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martedì 9 febbraio 2016

SFIDA TOTALE ALL'EURO La regione gli dice addio: chi si sgancia (in Italia)

Italia, la regione dice addio all'euro. La sfida totale: ecco chi si sgancia




La Valle d'Aosta sta pensando di battere moneta propria, la Valdex, e trovare una via d'uscita creativa per sfuggire ai limiti di bilancio imposti dal patto di stabilità imposto agli enti locali dallo Stato. Con una propria moneta, la Regione è sicura di poter sbloccare circa 30 milioni di euro, che potrebbero poi essere spesi in investimenti.  Secondo quanto è emerso da un convegno sulle monete locali tenuto nel piccolo comune di Saint-Christophe: "Paghiamo l'indennità di bilinguismo dei dipendenti pubblici con la moneta locale" ha proposto Marco Gheller, esponente del partito autonomista valdostano Alpe.

Il progetto - L'idea era venuta tempo fa anche a Etienne Andrione, candidato sindaco di Aosta per l'Union valdotaine progressiste e a Pierluigi Marquis, capogruppo della Stella Alpina in Consiglio regionale. Come riporta Italia Oggi, la moneta valdostana non sostituirebbe l'euro, ma lo affiancherebbe, come già sperimentato in altre regioni come la Sardegna. In Europa ci sono stati diversi esperimenti anche riusciti, come a Bristol, in Inghilterra, dove hanno adottato la Bristol Pound, oppure in Belgio col Res, e nella regione bavarese della Germania col Kinguarer. In Italia aveva raccolto buoni risultati la Sardex in Sardegna, meno fortunata invece la Napo, battuta dal sindaco Luigi De Magistris a Napoli.

Senza banchieri - La Valdex, nome proposto da Marquis, non sarebbe stampata da una Banca centrale, ma sfruttata con strumenti simili a carte di credito e distribuita ai dipendenti pubblici. Con le tessere si potrebbero acquistare beni e servizi delle aziende locali.

Caivano (Na): La pesantissima replica di Liberi Cittadini

Caivano (Na): La pesantissima replica di Liberi Cittadini 


di Liberi Cittadini



E’ ormai risaputo che la replica alle iniziative politiche delle forze di minoranza è stata appaltata a pseudo giornalisti che opinano a gettone. Gente abituata a diffamare ed a campare grazie alla politica. D'altronde ad ascoltare il modo in cui si esprimono quelli di Forza italia, meglio che si facciano sempre scrivere i documenti, però dopo li dovrebbero almeno saper leggere.

Pinocchio alla fine andò a scuola, prendano esempio.

Sarebbe finanche troppo agevole replicare alle volgarità che sono quotidianamente propagate on line, con i propri curriculum vitae, i propri certificati giudiziali, le proprie frequentazioni che non determinano picchi elettorali anomali, ma ciò non sarà fatto.

Diversamente da molti protagonisti degli ultimi giorni, non abbiamo mai dato incarichi legali a nostri congiunti, né abbiamo sorelle e mogli che lavorano nelle cooperative grazie alla politica. Né abbiamo venduto computer al Comune, né abbiamo dato lavori in somma urgenza ai nostri familiari e/o amici. Il nostro reddito deriva dal lavoro, non abbiamo banche private a casa nostra. E comunque a Caivano ognuno sa la provenienza familiare e culturale dell’altro.

Sul nostro manifesto c’è poco da replicare. 

L’unico fatto che NON si è verificato è la nomina in città del fare della sorella di una consigliera di Forza Italia. Non avendo una visione personalistica della politica, abbiamo il dovere e la sensibilità di evidenziarlo. Ma tutto il resto risponde alla verità, granitica come la roccia.

La gara per la raccolta dei rifiuti ad oggi non è stata espletata. Invece è stata concessa un’altra proroga per oltre 1 milione di euro. Il sindaco aveva proclamato solennemente che non avrebbe mai più concesso proroghe. Sulla gara dei rifiuti si era giocato tutto. Ha perso. Ha concesso un’altra proroga, la seconda della sua amministrazione in 8 mesi. 

Le Autorità competenti dovranno chiarire se la proroga è stata adoperata per favorire la ditta attualmente in servizio vista l’intensità di rapporti con taluni consiglieri comunali.

Il capitolato di appalto (con il piano industriale) non è passato per gli indirizzi del consiglio comunale. Trattasi di un appalto per 30 milioni di euro.

La gara per il servizio di mensa scolastica ad oggi non è stata espletata. E’ stata concessa un’altra proroga per 220 mila euro. La seconda della sua amministrazione in 8 mesi. Il sindaco ebbe a dire che il disagio per la mensa costosa ed inadeguata era da attribuirsi alla vecchia amministrazione e proclamò che avrebbe espletato la gara. Ciò non è accaduto.

Nella confusa ed infelice replica al ns manifesto, Forza Italia non tratta l’argomento della nomina dell’avvocato personale del sindaco a presidente dell’Organismo di Valutazione interno. E’ clientelismo puro che il primo cittadino attuale aveva denigrato per lunghi anni dai banchi dell’opposizione. Non entreremo nel merito della deprimente vicenda giudiziaria del sindaco contro l’Asl (causa che ha perso), poiché è la correttezza che informa la nostra azione politica.

Forza Italia non può smentire che l’ incarico legale è stato affidato fuori dall’albo al cognato del consigliere comunale di Afragola, Gennaro Giustino. Non può smentire che il consigliere afragolese risulta essere abituale conviviale dell’addetto stampa del sindaco e del capogruppo di Forza Italia. 
Sulla questione abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta insieme alle altre forze di minoranza e chiameremo in causa tutte le Autorità competenti.

Sul metodo lottizzatorio adoperato per l’affidamento di lavori pubblici a ditte segnalate dai consiglieri comunali, rimandiamo alle inequivocabili parole del sindaco quando denunciò i consiglieri del suo partito. Annunciò querele che puntualmente non ha portato avanti, dimostrando di aver maggiore dimestichezza col compromesso al ribasso.

L' indagine parlamentare della commissione antimafia è stata scritta di fatto dagli stessi consiglierei di Forza Italia, con accuse al vetriolo sulla carenza di legalità. Accuse che non potevano essere sottaciute alle Autorità competenti obbligate ad indagare sulla presenza di presunti condizionamenti dell’attività istituzionale e di conseguenza adottare gli opportuni provvedimenti.

Sulla crisi politica v’è poco da dire: v’è allo stato una giunta dimezzata, la proposta di un esecutivo tecnico, tra piroette di consiglieri che saltano da un partito all’altro e voltagabbana di professione rientrati dalla finestra che al primo turno furono cacciati dalla porta, si è registrato un consiglio comunale deserto. L’ultimo consiglio comunale di ieri si è svolto senza la minoranza in Aula, in un clima goliardico che denota l’assoluto disprezzo per le istituzioni. Il Presidente del Consiglio Comunale sta avallando la mortificazione delle istituzioni.

Monopoli aveva promesso il reddito di cittadinanza, ma per ha garantito il reddito ai membri della sua maggioranza, a familiari, affini ed all’addetto stampa. 

Adesso chi è il bugiardo?

Siamo in presenza di un fallimento completo, assoluto, inconfutabile, ineluttabile. Prima che sia troppo tardi, il sindaco deve rassegnare le sue dimissioni. 

L'intervista a Mara Carfagna, profezia su Libero: "Perché Renzi si va a schiantare"

Mara Carfagna a Libero: "Matteo Renzi sabota diritti gay e unioni civili"


di Paolo Emilio Russo e Pietro Senaldi



«Questa legge la stanno usando solo per produrre consenso, non per raggiungere il risultato: che peccato». Mara Carfagna, portavoce del gruppo di Forza Italia a Montecitorio, è stata l' ultimo Ministro per le Pari Opportunità e oggi guida il Dipartimento per i diritti civili del suo partito. Onorevole, il Dl presentato da Monica Cirinnà sembra in un cul de sac: Matteo Renzi ha lasciato libertà di coscienza al Pd, Ncd chiede di stralciare l'equiparazione al matrimonio e le adozioni, pure Beppe Grillo si è sfilato. Che fine faranno le unioni civili?

«Questa legge la stanno utilizzando per la propaganda, non perché ci credano. Stanno giocando una partita con un solo scopo: produrre consenso, spostare il baricentro tutto a sinistra. Spero sappiano che, così facendo, la legge rischia di schiantarsi e lasciare tutte le coppie di fatto senza diritti e l'Italia indietro. Sarebbe un peccato». 

Il premier ha detto «niente stralcio» della stepchild adoption. Sta mettendo a rischio l'approvazione? 

«Esattamente. E lo ha fatto pur sapendo benissimo che sul tema delle adozioni non c'è l'ombra di una maggioranza né dentro al Parlamento né dentro al Paese. È lui che ha deciso di spaccare politica e opinione pubblica usando le adozioni come grimaldello». 

Le dispiacerebbe un nuovo fallimento? 

«Ho presentato un anno fa la mia proposta di legge per le unioni civili e l'ho fatto sulla base di convinzioni ideali; penso che sia un dovere del Parlamento riconoscere i diritti a chi non ne ha e legiferare sul tema. Lo dico non da oggi». 

Il testo firmato da 40 deputati di Fi non prevedeva le adozioni. Ci avrebbe risparmiato le polemiche? 

«È vero che la discussione si è avviata al Senato, ma quella proposta poteva essere un'ottima base per un confronto costruttivo tra maggioranza e opposizione, aveva chance di finire approvato quasi all'unanimità...».  
Angelino Alfano, Maurizio Lupi e Renato Schifani erano contrari alle unioni civili, oggi sono pronti a votare il testo se l'esecutivo sfilerà le adozioni... Non potevate mettervi d' accordo? 

«Lo considero un passo avanti per loro, una evoluzione rispetto a una posizione che negava anche la necessità di riconoscere le unioni civili». 

A proposito di Grillo; era favorevole al matrimonio e alle adozioni, ora l' M5s fermerà la legge. La stupisce il cambio di linea? 

«Non mi stupisco. Mi rattrista che, tutti quelli che mi ha citato, si siano mossi non per motivazioni ideali, ma per convenienza politica. È una cosa un po' stucchevole visto che stiamo parlando di persone, di diritti, di sofferenza e di discriminazioni…». 

Anche Fi è stata ondivaga sul testo di questa proposta, non crede? 

«Ci sono diverse sensibilità, ma abbiamo una linea condivisa: sì ai diritti, sì alle unioni civili, ma niente equiparazione coi matrimoni e zero adozioni. Hanno perso un anno, ma adesso, come dice, ci sono arrivati anche tutti gli altri…». 

Una dozzina di associazioni lgbt scrivono che senza adozioni la proposta di unioni civili è «irricevibile». Come la mettete? 

«Ho sempre rispettato le istanze che arrivano dal mondo dell' associazionismo. Compreso quella di Gaylib, che la pensa diversamente e infatti non è tra i firmatari. Ma al di là di ciò, penso che il Parlamento abbia sempre il dovere di trovare la sintesi». 

Ma quale può essere la sintesi tra posizioni apparentemente così distanti? 

«Il riconoscimento dei diritti subito, salvo affrontare poi il tema delle adozioni con una riforma organica che ci permetta di approfondire questo tema sottraendolo allo scontro ideologico. Non faccio finta di non vedere che esistono già bambini all' interno di coppie omosessuali, che hanno bisogno di specifiche tutele». 

Lei non ha partecipato al Family Day, come altri suoi colleghi di Fi. Perché? 

«Personalmente ritengo che il dovere di un politico sia quello di stare in Parlamento per costruire una legge buone; una legge è buona quando riflette valori che non siano percepiti come una vittoria di una parte sull' altra. Detto ciò le piazze si ascoltano e si rispettano tutte». 

Tra i partecipandi c'era Roberto Formigoni. Sta creando molte ironie e nervosismi un tweet nel quale chiama gli omosessuali «checche isteriche»: gli avvocati di Sel invitano chi si ritiene offeso a denunciarlo. Da che parte sta? 

«Non c'è neanche da chiederlo. Spero che il senatore chieda scusa al più presto, senza "se" e senza "ma". Una cosa sono le opinioni politiche, gli epiteti da osteria». 

Berlusconi ha lasciato libertà di coscienza,ma il resto del centrodestra sembra contrario alle unioni civili. 

«Berlusconi può rivendicare un lavoro e una sensibilità al tema dei diritti e del contrasto dell' omofobia superiore a qualunque altro leader politico italiano; la prima campagna governativa contro l'omofobia l'abbiamo fatta noi. E l'Osservatorio della Polizia contro i crimini commessi in nome della discriminazione fu istituito da Maroni. Il contrasto all'omofobia nelle scuole l'avevamo portato noi creando la "Settimana contro violenza" in tutti gli istituti: il governo in carica l'ha appena cancellata...».

Zika, agghiacciante lettera agli atleti L'ombra del virus sui Giochi di Rio

Virus Zika e Giochi di Rio, il Comitato Olimpico Usa scrive agli atleti: "Chi ha paura può non andare in Brasile"




Il Comitato olimpico statunitense (Usoc) ha informato le federazioni sportive che gli atleti preoccupati per la loro salute a causa del virus Zika potranno rifiutarsi di partecipare alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro in programma dal 5 al 21 agosto 2016. Lo ha annunciato al Time il portavoce dell'Usoc Patrick Sandusky. "Stiamo monitorando da vicino la situazione con il Cdc (il centro statunitense di controllo e prevenzione delle malattie), con gli organizzatori di Rio 2016, con l'Organizzazione mondiale della sanità e con vari specialisti delle malattie infettive. In più stiamo compiendo ogni passo necessario per garantire che la nostra delegazione sia consapevole delle raccomandazioni delle autorità sanitarie statunitensi riguardo al viaggio in Brasile".

Caivano (Na): Esclusiva / Consiglio Comunale Clima di fuoco Compaiono burattini di pinocchio

Caivano (Na): Esclusiva / Consiglio Comunale Clima di fuoco Compaiono burattini di pinocchio


di Gaetano Daniele




Consiglio comunale infuocato. I consiglieri comunali di minoranza hanno disertato il consiglio comunale che si è tenuto ieri 8 febbraio 2016,  nonostante fossero in discussione punti proposti dalla stessa opposizione, come tra l’altro la spinosa questione del restauro del Castello comunale, dove sembra che siano stati pagati lavori mai eseguiti - così hanno affermato alcuni consiglieri da noi interpellati - . Ma il rispetto delle regole in democrazia è fondamentale e irrinunciabile, non è una semplice questione di regolamenti e di cavilli giuridici - chiosa l'architetto Luigi Sirico PD, e nota: si tratta appunto, di salvaguardare il diritto sacrosanto della minoranza di poter esercitare senza impedimenti la propria attività di controllo e di proposta senza impedimenti e senza scorciatoie. 

Ma veniamo ai fatti. In data 25 gennaio 2016 il Presidente del Consiglio Comunale di Caivano, Raffaele Del Gaudio, aveva convocato la seduta straordinaria ed in prima convocazione del consiglio comunale che doveva tenersi in data 29 gennaio 2016 alle ore 18.00 in prima convocazione. Quella seduta andò deserta per l’assenza di alcuni esponenti della maggioranza e quindi per il mancato raggiungimento del numero legale dei consiglieri presenti all'appello delle ore 19,00 del giorno 29 gennaio 2016.

Per questo il Presidente del Consiglio Comunale ha convocato in seconda convocazione il Consiglio Comunale per le ore 17,00 del giorno 08 febbraio 2016.

I consiglieri di minoranza in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale nei giorni scorsi, avevano rilevato che tale convocazione era in contrasto con il comma 2 dell’articolo 14 del vigente regolamento sul funzionamento del consiglio comunale che testualmente recita : “ Quando risulti il numero legale il Presidente dichiara aperta la seduta e qualora, invece, non risultasse tale numero, lo farà constatare nel processo verbale e dichiarerà la diserzione della seduta stessa, eventualmente rinviandola in seconda convocazione entro gli otto giorni successivi.

In realtà il consiglio comunale è stato convocato dopo dieci giorni , quindi oltre il termine stabilito dal Regolamento Comunale. Inoltre, i consiglieri di minoranza avevano fatto rilevare che sempre in ossequio al regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale “i tre giorni precedenti a ciascuna convocazione del consiglio in seduta straordinaria non devono ,di norma ,coincidere con i giorni di chiusura al pubblico degli uffici comunali .” Ciò per consentire ai consiglieri nei giorni precedenti al consiglio comunale di poter prendere visione degli atti che sono chiamati a discutere in consiglio comunale. Se questo non accade nei giorni festivi gli atti devono essere depositato presso il comando vigili urbani che resta aperto anche il sabato e la domenica.

Ebbene, i consiglieri comunali recatosi presso il comando vigili hanno constatato che nulla era stato depositato. Pare che non sia la prima volta che i consiglieri comunali si siano trovati nella impossibilità di consultare in tempo utile gli atti. I consiglieri di minoranza, lamentano che anche altre volte non sono stati messi in condizione di visionare in tempo utile gli atti proposti in consiglio comunale. Anche importanti. Non ultimo il Piano di Protezione Civile arrivato agli uffici la mattina stessa del consiglio comunale. E anche in quel caso i consiglieri di minoranza furono costretti per protesta ad uscire dall'aula.

Per questo gli stessi hanno scritto al presidente del consiglio comunale affinché venga salvaguardato il diritto dell’opposizione ad esercitare pienamente il proprio mandato istituzionale senza impedimenti e senza ostacoli. E questo ha ricordato ai nostri microfoni il consigliere comunale di Liberi Cittadini, , Francesco Emione: "è un principio fondamentale della democrazia sia per l’opposizione ma anche per la maggioranza che nel prossimo futuro potrebbe tornare ad essere minoranza".

Inoltre, non sono mancate le accuse alla minoranza, che è entrata nel vivo di una questione strettamente personale. La questione risale a qualche giorno fa, quando tramite manifesti venivano formulate delle accuse agli attuali consiglieri di Forza Italia, e, approfittando del consiglio comunale, il capogruppo Gaetano Ponticelli, pare abbia smontato le accuse una ad una, anzi, lanciando anche una provocazione, apponendo sui banchi della minoranza dei piccoli pinocchi. 

lunedì 8 febbraio 2016

Napoli e Juve ok, ora sfida scudetto Champions: stop Milan balzo Roma

Serie A, Napoli e Juventus vincono sempre: ora la sfida scudetto. Il Milan spreca l'occasione Champions




Napoli e Juventus forse hanno già la testa alla sfida scudetto del prossimo turno. Vincono ancora, ma che fatica: gli azzurri di Sarri superano 1-0 il Carpi con un rigore al 70' del solito Higuain, che tocca quota 24 in classifica marcatori. Per la capolista è l'ottava vittoria di fila. Sono 14 i successi consecutivi per la banda di Max Allegri, che passa in casa del Frosinone solo nel finale: Cuadrado e Dybala (e sono 13) tengono i bianconeri a -2 dal Napoli, con la possibilità di sorpasso allo Juventus Stadium.

Milan, occasione sprecata - Dietro, spreca una grande occasione il Milan: 1-1 in casa con l'Udinese (dopo il vantaggio ospite di Armero ci pensa Niang nella ripresa) e nessun punto recuperato a Fiorentina (1-1 a Bologna, sabato) e Inter (3-3 a Verona, nell'anticipo dell'ora di pranzo). Per Mihajlovic due punti persi che potrebbero pesare tantissimo nella rincorsa non più così impossibile al terzo posto che varrebbe i preliminari di Champions League. Ne approfitta eccome invece la Roma, che nel posticipo all'Olimpico supera 2-1 la Sampdoria coi gol di Florenzi e Perotti. Per i blucerchiati rete di Fernando e traversa di Dodò nel finale. Ora i giallorossi sono a -2 dal terzo posto della Fiorentina. Nelle altre sfide da segnalare il colpaccio del Chievo in casa del Torino, 2-1 in rimonta, e il pareggio 2-2 del Palermo in casa del Sassuolo.

Arriva la tassa sulla tv in chiaro: quanto costerà in più a famiglia

Digitale terrestre, per i nuovi decoder da 40 a 100 euro in più a famiglia




E' in discussione in Europa, all'attenzione della commissione Economia e Società digitali, il passaggio a un digitale terrestre di seconda generazione, detto Dvb-t2, che permetterà una maggior qualità delle trasmissioni. Un operazione che potrebbe arrivare a conclusione entro 4-5 anni e che, per i soli operatori, avrà costi compresi tra i 450 e gli 890 milioni di euro, a seconda dello standard di compressione (Mpeg p Hevc) che verrà adottato.

Poi ci sono i costi a carico dei consumatori, per l'adozione di decoder in grado di ricevere le trasmissioni del Dvb-t2. Se si considerano solo le prime case, la valutazione d'impatto è tra i 616 milioni e 1,6 miliardi (per Mpeg e Hvec), mentre se si considerasse la totalità delle case il conto sale di molto: tra 1,3 e 3,3 miliardi di euro. Costi che corrispondono a un esborso medio per famiglia pari a 40 euro per un decoder Dvb-t2 con la tecnologia di compressione più semplice (Mpeg) e di 100 euro per quello con tecnologia più avanzata. Il 68% dei costi totali indicati dalla Commissione Ue saranno a carico dei consumatori italiani, francesi e spagnoli, che avranno per forza bisogno dei nuovi dispositivi se volgliono continuare e ricevere il segnale del digitale terrestre.