di cambio appalto che invece di comportare delle economie apporterebbe dei costi a carico dello Stato». «Le maestranze attualmente occupate, che allo Stato italiano non costano nulla, ma viceversa contribuiscono alle casse dell’Inps e dell’Erario -conclude- potrebbero infatti far ricorso a provvidenze dirette o indirette pubbliche con una situazione di danno erariale difficilmente giustificabile agli occhi della Corte dei Conti per le modalità di gara espletate».

Il Monti premier? Scordatelo: beccato in ospedale, altro che sobrietà / Foto

Mario Monti beccato all'ospedale: aspetta il suo turno seduto sulla scala



Qualcuno la chiama sobrietà, qualcun'altro ritorno alla (grama) vita reale. Di sicuro c'è che la foto dell'ex premier Mario Monti, seduto solo soletto su una scala in attesa del proprio turno all'ospedale, è diventata virale. A beccare il presidente della Bocconi è stato un ragazzo, che ha subito pubblicato lo scatto su Facebook: "Ieri mi è capitata una cosa singolare. Ero in un ospedale milanese con mia mamma ed a un certo punto è arrivato il prof. Mario Monti con sua moglie. La signora Monti - continua il post del paparazzo per caso - si doveva sottoporre allo stesso intervento per il quale era in attesa anche mia mamma. La cosa inaspettata è che il Professore è arrivato senza scorta, ha fatto la coda come chiunque e la moglie ha aspettato il suo turno come chiunque. È rimasto seduto sulle scale in attesa per tutto il tempo, poco prima c'era anche la moglie, nessun salottino privato o quant'altro. Ha parlato con chiunque gli chiedesse qualcosa senza nessun problema ed ha lavorato tutto il tempo". 

Italia, la profezia di "mr Finanza": "Come sarà ridotta tra tre anni"

Italia, la profezia di "mr Finanza": "Come sarà ridotta tra tre anni"



E' terrificante la previsione di Pietro Giuliani su quello che sta accadendo ai mercati in queste settimana. L'amministratore delegato di Azimut, (una delle principali società di risparmio gestito in Italia) in un'intervista a Il Giorno,  dice di non aver mai visti nulla di simile. "Quello che sta accadendo ora è uno dei peggiori momenti degli ultimi decenni. Nel 2008 c' era il problema dei mutui subprime, oggi non si riesce a trovare un vero e proprio motivo. È inspiegabile perché avviene tutto d' improvviso" . E non bastano, secondo l'esperto, previsioni come la Cina che rallenta, il prezzo del petrolio che impenna. Lui invece si sbilancia e fa una profezia inquietante sul futuro: "Ci saranno almeno due o tre anni di tensione, simile alla bolla della new economy. Ma se guardiamo ai paesi emergenti, serviranno fra i 3 e i 5 anni. E poi non dimentichiamo il problema dell' Occidente, Giappone compreso: l' occupazione. Internet sta spiazzando i lavori amministrativi e burocratici, abbiamo centinaia di migliaia di persone che fanno lavori inutili. C' è una bolla dell' occupazione che va risolta".

Le dritte per i risparmi - Il consiglio numero uno per i risparmiatori è quello di diversificare "e affidare i soldi a qualcuno che sta tutti i giorni sui mercati. Noi abbiamo 180mila clienti, di cui 20mila all' estero. Ogni giorno misuriamo la performance complessiva media ponderata: nel 2015 siamo arrivati in maggio all' 8%, a fine anno abbiamo chiuso al 2%. Ma questo perché ad agosto siamo usciti dai mercati che crollavano". Non ha dubbi, Giuliani, "le azioni restano un buon investimento a lungo termine", perché, spiega, "un portafoglio bilanciato è composto per il 50 in azioni e per il 50 in obbligazioni e liquidità. Chi è sbilanciato sulla parte azionaria oggi deve stare fermo e tranquillo perché corre il rischio di perdere i rimbalzi. E non deve guardare quei soldi per i prossimi 3 anni". Per chi invece possiede poche azioni, il consiglio dell'esperto è di pensare di spostare lentamente, mese per mese, parte del suo capitale "investendo ogni mese una cifra fissa, elimina l' effetto mercato e arriva ad avere la giusta impostazione di portafoglio, anche in un momento come questo". 

CANDIDATO BERTOLASO L'uomo delle emergenze che salva il centrodestra

Guido Bertolaso è il candidato sindaco del centrodestra a Roma




"Sono onorato della proposta che Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mi hanno formulato". Da Londra, dove si trova in questi giorni, Guido Bertolaso accetta la richiesta di candidatura per il ruolo di sindaco di Roma rivoltagli dal centrodestra unito. "Grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di salute della mia adorata nipotina, che mi consentono di riacquisire la necessaria tranquillità, accetto questa nuova sfida consapevole che sarà indispensabile l'impegno di tutti e sarà altrettanto fondamentale dedicare ogni energia e ogni sforzo, ogni giorno, per migliorare le condizioni di vita dei cittadini romani, per ridare decoro e prestigio ad una città ormai ridotta davvero in condizioni di emergenza. Per amore di Roma, per la sua storia e per il rispetto che i romani meritano", conclude il neo candidato sindaco di Roma del centrodestra, ex capo dipartimento della Protezione Civile con Prodi prima e Berlusconi poi (tra 1996 e 2011, con intervallo tra 1997 e 2001) e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Berlusconi IV (2008-2010).

La soddisfazione del Cav - Incassato il sì, ha esultato lo stesso Berlusconi: "È il miglior sindaco che Roma possa desiderare per risollevarsi dalla situazione in cui è stata ridotta dall'amministrazione del Pd e della sinistra. Bertolaso è un uomo del fare, non del partito".